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(Adnkronos) - Il bonus colf e badanti 2025 è un'agevolazione economica, destinata ai datori di lavoro domestico, con un duplice obiettivo: incentivare l'assunzione regolare di collaboratori domestici e fornire supporto finanziario a chi necessita di assistenza. Ma come funziona? Quali sono gli importi previsti e chi può beneficiarne? Vediamo insieme tutti i dettagli. A fare il punto Agnese Giardini di Immobiliare.it. Il bonus colf e badanti 2025 viene erogato attraverso il fondo Cas.Sa.Colf, che si occupa della tutela sanitaria integrativa per i lavoratori domestici. Il fondo offre un sostegno finanziario ai datori di lavoro domestico che rispettano determinate condizioni, come l'assunzione regolare e il versamento di specifici contributi. L'iniziativa comprende due tipi principali di agevolazioni. Un rimborso mensile per i datori di lavoro che necessitano di assistenza a causa di una condizione di non autosufficienza e un bonus una tantum, destinato ai datori di lavoro che assumono un sostituto per una collaboratrice domestica in maternità. Gli importi, previsti dal bonus colf e badanti 2025, sono suddivisi in base alla tipologia di incentivo richiesto. Rimborso per non autosufficienza. L'importo mensile è pari a 300 euro, fino a un massimo di 3.600 euro all'anno. Questo contributo è riservato ai datori di lavoro non autosufficienti, e serve per coprire parte dei costi, legati all'assunzione di una colf o di una badante. Bonus maternità. Si tratta di un contributo una tantum di 300 euro, destinato ai datori di lavoro che devono assumere un sostituto per la collaboratrice domestica durante il periodo di maternità. Entrambi gli importi sono pensati per alleviare i costi delle famiglie e incentivare la regolarizzazione dei lavoratori domestici. Il bonus è accessibile a specifiche categorie di datori di lavoro domestico, che rispettano tre requisiti. L'iscrizione alla Cas.Sa.Colf per cui è necessario che il datore di lavoro sia iscritto al fondo prima del compimento dei 60 anni e abbia versato almeno un anno di contributi, con una quota minima di 25 euro per trimestre. Nel caso del rimborso mensile, il datore di lavoro deve dimostrare di trovarsi in una condizione di non autosufficienza riconosciuta da una commissione medica. Per accedere al bonus maternità, invece, è indispensabile documentare l'assunzione di un sostituto per la collaboratrice domestica in congedo. Il bonus si rivolge, quindi, principalmente a famiglie che necessitano di supporto continuativo per motivi di salute o di gestione domestica. La condizione di non autosufficienza è uno dei requisiti principali per accedere al rimborso mensile. Ma come viene riconosciuta questa condizione? Secondo i criteri stabiliti, una persona è considerata non autosufficiente se non è in grado di svolgere autonomamente almeno alcune delle seguenti attività quotidiane: lavarsi, vestirsi, alimentarsi e muoversi senza assistenza. La non autosufficienza deve essere certificata da una commissione medica, incaricata da Cas.Sa.Colf, che valuterà le condizioni del richiedente sulla base di documentazione medica fornita dal datore di lavoro o dalla persona assistita. Senza questa certificazione, non sarà possibile accedere al rimborso previsto dal bonus. Ecco in cosa consiste la procedura per richiedere il Bonus Colf e Badanti 2025. Registrazione e documentazione. Il datore di lavoro deve essere registrato presso Cas.Sa.Colf e in regola con i versamenti contributivi. Il versamento dei contributi contrattuali è un obbligo previsto dall'articolo 53 del Ccnl con un contributo di 0,06 euro per ogni ora retribuita, di cui 0,04 euro a carico del datore di lavoro e 0,02 euro a carico del lavoratore. La richiesta deve essere inoltrata a Cas.Sa.Colf utilizzando la modulistica ufficiale disponibile sul sito. E' possibile presentare la domanda tramite l'area, riservata MyCassaColf, accessibile previa registrazione. In alternativa, i moduli possono essere inviati via posta ordinaria o e-mail, allegando la documentazione richiesta, come copia del documento d'identità e la certificazione medica pertinente. Una volta ricevuta, la domanda verrà esaminata dagli uffici di Cas.Sa.Colf. In caso di approvazione, il bonus sarà erogato secondo le modalità previste. E' possibile monitorare lo stato della richiesta attraverso l'area riservata Mycassacolf. Le domande per accedere al bonus colf e badanti 2025 possono essere presentate a partire dal 1° gennaio 2025. È fondamentale rispettare le scadenze fissate dal fondo Cas.Sa.Colf per evitare ritardi o esclusioni. Di norma, le richieste devono essere presentate entro l'anno solare in corso. Si consiglia, però, di verificare le tempistiche precise sul sito ufficiale di o consultare il proprio consulente del lavoro per informazioni aggiornate. Spesso si utilizza il termine colf e badante come sinonimi, ma esistono delle differenze tra le due figure. La colf si occupa prevalentemente delle faccende domestiche, come pulizie, cucina, gestione della casa e altri compiti, legati all'organizzazione quotidiana degli spazi. La badante fornisce assistenza a persone anziane, malate o non autosufficienti. Il suo compito principale è garantire il benessere della persona assistita, aiutandola nelle attività quotidiane e monitorandone la salute.
(Adnkronos) - “Viviamo due tempi, quello dell’intelligenza artificiale e quello dell’Africa ed è importante che queste due cose siano state messe insieme in questa inaugurazione dell'anno accademico, per identificare uno scenario futuro profondamente innovativo”. Così il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini intervenendo all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’università Cattolica di Milano. “Intelligenza artificiale e algoritmi -ha aggiunto la ministra- hanno senso solo se fondati sulla centralità della persona. Con il patto educativo sulle nuove tecnologie che sono già qui, noi possiamo decidere di non subirle, ma di accompagnarle o governarle”. Parlando poi del Piano Mattei, la ministra ha sottolineato che “per noi non è una forma di cooperazione arricchita o abbellita, ma un vero e proprio partenariato. Università, ricerca e alta formazione significa condividere capitale umano e talenti e anche infrastrutture di ricerca. Come ministero abbiamo già iniziato a fare missioni in Africa, in Algeria, Tunisia e Marocco con la Conferenza dei rettori e le imprese che sono moltiplicatori di questa iniziativa. Abbiamo fatto missioni in Egitto, la prossima sarà in Etiopia e poi in un altro Paese”.
(Adnkronos) - “Il progetto di company social housing di Edison 'Una casa per i giovani' nasce per dare un concreto e immediato aiuto ai giovani neolaureati, che assumiamo in tutte le sedi italiane, qualsiasi sia la tipologia di laurea in loro possesso, affinché possano avere un'abitazione di prossimità alla sede in cui operano. E’ un progetto funzionale a metterli in condizione di poter avviare, oltre a un progetto professionale con il nostro Gruppo, anche un progetto di vita personale dovendo pagare un affitto che, comprese le utenze, non supera un terzo del reddito di primo impiego che garantiamo”. Così, il direttore Hr e Ict di Edison, Giorgio Colombo, ha illustrato all'Adnkronos il piano di company social housing 'Una casa per i giovani', lanciato dall’azienda, società energetica che da 140 anni contribuisce all’innovazione e allo sviluppo nel Paese. (VIDEO) L’iniziativa è parte di un più ampio impegno di Edison quale operatore responsabile che prevede per i più giovani un programma triennale di sviluppo e formazione, modalità di lavoro che garantiscono l’equilibrio tra vita personale e professionale, una dinamica retributiva che premia il merito e un sistema di welfare integrativo, da settembre arricchito dell’iniziativa 'Una casa per i giovani'. “Vogliamo creare le condizioni affinché i giovani possano rimanere nelle città dove hanno studiato per lavorare con Edison e possano avviare un proprio progetto di vita personale, oltre che professionale - spiega Colombo - Questo è molto importante per noi, poiché investiamo molto nei ragazzi fin dalla loro formazione all'università, pertanto, abbiamo interesse che rimangano per un periodo significativamente prolungato in azienda, non solo perché è funzionale alla loro crescita, ma anche perché è funzionale all'investimento importante che Edison fa per formarli e farli crescere”. Il piano 'Una casa per i giovani', è rivolto ai neolaureati che non hanno un alloggio diverso da quello del proprio nucleo di origine. A loro Edison dà la possibilità di affittare un bilocale arredato, in una zona che si trova entro mezz’ora dalla sede di lavoro e collegato con mezzi pubblici. Un partner esterno specializzato nelle locazioni immobiliari si occupa della ricerca, identificazione e gestione contrattuale e amministrativa della locazione abitativa nonché di tutte le utenze a essa connesse. Al giovane è richiesto un contributo spese mensile che, considerate anche le utenze a suo carico, è ritenuto sostenibile e ha un valore non superiore a un terzo della retribuzione netta. La ratio dell’iniziativa di Edison, pertanto, è investire sui giovani. “Abbiamo notato negli ultimi anni, purtroppo, un problema crescente di difficoltà dei giovani, soprattutto per coloro che hanno studiato nelle città metropolitane, a rimanere professionalmente in questi luoghi, in quanto il costo della vita, e in particolare degli alloggi, diventa sempre più insostenibile anche rispetto a un buon reddito di primo impiego - sottolinea - Ciò, spesso, determina una scelta, talvolta per motivi economici, di fuga dall'Italia e di lavoro all'estero, perché il primo impiego in alcuni paesi europei garantisce uno stipendio che, rapportato al costo della vita, è molto più interessante di quanto offerto in Italia”. “Pertanto, siamo intervenuti per affrontare il tema del bisogno abitativo così che possano reggere il costo di un affitto in una città metropolitana rapportato al loro reddito. In questo modo, rendiamo possibile e sostenibile la scelta di rimanere a lavorare nella città in cui hanno studiato, effettivamente possibile e sostenibile, mitigando la necessità di una decisione dettata esclusivamente da motivi economici di un'esperienza lavorativa all'estero - prosegue Colombo - Noi abbiamo bisogno che questi giovani, una volta terminati gli studi scelgano di rimanere in Italia, iniziando un progetto con noi e che, una volta entrati continuino a rimanere in azienda per il tempo che riteniamo adeguato e ragionevole, affinché possano crescere e l'azienda possa avere un ritorno sul grande investimento che fa su di loro”. L’Italia ha, rispetto agli altri grandi Paesi europei, un saldo import-export di giovani laureati negativo e questo dato ha un diretto collegamento anche con il problema abitativo. A questo riguardo Colombo ha sottolineato che "il sistema Italia, fortunatamente, ha compreso che quello dell’housing è un problema enorme per tutto il Paese, che contribuisce all’importante flusso migratorio dei giovani laureati italiani verso l’estero, che negli ultimi dieci anni ha raggiunto cifre importanti. Altro problema rilevante è il calo demografico. Il Paese ha bisogno di tornare a investire sui giovani in generale ed in particolare su quelli ad elevato titolo di studio. Nell'ultima legge di Bilancio ci sono già importanti segnali in questa direzione, come auspicato dal sistema delle imprese attraverso Confindustria. È stato infatti prorogato il sostegno ai giovani under 36 per l’acquisto della prima casa, un fondo di garanzia importante che dovrebbe possibilmente diventare strutturale”. Per il direttore Hr e Ict di Edison si tratta di provvedimenti che vanno nella direzione auspicata ma che, al contempo, hanno bisogno di due condizioni. “La prima è quella di essere strutturali nel tempo - specifica Colombo - e la seconda è la capacità di mettere insieme il bisogno di un sostegno immediato con una progettualità futura sul lungo periodo, attraverso un piano edilizio che, anche con la rigenerazione del patrimonio, oggi scarsamente utilizzato, possa mettere a disposizione progressivamente delle soluzioni abitative a costo contenuto che soddisfino questo bisogno con una prospettiva di medio lungo termine. Il nostro intervento è una risposta immediata in attesa di un processo di sistema-Paese che dia uno sviluppo strutturale”.