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(Adnkronos) - Fiorello ipotizza scherzosamente un futuro approdo a 'Domenica In', e Mara Venier replica a strettissimo giro. A Tv Talk, la regina della domenica risponde allo showman siciliano: "Lui ha detto dopo Mara, ma io invece faccio un invito. Fiorello perché dopo Mara? Si fa con Mara". L'intervista completa a Mara Venier sarà trasmessa domani alle 15 su Raitre. Nel corso di una diretta Instagram con Fabrizio Biggio, Fiorello aveva parlato dell'ipotesi di una 'Domenica In' post Venier, "quando Mara non avrà più voglia", per poi scherzarci su il giorno seguente, nella puntata di chiusura della prima settimana del nuovo programma 'Radio2 Radio Show - La Pennicanza'. Lo showman aveva parlato di un'idea per un format diverso da quello attuale. "Mara l'ha fatto alla Mara Venier. Io faccio spettacolo, non sono capace a fare le interviste. Farei il grande spettacolo del sabato sera, però la domenica pomeriggio, con scenografie pazzesche, balletti pazzeschi, super ospiti". Poi ha aggiunto: "Però ci dobbiamo sbrigare perché, voglio dire, noi siamo vecchi, non è che possiamo aspettare ancora molto". Prima di parlare con 'Tv Talk' Mara Venier aveva scelto di mandargli un messaggio vocale. "Amore, ma che cavolo di casino hai fatto…', aveva scherzato 'zia Mara' in un tono colorito, ma affettuoso.
(Adnkronos) - "Il nostro sistema fiscale, ce lo dicono Ocse e Banca d’Italia, penalizza il lavoro dipendente, soprattutto nelle fasce medio-alte. Un dirigente in Italia paga aliquote che altrove si applicano solo a chi guadagna quattro volte di più. Non è equità. E un disincentivo al merito. Accogliamo le proposte del Ministero dell’Economia sul taglio delle tasse per i ceti medi. Ma l’attesa non è più un’opzione. Il percorso va accelerato. Chiediamo una riforma fiscale all’altezza del tempo che stiamo vivendo. Una riforma che alleggerisca la pressione sul lavoro dipendente, che valorizzi chi crea occupazione e competenze, e che riconosca il ruolo strategico della dirigenza italiana come leva di competitività, coesione e progresso". A dirlo il presidente Cida, Stefano Cuzzilla intervenendo alla presentazione del 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare'. "Non possiamo più accettare - sottolinea - che chi investe in previdenza complementare, sanità integrativa, formazione e innovazione venga penalizzato da un sistema che taglia detrazioni e benefici in base a soglie di reddito nominale, scollegate dalla realtà economica di chi ogni giorno contribuisce al benessere del Paese. Difendere il ceto medio e chi lo guida significa anche difendere il risparmio, che è da sempre il caposaldo di questa fascia: un patrimonio non solo economico, ma anche culturale". "Tra le priorità da affrontare - avverte - c’è anche un altro nodo strategico: la questione del tetto agli stipendi nel settore pubblico e in ambiti ad alta funzione istituzionale. Una soglia rigida e generalizzata rischia di produrre una pericolosa emorragia di competenze in settori nevralgici per la tenuta del Paese: magistratura, forze armate, pubblica amministrazione, sanità, università, enti di ricerca". "Se le migliori professionalità, soprattutto tra le nuove generazioni, sono spinte - ribadisce il presidente Cuzzilla - a cercare altrove riconoscimento e prospettive, a perdere è l’interesse generale. Serve una riflessione concreta, che superi l’approccio ideologico, per valorizzare il capitale umano e garantire al Paese istituzioni all’altezza delle sfide che lo attendono". "Continuare a considerare i pensionati - ha aggiunto - solo come un costo è miope. I pensionati rappresentano un gigantesco giacimento di competenze ed esperienza, oltre che di welfare. Con l’espulsione indiscriminata dal mercato del lavoro, rischiamo di impoverire definitivamente il sistema. Serve una nuova visione: che riconosca il diritto alla libertà di lavoro, che valorizzi i percorsi senior, che costruisca una previdenza davvero accessibile e sostenibile. Non per generosità, ma per intelligenza collettiva".
(Adnkronos) - "Il nostro Paese deve cambiare paradigma su convergenza università e privati rispetto la ricerca. Respiro vuole rappresentare proprio questo cambiamento, di come cittadini e cittadine, ragazzi e ragazze, vivono le città. Dobbiamo rigenerare gli ambienti in cui viviamo partendo da una scienza che sia partecipata". Ad affermarlo è Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, a margine della presentazione di Respiro, dispositivo indossabile di monitoraggio della qualità dell’aria, presso il Gazometro Ostiense a Roma. “La cosa bella di questo dispositivo, semplice, portatile, a basso costo, è che può essere portato da ciascuno di noi nella sua vita di tutti i giorni, facendoci scoprire che la qualità dell’aria non è quella che tutti noi pensiamo. Ciò ci servirà per cambiare i nostri comportamenti, sia indoor che outdoor, e magari per esempio prenderemo più mezzi pubblici, oppure arieggeremo di più i locali, per assicurare a tutti un futuro migliore. In autunno promuoveremo una grande campagna, sia a Roma che a Milano, sia sulla qualità dell’ambiente ma anche per diffondere comportamenti scientifici in maniera maggiore di quanto avviene oggi”.