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(Adnkronos) - È andato in onda ieri il quinto live di X Factor 2025. Un vero banco di prova per i concorrenti ad un passo dalla semifinale, segnato dall’attesa presentazione degli inediti, il primo traguardo di stagione: sette brani che segnano il loro battesimo discografico. La gara è proseguita, tra performance cariche di emozione e confronti accesi al Tavolo dei giudici Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e Paola Iezzi: e a fine serata un colpo di scena, con un ballottaggio assolutamente imprevedibile, quello tra VISCARDI e DELIA, con la successiva eliminazione del primo. La serata di ieri, come detto, era incentrata sulla manche più attesa della stagione, quella con la presentazione degli inediti che da oggi è possibile ascoltare su tutte le piattaforme digitali. I sette concorrenti rimasti in gara si sono confrontati per la prima volta con i loro brani originali: PierC, della squadra di Gabbani, ha proposto 'Neve sporca', quindi VISCARDI (del team di Paola) ha presentato 'Scinneme ’a cuollo', TOMASI (di Jake) ha eseguito per la prima volta 'Tatuaggi', eroCaddeo (di Achille Lauro) ha reso pubblica la sua “punto”, rob (di Paola) ha cantato 'Cento ragazze', tellynonpiangere (seguito da Francesco) ha eseguito la sua 'barche di carta', infine è arrivata DELIA (squadra di Jake) con la sua 'Sicilia Bedda'. A seguire, la seconda manche di cover con una sequenza di esibizioni capaci di attraversare registri emotivi e sonori profondamente diversi: Tomasi ha riaperto la corsa portando sul palco l’energia malinconica di 'The Loneliest' dei Måneskin, seguito da tellynonpiangere che con la sua sensibilità ha portato l'Arena in una dimensione più intima grazie a 'Nei treni la notte' di Frah Quintale; da Delia che ha regalato uno dei momenti più teatrali della serata grazie all’audace e potente mash-up tra 'La Llorona' di Chavela Vargas e 'Barrio' di Mahmood; da eroCaddeo che ha riletto con la sua emotività 'Ancora', il classico senza tempo di Eduardo De Crescenzo; da PierC seduto al pianoforte per l’iconico universo di David Bowie con 'Life On Mars?'; e infine da rob, che si è misurata con la leggendaria 'Un’emozione da poco' di Anna Oxa. Al ballottaggio i due meno votati delle manche, rispettivamente VISCARDI e DELIA: al momento dell’annuncio dell’esito decisamente imprevisto di questo voto, il pubblico in Arena non ha risparmiato commenti rumorosi. La parola è passata al Tavolo dei giudici, che con 3 voti ha decretato l’eliminazione del concorrente di Paola, che ha chiuso la serata sul palco con una evidente commozione in volto. L’ospite di puntata è stata Levante, apparsa sul palco in due occasioni: in apertura di puntata, per un momento potente dedicato alla Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne in cui ha proposto una emozionante performance di 'Gesù Cristo sono io', brano che affronta il tema della violenza – psicologica, emotiva e culturale – e della capacità delle donne di trasformare il dolore in rinascita, creando così uno opening (powered by Sephora) speciale e dedicato a un tema sempre necessario; e poi a metà puntata, quando ha svelato i primi dettagli del suo nuovo progetto che vedrà la luce nel 2026 e del tour 'Dell’amore - Club tour 2026', presentando il suo nuovo singolo 'Dell’amore il fallimento' – in uscita proprio oggi, venerdì 21 – in un medley di grande eleganza insieme all’altro singolo 'Niente da dire'. Dopo questa serata cruciale, la gara arriva alla semifinale: vi approdano con un solo concorrente Achille e Paola, mentre sono in due nelle squadre di Jake e Francesco. Ma nella finalissima di giovedì 4 dicembre in Piazza del Plebiscito a Napoli, il grande evento co-organizzato con il Comune di Napoli, ci arriveranno solo in quattro: la prossima settimana, giovedì 27 su Sky e in streaming su NOW, la semifinale sarà caldissima e – con ogni probabilità – carica di tensione per via di una doppia eliminazione. Siamo al rush finale di questa edizione: chi andrà in finale?
(Adnkronos) - "I dazi antidumping del 91,74% sull'importazione di pasta italiana annunciati dagli Stati Uniti non sono, al momento, ancora entrati in vigore. Da quando sono stati comunicati, a inizio settembre, si è infatti aperta una finestra di 120 giorni per presentare ricorso e la procedura è tuttora in corso. Sommati al cosiddetto dazio reciproco del 15%, i dazi antidumping porterebbero il dazio totale per importare pasta dall'Italia agli Usa a quasi il 107%. Se guardiamo ai prezzi al dettaglio della pasta italiana in vendita nei supermercati americani, risulta davvero difficile immaginare che i produttori italiani di pasta pratichino dumping. In Italia mezzo chilo di pasta si vende intorno a 1 euro, 1 euro e 10 centesimi. Negli Stati Uniti un pound (454 grammi) viene venduto a 2,50, 2,99 fino anche a 3,20 dollari. Sembra difficile pensare a un ribasso artificiale. Se questi livelli di prezzo vengono considerati dumping, allora a quanto si dovrebbe vendere la pasta in America? Dieci dollari al pound? È evidente che l’accusa non regge". Ad affermarlo, ad Adnkronos/Labitala, Lucio Miranda, presidente di ExportUsa (società di consulenza che aiuta le imprese italiane a entrare, con successo, nel mercato americano). "Analizzando i documenti del Dipartimento del Commercio americano, emerge - spiega - che alcune aziende sottoposte ad audit non avrebbero fornito tutte le informazioni richieste; in alcuni casi la documentazione è stata prodotta, ma in italiano. Queste imprese sono state classificate come 'uncooperative', ovvero non collaborative. Riteniamo, quindi, che i dazi antidumping siano stati imposti per questo atteggiamento 'uncooperative', piuttosto che per una ragione legata a vere e proprie pratiche di dumping sul mercato Usa. La logica del Dipartimento è chiara: se non mi dimostri che non stai facendo dumping, io applico il dazio". "Proprio per questo motivo, un ricorso ben costruito e presentato nei tempi previsti può realmente avere effetto. I ricorsi vanno redatti con la massima accuratezza: se la motivazione del dazio è stata la presunta mancata collaborazione, allora bisogna dimostrare in modo impeccabile il contrario. Ne vale la pena e bisogna muoversi rapidamente perché il tempo stringe. Ricordo che nel 2024 l’Italia ha esportato negli Stati Uniti circa 750 milioni di dollari di pasta, su un mercato totale che vale 6,2 miliardi di dollari. Le importazioni complessive americane di pasta ammontano a circa 1,8 miliardi: l’Italia, con i suoi 750 milioni, rappresenta quindi quasi il 40%. Un settore di questo peso merita una difesa solida e ben strutturata", conclude.
(Adnkronos) - "Asvis ha deciso di lanciare un progetto che si chiama Ecosistema Futuro. Con un vasto programma, cioè quello di mettere il futuro al centro della riflessione culturale, politica, sociale del Paese". Così Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis, nel suo intervento a 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustainability Week che si è svolto questa mattina presso il Palazzo dell’Informazione a Roma. "Come Asvis è attuatore dell'Agenda 2030, Ecosistema Futuro, che è un spin-off di Asvis, è l'attuatore del Patto sul futuro, una decisione delle Nazioni Unite di settembre 2024 con la quale viene chiesto a ogni Paese, tra le altre cose, di dotarsi di strutture di governance anticipante", spiega. Giovannini ricorda, poi, la modifica dell'articolo 9 della Costituzione del 2022, "che cita l'interesse delle future generazioni". Conseguentemente "il governo ha adottato la nostra proposta di creare la valutazione di impatto generazionale. Il Parlamento ha votato il testo definitivo qualche settimana fa, la Vig entrerà in vigore dopo il decreto attuativo e dice due cose: la prima è che bisognerà valutare l'impatto di tutte le nuove leggi in termini sociali e ambientali". Dopodiché, aggiunge, "il governo ha scritto il primo comma che dice: le leggi della Repubblica promuovono l'equità tra generazioni. Lo sottolineo perché capiate la potenza teorica, sperando che non diventi qualcosa di puramente burocratico, della rivoluzione: il combinato disposto del cambio della Costituzione e dell'adozione di questa legge". Dunque, conclude Giovannini, "se questi due passi che sono in linea con il Patto sul futuro verranno realizzati concretamente, forse recupereremo anche un po' di fiducia, dei giovani in particolare, nel sentire che chi è al comando ha un'idea di dove vuole andare ma soprattutto si sottopone alla valutazione pubblica dei propri atti. Una potenziale rivoluzione e spetta a tutti noi aiutare il governo ad attuarla nei prossimi mesi".