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(Adnkronos) - Pioggia di missili e droni russi sull'Ucraina. La giornata del 25 dicembre si apre oggi con le news di un massiccio attacco condotto dalle forze di Mosca. Il raid prende di mira inizialmente Kharkiv e poi si estende ad altre regioni ucraine. L'aeronautica di Kiev riferisce di aver abbattuto 113 su 184 tra missili e droni. In particolare, intercettati 59 missili. Un numero considerevole di droni, secondo fonti ucraine, non sarebbe stato abbattuto ma avrebbe comunque fallito il bersaglio. A Kharkiv, in particolare, vengono segnalati almeno 4 feriti dopo l'offensiva: si registrano 11 esplosioni nel giro di appena 26 minuti. Secondo il sindago Igor Terekhov, l'attacco colpisce soprattutto il distretto di Saltovsky: preoccupano in particolare le condizioni di 2 feriti. In totale, i missili contro la città sono 12. Diversi settori di Kharkiv sono senza riscaldamento per i danni provocati a centrali elettriche, caldaie e altri impianti. Successivamente, le autorità ucraine rendono noto che gli attacchi si estendono alle regioni di Poltava, Kirovograd, Cherkasy e Vinnytsia, dove viene danneggiata una centrale elettrica. I missili russi colpiscono sempre più verso ovest, fino alla regione di Ivano Frankivsk. In azione, secondo Kiev, caccia russi Tu-95 MS. "Il nemico sta di nuovo attaccando il nostro sistema energetico su larga scala", scrive su Facebook il ministro dell'Energia German Galushchenko. A causa degli attacchi in corso, scattano misure per limitare il consumo di elettricità. "Oggi, Putin ha deliberatamente scelto il Natale per un attacco. Cosa potrebbe essere più disumano" di un attacco compiuto con "oltre 70 missili, compresi quelli balistici, e più di un centinaio di droni: gli obiettivi sono le nostre infrastrutture energetiche. Secondo i rapporti preliminari, i nostri difensori sono riusciti ad abbattere più di 50 missili e un numero significativo di droni", scrive sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che riferisce di "interruzioni di corrente in diverse regioni. Gli ingegneri stanno lavorando per ripristinare l'alimentazione elettrica il prima possibile". "Ringrazio tutti coloro che lavorano per il paese, che sono in servizio di combattimento, che stanno proteggendo i nostri cieli. Il male russo non spezzerà l'Ucraina e non rovinerà il Natale" conclude Zelensky. Nelle stesse ore arrivano le prime dichiarazioni ufficiali dalla Russia. Il ministero della Difesa di Mosca, riporta l'agenzia russa Tass, afferma che è stato condotto "un attacco massiccio con armi di precisione a lungo raggio e droni d'attacco contro infrastrutture energetiche di importanza cruciale in Ucraina, che assicurano il funzionamento del complesso militare-industriale". "L'obiettivo dell'attacco è stato raggiunto - affermano - Tutti gli obiettivi sono stati colpiti".
(Adnkronos) - "Digitale e innovazione a supporto della fabbrica sono e saranno un elemento differenziante e di competitività per le aziende più in prima linea nella loro adozione". Lo dichiara all'Adnkronos/Labitalia Fabio De Felice, tra i principali esperti italiani di digitalizzazione delle imprese. “Se il 2023 - osserva - è stato l’anno dell’intelligenza artificiale generativa, con progressi sorprendenti che hanno colto di sorpresa in tanti e il 2024 è stato l’anno della Human Connection e degli agenti dell’intelligenza artificiale, il 2025 sarà l'anno in cui tutte le aziende dovranno cogliere le opportunità di queste rivoluzioni. Abbiamo oggi macchine che comprendono il 'nostro sistema operativo, il linguaggio' e che sono pertanto in grado d’interagire con noi, di farci programmare pur non conoscendo una linea di codice o di agire al posto nostro in diversi contesti ed in svariate operazioni". L'esperto - che insegna Impianti industriali presso la facoltà di Ingegneria dell’Università Parthenope di Napoli e presso la Luiss Business School di Roma - è Fondatore di Protom, e, negli ultimi 5 anni, ha partecipato alla task force Digitalization del B20 -il Business Forum del G20-contribuendo redazione delle raccomandazioni ai governi in materia di innovazione e digitalizzazione. Inoltre De Felice è tra gli italiani che parteciperanno a gennaio al Ces di Las Vegas, la più grande fiera tech negli Stati Uniti, nella quale si apre una sorta di finestra sul futuro, sulle innovazioni e soluzioni che entreranno a breve nel disegnare i nuovi confini delle nostre attività non solo lavorative. "Siamo in un momento cruciale - avverte - in cui la tecnologia non è solo uno strumento: è un ponte che ci collega gli uni agli altri come mai prima d’ora ed espande le nostre esperienze e capacità. Si parla spesso di rischi legati all’uso dell’intelligenza artificiale, ma come ogni tecnologia, ogni innovazione non è né buona né cattiva, ma siamo noi a darle una connotazione o uno specifico impiego; pertanto, se dobbiamo parlare di rischi, dobbiamo guardare molto di più alle persone che impiegano la tecnologia stessa più che la tecnologia in sé”. "La vera sfida - sottolinea - non è scegliere tra il mondo virtuale e quello reale, ma trovare il modo di farli convivere. Infatti, se da un lato possiamo affermare che gli algoritmi che governano i contenuti consumati dagli adolescenti e da tutti noi, rafforzano visioni omogenee e polarizzate della realtà dall’altro le stesse tecnologie che producono questa distorsione potrebbero invertire la loro azione se il loro utilizzo fosse orientato opportunamente nei vari percorsi formativi che accompagnano la vita non solo dei nostri giovani, ma dell’intera collettività. La formazione, infatti, rimane il 'luogo privilegiato' per affrontare questo malessere e con un ripensamento strutturale del sistema di apprendimento in cui la tecnologia viene integrata in modo funzionale alla maturazione individuale, potrebbe diventare lo strumento per sviluppare competenze sociali, critiche ed emotive. Non si tratta, pertanto, di demonizzare la tecnologia, ma di ripensarne l’uso”. "A valle della lettura dei risultati conseguiti dal Made - continua De Felice - possiamo affermare che i competence center, almeno quelli strutturati ed efficienti come il Made 4.0, rappresentano un anello strategico nel guidare le imprese italiane verso l’innovazione tecnologica e la competitività. Queste strutture agiscono da cerniera fondamentale tra le tecnologie avanzate e le esigenze delle aziende, in particolare delle pmi, accompagnandole in un percorso di trasformazione digitale mirato e sostenibile". "Made - precisa de Felice - rappresenta un esempio virtuoso di come i competence center possano fungere da piattaforme di connessione tra il mondo accademico, le imprese e i finanziamenti pubblici e privati. Grazie a dimostratori, isole tecnologiche e formazione, le aziende non solo adottano soluzioni innovative ma apprendono come integrarle nei propri processi. Questa azione di 'cerniera' consente di abbattere barriere tecnologiche e culturali, rendendo accessibile anche alle piccole realtà il potenziale delle tecnologie 4.0". "L’iniziativa - afferma - non si limita all’adozione tecnologica ma si estende alla costruzione di competenze, evidenziando l’utilità di un approccio integrato che coniughi formazione, sperimentazione e supporto strategico. Made dimostra che non si tratta solo di introdurre innovazione, ma di renderla un valore tangibile e duraturo per il sistema produttivo italiano, con ricadute positive sia sulla competitività delle imprese sia sulla capacità del Paese di affrontare le sfide del futuro".
(Adnkronos) - “Si prospetta un 2025 ricco di iniziative a partire dalla Biennale della sostenibilità con un programma di eventi, attività, conferenze e mostre molto articolato che va a discutere con interlocutori internazionali quelle che sono le tematiche che la Fondazione tratta nel campo della sostenibilità e dello sviluppo territoriale a partire da quella che è codificata come resilienza climatica. Si tratta della capacità da parte di un territorio di trovare delle soluzioni di adattamento agli effetti dei mutamenti del clima. Nel caso di Venezia, in particolare, il tema dell'innalzamento del mare". Così Alessandro Costa, direttore generale della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/ Venice Sustainability Foundation - Vsf, in occasione dell’incontro con i media per fare il punto sulle attività svolte da Vsf nel 2024 e sulle progettualità future. “Noi cerchiamo innanzitutto di avere un approccio integrato al tema della sostenibilità e della resilienza - prosegue Costa - Cerchiamo di vedere come lo sviluppo sostenibile si applichi contestualmente all'economia, alla società, all'ambiente e come innovazione nostra anche alla sostenibilità culturale che è incentrata su Venezia. Abbiamo uno spettro ampio di tematiche che monitoriamo che vanno dallo sviluppo dell'economia all'idrogeno, alla tutela dell'ambiente e all'efficienza energetica, allo sviluppo delle fonti rinnovabili. Dall'innovazione come una delle chiavi di diversificazione della base economica del nostro territorio, al tema della residenzialità, dell'inclusione sociale, al tema della legalità e a quello del grande progetto di Venezia città campus, cioè della crescita e dello sviluppo di un cluster della conoscenza all'interno del nostro spazio territoriale”.