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(Adnkronos) - Ci sarà un doppio derby milanese nelle semifinali di Coppa Italia. I nerazzurri, nei quarti di finale a San Siro, hanno avuto la meglio sulla Lazio per 2-0, grazie all'eurogol di Arnautovic nel primo tempo e al raddoppio su rigore di Calhanoglu nella ripresa, e affronteranno il Milan, che ha eliminato la Roma, nella doppia semifinale della Coppa nazionale. Importante turnover per Inzaghi che con cinque assenze importanti come Thuram, Sommer, Di Gennaro, Carlos Augusto e Zalewski, lascia in panchina Acerbi, Bastoni, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Lautaro Martinez e parte dal 1' con Pavard, Bisseck e De Vrij in difesa a protezione di Josep Martinez. In mezzo al campo Darmian, Frattesi, Asllani, Zielinski e Dimarco con Taremi e Arnautovic di punta. Quattro indisponibili per la Lazio, con Baroni che deve fare a meno di Hysaj, Vecino, Dele-Bashiru e Castellanos. Il tecnico sceglie quindi Mandas in porta con Gigot e Romagnoli in mezzo, e Pellegrini a sinistra con Lazzari sulla fascia opposta. Il centravanti è Tchaouna, con Dia a supporto insieme a Isaksen e Zaccagni. Guendouzi e Rovella a centrocampo. Parte meglio la Lazio che al 18' sfiora il vantaggio: Isaksen riceve palla da Tchaouna, punta Asllani e calcia in diagonale sul secondo palo, ma Josep Martinez si distende e allunga in corner. Inzaghi poi al 24' è costretto a cambiare e inserisce Dumfries per l'infortunato Darmian. Ancora Lazio pericolosa al 28' con un'azione personale ancora di Isaksen, che rientra sul destro e calcia, ma il portiere nerazzurro blocca. Nella prima vera azione pericolosa l'Inter passa in vantaggio. Al 39' serve un eurogol di Marko Arnautović che sul corner a uscire di Dimarco, respinto dalla difesa biancoceleste, si coordina e dalla lunetta dell'area carica il sinistro al volo mettendo il pallone nell'angolino alla sinistra di Mandas per l'1-0. Ad inizio ripresa la squadra di Baroni prova a rientrare in partita e al 53' Isaksen calcia da posizione defilata con Josep Martinez che si oppone. La Lazio si sbilancia e l'Inter affonda. Al 57' Dimarco verticalizza per Bisseck, che vede l'inserimento di Taremi e lo serve sulla corsa con l'iraniano che anticipa l'uscita di Mandas e scarica all'indietro alla ricerca di Arnautovic, che viene però anticipato da un grande intervento di Gila, da poco entrato. Al 74' ci prova su punizione Calhanoglu, che aveva preso il posto di Asllani, senza fortuna. Il centrocampista turco però trova il raddoppio poco dopo. Al 77' dal dischetto Çalhanoğlu firma il 2-0 su rigore fischiato per un fallo di Gigot su Correa in area. La Lazio prova un'ultima reazione e all'81' Pedro calcia con il sinistro dal limite, Bisseck devia la conclusione, che si impenna e finisce sulla traversa, ma termina qui e sarà derby in semifinale.
(Adnkronos) - 'Il delirio dei dittatori e la storia che torna'. E' questo il titolo della lectio magistralis che Bruno Vespa svolgerà mercoledì 26 febbraio alle 10 in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico 2024-2025 dell’Università degli Studi Link. Cronista radiofonico per la Rai già nel 1962, volto iconico del giornalismo televisivo per generazioni di italiani, Vespa è anche un apprezzato saggista e autore di decine di volumi, dedicati in gran parte alla storia del Novecento e all’analisi dell’attualità politica e sociale. Si tratta di un’assoluta novità: per la prima volta viene affidato a un giornalista il compito di aprire l’anno accademico di un’università italiana con una sua lectio magistralis. “Il nostro ateneo - spiega il magnifico rettore della Link, Carlo Alberto Giusti – consegnerà una targa a Bruno Vespa in occasione del suo ottantesimo genetliaco e quale riconoscimento della incisiva autorevolezza e narrativa freschezza con cui racconta da cinquant’anni la storia d’Italia”. L’intervento di Bruno Vespa sarà preceduto dal saluto di Pietro Luigi Polidori, presidente dell’ateneo, dal discorso introduttivo del rettore Giusti e dalla prolusione di Luigi Maruotti, presidente del Consiglio di Stato e programme leader del corso di studi in giurisprudenza all’Università degli Studi Link. Nell’aula magna dell’Università, intitolata a Franco Frattini, prenderanno posto numerose personalità istituzionali e accademiche.
(Adnkronos) - Con una produzione dal valore di 277 milioni di euro nel 2023, la Lombardia è la quarta regione italiana più rilevante nel comparto florovivaistico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base del primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal centro studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva di Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde in corso a Rho Fiera Milano. In Lombardia, precisa la Coldiretti regionale su dati Registro delle Imprese, sono oltre 2.500 le aziende florovivaistiche, a cui vanno aggiunte quelle che si dedicano alla cura e alla manutenzione del paesaggio, per una filiera del verde lombarda che in totale può contare su più di 7.900 imprese. Sulla base del rapporto Divulga/Ixè, nel 2024 il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, ma sulle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina. Proprio a causa del conflitto, le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine. Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Non va poi trascurato, avverte Coldiretti, l’impatto dei cambiamenti climatici: secondo il rapporto Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche italiane denuncia difficoltà economiche. Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri. Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale, oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle politiche di sviluppo rurale.