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(Adnkronos) - Anche in un momento storico e tragico come la morte di Papa Francesco arrivano i soliti vergognosi commenti sui social. Nel mezzo della valanga di messaggi di condoglianze, raccoglimento e dolore, alcuni non trovano di meglio che ironizzare sull'ultima visita di ieri tra il pontefice e J.D. Vance. Il vicepresidente degli Stati Uniti aveva avuto un breve incontro privato con Papa Francesco a Casa Santa Marta la mattina di Pasqua. "So che non si sente bene, ma è bello vederla in salute", ha detto Vance al Papa. Parole su cui oggi i leoni da tastiera realizzano meme e battute senza rispetto. "Mamma mia che sfiga. Dj Vance gli dice che prega per la sua guarigione e il Papa muore il giorno dopo. Questa è l'aura malefica che si porta dietro", scrive @iluvtortellini sui social. "JD Vance ha incontrato il Papa per augurargli una 'Buona Pasqua'. 'La vedo meglio, Santità', ha detto Vance. Papa Francesco è morto", è il messaggio su X di @Massi_DiMario. "Ovviamente il Papa incontra Vance che gli dice 'la trovo bene' e il giorno dopo muore", dice @alexdoestv; e ancora: "Vance: 'Contento di vederla meglio'. Diverse ore dopo il Papa muore. Sipario.", sono le parole di @ImmersoNelnulla. Nel frattempo il vicepresidente degli Stati Uniti, che si trova in visita ufficiale in India, ha inviato un messaggio di cordoglio."Ho appena appreso della scomparsa di Papa Francesco (sic). Il mio cuore è rivolto ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo amavano. Sono stato felice di vederlo ieri, anche se era ovviamente molto malato", ha scritto su 'X' J.D. Vance. "Lo ricorderò sempre per l'omelia che ha pronunciato nei primissimi giorni del Covid, è stata davvero bellissima. Che Dio lo benedica", ha aggiunto condividendo il link all'omelia citata.
(Adnkronos) - "L'annuncio dei dazi ha messo in difficoltà le imprese ed il commercio internazionale. Lo studio legale Fortunata Giada Modaffari ha attivato una task force per analizzare gli impatti caso per caso e valutare possibili soluzioni strategiche per le aziende che ne saranno più colpite. I punti su cui bisogna svolgere uno studio e ricerca con estrema attenzione riguardano le riorganizzazioni dei flussi logistici". E' quanto si legge in una nota. "Nel frattempo - spiega - l’Ue intende negoziare, ma in subordine stabilire, delle contromisure. Il rischio, però, è che si entri in un circolo vizioso in cui ogni nuova barriera genera una contro-barriera, in un’escalation che danneggia proprio coloro che il commercio dovrebbe proteggere: le imprese e i consumatori. Pertanto le imprese dovranno prepararsi sul piano strategico e operativo mantenendo altresì alta l’attenzione sulle evoluzioni normative e politiche internazionali, che potrebbero cambiare radicalmente gli scenari da un giorno all’altro". "Il nostro team di esperti effettuerà, su richiesta delle aziende, l’analisi dell’impatto dei nuovi dazi statunitensi sulle esportazioni e stabilirà una strategia operativa e doganale per mitigarne gli effetti", conclude.
(Adnkronos) - Le storie delle persone e delle comunità impegnate nel salvare le barriere coralline, un ecosistema vitale ma sempre più minacciato: è ora disponibile in streaming su Prime Video il documentario Reef Builders. Presentato da Sheba, il documentario esplora il programma Sheba Hope Grows, uno dei più grandi progetti di ripristino delle barriere coralline al mondo, guidato da Mars Sustainable Solutions (Mss). Attraverso spettacolari immagini fotografiche, sia terrestri che subacquee, il film racconta le sfide quotidiane, le soluzioni innovative e la speranza di chi lavora per proteggere uno degli ecosistemi più importanti per la biodiversità marina. (Video) Il film inizia con la storia di successo più conosciuta del programma, il ripristino della Hope Reef in Indonesia. Hope Reef è stata costruita grazie a un’invenzione semplice ma rivoluzionaria: una struttura in acciaio chiamata Reef Star, che ha trasformato un fondale distrutto e ricoperto di macerie coralline in una barriera corallina rigogliosa. Attraverso le testimonianze dirette dei volontari locali impegnati nella salvaguardia delle loro barriere coralline, gli spettatori scopriranno come il team di Mss, guidato da David Smith, stia collaborando con le comunità costiere e le Ong per ampliare il progetto su scala globale e ottenere un impatto ancora maggiore. Il documentario restituisce un quadro realistico delle sfide e delle difficoltà affrontate, così come dei successi e dei traguardi raggiunti, mettendo in luce la speranza, l’impegno costante e il potenziale trasformativo di uno dei più grandi e ambiziosi programmi di formazione per il restauro mai realizzati (Mss Impact Report, 2024). “Reef Builders racconta non solo un progetto di ripristino ambientale, ma una visione concreta del futuro che Mars intende contribuire a costruire. Attraverso la visibilità e il seguito dei nostri brand, disponiamo di una piattaforma di grande impatto, e sentiamo la responsabilità di metterla al servizio di un cambiamento positivo - ha affermato Aldo Mastellone, Corporate Affairs Senior Manager di Mars Italia - Il lancio del documentario Reef Builders rappresenta un momento significativo nella missione del programma Sheba Hope Grows. Con questo progetto vogliamo ispirare ed educare un numero sempre maggiore di persone sull’importanza di sostenere il ripristino delle barriere coralline”. Le barriere coralline, spesso chiamate le 'foreste pluviali del mare', sono oggi in grave pericolo. Gli scienziati stimano che, senza interventi concreti, entro il 2043 il 90% delle barriere coralline tropicali del pianeta potrebbe scomparire (Icri), con gravi conseguenze per il 25% della vita marina (Epa) e per circa un miliardo di persone che dipendono direttamente o indirettamente dai servizi ecosistemici che esse offrono, come la protezione delle coste e la sostenibilità delle risorse ittiche (Noaa). Diretto e prodotto da Stephen Shearman, con i produttori esecutivi Victoria Noble e Ben Padfield, e l’attrice e attivista ambientale Auli’i Cravalho in veste di produttrice associata, Reef Builders accompagna gli spettatori in un viaggio che tocca Bontosua (Indonesia), Lamu (Kenya), la Moore Reef (Australia) e l’isola natale di Auli’i, O’ahu (Hawai’i), offrendo uno sguardo senza precedenti sulla lotta per salvare le barriere coralline del pianeta.