ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - ''La stabilità politica aiuta moltissimo ad avere maggiore serenità. Il valore della stabilità la vediamo molto immediata a livello finanziario, con la riduzione dello spread e poi anche con la capacità di poter guardare anche dal punto di vista di investimenti aziendali in modo più semplice, in modo più tranquillo, proprio su una stabilità politica che garantisce una maggiore certezza''. Lo afferma il vice direttore generale di banca Generali, Andrea Ragaini, nel corso di un collegamento con l'Adnkronos dal forum Teha di Cernobbio. ''Io penso che per togliere liquidità dai conti correnti occorrano delle azioni anche forti che possono essere sviluppate a livello europeo'', spiega il vice dg. ''Ricordo che in Italia il private banking pesa per 1.230 miliardi di euro, quindi circa un terzo del risparmio delle famiglie italiane''. Il private banking può essere in grado ''di utilizzare, di mobilitare il risparmio privato per sostenere anche percorsi di integrazione europee''. La liquidità sui conti correnti delle famiglie italiane, sottolinea il vice dg, ''è molto elevata, è superiore al 45% e se la compariamo alla media europea è molto più elevata, se guardiamo alcuni paesi europei che sono al vertice tipo l'Olanda, la liquidità addirittura è al 10% sui conti correnti''. ''La liquidità rimane sui conti per il 'non si sa mai', il mantenimento di una buona parte di liquidità serve per affrontare dei temi imprevisti, serve per affrontare tutto ciò che può capitare nella vita'', spiega Ragaini. ''L'Italia in effetti è all'ultimo posto d'Europa come penetrazione di strumenti assicurativi, quindi noi in Italia ci assicuriamo poco e proprio perché ci assicuriamo poco manteniamo i soldi sul conto corrente''. In Italia, secondo il vice direttore generale, ''la media della componente assicurativa senza guardare la componente motor, senza guardare le auto e le moto è di 300 euro a persona, in Olanda è di 3.800 euro, quindi decisamente superiore e proprio per questo l'Olanda può permettersi di investire fino al 65% del patrimonio delle famiglie in azioni. Questo è sicuramente un punto di partenza, il private banking ha un'opportunità in più perché può permettersi di gestire più il medio e lungo periodo, tanto che in effetti le famiglie private hanno una liquidità inferiore sui conti correnti che è circa del 15%''. ''Io personalmente sono convinto che l'innovazione tecnologica da sempre porti progressi e porti occupazione, inevitabilmente l'evoluzione tecnologica fa scomparire alcuni lavori, ne fa nascere altri, quindi pensare che l'innovazione tecnologica ci porti a una riduzione di forza lavoro necessariamente a parità di altre situazioni non penso che sia veritiera''.
(Adnkronos) - Quando il mare chiama, lo Stato deve rispondere. Con questo motto l'Anab, l'associazione nazionale degli assistenti bagnanti lancia la proposta di una gestione pubblica della categoria. "La salvaguardia delle vite umane in contesti balneari -spiega ad Adnkronos/Labitalia Guido Ballarin, presidente nazionale Anab- rappresenta un diritto fondamentale ed è parte integrante del concetto moderno di bene pubblico. Oggi, la sicurezza in spiaggia è affidata quasi integralmente agli stabilimenti balneari privati, con conseguenze operative, economiche e sociali significative. Proporre una gestione dello Stato per gli assistenti bagnanti significa non solo tutelare meglio i cittadini, ma generare anche entrate statali dirette e indirette, rafforzando professionalità e coesione territoriale", sottolinea. Professionalità che, sottolinea Ballarin, in Italia al momento spesso e volentieri mancano, "nella misura di un 20% della forza lavoro necessaria per la stagione estiva.Questo deficit si traduce in difficoltà operative per gli stabilimenti, in particolare nei periodi di punta". "E gli stipendi, quando sono accettabili, si aggirano tra 1.300 e 1.800 euro mensili, ma con contratti poco rappresentativi e scarsa tutela. Noi segnaliamo da tempo che 'salari bassi e stagione troppo corta' rendono la professione poco attrattiva, aggravando la carenza di personale", aggiunge. Secondo Ballarin "la durata della stagione varia significativamente: dal maggio a settembre al Nord, e periodi ancora più corti al Sud. Questo rende incerto il lavoro e svilisce la professione". E l'assenza di assistenti bagnanti va di pari passo con spiagge meno sicure. "Sebbene le ordinanze impongano la presenza di un bagnino ogni 80–150 metri, nelle spiagge libere il servizio è spesso assente, soprattutto per motivi economici. Nel 2024 sono stati registrati 221 decessi per annegamento, con oltre il 50% dei casi verificatisi nelle spiagge. Questo evidenzia il ruolo cruciale degli assistenti bagnanti nel prevenire tragedie e l’urgenza di un servizio sistematico e continuativo", continua ancora. E qui arriva la proposta dell'Anab: "si propone la creazione di un corpo statale di assistenti bagnanti, analogamente ai vigili del fuoco o alla forestale, con contratti nazionali stabilizzati, formazione coerente e organico centrale. Il passaggio sotto gestione statale dovrebbe migliorare le condizioni economiche e normative, garantendo formazione continua, stabilità contrattuale e riconoscimento professionale. E il servizio non sarebbe gratuito: i concessionari balneari pagherebbero un canone proporzionato a metratura, presenze, redditività allo Stato, generando un fondo nazionale stabile per sostenere il servizio", aggiunge ancora. Per Anab i benefici derivanti da questa scelta non sarebbero pochi. "Uno Stato unico coordinatore assicurerebbe la presenza del servizio anche sulle spiagge meno profittevoli o libere, garantendo migliori standard di sicurezza. E stipendi garantiti, formazione certificata e qualità contrattuale renderebbero il lavoro più sostenibile e attraente per i giovani", aggiunge. Inoltre, per Ballarin, "l'insieme dei canoni, armonizzati a livello nazionale, costituirebbe una fonte di entrata stabile, in controtendenza rispetto alla situazione attuale di canoni relativamente contenuti rispetto ai ricavi. Con un servizio centralizzato e regolato, le responsabilità legali sarebbero chiaramente definite, diminuendo l’esposizione dei concessionari e dello Stato stesso. Una gestione statale, sinergica con le campagne come 'Spiagge Sicure', promuoverebbe una cultura della balneazione consapevole e sicura". In conclusione per Ballarin: "La proposta di un servizio di assistenza balneare gestito dallo Stato non è solo un passo verso maggiore sicurezza, ma una vera e propria strategia di equo sviluppo socioeconomico. Equiparare la figura dell'assistente bagnanti a quella dei corpi civili nazionali significa restituire dignità a una professione troppo spesso marginale". "Parallelamente, lo Stato può trasformare un bisogno sociale in un modello di investimento pubblico-professionale, con ritorni in sicurezza, occupazione e turismo", conclude.
(Adnkronos) - "Acea come operatore infrastrutturale ha l’obbligo di coniugare il passato e la tradizione con l’innovazione e il futuro". Ad affermarlo è Marco Pastorello, Chief Transformation Officer del Gruppo, illustrando al Meeting di Rimini i progetti di digitalizzazione e trasformazione. La società sta sperimentando sia la robotica sia l’intelligenza artificiale. "Con i cani robot e i droni effettuiamo ispezioni preventive, aumentando la sicurezza dei nostri dipendenti. Proprio a luglio abbiamo siglato un importante accordo con l’Istituto Italiano di Tecnologia", ha ricordato Pastorello. L’innovazione per Acea non è solo tecnologia ma anche attenzione alle persone: "In quest’ultimo anno abbiamo incontrato 5.000 dipendenti in tutta Italia, portando la voce dell’azienda anche in Europa, dal World Economic Forum in poi. Non si può parlare di innovazione senza mettere la persona al centro". Tra i benefici concreti della digitalizzazione, Pastorello ha citato "efficienza, perché consente di rilevare e risolvere più rapidamente i guasti, e sicurezza, perché permette di evitare che le nostre squadre si trovino in situazioni di pericolo, grazie all’impiego dei droni nelle ispezioni".