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(Adnkronos) - Sfida che promette spettacolo nel mercoledì di Champions League. Oggi, 9 aprile, il Barcellona ospita al Camp Nou il Borussia Dortmund nell'andata dei quarti di finale del torneo. I blaugrana arrivano all'appuntamento dopo aver eliminato il Benfica, i tedeschi hanno invece battuto lo Sporting Lisbona nel turno precedente della competizione. Ecco le probabili formazioni della sfida di stasera alle 21 tra Barcellona e Borussia Dortmund: Barcellona (4-2-3-1): Szczesny; Koundé, Araujo, Martinez, Balde; Pedri, De Jong; Yamal, Gavi, Raphinha; Lewandowski. All. Flick. Borussia Dortmund (4-2-3-1): Kobel; Ryerson, Emre Can, Schlotterbeck, Anton; Chukwuemeka, Nmecha; Adeyemi, Brandt, Beier; Guirassy La partita d'andata dei quarti di finale di Champions League tra Barcellona e Borussia Dortmund sarà disponibile in diretta tv e in streaming solo su Amazon Prime, che ha l'esclusiva.
(Adnkronos) - I dazi imposti da Donald Trump stanno rendendo necessario rivedere le strategie commerciali globali. E fermo restano l'obiettivo di negoziare con gli Stati Uniti per limitare gli effetti negativi, la Cina, con la sua crescente classe media, offre opportunità in alcuni settori dove le imprese italiane potrebbero diversificare le loro esportazioni, tanto che la maggioranza delle aziende italiane nel Paese considera la Cina un mercato di primaria importanza nelle strategie di sviluppo globale di gruppo. Ne è convinto Lorenzo Riccardi, presidente Camera di commercio Italiana in Cina, intervistato da Adnkronos/Labitalia. In che modo crede che cambieranno i rapporti tra Cina e Italia, e l’Ue, dopo i dazi di Trump? I dazi imposti da Trump hanno reso necessario rivedere le strategie commerciali globali. Queste misure impattano sulle esportazioni dall’Europa verso il resto del mondo e per questo l'Italia e l'UE, cercano di diversificare i propri mercati. L'Italia guarda ai paesi emergenti extra-UE e con una presenza solida nei propri settori strategici può mitigare gli effetti negativi dei dazi, promuovendo mercati come la Cina. La situazione richiede una gestione attenta delle politiche commerciali, con l'obiettivo di negoziare con gli Stati Uniti per limitare gli effetti negativi ma anche di rafforzare i legami con Pechino, motore dell’Asia che è la più grande regione per demografia, valore economico e rapidità di crescita. Quali sono oggi i numeri dell'interscambio tra Italia e Cina? Nel 2024, le statistiche delle dogane cinesi mostrano un volume di scambi pari a 72 miliardi di dollari statunitensi, con esportazioni italiane che ammontano a 26 miliardi di dollari e importazioni pari a 46 miliardi di dollari, con una crescita del commercio aggregato e una riduzione dell’export. L'interscambio tra Italia e Cina continua a mantenere una dinamica positiva, nonostante alcune fluttuazioni. Secondo i dati Istat di febbraio 2025, il commercio bilaterale nei primi due mesi ha raggiunto un valore di 11,5 miliardi di euro, con un incremento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quali sono i settori in cui le imprese italiane operano maggiormente in Cina e come sta andando il loro business? Le imprese italiane operano prevalentemente in settori ad alta qualità e contenuto tecnologico, come meccanica e ingegneria, automotive, moda e design, alimentare e sanità. Questi settori, in particolare, sono ben accolti nel mercato cinese, grazie alla crescente domanda di prodotti di alta gamma e al prestigio associato al Made in Italy. Le aziende italiane promuovono le loro specializzazioni e brand noti, come nel caso delle auto di lusso o delle eccellenze agroalimentari. Il mercato cinese rimane strategico per molte imprese italiane, soprattutto per chi ha investimenti di lungo periodo e conosce a fondo il mercato domestico. Ci sono dei settori in cui il mercato cinese potrà sostituire quello statunitense per le imprese italiane? La Cina, con la sua crescente classe media, offre opportunità in alcuni settori dove le imprese italiane potrebbero diversificare le loro esportazioni. Tra i principali prodotti esportati dall’Italia verso la Cina troviamo i prodotti tessili e dell’abbigliamento, che rappresentano una quota importante dell’export, i macchinari e apparecchiature di vario genere, un settore strategico che riflette l’eccellenza tecnologica italiana. Anche le sostanze e i prodotti chimici rivestono un ruolo significativo, fornendo materiali essenziali per diversi comparti industriali. Infine, gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali completano il quadro, rappresentando un segmento di crescente rilevanza per la salute e la cosmetica. Se paragoniamo l’export italiano verso gli Usa e verso la Cina questi flussi hanno caratteristiche analoghe in ambito merceologico; in base ai dati Istat 2024, nelle esportazioni dall’Italia verso gli Stati Uniti prevale il settore dei macchinari (19,8%), farmaceutica (15,5%), mezzi di trasporto (12,3%), alimentare (12%), tessile (8,6%) mentre le esportazioni verso la Cina vedono abbigliamento (26,4%) macchinari (23,3%), farmaceutica (13,8%), altre attività manifatturiere (6%) e mezzi di trasporto (5,7%). Avete già sentore di aziende italiane che si stanno muovendo in tal senso? In base ad un sondaggio di marzo 2025 condotto dalla Camera di Commercio Italiana in Cina, la maggioranza delle aziende italiane nel Paese considera la Cina un mercato di primaria importanza nelle strategie di sviluppo globale di gruppo. Il 31% pianifica investimenti in ricerca e sviluppo, con un focus su trasformazione digitale e sostenibilità, mentre il 30% intende consolidare le catene di approvvigionamento locali e il 45% punta a potenziare i canali di distribuzione, includendo piattaforme e-commerce. Questi elementi indicano che le società italiane in Cina promuovono un consolidamento della propria presenza attraendo nuovi progetti nella filiera domestica. I vantaggi evidenziati sono legati alla dimensione del mercato, alle prospettive di crescita e all’interesse per prodotti Made in Italy. Le visite ufficiali che si sono susseguite negli ultimi mesi con il ministro Uso, la premier Meloni, il presidente Mattarella e il presidente del Senato La Russa potrebbero aumentare le opportunità per le aziende italiane in un paese come la Cina dove politica ed economia sono strettamente correlate. Invece quali saranno gli effetti della replica cinese ai dazi Usa? La Cina ha risposto ai dazi statunitensi con l’imposizione di tariffe del 34% su beni americani, a partire dal 10 aprile, colpendo in particolare il comparto agricolo. Parallelamente, ha avviato un ricorso all’Organizzazione mondiale per il commercio, contestando la legittimità delle misure USA. La reazione cinese punta a difendere il proprio ruolo nel commercio multilaterale e a mantenere margini negoziali aperti; Pechino è il primo esportatore al mondo, mentre Washington è il primo importatore. A fronte di una contrazione delle relazioni economiche UE-Usa e Cina-USA, potrebbe aumentare il volume di scambi e dei rapporti negli investimenti tra Bruxelles e Pechino e in questo contesto va menzionato il rinnovo del partneriato strategico che la Cina ha da poco siglato con l’Italia mediante un piano d’azione che promuove diverse aree di cooperazione, tra cui commercio, sanità, innovazione, e finanza. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Il Giro d’Italia della Csr, l’evento itinerante de Il Salone della Csr e dell’Innovazione sociale, passa da Napoli e si fa vetrina del nuovo volto della città, per raccontare come sta cambiando e come cambierà. L’appuntamento è in programma giovedì 3 aprile alle 9.30 all’Università degli Studi di Napoli Parthenope, in via Generale Parisi 13. Il titolo della tappa è 'La collaborazione pubblico-privato per una nuova idea di città'. Nel corso della mattina verranno presentati progetti innovativi per il futuro della città, oggi al centro di un’importante riqualificazione urbana volta a ripensare i suoi spazi, dagli edifici alle piazze fino alle aree verdi, sia dal punto di vista energetico che da quello della vivibilità. “Per migliorare la vita di chi abita, studia e lavora nelle città è necessario ottimizzare le risorse e creare sempre nuove alleanze tra pubblico e privato - dichiara Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone - Una città può diventare più sostenibile se adotta una visione inclusiva, responsabile, condivisa tra i diversi attori sociali”. Ad aprire i lavori della tappa saranno Filomena Buonocore, professore ordinario di organizzazione aziendale dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope; Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone; Luigi Lepore, Coordinatore del corso di laurea in Management Pubblico e Domenico Salvatore, Coordinatore del corso di laurea Economia Aziendale e Green Economy Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Entrambi gli atenei collaborano alla realizzazione della tappa, il cui programma è consultabile online sul sito del Salone dove è anche possibile iscriversi per partecipare. La parte centrale della tappa di Napoli del Giro d’Italia della Csr, coordinata da Filomena Buonocore e da Rossella Sobrero, riguarda i progetti innovativi in atto sul territorio. Uno di questi è 'La bella piazza', un progetto di co-gestione degli spazi pubblici avviato nel capoluogo partenopeo alcuni mesi fa con l’obiettivo di trasformare piazza Garibaldi, una delle principali piazze della città, in un luogo accogliente e inclusivo. L’iniziativa, partita dall’associazione Est(ra)Moenia che ha creato un’ampia alleanza tra cooperative sociali e associazioni, prevede l’affido all’Ats degli 8 chioschi che insistono nella piazza per realizzare iniziative sociali e commerciali, un servizio giornaliero di spazzamento e svuotamento cestini, la manutenzione del verde e delle aree giochi e sportive. E poi ancora l’istituzione di una Portineria di Quartiere, un presidio sociale di prossimità, ma anche eventi culturali, percorsi di animazione socioeducativa e altre attività per cercare di coinvolgere un pubblico sempre più ampio di persone. Oltre al Comune di Napoli sono coinvolti altri 40 soggetti pubblici e privati, che hanno dato vita a una forma innovativa di partenariato replicabile anche in altre zone di Napoli e in altre città italiane. Anche i Quartieri Spagnoli, altro luogo-simbolo di Napoli, sono al centro di un progetto di riqualificazione urbana che verrà presentato durante la giornata da parte di Foqus - Fondazione Quartieri Spagnoli, che all’interno dell’ex monastero cinquecentesco di Montecalvario, restaurato e rifunzionalizzato, ha realizzato un nido, scuole d’infanzia, primarie e secondarie, oltre a ospitare un centro di abilitazione rivolto a bambini, ragazzi, giovani con disabilità e alle loro famiglie e ad accogliere enti di formazione, imprese e attività produttive che hanno innescato un profondo processo di cambiamento di uno dei quartieri più difficili d’Europa. Il futuro di Napoli non ruota solo attorno alla riqualificazione urbanistica, ma anche all’applicazione delle nuove tecnologie al servizio della collettività. È il caso della convergenza tra droni, mobilità aerea urbana e logistica intelligente, che presto potrebbe trasformare Napoli in una delle città capaci di riscrivere il proprio futuro attraverso il volo. Anche in questo caso, i partenariati pubblico-privati (Ppp) sono la leva strategica scelta per accelerare le sperimentazioni e definire regole condivise. Le pubbliche amministrazioni, infatti, possono abilitare il cambiamento mettendo a disposizione infrastrutture, spazi urbani e strumenti normativi, mentre il settore privato porta competenze tecnologiche, capitale e capacità operativa. In questo modo, nel breve periodo, Napoli potrebbe avere un servizio di delivery medicale con droni in aree remote, test in zone a traffico limitato, controllo di infrastrutture critiche, attività di 'drone detection'. Il modello dei Ppp rappresenta un valore aggiunto, portato alla tappa partenopea del Giro anche dall’esempio della Cte - Casa delle Tecnologie Emergenti di Napoli Infiniti Mondi. Si tratta di un ecosistema di innovazione basato su tecnologie chiave come 5G, IoT, Intelligenza Artificiale, Blockchain e Realtà Aumentata/Virtuale. Questo progetto, guidato dal Comune di Napoli con il supporto di diversi partner, punta a creare sinergie tra istituzioni, imprese e cittadini per un futuro sostenibile e inclusivo. L'intervento si propone anche di esplorare il contributo delle tecnologie emergenti alla trasformazione sociale e alla competitività territoriale. La buona riuscita di qualsiasi processo di rigenerazione urbana passa anche dall'aumento di capitale culturale e ambientale. È il caso della rigenerazione che Officina Keller, fondata dall’architetto Antonio Giuseppe Martiniello, ha pensato per il Complesso Monumentale di Santa Caterina a Formiello in Porta Capuana. Il progetto pilota, che ha coinvolto principalmente l'ex Lanificio del Complesso, non ha riguardato solo il restauro, bensì ha tenuto in considerazione quanto la vita e la conservazione di un luogo dipendano fortemente dalle relazioni che lo abitano. Il Chiostro Piccolo dell'ex Lanificio è diventato così uno spazio espositivo, un laboratorio di cucina e un luogo di confronto tra artisti, associazioni e operatori locali. La stessa Officina Keller ha scelto di risiedere nel sottotetto di uno dei bracci del chiostro. Qui, oggi, giovani designer si interfacciano con artigiani, vecchi modi di produrre si confrontano con le nuove tecnologie, artisti contemporanei mettono a disposizione il loro sapere per attività sociali, grazie al lavoro di artisti e associazioni uniti da un importante obiettivo comune: la rigenerazione culturale della città. La rigenerazione culturale viene portata avanti con impegno anche dall’associazione Afc, American Friends of Capodimonte, una Fondazione di diritto americano costituita da industriali statunitensi amanti dell’arte e resa celebre in passato per la presidenza del direttore Riccardo Muti. L’attuale presidente onorario, Giovanni Lombardi, è il fondatore della prima 'sustaintech' in Italia, la Tecno Group, e nel 2021 ha lanciato in Borsa il Polo della Sostenibilità. Un esempio di imprenditoria illuminata, premiato nel 2021 dall’Università Bocconi per il suo mecenatismo, che ha regalato alla Questura di Napoli la stazione investigativa più innovativa d’Italia, finanziato la mostra 'Napoli a Parigi' al Louvre e donato alla città la Coppa Flora di Vincenzo Gemito e il ritratto di Carlo III di Borbone. Ad animare il confronto sui progetti, sulle sinergie e sulle ricondivisioni future di questi esempi saranno Maria Grazia Falciatore, capo di Gabinetto del Comune di Napoli; Giovanni Lombardi, presidente Tecno Group; Mariangela Contursi, direttore generale Spici - Società per l’Innovazione, la Cooperazione e l’Internazionalizzazione; Elena de Filippo, presidente Dedalus Cooperativa Sociale; Angelo Giuliana, direttore generale MediTech Competence Center; Felice Catapano, Director of Strategy Enav Group; Renato Quaglia, direttore generale Foqus Fondazione Quartieri Spagnoli e Antonio Martiniello, fondatore Officina Keller. A concludere la tappa di Napoli sarà Marco Esposito, professore ordinario Diritto del lavoro Università degli Studi di Napoli Parthenope. Il Giro d’Italia della Csr continua: il prossimo appuntamento è a Roma il 14 aprile 2025.