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(Adnkronos) - Sviluppi rapidi, in un Paese che è uno degli alleati più stretti degli Stati Uniti. Con la "democrazia" alla base di questa alleanza. I fatti delle ultime ore in Corea del Sud hanno lasciato "un profondo senso di disagio sul futuro politico" del Paese, dove ci sono circa 29.000 truppe Usa, e preoccupazione anche per il patto in materia di sicurezza che unisce Usa, Giappone e Corea del Sud, un deterrente nei confronti di Cina e Russia. A scrivere della sorpresa dell'Amministrazione Biden per quanto accaduto nelle ultime ore, in una regione in cui non mancano le tensioni, è il Washington Post che parla di sospiro di sollievo per l'Amministrazione Biden quando il presidente sudcoreano, Yoon Suk Yeol, ha fatto marcia indietro nel giro di poche ore dopo aver imposto la legge marziale, suscitando reazioni di sdegno e confusione tra i sudcoreani, che anche in queste ore sfilano in migliaia nel centro di Seul contestando il presidente. Un fatto, hanno ripetuto da Washington, di cui gli Stati Uniti non erano stati preventivamente avvisati. Tutto mentre il presidente americano Joe Biden e il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sono entrambi all'estero. Yoon "è uno dei pilastri della nostra strategia" nella regione e ora il suo futuro politico è in dubbio, commenta un funzionario Usa. I prossimi giorni saranno probabilmente tesi per Seul, come per Washington, nonostante i funzionari dell'Amministrazione Biden abbiano espresso un certo ottimismo per le sorti del patto trilaterale. "Pensiamo che ciò continuerà perché è nostro interesse comune", osserva la fonte. E da Washington si sottolinea una strategia pensata "per isolarla da qualsiasi cambiamento politico o tumulto al vertice". Ma Biden, dice Victor Cha della Georgetown University e con un passato nell'Amministrazione di George W. Bush, dovrà valutare, soppesare quanto Yoon sia stato positivo e quanto si ritenga possibile la sua sopravvivenza politica. La prospettiva dell'impeachment o se Yoon sarà costretto a dimettersi, "per gli Stati Uniti sarà una grande perdita" perché Yoon è stato cruciale per quel patto trilaterale, concordato al summit di Camp David dello scorso anno, che inaugurò una nuova era di partnership trilaterale. E, osserva Cha, Yoon è stato anche un sostenitore della "dichiarazione di Washington", affermazione bilaterale dell'evoluzione dell'alleanza tra Usa e Corea del Sud in un contesto di sicurezza in evoluzione nella penisola coreana e per sostenere la difesa dell'Ucraina contro l'invasione russa. Beth Sanner, con un passato nell'intelligence, teme che la Corea del Nord possa cercare di sfruttare il caos nel sud. Gli osservatori, dice, sono preoccupati da mesi che la Corea del Nord possa condurre una sorta di "azione cinetica" nei prossimi mesi, forse bombardando un'isola sudcoreana o affondando una nave sudcoreana.
(Adnkronos) - Il settore industriale è alle prese con una profonda trasformazione energetica che richiede competenze manageriali specifiche. Da qui, il progetto Federmanager di consolidare la classe manageriale, attraverso attività di formazione specifica e certificazione, incentrata sulla figura di Energy transition manager - Etm. "Al di là di mode e vincoli incombenti, la strada verso la sostenibilità e verso una transizione energetica giusta richiede un approccio pragmatico e neutrale rispetto alle diverse tecnologie che concorreranno alla decarbonizzazione", spiega Valter Quercioli, presidente di Federmanager, aprendo i lavori di presentazione a Roma del Rapporto realizzato da Federmanager e Aiee (Associazione italiana economisti dell’energia), dal titolo 'Riflessioni sul Piano nazionale integrato energia clima 2024'. "Come Federmanager, stiamo lavorando alla formazione e alla certificazione di quelle competenze manageriali innovative che oggi il mercato richiede e che possono costituire la chiave per l’attuazione degli scenari descritti nel Pniec. È importante - aggiunge il presidente Federmanager - che le imprese, in particolare le pmi, così come la Pubblica amministrazione, si dotino di figure qualificate come quella dell’Energy transition manager, per guidare la transizione nei settori industriali". Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha indirizzato un messaggio scritto all’evento di oggi, sottolineando che "il Pniec è infatti uno strumento di fondamentale importanza per il nostro Paese e per lo sviluppo sostenibile del nostro sistema produttivo. Viviamo in un'epoca di grandi trasformazioni, dal clima agli equilibri geopolitici - prosegue il Ministro nella nota - e la necessità di garantire sicurezza e indipendenza energetica, tutela della biodiversità e misure di adattamento e contrasto ai cambiamenti climatici ci impone di investire non soltanto su nuove professionalità, ma soprattutto sull’adeguamento costante delle competenze e delle conoscenze dei protagonisti della nostra industria. Per questo, sono fermamente convinto che il contributo dei manager e delle alte professionalità che voi rappresentate sia cruciale per individuare strategie e collaborazioni efficaci". Il Rapporto 'Riflessioni sul Pniec 2024' presentato oggi dal Consigliere Aiee, Carlo Di Primio, evidenzia dati e politiche energetiche favorendo soluzioni attuabili. A partire da un’attenzione alla crescita del contributo delle rinnovabili che - nota il Rapporto - non potrà prescindere dallo sviluppo di una rete elettrica affidabile e capace di accogliere la nuova produzione. Altre istanze strategiche riguardano il tema della riassegnazione delle concessioni dei grandi impianti idroelettrici e la semplificazione del permitting per accelerare la creazione di nuovi impianti di energia rinnovabile. Con l’obiettivo di sburocratizzare al massimo le procedure mantenendo comunque grande attenzione sotto il duplice profilo, della sicurezza e della legalità. Infine, spazio anche all’opzione nucleare, con un’apertura decisa della Federazione a offrire un contributo di competenze per lo sviluppo del Programma nazionale per il nucleare sostenibile. "Per determinare impatti positivi sul Pil nazionale, servono investimenti consistenti e un quadro normativo che offra chiarezza. Occorre anche tutelare il settore rispetto alla concorrenza asimmetrica dei Paesi extra-Ue, salvaguardando la competitività del tessuto industriale nazionale e la sicurezza energetica", chiosa Quercioli. Durante il convegno, a discutere dei contenuti del Rapporto, sono intervenuti gli onorevoli Luca Squeri e Marco Simiani, alcuni operatori del settore e delle istituzioni tra cui Modestino Colarusso, direttore generale Confindustria Energia, Massimo Sessa, presidente Consiglio superiore dei lavori pubblici presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Tatò, dirigente divisione iii energia e imprese, economia e tecnologie verde, economia del mare del ministero delle Imprese e del Made in Italy e Michele Vitiello, segretario generale World Energy Council - Italia. La visione dei manager è espressa dai contributi di Antonio Amato, coordinatore commissione oil & gas Federmanager, Gaetano Iaquaniello, componente commissione oil & gas Federmanager e Alberto Zanobini, coordinatore commissione sistema elettrico Federmanager, dirigenti di grande esperienza del settore che hanno collaborato alla stesura del Rapporto presentato oggi. Il direttore generale di Federmanager, Mario Cardoni, a chiusura dei lavori della giornata, ribadisce che "l’orizzonte che il Paese ha di fronte richiede un’ampia diversificazione delle fonti produttive. Non si deve quindi cedere ad approcci ideologici miopi, che non guardano ai progressi tecnologici registrati negli anni e rischiano così di minare la competitività del Paese, a svantaggio di cittadini e imprese".
(Adnkronos) - "Poste Italiane oggi conta 119mila dipendenti, siamo il primo datore di lavoro in Italia e dal 2017 investiamo nella strategia di sostenibilità. In azienda abbiamo 4 generazioni che lavorano insieme, e tra il 2021 e il 2023 abbiamo assunto 6.700 giovani con diversi profili. Per questi motivi abbiamo messo in campo progetti per favorire lo scambio intergenerazionale in azienda". Così Andreana Esposito, responsabile sviluppo sostenibile del Gruppo Poste Italiane, intervenendo a 'I giovani e la sostenibilità. Talenti da valorizzare', evento di apertura della 'Social Sustainability Week' in corso al Palazzo dell'Informazione del Gruppo Adnkronos a Roma, e commentando i contenuti della ricerca di Eikon Strategic Consulting Italia dal titolo ‘Giovani e sostenibilità sociale’. Secondo Esposito, i progetti per lo scambio intergenerazionale realizzati in azienda da Poste aiutano "a potenziare visione d'insieme, netwoking, e leadership. Negli ultimi 3 anni le donne manager che hanno fatto mentoring è cresciuto significativamente", ha aggiunto. "Noi come Poste -ha spiegato- abbiamo 50 accordi con migliori università ed enti formazione. Ogni giorno circa 10mila nostri dipendenti sono in formazione, ovviamente per l'accrescimento delle competenze, miglioramento soft skills, conversione ad altri tipi di lavoro", ha concluso.