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(Adnkronos) - Dal 6 marzo, la violenza in Siria ha raggiunto livelli allarmanti, con un massacro mirato contro la popolazione alawita nelle regioni costiere. L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ohchr), ha potuto dimostrare lo sterminio di 111 civili, ma il bilancio reale potrebbe essere molto più alto, e l'Osservatorio siriano per i diritti umani parla di 1.383 vittime, ma ''il conteggio dei morti è ancora in corso''. Le testimonianze raccolte indicano che molte delle vittime sono state giustiziate sommariamente su base settaria, con attacchi mirati nelle province di Tartous, Latakia e Hama. Il video sconvolgente, girato proprio in quell’area, mostra decine di corpi abbandonati a bordo strada. Gli alawiti sono un gruppo religioso di derivazione islamica sciita che in Siria ha guadagnato potere e rilevanza a partire dall’ascesa al potere di Haziz al-Assad, il padre del deposto leader Bashar, negli anni ’70 del secolo scorso. La dinastia Assad era alawita, una minoranza considerata non ortodossa in particolare dai sunniti. E sunnita è il gruppo guidato dal guerrigliero Al Jolani (al secolo Ahmed Hussein al-Sharaa) che con il suo movimento Hay’at Tahrir al-Sham (Hts) ha conquistato il potere a Damasco pochi mesi fa. Numerosi rapporti descrivono il metodo sistematico di queste esecuzioni: uomini armati hanno fatto irruzione nelle case chiedendo ai residenti se fossero alawiti o sunniti prima di decidere se risparmiare o uccidere gli occupanti. Famiglie intere, compresi donne e bambini, sono state massacrate. Secondo le Nazioni Unite, alcuni sopravvissuti hanno raccontato che molti uomini sono stati fucilati davanti ai loro familiari. Gli ospedali non sono stati risparmiati da questa ondata di violenza. Tra il 6 e il 7 marzo, diverse strutture sanitarie a Latakia, Tartous e Baniyas sono state assaltate da gruppi armati affiliati all’ex governo, che si sono scontrati con le forze di sicurezza locali. Gli scontri hanno causato decine di vittime tra pazienti, medici e studenti di medicina, oltre a gravi danni alle strutture ospedaliere. Altre gravi violazioni comprendono il saccheggio diffuso di case e negozi, spesso da parte di individui non identificati che hanno approfittato del caos. Molti civili sono stati costretti a fuggire dalle proprie case, cercando rifugio in aree rurali o presso la base militare russa di Hmeimim. Le autorità locali hanno dichiarato la fine delle operazioni di sicurezza il 10 marzo, ma si continuano a registrare scontri sporadici. Migliaia di alawiti continuano a fuggire dalla Siria, mentre nelle città colpite il clima rimane di terrore. Nel mezzo di questa crisi umanitaria, l’Unione Europea ha deciso di invitare Asaad al-Shaibani, rappresentante del governo di Hts, alla conferenza ‘Standing with Syria: Meeting the Needs for a Successful Transition’ a Bruxelles, incontro annuale tra i Paesi donatori che si tiene a partire dal 2017. Questa decisione ha suscitato polemiche, considerando che il regime di Hts, capeggiato da Al Jolani è accusato di crimini settari e di aver guidato una campagna di sterminio contro gli alawiti. La portavoce della Commissione Anitta Hipper, secondo l’agenzia turca Anadolu, ha confermato che “è stato inviato un invito” ad Asaad al-Shaibani per la conferenza del 17 marzo. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, ha chiesto indagini rapide, indipendenti e imparziali su questi crimini. Ha inoltre sottolineato la necessità di un processo di integrazione delle forze armate che rispetti le norme internazionali sui diritti umani e assicuri che tutti i responsabili delle violazioni siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Tuttavia, con il regime di Hts ormai riconosciuto a livello internazionale, resta da vedere se la giustizia potrà essere garantita alle vittime di questa nuova ondata di violenza.
(Adnkronos) - Garantire condizioni contrattuali adeguate a tutelare il potere di acquisto e il benessere dei lavoratori e a creare, al contempo, un contesto favorevole alla crescita e allo sviluppo delle imprese. E' quanto confermano con il loro impegno le Confederazioni Cifa e Confsal che - dopo aver recentemente siglato l’accordo economico integrativo del contratto collettivo nazionale di lavoro intersettoriale per le imprese dei settori terziario, commercio, distribuzione, servizi, turismo e pubblici esercizi - hanno formalizzato proprio nei giorni scorsi anche il rinnovo della parte economica del ccnl Ict, settore chiave per la digitalizzazione e la crescita economica del Paese. Oltre ad aver introdotto due nuovi livelli di inquadramento nella classificazione del personale, ampliandoli da cinque a sette, per meglio rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in costante trasformazione, l’accordo prevede significativi incrementi salariali a partire da quest’anno, in media pari all’8%. In particolare, per i lavoratori inquadrati al terzo livello, l’incremento è di 160 euro, che equivale a circa il 9%. Questa misura risponde alla necessità di adeguare le retribuzioni al livello di qualificazione richiesto, specialmente in un settore come l’Ict, in cui l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione impongono competenze sempre più avanzate e strategiche per la crescita delle imprese e dell’economia nel suo complesso. Ma il percorso di Cifa e Confsal va oltre. Le delegazioni, infatti, hanno definito gli aggiornamenti complessivi del ccnl Ict, introducendo importanti istituti innovativi al fine di valorizzare ancora di più la persona del lavoratore e il benessere aziendale. Fra questi una maggiore attenzione alla formazione continua per garantire ai lavoratori competenze aggiornate e spendibili in un mercato in continua evoluzione; nuovi strumenti di welfare aziendale per migliorare la qualità della vita lavorativa e incentivare la produttività; maggiore flessibilità contrattuale per rispondere meglio alle esigenze di imprese e lavoratori, favorendo un modello organizzativo più moderno e sostenibile, e inoltre misure rafforzate a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro. “Crediamo fermamente - ha affermato Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal - che la contrattazione collettiva rappresenti uno strumento strategico per trasformare l’azione sindacale in misure concrete, capaci di garantire ai lavoratori tutele adeguate, condizioni eque e reali opportunità di crescita e sicurezza professionale il nostro impegno è volto alla definizione di politiche retributive e normative efficaci, che non solo tutelino la dignità del lavoro, ma che al contempo favoriscano la competitività aziendale, creando un equilibrio virtuoso tra sviluppo, incremento occupazionale e benessere dei lavoratori”. “Prosegue il nostro cammino - ha aggiunto il presidente di Cifa Italia Andrea Cafà - sulla strada dell'innovazione e della modernizzazione delle relazioni industriali, che può aiutare le imprese a transitare verso una dimensione più digitale e sostenibile la nostra attività nell’ambito della contrattazione collettiva è in costante evoluzione e ciò al fine di aggiornare e adeguare i contratti collettivi ai nuovi lavori e ai nuovi bisogni che emergono nelle relazioni fra lavoratore e impresa. Da un lato, puntiamo ad accrescere le competenze professionali e dall’altro la competitività aziendale. Insieme ce la faremo”. L’innovazione e la centralità della persona rappresentano per Cifa e Confsal le basi fondamentali di un modello di contrattazione collettiva di qualità, capace di rispondere alle sfide del mercato del lavoro con soluzioni concrete e sostenibili. Attraverso un approccio moderno e dinamico, la contrattazione si evolve per creare un sistema più equo, inclusivo e competitivo, in cui lo sviluppo delle imprese e la qualità di vita dei lavoratori si rafforzano reciprocamente.
(Adnkronos) - Aira, società di tecnologie per l’energia pulita, ha preso parte per il secondo anno consecutivo a Key - The Energy Transition Expo 2025, dal 5 al 7 marzo 2025 a Rimini. “In un momento in cui l’emergenza climatica e l’inquinamento sono al centro dell’agenda globale, è fondamentale accelerare la transizione verso soluzioni energetiche più sostenibili - afferma Anthony Loizeau, Ceo di Aira Italia - In Italia, l’adozione delle pompe di calore è ancora limitata, ma Aira si pone come punto di riferimento del cambiamento, con l’obiettivo di aumentare significativamente l’utilizzo e ridurre l’impatto ambientale del riscaldamento domestico. Partecipare per il secondo anno consecutivo a Key - The Energy Transition Expo è un’ulteriore conferma del nostro impegno nel guidare questa trasformazione e offrire ai consumatori tecnologie più efficienti, connesse e sostenibili”. Aira ha sviluppato una tecnologia innovativa che integra pompe di calore di ultima generazione con Aira Intelligence, un sistema avanzato che sfrutta machine learning, simulazioni termodinamiche e ottimizzazione dei consumi per garantire il massimo risparmio energetico. Grazie a strumenti come il Heatloss Calculator, il Device Manager e la Tariffa Aira Dynamic, Aira permette di monitorare in tempo reale il comportamento dell’impianto, autocalibrare il riscaldamento in base alle abitudini dell’utente e ridurre i costi grazie all’adattamento dinamico al prezzo dell’energia.