ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Un professore di Storia e Filosofia è morto questa mattina in aula al liceo Marco Terenzio Varrone di Cassino, in provincia di Frosinone. A quanto apprende l'Adnkronos, al docente, Enrico Trotto, è stato fatale un malore improvviso. Sui canali social che stanno riprendendo la notizia nelle ultime ore, i genitori degli alunni scrivono messaggi di cordoglio nei confronti del professore. "Prof di mia figlia, è morto proprio in classe mentre gli alunni erano in università per il Pcto... (Percorsi per le Competenze trasversali e l'orientamento, ndr.)magari se ci fossero stati gli alunni si poteva pure salvare poverino", scrive una mamma. Un'altra dice che il figlio "è rimasto scosso, riposa in pace".
(Adnkronos) - La transizione generazionale è una delle grandi sfide per le famiglie imprenditoriali, e una preoccupazione crescente per la continuità imprenditoriale e per la capacità di tramandare valori, competenze e responsabilità. Un sentimento che emerge da una ricerca realizzata da Nexta Società Benefit, partner strategico che affianca le famiglie imprenditoriali e le imprese nel perseguire i propri obiettivi di crescita, frutto di un lavoro iniziato nel mese di giugno 2025 e che da allora a ottobre ha coinvolto 45 famiglie imprenditoriali, concentrate in Lombardia e Veneto, ma con una presenza significativa anche in Emilia-Romagna, Toscana e Puglia. Tra gli imprenditori intervistati, quattro su dieci (il 39%) pensano che nessuno dei membri della generazione successiva sarà presente in azienda. Circa due su dieci (il 22%) ritengono che saranno presenti tra uno e tre persone della nuova generazione e altrettanti (il 20%) che saranno tra tre e cinque membri. Il 30% delle imprese intervistate supera i 100 milioni di euro di fatturato. Le aziende operano in settori quali agroalimentare, manifattura, impiantistica fino ai comparti chimico-tessile e innovativi. Nel campione prevalgono imprenditori di seconda, terza e fino alla quinta generazione, ma è presente anche un 20% di prime generazioni, spesso protagoniste di processi di crescita e strutturazione ancora in corso. Se il dato sulla preoccupazione rispetto al mancato impegno della generazione successiva può sembrare un segnale di allarme, dalle interviste emerge anche un progressivo rafforzamento del dialogo intergenerazionale nei processi decisionali che riguardano il patrimonio familiare. Il 26% degli imprenditori intervistati coinvolge tutta la famiglia in riunioni che riguardano le scelte legate alle strategie patrimoniali, e il 28% include nelle riunioni solo i membri più anziani. Il 36% decide invece personalmente. Nelle decisioni che riguardano l’impresa familiare, decide nel 22% dei casi tutta la famiglia attraverso apposite riunioni, nel 29% dei casi un Consiglio di Amministrazione (Cda) a maggioranza familiare, nel 17% dei casi un Cda a maggioranza non familiare, nel 27% dei casi decide l’imprenditore personalmente, mentre nel 5% dei casi la decisione è in capo a un amministratore delegato esterno. La ricerca affronta anche il tema dei conflitti familiari all’interno dell’impresa. Il 44% dichiara di non aver affrontato apertamente situazioni di conflitto, evidenziando come il tema resti latente e non gestito. Il 26% intende prevenirli con il confronto, il 16% li ha vissuti e li ha risolti definitivamente, mentre il 5% afferma di stare affrontando dei conflitti in questo periodo. Dalla ricerca emerge che i professionisti esterni sono definiti “non necessari” solo dal 22% del campione, mentre per la restante parte sono utili se non indispensabili. Ad esempio - in un quesito a risposta multipla - gli intervistati il ruolo del professionista importante per ad agevolare il confronto tra familiari (41%), definire identità e valori della famiglia (37%), definire l’assetto societario (32%), ottimizzare il costo fiscale (24%) e definire un patto di famiglia (10%). Il 58% dei rispondenti non ne ha ancora usufruito, il 24% ne ha avuto un impatto positivo e il 10% decisivo. "La presenza di consulenti esperti in ambito strategico rappresenta un elemento sempre più frequente, soprattutto nelle famiglie imprenditoriali che si trovano in una fase di passaggio generazionale o di crescita dimensionale", commenta Mauro Puppo, presidente del Cda e amministratore delegato di Nexta Società Benefit. "Nel complesso, la tendenza che emerge è quella di un graduale passaggio da decisioni esclusivamente familiari a modelli di governance più aperti e professionali, dove la fiducia, la trasparenza e il confronto tra generazioni si affermano come leve decisive per la continuità dell’impresa. Questi modelli di governance strutturata si sviluppano inizialmente nell’ambito dell’impresa familiare per poi estendersi alle decisioni della famiglia imprenditoriale nel suo complesso", aggiunge. Dalle interviste emerge inoltre come le imprese familiari si trovino in una fase di riflessione strategica: da un lato la volontà di consolidare quanto costruito, dall’altro la consapevolezza che senza crescita, la sostenibilità economica di lungo periodo può diventare fragile. In questo senso non stupisce, quindi, che la maggioranza degli imprenditori guardi alla crescita come leva per garantire la continuità: il 34% dichiara di voler esplorare opportunità di acquisizione di aziende che si integrino nel business. Un quarto del campione non esclude l'ingresso di fondi di investimento, ipotizzando nel 15% dei casi che abbiano quote di minoranza e nel 10% dei casi quote di maggioranza. Il 15% valuta la cessione totale dell’attività, scelta che, pur difficile da accettare emotivamente, può essere la più corretta per preservare il valore dell’azienda e tutelare la solidità familiare. Un quarto del campione (24%) infine preferisce mantenere l'attuale assetto e attendere l’evolversi del contesto economico. "La crescita - commenta Marco Palamidessi, amministratore delegato e componente del Comitato Direttivo di Nexta - rappresenta un fattore strategico per le imprese familiari, che ne sono sempre più consapevoli. Allo stesso tempo, nessuna crescita aziendale può prescindere dall’equilibrio e dall’armonia della famiglia che la guida. Il nostro metodo declina la visione familiare in una puntuale strategia di gestione imprenditoriale e relazionale orientato al rafforzamento della cultura d’impresa". Nexta Società Benefit opera elaborando progetti personalizzati, grazie ad un team composto da soggetti operanti in diverse discipline (avvocati, commercialisti, business & human designer, ingegneri) con un approccio fondato sul rispetto dei valori e delle tradizioni familiari. "La famiglia imprenditoriale e l’impresa familiare - afferma Alessandra Zotti, Partner, consigliere e componente del Comitato Direttivo di Nexta - sono come due facce della stessa moneta: esprimono il loro vero valore quando operano in sintonia. Nexta è come il filo sottile che le aiuta a restare connesse in modo armonico: per questo abbiamo chiamato Nexta Edge, 'bordo' in inglese, il nostro Modello di azione per costruire visione, valori e governance condivisi. Il nostro approccio si basa su un processo sinergico che abbraccia sia l’impresa familiare (Family Business) che la famiglia imprenditoriale (Business Family)". Nexta è un partner strategico che affianca le famiglie imprenditoriali e le imprese familiari nel loro percorso di crescita. Nexta propone progetti e soluzioni per guardare al futuro con consapevolezza e concretezza, grazie al lavoro di un team che unisce competenze professionali interdisciplinari - dall’area legale, aziendale e fiscale allo sviluppo del capitale umano - ad una lunga esperienza a fianco delle famiglie imprenditoriali.
(Adnkronos) - “Anche per il 2024 il Consorzio Cial ha certificato la ‘via del riciclo’ degli imballaggi in alluminio, confermando il trend degli ultimi dieci anni che vede il 70% degli imballaggi in alluminio avviati al riciclo. Ciò consolida il ruolo fondamentale dell'Italia nell'attenzione all’ambiente e nel settore dell'economia circolare, pionieri di un sistema che fa della raccolta differenziata un cardine per l'economia circolare”. Così Francesco Guida, responsabile gestione materiali raccolta e riciclo del Consorzio Cial, in occasione di Ecomondo, l'evento annuale leader nei settori della Green and Circular Economy, in svolgimento presso la fiera a Rimini, dal 4 al 7 novembre 2025. “Il dato attuale del 70% supera già di dieci punti percentuali gli obiettivi fissati per il 2030. Si confermano anche i buoni dati di copertura territoriale: ad oggi il consorzio supera il 73% di copertura, sia per quanto riguarda i Comuni che la popolazione servita - spiega Guida - È un lavoro che portiamo avanti da diversi anni, che ci consente di consolidare le relazioni con il territorio, con gli impianti, i gestori della raccolta e i Comuni”. “L’Italia ha sempre più consapevolezza in tema di transizione ecologica: per gli imballaggi in alluminio abbiamo già visto i numeri di recupero e riciclo, ma anche quando si guarda agli altri materiali vediamo che 3 imballaggi su 4 vengono recuperati e avviati al riciclo. C'è una forte sensibilizzazione e responsabilità da parte dei cittadini e di tutta la filiera. Siamo sulla buona strada”, conclude.