RICERCA AZIENDE
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(Adnkronos) - "L'impegno di essere una biofarmaceutica fortemente focalizzata su ricerca e innovazione si è tradotto nel 2024 nello stanziamento di circa 13 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. Nei primi mesi del 2025 abbiamo ulteriormente potenziato i nostri sforzi grazie a nuove partnership e acquisizioni che hanno rafforzato la nostra pipeline". Lo ha detto Caterina Golotta, direttore medico di AbbVie Italia, alla prima giornata di lavori dell'evento Free2Choose, organizzato dall'azienda a Milano e nato con 'obiettivo di approfondire la conoscenza inerente le principali criticità nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici- Ibd, in inglese) e di esplorare nuove opportunità terapeutiche in grado di migliorare gli outcome clinici del paziente affetto da tali patologie. "La ricerca clinica è soltanto una parte del nostro impegno - spiega Golotta - poiché siamo anche focalizzati sulla real world evidence, che è una componente fondamentale per conoscere meglio le necessità non soddisfatte dei pazienti, utile per studiare l'efficacia e la sicurezza, dei nostri farmaci nella pratica clinica. Accanto a questo abbiamo diversi progetti di collaborazione con altri importanti interlocutori, come le associazioni dei pazienti. AbbVie - conclude - è impegnata in diverse iniziative di sensibilizzazione e di miglioramento della conoscenza delle Mici, ma anche in attività di comunicazione che danno voce ai pazienti per favorire la diagnosi precoce e anche dei percorsi terapeutici più efficienti".
(Adnkronos) - Peoplelink, azienda leader nel settore delle soluzioni per la gestione del capitale umano, si impegna a supportare le aziende italiane nella creazione di ambienti di lavoro più sani, motivanti e produttivi. “Crediamo fermamente che investire nel benessere dei dipendenti e nella loro crescita professionale sia la chiave per contrastare il quiet quitting e costruire un futuro del lavoro sostenibile grazie a due pilar fondamentali: cultura dell’ascolto attivo ed engagement dei colleghi”, ha dichiarato Tiziano Bertolotti, ceo di Peoplelink, che a tal proposito ha stilato un vademecum con 5 consigli pratici per promuovere il benessere sul luogo di lavoro e prevenire il quiet quitting, costruendo un ambiente di lavoro positivo, in primis, per i dipendenti. 1) Riconoscere e valorizzare le persone: premiare i risultati, celebrare i successi (anche piccoli) e dare feedback costruttivi in modo regolare. Le persone hanno bisogno di sentirsi viste e apprezzate per ciò che fanno. 2) Investire nella crescita professionale: offrire formazione continua, opportunità di reskilling e percorsi di carriera chiari. Un lavoratore che cresce è un lavoratore coinvolto. 3) Favorire equilibrio e flessibilità: implementare smart working, orari flessibili e politiche che rispettino la vita privata. Il benessere personale è strettamente legato alla produttività. 4) Coltivare una leadership empatica e trasparente: formare i manager affinché ascoltino, comunichino in modo aperto e costruiscano un ambiente di fiducia e collaborazione. 5) Monitorare e ascoltare il clima aziendale: utilizzare sondaggi, strumenti di ascolto e analisi per capire come si sentono i dipendenti e intervenire prima che il malessere diventi disimpegno. Investire nel benessere dei dipendenti non è più un optional, ma una strategia imprescindibile per attrarre e trattenere talenti, migliorare la produttività e alimentare una cultura aziendale positiva. Con piccoli, ma concreti passi, ogni impresa può trasformare il proprio ambiente di lavoro in uno spazio dove le persone si sentono motivate, valorizzate e pronte a dare il meglio di sé.
(Adnkronos) - "Il presidente Trump ha parlato molto dell'importanza dell'abbondanza energetica e della riduzione della dipendenza degli Stati Uniti e, più in generale, dell'Occidente da paesi come la Cina. Questo significa produrre le nostre materie prime critiche in America o in altri paesi alleati, investendo in settori come l'energia geotermica e il nucleare, e creando nuove catene di approvvigionamento". Così, Chris Barnard, presidente dell’American Conservation Coalition, in occasione dell’incontro 'La transizione energetica. Tra innovazione e conservazione', organizzato a Roma da Wec Italia, Centro Studi Americani e Nazione Futura per promuovere un dialogo tra visioni conservatrici e progressiste dell’ambientalismo, esplorando le sfide energetiche e climatiche nei contesti italiano e statunitense. "Credo sia un'opportunità entusiasmante, specialmente con la rivoluzione dell'intelligenza artificiale, per produrre più energia in casa e per investire nell'innovazione con i nostri partner in tutto il mondo. Penso che sia il modo giusto di affrontare questo tipo di questioni e gli Stati Uniti stanno facendo da apripista".