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(Adnkronos) - Dal 3 novembre, alle ore 18, lo Spazio5 di Roma (via Crescenzio 99) inaugura 'Pasolini. Sguardi d’archivio', una mostra che racconta Pier Paolo Pasolini attraverso le fotografie e i loro archivi, offrendo un ritratto autentico e verificabile dell’intellettuale più controverso del Novecento italiano. Il progetto, promosso da Identità Fotografiche, nasce dalla collaborazione tra alcuni tra i più importanti archivi storici del Paese, l’Archivio Riccardi, che con il lavoro di Carlo e Maurizio Riccardi ha documentato Roma e l’Italia dal dopoguerra, e poi gli archivi Ravagli, Geppetti, Cattarinich e Italfoto. A questi si aggiungono i contributi di Vittorio La Verde, Mario Bucciarelli ed Ezio Vitale, per una narrazione collettiva che attraversa trent’anni di storia, cultura e società. Il percorso espositivo intreccia immagini celebri e materiali inediti, provenienti da negativi e provini d’epoca, organizzati in quattro sezioni tematiche. La Roma di Pasolini, il lavoro tra set e redazioni, la sfera pubblica e quella privata accanto ad una sezione documentaria dedicata ai fatti del 2 novembre 1975. Ne emerge un ritratto vivido e complesso: il regista e il poeta, l’intellettuale militante, l’uomo che attraversa una città ferita ma in continuo cambiamento. La mostra offre anche un nucleo straordinario di fotografie inedite del 2 novembre 1975, provenienti dall’archivio Italfoto di Salvatore Giansiracusa, che restituiscono con rigore storico e senza retorica le ore drammatiche del ritrovamento all’idroscalo di Ostia. 'Sguardi d’archivio' non celebra un mito, ma restituisce un Pasolini immerso nel lavoro, nelle relazioni e nella sua città, Roma, che ancora oggi ne custodisce la memoria e la ferita.
(Adnkronos) - “La nostra è la rete più vera e profonda dell’Italia. L’idea di questo incontro viene da Antonello Aurigemma e dal nostro segretario generale Massimiliano Monnanni. Mi misi in testa già quarant’anni fa il fatto che ogni Regione dovesse avere internamente il suo Cnel. Ne sono nati pochissimi, uno anche nel Lazio, purtroppo con poca fortuna. Questa dimensione di rappresentanza della società civile faceva fatica a trovare un suo insediamento. Grazie all’intuizione di un bravo ministro della Pubblica Istruzione, attorno al 2009/2010, siamo stati costretti dal Parlamento a redarre un rapporto sui servizi pubblici, che sono l’oggetto più importante per gli Stati sotto il profilo della spesa pubblica. Noi, ogni anno, produciamo questo rapporto sui servizi pubblici, con Marcella Mallen che con grande pazienza mette insieme le analisi dirette e indirette sui servizi pubblici italiani". Così Renato Brunetta, presidente del Cnel, intervenendo oggi a Roma all’incontro interistituzionale tra Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e Cnel, che segna l’inizio di una collaborazione su alcune tematiche specifiche come salute, imprese e lavoro. "Abbiamo scoperto che a Roma e nel Lazio - ha sottolineato - esiste un ente che è preposto all’analisi dell’efficienza dei servizi pubblici, dipendendo dal Consiglio comunale della Capitale. Ho pensato che, qualora dovessimo coinvolgere tutti i consiglieri, avendo per ogni Consiglio regionale il giusto numero di interlocutori, avremmo una rete operativa straordinaria. Immaginate la valenza a livello regionale di un rapporto sui servizi pubblici redatto direttamente dai consiglieri regionali della data regione. Se riuscissimo a parlare pure di sanità, che a livello regionale non è un tema casuale, di lavoro e di imprese, noi potremmo avere un sistema di monitoraggio straordinario". "Questa è l’idea di base: siamo un organo di rilevanza costituzionale così come voi (Regioni, ndr); allo stesso modo siamo entrambi dei legislatori, pure se noi al Cnel non abbiamo la prerogativa di approvare le modifiche legislative. Un giorno mi ha chiamato un presidente di Regione dell’Italia centrale, chiedendomi dell’algoritmo di distribuzione del fondo sanitario regionale e segnalandomi di come penalizzasse le regioni italiane con minor densità di popolazione e con orografia complicata sotto il profilo territoriale", ha ribadito. "Se su questi argomenti - ha proseguito Brunetta - riuscissimo a mettere in piedi un algoritmo diverso, con un bel disegno di legge da presentare in Parlamento con l’appoggio delle Regioni, forse riusciremmo a riaprire il dibattito sull’efficacia degli attuali algoritmi di distribuzione dei fondi sanitari su base regionale. Questo è solo un piccolo esempio delle decine dei problemi che abbiamo da risolvere, partendo proprio dalla sottoscrizione dell’accordo odierno, col quale potremo veramente cambiare l’Italia”. “Noi, lato Cnel, abbiamo necessità di avere rilevanza e impatto regionale; voi, lato Consigli regionali, avete l’esigenza di un coordinamento e di una verticalizzazione. Dobbiamo far confluire i bisogni comuni nel protocollo d’intesa che firmeremo alla fine del nostro incontro: abbiamo già messo in piedi tre gruppi di lavoro con focus specifici su Sanità, Lavoro e Imprese. Alla fine del nostro incontro, stilato il protocollo d’intesa, metteremo in piedi subito la tabella di marcia", ha detto. "Sono solito dire due cose, che sono sempre le stesse. In lingua italiana la parola ospite ha due significati distinti, riferiti a chi ospita e a chi viene ospitato. Oggi, come Cnel, sto ospitando qui le Regioni. Il Cnel è ospitato parimenti da voi Regioni e ho la netta sensazione di essere dentro i Consigli regionali sia dal punto di vista contenutistico sia dal punto di vista delle prerogative istituzionali. Questo è l’atteggiamento più fecondo che possiamo avere. Oggi, con quel che sta succedendo in demografia, nel mondo delle energie e della geopolitica, chi ha una rete ha un tesoro e voi siete una straordinaria rete territoriale fatta di popolazione, imprese e welfare. Voglio approfittare della vostra straordinaria rete democratica e rappresentativa”, ha concluso il presidente del Cnel.
(Adnkronos) - "Bonduelle è un'azienda familiare che ha una storia di 170 anni, ed è concentrata nella produzione di prodotti a base vegetale. Azienda che ha fatto della propria missione quello che è l'aiuto verso la transizione, verso un'alimentazione a base vegetale per il bene del pianeta e per il bene delle persone. Abbiamo degli impegni chiari, entro il 2030 ad esempio l'80% dei nostri agricoltori che sono appunto coinvolti nelle pratiche agricole che producono le materie prime per i nostri prodotti saranno coinvolti nelle pratiche di agricoltura rigenerativa. Cosa significa agricoltura rigenerativa? Intanto il mantenimento della sostanza organica nel terreno. Il sostegno per quello che sono gli insetti impollinatori, un tema per noi, anche per noi, sentivo prima, molto caro. Ci sono ovviamente le api, ma sono molti gli insetti impollinatori come farfalle, falene. E quindi costruiamo vicino ai campi da cui ci approvvigioniamo anche delle coltivazioni, delle piantagioni diverse, delle culture diverse che possano aiutare il sostegno e la vita di questi insetti". Lo ha detto Federico Odella, ceo Bonduelle Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ tenutosi oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. "L'utilizzo responsabile dell'acqua -ha continuato- è un altro tema, anche per noi, molto importante. Vi lascio immaginare l'utilizzo dell'acqua nei campi per produrre insalate oggi in Italia, quanto sia importante mantenere l'azoto minerale all'interno del terreno che è una delle fonti principali di nutrimento per le nostre piante. Lo facciamo tramite l'applicazione di sonde nel terreno per misurarne la quantità. E questo ci permette di ridurre e di ottimizzare quelli che sono appunto i consumi d'acqua necessari", ha sottolineato. "E poi inoltre abbiamo eliminato -ha continuato- tutti quei prodotti fitofarmaci che sono utili per le piante, perché di fatto sono come delle medicine che le aiutano a crescere meglio, ma possono avere un impatto negativo proprio sugli insetti impollinatori di cui parlavamo prima e quindi abbiamo deciso di eliminarli. e quindi pratichiamo quello che è il bio-controllo sui nostri campi. Quindi questo è uno dei temi importanti rispetto al pianeta", ha continuato. E per Odella "sostenibilità non è solo sostenibilità ambientale ma vuole essere anche sostenibilità sociale ed economica". "Una delle strategie del Gruppo è proprio 'persone al centro'. Oggi in Italia abbiamo circa 420 collaboratori e superiamo i 500 nei momenti di picco stagionale. Quindi le persone sono per noi un elemento cardine all'interno dell'organizzazione e crediamo nell'importanza di avere la possibilità di potersi esprimere al meglio all'interno dell'organizzazione ma per fare questo devono esserci le condizioni necessarie per poterlo fare", ha sottolineato. "Spesso si parla di inclusività e noi abbiamo deciso di compiere anche qui degli atti concreti. Siamo certificati, grazie al supporto della fondazione Libellula, azienda con Equality gender dal 2023. Abbiamo introdotto il welfare nello stesso anno all'interno della nostra azienda in modo tale da aiutare, sostenere, i nostri collaboratori per avere un supporto rispetto a quello che è forza fisica e psicofisica. Quindi inoltre abbiamo un sostegno psicologico gratuito per le nostre persone dal 2020", ha ricordato. E non solo. "Abbiamo 12 diverse attività di volontariato -ha spiegato- che possono essere scelte dai nostri collaboratori. Questo cosa significa? Significa che le nostre persone hanno la possibilità di fare atti di volontariato e possono scegliere e hanno messo a disposizione dall'azienda due giorni all'anno per poter fare queste pratiche. Quindi avere un impatto positivo non solo su se stessi, perché si collaborano al bene della società, ma anche concretamente sugli altri. Tutto questo si sposa in un progetto molto più ampio che è quello di essere una B Corp. Siamo un'azienda certificata B Corp e l'essere certificati forse è un po' riduttivo, perché in realtà è un modo di fare azienda e quindi quella voglia di avere un impatto positivo non solo sull'ambiente, ma anche sulle persone e tutti gli stakeholder che sono collegati alle nostre attività lavorative di tutti i giorni", ha concluso.