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(Adnkronos) - Una giornata da dimenticare per Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, vittima domenica scorsa di un doppio furto durante il rientro in treno da Brescia a Roma. Il primo a Firenze, il secondo a Termini. "Stavamo rientrando da Brescia, con Calenda e Rosato, perché siamo stati alla festa di compleanno del nostro collega e amico Benzoni. E siamo tornati in treno", racconta all'Adnkronos Richetti. A Firenze il primo furto: "Avevo con me il mio cane e il treno ha fatto la sosta a Firenze quindi ho approfittato della sosta per farlo camminare un po'. Scendo dal treno, cinque minuti e risalgo e il mio zaino era sparito. Dentro c'erano l'Ipad e altri oggetti personali. Insomma, un po' di roba. Ho chiamato il capotreno e mi ha detto che, purtroppo, è una dinamica frequente durante la sosta a Firenze". Ma 'la domenica da dimenticare' di Richetti non finisce qui. "Arrivati a Roma, siamo saliti tutti in una macchina in stazione quando, all'improvviso, un ragazzo ha aperto il portellone e si è portato via il mio trolley. Una scena da film. Per fortuna l'autista è stato pronto e ha raggiunto a tutta velocità il ragazzo. Sono arrivati anche i carabinieri che hanno fermato il ragazzo e io, almeno il trolley, l'ho recuperato". Una disavventura che, osserva il capogruppo di Azione, conferma quanto il tema sicurezza sia una priorità. "Per carità, c'è di peggio e alla fine ci abbiamo riso sopra. E a Calenda gli è scappata pure la battuta: 'Matteo, forse coi russi stiamo esagerando...'. Scherzi a parte, le stazioni purtroppo restano zone pericolose per quanto impegno ci si metta a bonificarle".
(Adnkronos) - Una riforma urgente dei meccanismi di revisione dei prezzi nei contratti pubblici, affinché il diritto al cibo non resti schiacciato tra l’aumento dei costi e la mancanza di risorse, e le imprese possano continuare a garantire ogni giorno un servizio che è, prima di tutto, un presidio di equità sociale. E' l'appello che Anir Confindustria rinnova al Governo e al Parlamento. Secondo Anir "negli ultimi cinque anni i prezzi dei beni alimentari in Italia sono aumentati del 25%, quasi otto punti percentuali in più rispetto all’inflazione generale, come certifica l’Istat. Un dato che fotografa con chiarezza la situazione del settore della ristorazione collettiva, che sostiene da solo un aumento esponenziale dei costi mentre cresce, di giorno in giorno, la domanda sociale di accesso al cibo pubblico — mense scolastiche, sanitarie, aziendali e sociali". "I costi continuano a salire, ma i contratti pubblici restano bloccati da anni", spiega Massimo Piacenti, presidente di Anir Confindustria. "Oggi ci troviamo nella condizione paradossale di dover garantire ogni giorno milioni di pasti a prezzi fermi al passato, mentre il costo di ogni singolo ingrediente, dell’energia e del lavoro cresce mese dopo mese. E nonostante questo, la domanda di accesso al cibo, soprattutto pubblico, aumenta: per molte famiglie il pasto servito nelle mense scolastiche o sociali è ormai l’unico pasto equilibrato della giornata. Siamo di fronte a una vera e propria istanza sociale, che il nostro settore affronta da solo", continua. "Il concetto di cibo pubblico -aggiunge Paolo Valente, direttore generale di Anir Confindustria – sintetizza il nostro ruolo: garantire, in modo industriale ma con finalità pubblica, un bene primario, un diritto universale. Non si tratta solo di alimentare, ma di educare, includere e costruire coesione. Per questo chiediamo che il valore sociale del pasto e delle imprese che lo rendono possibile venga riconosciuto e sostenuto dalle istituzioni con strumenti adeguati e strutturali", conclude. Anir Confindustria ribadisce infine la necessità che la revisione automatica dei prezzi nei contratti pubblici di servizi – già prevista per i lavori – venga estesa al settore della ristorazione collettiva, per assicurare stabilità economica alle imprese e continuità a un servizio che ogni giorno tiene insieme economia, salute e diritti.
(Adnkronos) - "Per un’azienda come Mondelēz - protagonista nel panorama alimentare italiano e globale, con brand iconici amati da milioni di consumatori - è essenziale investire nelle filiere agricole e guidare la transizione verso modelli più sostenibili". Ad affermarlo è Alessandra Mangiarotti, Sustainability Specialist per il Gruppo Mondelēz International in Italia, ad Adnkronos. "Un dato parla chiaro: oltre il 70% del nostro impatto ambientale deriva dalla produzione degli ingredienti che utilizziamo. Raggiungere l’obiettivo Net Zero al 2050 richiede quindi un forte focus su programmi capaci di sostenere l'evoluzione delle nostre catene di approvvigionamento verso soluzioni più resilienti, responsabili e rigenerative. In questo contesto, Harmony - il nostro pionieristico programma europeo dedicato alla filiera del grano - è una leva strategica. Basato su un patto con agricoltori locali, prevede incentivi legati al rispetto delle buone pratiche contenute nella Carta Harmony, co-sviluppata con gli agricoltori stessi, Ong, esperti agroecologici e tecnici. Alla fine del 2024, il programma contava più di 1.200 agricoltori in 7 Paesi, 59.000 ettari coltivati e aree fiorite per la biodiversità che ospitano 24 milioni di api e 30 specie di farfalle". Oggi, sottolinea, "grazie ad Harmony Ambition 2030, ci impegniamo a supportare l'introduzione di tecniche di agricoltura rigenerativa: un approccio olistico volto a ripristinare il naturale bioritmo dell’ecosistema, favorendo la salute del suolo e la densità dei nutrienti. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2030, il 100% del volume di grano necessario per la produzione dei nostri biscotti in Europa sarà coltivato nel rispetto della Carta Harmony Rigenerativa".