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(Adnkronos) - La seconda giornata di Vicenzaoro September, il salone internazionale di Ieg in corso nel quartiere fieristico di Vicenza, si apre portando i visitatori nell’era “quantica” del gioiello, dove tutto converge e tutto si trasforma. Il talk “The Quantum Age. Gioiello e Convergenza delle Trasformazioni Culturali” a cura di Trendvision Jewellery + Forecasting, osservatorio indipendente di Ieg e Vicenzaoro diretto da Paola De Luca, delinea la nuova era: il gioiello da ornamento diventa un nuovo medium, un artefatto culturale, tecnologico e modulare dal valore simbolico, identitario ed emozionale. Un’era fondata su quattro pillar - cultura, artigianato, nuovi codici e rinascita - che altrettanti ospiti internazionali hanno esplorato. Per l’artista libanese Samar Younes, teorica di Quantum Culture e fondatrice di Samaritual, il gioiello è “tecnologia-interfaccia” e protesi identitaria. L’Ia intesa come sistema di aggregazione di informazioni si “appropria” del gioiello per renderlo un device capace di comunicare identità e culture di appartenenza. Il tema dell’espressione identitaria ritorna nel modo in cui le giovani indiane stanno modellando il panorama della gioielleria affrontato da Archana Thani, curatrice e giornalista indiana, jewellery editor di Vogue India. Oggi, in India, il gioiello non abbandona le radici culturali. Anzi, continua ad essere espressione del sé, della propria storia personale e della spiritualità ma si carica di stile, design e funzione. Mentre Helen Mao, consulente culturale cinese, nell’analizzare i mutamenti che stanno caratterizzando il mercato del Paese del dragone, ha sottolineato come poche piccole comunità di consumatori stanno reindirizzando consumi e mercato verso brand capaci di comunicare sicurezza e offrire esperienze d’acquisto mediate e rese uniche dalla tecnologia. Infine, Fabio Salini, designer visionario di alta gioielleria, ha condiviso la sua visione radicale e sperimentale nella quale materiali inaspettati e ricerca interiore trasformano il concetto stesso di gioiello. La Cina si conferma un mercato strategico per il Made in Italy, in particolare per il settore della gioielleria e oreficeria. Ma qual è oggi la strategia più efficace per conquistare il consumatore cinese? Se ne è parlato nella seconda giornata di Vicenzaoro September 2025, il salone internazionale di Ieg in corso a Vicenza fino a martedì 9 settembre, durante il panel “Strategie e modelli di successo per il mondo della gioielleria in Cina”. Al centro dell’incontro, le nuove dinamiche di consumo nel gigante asiatico, sempre più orientate a autenticità, tradizione e brand identity. Fondamentale il ruolo del digitale, con piattaforme come WeChat, Xiaohongshu e Tmall Luxury Pavilion, oggi strumenti chiave per dialogare con un pubblico giovane, informato e connesso. Heidi Cheung, responsabile strategia Cina di East Media, ha delineato le tendenze più attuali. L’oro resta centrale per il suo valore culturale, ma crescono le perle, con un +60% su base annua. Tra i principali driver, la She Economy, trainata da un numero crescente di donne istruite, autonome e protagoniste nei consumi di fascia alta. Tre i profili chiave del consumatore cinese: la Gen Z, globalizzata ma legata all’identità nazionale, sostenuta dal modello “4 a 1”; i professionisti urbani, attenti a qualità e artigianalità; e i super-ricchi, più giovani della media globale e aperti a design audaci. Uno scenario che richiede ai brand italiani un approccio su misura, capace di unire tradizione, storytelling e digitale per costruire un legame autentico con il pubblico cinese. Mercati, sostenibilità e innovazione alla prova degli oltre tremila dollari all’oncia per l’oro. Nel pomeriggio di ieri – venerdì 5 settembre, giornata inaugurale di Vicenzaoro September – l’incontro organizzato da International Precious Metals Institute (Ipmi) e Cibjo, la confederazione internazionale della gioielleria presieduta da Gaetano Cavalieri, ha messo al centro il tema del costo della materia prima fotografando lo stato dell’arte per produttori e retailer. Focus sui mercati internazionali: Matthew Piggott (Metals Focus), ha evidenziato la leadership di India (34%) e Cina (24%) nella produzione di gioielleria, per Paesi che rappresentano anche i maggiori mercati di consumo (28% e 24%). L’Italia è terza con il 7%, con consumi interni limitati, ma forti esportazioni verso Usa, Europa e Cina. Di fronte al muro di tremila e oltre dollari l’oncia, per Alessia Crivelli, direttore generale di Crivelli, e Giorgio Villa, presidente di Associazione Orafa Lombarda, è anzitutto il design ad aiutare l’industry nel consumo di materia prima, che va utilizzata in modi innovativi per volumi e tecniche di lavorazione. Spazio anche alla sostenibilità: John Mulligan (World Gold Council) ha richiamato la necessità di una definizione condivisa di “oro riciclato”, mentre per Alice Vanni (Italpreziosi) un ruolo pivot lo gioca ormai l’approvvigionamento responsabile. Sul fronte tecnologico, Federico Padrono Martini (Ikoi Spa) ha presentato il progetto di “oro verde” e un innovativo sistema di raffinazione sottovuoto.
(Adnkronos) - Engineering, leader nei processi di digitalizzazione per aziende e pubblica amministrazione, ha ottenuto la medaglia Platinum da EcoVadis, una delle più accreditate agenzie internazionali di rating Esg. Il riconoscimento copre le performance di sostenibilità in quattro aree chiave: ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti sostenibili. Questa attestazione certifica il percorso del Gruppo rispetto allo scorso anno, quando l’azienda aveva ottenuto la medaglia Gold. Questo nuovo e importante risultato consente ad Engineering di qualificarsi nel Top 1% delle oltre 130.000 aziende a livello globale che hanno completato il processo di valutazione EcoVadis e che hanno dimostrato di possedere un solido sistema di gestione dei criteri di sostenibilità. Roberto Scrivo, chief public affairs, corporate communication & sustainability officer di Engineering, commenta: “In questi ultimi anni Engineering ha perseguito un percorso di crescita nelle strategie di sostenibilità a livello di Gruppo che le ha permesso di affermarsi come attore del cambiamento e dell’innovazione nel Paese. La medaglia platinum di EcoVadis, che arriva a poche settimane dall’ultimo bilancio di sostenibilità, rappresenta un riconoscimento che ci rende orgogliosi perché certifica la validità del nostro percorso e il miglioramento costante perseguito negli anni. In un mercato attento ai profili di sostenibilità lungo tutta la supply chain, questo risultato rafforza la nostra posizione come partner affidabile per clienti e stakeholders e ci motiva a fare ancora di più nello sviluppo di soluzioni e processi che uniscano efficienza tecnologica e sostenibilità". Oltre ad aver ottenuto la medaglia platinum di EcoVadis, Engineering ha anche avuto la conferma dello score 'A-Ottimo' nella valutazione di Synesgy, la piattaforma digitale globale, promossa da una alleanza di aziende leader, impegnate nella valutazione della sostenibilità esg all'interno della supply chain. Lo score esg 'A' equivale ottimo livello di sostenibilità per società con un ottimo livello di adeguatezza rispetto ai principi esg, pienamente in linea con le best practice nazionali e internazionali. Lo scorso luglio il Gruppo ha pubblicato il bilancio di sostenibilità 2024, nel quale si rendicontano importanti passi avanti riscontrati in tutti i principali ambiti esg. Ad esempio, sul fronte ambientale, Engineering ha alimentato il 100% delle sedi e dei data center in Italia con energia elettrica da fonti rinnovabili e ridotto del 27% le emissioni Scope 1 e 2 rispetto al 2023. In ambito sociale, il Gruppo ha rafforzato il proprio impegno per l’inclusione e la valorizzazione delle persone, con il 20% di donne in ruoli di leadership in Italia, 400 corsi di formazione erogati, 15 programmi Academy attivati e oltre 1.600 certificazioni professionali rilasciate. In ambito governance, Engineering ha migliorato il proprio rating Cdp climate change da C a B nel 2024, integrando nella rendicontazione la nuova matrice di doppia materialità.
(Adnkronos) - La Conferenza Unificata ha espresso parere positivo allo schema di legge delega per lo sviluppo del nuovo nucleare sostenibile. “Con grande soddisfazione - ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto - prendo atto della valutazione della più autorevole sede di confronto interistituzionale. Ora il testo sarà trasmesso rapidamente al Parlamento, per avviare un percorso molto atteso, che può dare all’Italia l’opportunità di sviluppare un’energia sicura, pulita, innovativa e orientata alla decarbonizzazione. Una strada di futuro su cui oggi facciamo un altro passo avanti”. "L’intesa raggiunta oggi in Conferenza Unificata sul disegno di legge delega per il nucleare sostenibile rappresenta un passaggio decisivo verso una strategia energetica moderna, sicura e a basse emissioni. È il risultato di un confronto costruttivo con Regioni, Province e Comuni, che hanno dimostrato responsabilità e visione condivisa. Il nucleare di nuova generazione potrà affiancare le fonti rinnovabili, garantendo stabilità e competitività al sistema produttivo. Avanti ora con il confronto parlamentare”, dichiara il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava. Il provvedimento punta a definire un quadro normativo organico sull’intero ciclo di vita della nuova tecnologia nucleare, sia a fissione sia a fusione. Il governo sarà delegato a varare uno o più decreti legislativi per disciplinare la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l’esercizio dei nuovi moduli, rivedere le competenze istituzionali, promuovere ricerca e formazione e riorganizzare la gestione degli impianti esistenti, dei rifiuti e del combustibile esaurito.