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(Adnkronos) - Olimpiadi azzurre, Olimpiadi a casa nostra. Il conto alla rovescia verso Milano Cortina 2026 prosegue e l'Italia accende le luci per il grande appuntamento. Vent'anni dopo Torino 2006, sui Giochi Olimpici Invernali svetta di nuovo il tricolore. Per dare un impulso al movimento degli sport invernali e uno sprint ai territori interessati, che beneficeranno di una vetrina globale. In un connubio, quello tra Milano e Cortina (ma anche Bormio, Livigno, Anterselva e la Val di Fiemme), che fotografa la fusione tra modernità e tradizione montana dei territori. “La rivale di Milano Cortina era la Svezia, Paese di grande tradizione negli sport invernali, con una candidatura sostenuta da personalità illustri, compresa la regina, e che non aveva mai organizzato l'evento. In Italia le Olimpiadi c'erano state già 13 anni prima a Torino, eppure per pochi voti siamo stati scelti noi...”. Durante la festa del Foglio a Milano, il presidente del Coni e di Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò ha ribadito il concetto con un pizzico d’orgoglio. “Sono l'unico che stava lavorando già nel 2017 per un'Olimpiade italiana - ha spiegato Malagò, con riferimento a Roma 2024 - viaggiando a mie spese nel mondo per garantirci i voti necessari”. Missione completata e Giochi Olimpici ormai a portata di mano per il Paese, nonostante mille difficoltà: “Dal 24 giugno 2019, giorno dell'assegnazione, sono cambiati diversi governi, i loro delegati allo sport e gli staff di riferimento. Anche per quanto riguarda la Fondazione, siamo partiti con una governance, un cda e un amministratore delegato, tutti poi cambiati. Se sommiamo ciò a eventi come Covid e guerra è normale avere degli alibi. Siamo nei tempi, ma a Pechino erano più avanti”. La parola che più di altre sta accompagnando il viaggio verso Milano Cortina 2026 è “sostenibilità”. Un concetto che unisce, settimana dopo settimana, le tante iniziative proiettate alla rassegna a cinque cerchi. È stato così anche durante l’anteprima del Villaggio Olimpico e Paralimpico di Cortina d'Ampezzo all’Adi Design Museum, nell'ambito della Milano Design Week 2025 . Un evento pensato per mostrare al mondo il modello delle Olimpiadi italiane, presentando le mobile home che costituiranno il villaggio degli atleti di Cortina. Quello di Cortina sarà un villaggio composto da 377 casette made in Italy che ospiteranno 1.400 atleti, progettate per garantire funzionalità e accessibilità con materiali riciclabili e certificati e un isolamento ottimizzato. Per ridurre al minimo l’impatto ambientale nei territori. Lo ha spiegato nel dettaglio il Commissario di Governo e ad di Simico Fabio Massimo Saldini: “Tutte le notti ci sono due tir con quattro casette che fanno da Bereguardo, il luogo di produzione (Pavia, ndr), a Cortina, con le difficoltà che potete immaginare. Siamo arrivati al limite con i giorni disponibili, però il villaggio sarà consegnato e collaudato per ottobre. Dopo aver visto il Villaggio Olimpico di Parigi, abbiamo saputo affrontare il problema degli alloggi di Cortina, adeguando la tecnologia alle disponibilità del luogo”. L’ultima settimana racconta anche un altro passo importante verso l’evento, tutto per gli appassionati. Martedì 8 aprile è partita la vendita libera dei biglietti per assistere alle gare dei Giochi Olimpici Invernali (in programma dal 6 al 22 febbraio 2026), mentre proseguirà la possibilità di acquisto per i Giochi Paralimpici (6-15 marzo 2026). Si tratta di una grande opportunità per prenotare i posti migliori e vivere da vicino i momenti iconici di Milano Cortina 2026. Il programma di Ticketing di Milano Cortina 2026 e il programma Hospitality di On Location sono le uniche fonti ufficiali e sicure per l'acquisto dei biglietti. Per accedere al portale, basta cliccare sul link della biglietteria ufficiale.
(Adnkronos) - Il movimento Fridays for Future Italia torna in piazza in tutto il Paese oggi, venerdì 11 aprile per la giornata mondiale di Sciopero per il Clima. Sono oltre venti le città, da Nord a Sud, con iniziative in programma. A sostegno dell'iniziativa anche Cgil. "La mobilitazione per una giusta transizione è necessaria più che mai. La crisi climatica avanza pericolosamente spinta dall’inazione dei governi", ha detto il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari. Fridays for Future Italia invita a "manifestare in ogni forma per la giustizia climatica e sociale, per ogni decimo di grado in meno, per una pace giusta, costruita dalla democrazia, non per una guerra delle élite per il mantenimento delle disuguaglianze esistenti. Chi vuole la pace, prepari la vita". Il movimento chiede di realizzare pienamente la "riconversione ecologica: attraverso la creazione di posti di lavoro nei settori socialmente e ambientalmente utili; con una pianificazione dal basso che parta dalla raccolta dei reali bisogni presenti nelle città e territori iniziando con il bloccare tutti i progetti dannosi presenti o programmati; fermando la repressione di chi manifesta e la cementificazione delle nostre città, vera guerra del cemento alla vita". "Parte delle industrie dannose si convertono in industria bellica i - afferma il movimento - spostando le risorse economiche dalla riconversione ecologica e aumentando non solo gli impatti ambientali e sociali, ma anche rendendo irreversibile nel breve futuro la variazione di temperatura media globale. Registrata nel 2024 questa è maggiore di un grado e mezzo rispetto ai livelli preindustriali. L'ennesimo campanello di allarme del clima che sta cambiando per causa del sistema economico fossile". Torino – piazza Statuto ore 9:30 Chieri – 12 Aprile stazione di Chieri ore 15:00 Trento – piazza Fiera ore 16:00 Verona – Ponte Pietra ore 18:00 Milano – largo Cairoli ore 9:30 Pavia – castello Visconteo ore 9:00 Varese – piazza della Repubblica ore 17:30 Bergamo – club ricreativo Pignolo, Festival for Future dalle ore 16:00 Genova – piazza San Matteo ore 16:00 Faenza Firenze – festival Complicità Ecologiche ore 16:30 Lucca – piazzale Verdi ore 9:00 Roma – piazza Vittorio Emanuele ore 9:30 Taranto – via di Palma ore 9:00 Bari – giardino Mimmo Bucci ore 17:00 (parte di una settimana di attività) Catania – piazza Roma ore 9:00 Caltanissetta Trapani – piazza Vittorio ore 9:30 Palermo – teatro Massimo ore 9:00 Alcamo – piazza Ciullo ore 17:00
(Adnkronos) - Un'ondata di colore, solidarietà e partecipazione sta attraversando la scuola primaria Leonardo Da Vinci di Milano grazie a 'Il bosco invisibile', un progetto promosso dall'associazione dei genitori 'Amici della Leonardo' e realizzato in collaborazione con l'associazione 'We Are Urban! Milano', che lo ha già portato a termine in quattordici scuole. L'obiettivo è semplice, ma potentissimo: migliorare la qualità dell’aria e degli ambienti scolastici ridipingendo tutte le 36 classi in uso nell’istituto con Airlite, una speciale pittura che purifica l’aria, elimina in modo permanente muffe e batterie migliora la vivibilità quotidiana. L’impresa sta coinvolgendo oltre 200 genitori e volontari, decisi a regalare, nei primi due weekend di aprile, tempo, energie, braccia e buona volontà per dipingere la scuola di oltre 700 bambini, che è anche un punto di riferimento per tutta la zona Città Studi con i suoi oltre 90 anni di storia. Il risultato atteso? Classi più sane, pulite e accoglienti per alunni e insegnanti: "Il bosco invisibile è un progetto che trasforma la scuola, ma anche la comunità che la abita -spiega il preside della scuola Leonardo Da Vinci, Antonio Re-. Non solo muri ridipinti, ma relazioni che si rafforzano, alleanze educative che crescono e un esempio concreto di cittadinanza attiva". "Vogliamo che sia prima di tutto un momento di aggregazione -spiega l'associazione genitori Amici della Leonardo, che ha coordinato il progetto e lo ha finanziato per la maggior parte-. Abbiamo messo a frutto le competenze di ognuno nell’organizzazione e abbiamo scommesso sulla volontà di reinventarsi pittori per qualche ora per la realizzazione. Abbiamo scoperto un forte senso di comunità che aspettava il progetto giusto per emergere". L’iniziativa viene realizzata con il supporto di Wau! Milano, associazione che promuove la cura del bene comune, comprendendo anche la risorsa 'aria', attraverso la partecipazione diretta dei cittadini. "Siamo felici di aver incontrato tutti gli studenti della scuola per un momento didattico che promuove la cultura del bene comune a partire dall’importanza di un elemento vitale che non vediamo e che non dovremmo sentire -commenta Andrea Amato, presidente di Wau! Milano-. Un progetto che deve essere spiegato per meglio comprendere il valore un gesto di volontariato che presenta molteplici aspetti positivi". Tra i sostenitori del progetto, anche YesMilano, l’agenzia di promozione del Comune, che ha abbracciato Il Bosco Invisibile come esempio virtuoso di integrazione e attivazione territoriale: "Abbiamo coinvolto la nostra rete di studenti internazionali, oltre 11.000 a Milano, per mostrare come i progetti di comunità siano uno straordinario ponte di integrazione -afferma la direttrice generale di YesMilano, Fiorenza Lipparini-. Il bosco invisibile è un modello da raccontare e replicare". Innamorata del progetto anche l’associazione Officine Rousseau (realtà educativa storicamente riconosciuta fra Milano e provincia come ex cooperativa Centri Rousseau dal 1968) che ha deciso di dare supporto al progetto Bosco invisibile degli Amici della Leonardo regalando due ore di attività nel parco della scuola per i figli dei volontari. Fondamentale anche il contributo degli sponsor e dei partner locali. Vittoria Pirovano di Leonardo Frontero-Frontero Case, ha scelto di sostenere con un contributo economico l’iniziativa: "Abbiamo creduto da subito nella forza di questo progetto. E' raro vedere così tanto entusiasmo, concretezza e impatto positivo in un’unica iniziativa. Era naturale volerla supportare". Anche i fornai di zona, da Viale Romagna a Piazza Piola, hanno voluto partecipare, donando teglie di pizza e focaccia per le giornate di pittura, mentre il Carrefour di via Spinoza ha offerto le bevande e gli snack per chi ha esigenze alimentari particolari, dimostrando la sua consolidata affinità elettiva con gli studenti di tutte le età che popolano Città Studi. Il progetto, realizzato nei primi due weekend di aprile,trasforma la scuola Leonardo Da Vinci in un esempio concreto di collaborazione tra famiglie, istituzioni, associazioni e attività del territorio. Un bosco invisibile che ha reso visibile la forza di una comunità unita.