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(Adnkronos) - Un attacco pianificato dalla Russia per testare le difese della Nato, una provocazione e una sorta di 'azione ibrida' per verificare le capacità della Polonia di difendere il proprio territorio, mentre nelle settimane scorse si è consumato uno scontro tra il governo e l'opposizione del Pis sul modo in cui vengono spesi i soldi per la difesa. In ogni caso non un errore, niente di accidentale. Così a Varsavia commentano con l'Adnkronos l'incursione nello spazio aereo polacco di una ventina di droni russi, alcuni dei quali abbattuti grazie all'azione "efficace" delle difese della Nato, che ha coinvolto anche un aereo da ricognizione italiano. Incursione avvenuta a due giorni dall'avvio di Zapad (Occidente) 2025, le manovre militari congiunte di Russia e Bielorussia ai confini orientali di Nato e Ue. "Non ci sono dubbi" sull'origine "non accidentale" della violazione dello spazio aereo polacco, ha affermato il ministro degli Esteri di Varsavia, Radoslaw Sikorski, che non crede alla versione del ministero della Difesa di Mosca, secondo cui "non c'erano piani per colpire obiettivi in territorio polacco" nel corso dell'offensiva contro "l'apparato militare-industriale" ucraino nelle regioni di Ivano-Frankovsk, Khmelnitsky e Zhitomir, come nelle città di Vinnitsa e Leopoli. "Siamo pronti a consultazioni su questo con il ministero della Difesa polacco", hanno detto ancora a Mosca, mentre il ministero degli Esteri parlava di "miti" diffusi da Varsavia e denunciava la mancanza di prove sull'origine russa degli oggetti abbattuti. "Sono al corrente delle dichiarazioni della Russia sul fatto che non ci siano prove che i droni fossero russi, suggerendo persino una provocazione ucraina. Era previsto. Bugie e negazioni sono le risposte sovietiche predefinite. Il Cremlino sta di nuovo prendendosi gioco degli sforzi di pace del presidente Trump", ha denunciato Sikorski. Escluso che si sia trattato di un errore - il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di "sfacciataggine" della Russia - gli analisti a Varsavia parlano dell'incursione come di "un modo per testare le difese della Nato", confermando quanto sostenuto dal governo di Berlino, che non crede a un problema di rotta dei droni che sarebbero partiti dalla Bielorussia. Ma anche, dicono all'Adnkronos, come di un modo per testare le capacità della Polonia di difendere il proprio territorio: "E da questo punto di vista potrebbe essere stata un'azione ibrida, militare e politica, per creare difficoltà al rapporto tra il governo Tusk e l'opposizione del Pis". Ma il premier e il presidente populista Rafael Nawrocki hanno dato prova di "assoluta coesione" in questo frangente in cui, se pure il premier ha avvertito che "siamo più vicini che mai a un conflitto aperto dalla Seconda guerra mondiale", ha tenuto a rassicurare la popolazione. "La situazione è sotto controllo e non serve farsi prendere dal panico'', ha detto Tusk. Che, dopo aver invocato l'articolo 4 del Trattato della Nato per le consultazioni tra alleati, ha avuto un colloquio telefonico con Zelensky, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Marc Rutte e Dick Schoof, da cui ha avuto "proposte di sostegno concreto alla difesa aerea del nostro Paese". La prima violazione dello spazio aereo polacco è avvenuta intorno alle 23.30 di martedì, mentre l'ultima è stata segnalata alle 6.30 di ieri, mercoledì 10 settembre. In Parlamento il primo ministro polacco Donald Tusk ha parlato di ''19 violazioni dello spazio aereo polacco''e ''quattro droni russi probabilmente abbattuti''. "Questo dà un'idea della portata di questa operazione", ha affermato Tusk. Tusk ha quindi annunciato che invocherà l'articolo 4 della Nato, richiedendo una consultazione formale all'interno dell'Alleanza. La decisione è stata concordata con il presidente polacco Karol Nawrocki, ha spiegato il premier riferendo ieri in Parlamento. "Le parole non bastano", ha detto Tusk esprimendo comunque apprezzamento per la solidarietà espressa dai membri della Nato. Ma la Polonia chiederà un sostegno "molto maggiore" agli alleati, ha aggiunto il premier polacco. "La notte scorsa lo spazio aereo della Polonia è stato violato 19 volte da droni prodotti in Russia. La valutazione delle forze aeree polacche e della Nato è che non abbiano sbagliato rotta, ma siano entrati deliberatamente", ha quindi dichiarato il ministro degli Esteri polacco Sikorski, in un video pubblicato sul proprio account X. "Le forze aeree polacche, assistite dai nostri alleati Paesi Bassi, Italia e Germania, li hanno abbattuti. Una proprietà è stata danneggiata, ma fortunatamente non ci sono stati feriti", ha proseguito il capo della diplomazia di Varsavia, ringraziando "i nostri alleati per le parole di solidarietà e per la prontezza con la quale hanno agito". L'esercito polacco ha parlato di "un atto di aggressione che ha creato una vera minaccia alla sicurezza dei nostri cittadini". Secondo le informazioni diffuse dai media polacchi, i frammenti del derivanti dall'abbattimento di un drone russo hanno causato danni al tetto di un'abitazione e a un veicolo nella località di Wyryki, situata nella contea di Włodawa, provincia di Lublino. Mariusz Zanko, capo della contea di Włodawa, ha dichiarato che i residenti hanno udito un'esplosione e hanno osservato la presenza di caccia polacchi. Un rappresentante delle autorità locali ha confermato che nessuno è rimasto ferito a seguito dell'incidente. Le autorità competenti stanno procedendo alla valutazione dei danni e hanno esortato la cittadinanza alla massima prudenza. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, sono i Gulfstream G550 dell'Aeronautica militare gli aerei da ricognizione italiani entrati in azione nell'operazione di risposta all'incursione nei cieli polacchi dei droni russi. I velivoli, a disposizione nell’aeroporto di Pratica di Mare sono dotati di capacità Awacs, in grado quindi di monitorare lo spazio aereo e non solo mentre sono in volo. Il velivolo Caew (Conformal Airborne Early Warning, denominazione italiana E-550A) è il sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, più avanzato in servizio nelle forze aeree europee. Un enorme ‘radar volante’ con una apertura alare di 28,5 metri, in grado di assicurare un’adeguata estensione della capacità di sorveglianza dello spazio aereo. Cuore del Caew, il sistema radar a scansione elettronica Elta EL/W-2085, integrato con ulteriori sistemi elettronici per offrire una elevata 'situational awareness' in tempo reale, a 360° e a lunga distanza. Il sistema di missione ha capacità Maritime Patrol e Battlefield Management, grazie alla compatibilità con i sistemi Rover del personale impiegato a terra o sulla superficie del mare. Con la capacità di imbarcare quasi 19 tonnellate di combustibile, può restare a lungo sull’obiettivo in funzione dei parametri di missione, con la possibilità di raggiungere una velocità massima di 941 km/h. In questi mesi l'Aeronautica militare è impegnata con diversi tipi di velivoli nell'operazione 'Baltic Eagle III' in Estonia per la salvaguardia dello spazio aereo delle frontiere orientali dell'Alleanza Atlantica, nell'ambito della missione Nato Enhanced Air Policing. La Task Force Air è di stanza presso l'aeroporto di Ämari, a pochi chilometri da Tallinn.
(Adnkronos) - Con i quattro operai morti oggi salgono a 21 le vittime sul lavoro di settembre e Roma si conferma la provincia italiana con più incidenti mortali sul lavoro. "Fino a ieri avevamo avuto 17 morti sul lavoro a settembre, con una media quotidiana di 2,4, leggermente inferiore ai 3 morti al giorno che secondo la 'vulgata' è la media in Italia e rispetto ai 4 registrati finora oggi", spiega Piero Santonastaso, giornalista, ideatore e curatore di 'Morti di lavoro' a Adnkronos/Labitalia. "Ma comunque - continua - c'erano stati già due giorni con 5 vittime, il 1° settembre e il 3 settembre. È chiaro che piano piano con la ripresa delle attività e del lavoro in tutti i settori dopo il periodo estivo e le ferie sono cifre che sono destinate a crescere. Sempre a ieri il mio totale dell'anno era di 761 vittime, con una media di 3,1 al giorno, e quindi leggermente sopra la media. I giorni più 'neri' sono stati l'11 giugno con 12 vittime, il 16 luglio e il 4 agosto con 10". Nel progetto 'Morti di lavoro' partito su Facebook e oggi anche su Instagram racconta e dà conto del fenomeno degli incidenti sul lavoro al di là dei dati ufficiali. "Io uso criteri diversi da quelli dell'Inail, che diffonde i dati a cadenza mensile, sia pure con un mese di ritardo, ma che 'lavora' soltanto sulle denunce ricevute, quindi soltanto per le categorie che sono assicurate Inail. Questo significa che in partenza un quinto della platea dei lavoratori italiani non sarà mai compreso nelle statistiche dell'Inail. L'esempio più clamoroso è quello dei vigili del fuoco, che non sono assicurati Inail, quindi hanno una loro assicurazione a parte", sottolinea Piero Santonastaso. E secondo il giornalista "per il mese di agosto e finora anche per questo mese di settembre io ho riscontrato un rallentamento dell'andamento dei morti sul lavoro, perché agosto si era chiuso con una media quotidiana di 2,5 morti e un totale di 78. La cosa clamorosa è stata invece a a luglio, abbiamo sfiorato i 4 morti al giorno, 3,9, e 3,7 a giugno", aggiunge. "È chiaro che quando si superano le 3 vittime al giorno è un campanello d'allarme che suona perché è una cifra superiore a quella alla quale abbiamo ormai purtroppo abbiamo fatto l'abitudine", continua. E secondo i dati di Santonastaso con la vittima di oggi maglia 'nera' confermata per la Capitale. "Con la vittima di oggi Roma si conferma la provincia italiana con più vittime sul lavoro: 37 nel 2025, al secondo posto c’è Napoli con 32, poi Brescia con 24", conclude.
(Adnkronos) - Luglio 2025 è stato il terzo luglio più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,68 °C, 0,45 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020. Inoltre, è stato più freddo di 0,27 °C rispetto al record di luglio 2023 e di 0,23 °C nel confronto con luglio 2024, il secondo più caldo. Lo rende noto il Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Guardando, poi, alla media stimata del periodo 1850-1900, luglio 2025 è stato di 1,25 °C più caldo, diventando quindi il quarto mese degli ultimi 25 con una temperatura globale inferiore a 1,5 °C rispetto al livello preindustriale. Il periodo di 12 mesi da agosto 2024 a luglio 2025 è stato di 0,65 °C superiore alla media del periodo 1991-2020 e di 1,53 °C superiore al livello preindustriale. Secondo Carlo Buontempo, direttore del C3S, "due anni dopo il luglio più caldo mai registrato, la recente serie di record di temperatura globale è terminata, almeno per ora. Ma questo non significa che il cambiamento climatico si sia arrestato. Abbiamo continuato ad assistere agli effetti del riscaldamento globale in eventi quali il caldo estremo e le inondazioni catastrofiche di luglio. Se non stabilizziamo rapidamente le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera, dovremo aspettarci non solo nuovi record di temperatura, ma anche un aggravamento di questi impatti, e dobbiamo prepararci a questo". La temperatura media sul territorio europeo a luglio 2025 è stata di 21,12 °C, 1,30 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020, rendendo il mese scorso il quarto luglio più caldo mai registrato nel Continente.