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(Adnkronos) - Valori profondi, rispetto per le proprie radici e una visione chiara sul futuro: è questo lo spirito che unisce Nardini, la più antica distilleria d’Italia fondata nel 1779, e Domenis 1898, storica distilleria friulana conosciuta per la qualità dei suoi distillati e per un’identità autentica e ben radicata nel territorio. Da questa comunanza nasce un’operazione strategica che segna un nuovo passo nel percorso di crescita di Distilleria Nardini, volto a rafforzare la presenza nel segmento premium e a valorizzare ulteriormente la cultura della grappa di eccellenza. Domenis 1898 entra a far parte del gruppo con il proprio portafoglio prodotti e il suo marchio distintivo, contribuendo a completare l’offerta di Distilleria Nardini con una proposta coerente, credibile e fortemente identitaria. In particolare, l’acquisizione consente di ampliare l’offerta rivolta al consumatore di fascia alta attraverso un marchio di grande valore come Storica Nera, prodotto simbolo di Domenis, conosciuto e apprezzato per la sua qualità e riconoscibilità. L’acquisizione si fonda su un principio chiaro: valorizzare Domenis senza snaturarne l’identità. La produzione resterà infatti a Cividale del Friuli, nel rispetto delle radici territoriali e delle tecniche tradizionali, a partire dall’uso esclusivo di vinaccia friulana e dell’impianto a caldaiette. Distilleria Nardini accompagnerà questo percorso con investimenti mirati per rendere lo stabilimento ancora più efficiente e sostenibile, garantendo continuità, qualità produttiva e l’impiego di manodopera locale. Allo stesso tempo, l’operazione permetterà di rafforzare la presenza del gruppo nel canale on trade, storicamente presidiato da Domenis, attivando sinergie operative e distributive capaci di generare valore. “Con questa operazione, Distilleria Nardini conferma il proprio impegno a promuovere un modello di crescita fondato sulla qualità, sulla tradizione e su un legame profondo con i territori”, afferma Michele Viscidi amministratore delegato di Distilleria Nardini. “Per la nostra famiglia, la grappa è prima di tutto una scelta di vita. L’ingresso di Domenis 1898 rafforza ciò che da sempre consideriamo essenziale: la produzione, la cultura del distillato e l’impegno a portare avanti una tradizione di qualità”, sottolinea Angelo Nardini, presidente di Nardini Holding.
(Adnkronos) - “La cultura della formazione serve, è indispensabile per il sistema produttivo, per il mercato del lavoro e per le persone, per affrontare problemi complessi derivanti dall'innovazione tecnologica e da quelle organizzative o dalla necessità di migliorare il rapporto con i fornitori e i clienti. Fattori che fanno leva sulle risorse umane. La capacità di adeguarle è decisiva per rafforzare anche il sistema degli investimenti”. Così Natale Forlani, presidente di Inapp (Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche), all’Assemblea pubblica di Assolavoro Formazione, oggi a Milano. Un appuntamento che ha permesso di approfondire i risultati della ricerca 'Il mercato dei servizi per la formazione in Italia' condotta da Assolavoro DataLab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro. Per il presidente di Inapp, “la consapevolezza di dover investire sulle risorse umane si sta diffondendo nelle imprese perché l'utilizzo delle tecnologie oggi è determinante per far crescere la produttività, migliorare le organizzazioni". "Le tecnologie sono il capitale investito, le competenze e i lavoratori - analizza Forlani - rappresentano la possibilità di utilizzarle Bisogna però diversificare l'offerta formativa. Non basta quella scolastica, non basta quella universitaria. Servono tutte e due, ma bisogna investire quotidianamente nell'aggiornamento delle competenze". "Quindi servono più attori che producano offerta formativa, a partire dalle imprese negli enti bilaterali. Da coloro che interpretano l'incontro domanda-offerta di lavoro e quell'insieme di politiche attive che purtroppo in Italia dobbiamo fare degli sforzi notevoli per migliorare”, conclude.
(Adnkronos) - “Le utilities operano su un ampio spettro di attività energetiche: dalla gestione delle reti tradizionali agli investimenti su rinnovabili, idrogeno e cattura della CO2”. Così Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia, durante l'Assemblea generale, organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione, per riflettere sull'evoluzione dei servizi pubblici negli ultimi dieci anni e sulle principali sfide future. “Quando si parla di energia – ha sottolineato – è fondamentale pensare non solo alla produzione rinnovabile o all’elettrificazione dei consumi, ma anche all’adeguamento delle reti di distribuzione elettrica e gas, che rappresentano la spina dorsale della transizione. Le nostre utilities hanno previsto 19 miliardi di investimenti per i prossimi 5 anni, di cui oltre 7 miliardi destinati alle reti elettriche, di teleriscaldamento e di distribuzione del gas”. Brandolini ha poi ricordato come anche le infrastrutture gas abbiano un ruolo strategico nella decarbonizzazione: “Le reti di distribuzione del gas sono fondamentali per quelle utenze che non potranno elettrificare i consumi nel breve termine. Mantenere e innovare queste reti significa mettere in campo investimenti rilevanti”.