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(Adnkronos) - Quante persone c'erano nella villetta di Garlasco nel momento in cui è stata uccisa Chiara Poggi? A sollevare i dubbi, dopo la riapertura del caso per il quale è indagato Andrea Sempio, è il legale di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l'omicidio della fidanzata. "Rispetto la sentenza, rispetto ogni pensiero della famiglia di Chiara e ho sempre detto che la mamma, il papà e il fratello possono dire quello che ritengono e io non mi permetterò mai di commentare. Ho letto le carte. Non ho dubbi. Io ho un’idea, ma un avvocato serio non deve esprimere le proprie idee. Ritengo che sulla scena fosse presente più di una persona, con ruoli diversi, però le mie idee, che ovviamente ho, me le tengo strette. Intanto io condivido il pensiero che questa indagine si deve concentrare sui fatti", ha affermato l’avvocato Antonio De Rensis nel corso del programma 'Filorosso', condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e dedicato al delitto di Garlasco. "Chiara era una ragazza meravigliosa, che meritava di vivere la vita meravigliosa che si stava costruendo”, ha detto De Rensis, "Alberto era un bravo ragazzo che meritava anche lui di vivere una vita diversa”. Sulla riapertura delle indagini l’avvocato ha detto “l’incidente probatorio è appena iniziato, cosa è importante ricavare dalla spazzatura? Lei avrà sentito qualcuno tra gli opinionisti, per fortuna pochi, dire a gran voce che non sarebbe emerso nulla. Bene, noi abbiamo scoperto che dopo 18 anni ci possono essere tracce di DNA. Noi non ci siamo mai opposti a nulla. Abbiamo sempre detto facciamo indagini. L’indagato si è opposto a tutto, non ha dato volontariamente il DNA, non voleva che iniziasse l’incidente probatorio. Allora io dico che quel poco di DNA che sembrerebbe emergere dalla spazzatura ci deve dare fiducia”. De Rensis ha spiegato che “Stasi oggi per la giustizia italiana è colpevole. Però c’è un passaggio che bisogna fare. Non dobbiamo parlare di regie occulte o non occulte. Parlare di regia in un caso come questo è sbagliato comunque la si pensi. Il fondamento di una democrazia e non di una dittatura è che si possa mettere in discussione qualsivoglia cosa. Non esistono uomini intoccabili e azioni intoccabili di uomini intoccabili. C’è una sentenza che noi rispettiamo, ma c’è un’indagine che dobbiamo rispettare. Il Procuratore Capo, l’Aggiunto, i due Sostituti, i Carabinieri, il professor Previderè ci stanno mettendo un impegno incredibile, meritano lo stesso rispetto di chi ha emesso la sentenza di condanna, sono magistrati gli uni e gli altri”. Secondo De Rensis l’indagine della Procura di Vigevano “è piena di errori, lacune. Unico caso nella storia giudiziaria italiana in cui c’era la firma dell’assassino. Le quattro impronte sul pigiamino di Chiara avrebbero consentito di risolvere il caso in poche ore. Qualcuno ha permesso che il corpo, dopo essere stato fotografato dai Carabinieri, venisse voltato e immerso in una pozza di sangue. Credo che chi ha commesso questo dovrebbe o tacere, o andare davanti ad una telecamera e dire: è stato commesso un errore determinante” ha spiegato e aggiunto: “Non ho sentito nessuno chiedere scusa per gli errori fatti”. De Rensis ha poi spiegato di non voler commentare sulla decisione di domani che potrebbe dare la semilibertà a Stasi. “Un avvocato che rispetta i giudici sta zitto”, ha detto, “ma alla vigilia di una decisione chi dice che rispetta la magistratura tace. Alberto è stato descritto quello che non è. Quando venivano trasmessi filmini con attori amatoriali, fatti dai rappresentanti della parte civile, in cui c’erano ricostruzioni cinematografiche del delitto e con l’attore che interpretava Alberto a torso nudo che si lavavano le ascelle nel lavandino. Ora i cittadini sanno che in quel lavandino c’erano quattro capelli lunghi e neri che nessuno ha repertato. Bisogna raccontare le realtà delle cose, senza speculare, senza parlare delle vite private”.
(Adnkronos) - L’università 'Lum Giuseppe Degennaro' è la prima università in Puglia a lanciare una campagna di comunicazione con Studiomarte attraverso un murale pubblicitario di grande impatto visivo e concettuale, realizzato sul muro di un edificio in viale Unità d’Italia 87 a Bari. La presentazione dell’artwall è prevista per oggi 25 giugno alle 19 presso il giardino Raffaele De Bellis, in viale Unità d’Italia 87. I lavori hanno dato vita all’opera firmata dal celebre street artist Cosimo Cheone, artista di fama internazionale nato a Gallipoli e attivo a Milano e su scala internazionale. Per la prima volta Cheone torna nella sua terra d’origine per realizzare un intervento artistico mai visto prima in Puglia: un artwall tridimensionale e iperrealista a mano libera con bombolette spray. È considerato tra i più stimolanti artisti contemporanei e precursore dell’anamorphic street art. Attraverso le sue opere suscita meraviglia con un impatto emotivo stupefacente. L’opera raffigura una studentessa ritratta in una nicchia, che simboleggia protezione e valorizzazione nel percorso formativo. Il suo sguardo è rivolto verso un libro, simbolo della conoscenza. Sullo sfondo il mare, che rimanda alle radici culturali e geografiche del territorio pugliese. La scena nell’opera intende trasmettere serenità e fiducia nel futuro, evocando i valori centrali dell’esperienza universitaria. Il progetto innovativo, tra arte e marketing emozionale, prende forma da un’idea di Studiomarte , già nota per la famosa scritta artistica comparsa nel 2024 'La bellezza è ovunque', che ha riscosso grande successo. Questo murale rappresenta il primo esempio in Puglia di opera d’arte pubblicitaria sostenuta interamente da un brand privato e nasce con l’obiettivo di promuovere l’università Lum 'Giuseppe Degennaro' attraverso un linguaggio artistico e contemporaneo, con molteplici finalità: contrastare la fuga di cervelli offrendo ai giovani nuovi punti di riferimento culturali, fare marketing in modo emozionale, accessibile e inclusivo, riqualificare lo spazio urbano e favorire un coinvolgimento sociale. Con questo progetto, l’università Lum inaugura una nuova stagione di comunicazione, che trova espressione anche nel nuovo campus a Casamassima dove arte e design accompagnano gli studenti nei momenti di studio e socialità. L'iniziativa dimostra la volontà dell’ateneo di puntare su un marketing coraggioso, giovane e innovativo, in grado di connettersi autenticamente con le nuove generazioni. “Nel 2011- racconta Antonello Garzoni, Rettore dell’università Lum- abbiamo avviato un percorso pensato per aprire il mondo dell’arte alla città con il premio Lum per l’arte contemporanea. Abbiamo fatto degli investimenti perché reputiamo che dall’arte e dalla creatività si sviluppa anche la capacità di logica e pensiero scientifico. La Lum ha sempre voluto essere un hub di conoscenza, un volano di idee e progetti che nascono intorno alla città, per costruire l’identità di un territorio che vuole crescere”. Danilo David Faccitondo, Co-founder e direttore creativo di Studiomarte: “L’artwall fa leva sulle emozioni mettendo in relazione brand e spettatore. Il nostro studio porta la comunicazione ad altro livello, stiamo alzando l’asticella in Puglia attraverso un progetto che promuove Bari come capitale europea per le iniziative artistico-pubblicitarie”. Simone Schino, co-founder e direttore artistico di Studiomarte: “Siamo orgogliosi di realizzare per la prima volta un artwall con una realtà così importante come l’Università Lum. Questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta per attrarre brand e aziende nella nostra regione attraverso strumenti e idee dal carattere innovativo”, ha concluso.
(Adnkronos) - Arera-Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha certificato l’eccellenza del Gruppo Cap, che si è classificato primo in Lombardia e terzo a livello nazionale nella classifica annuale sulla 'Qualità tecnica del servizio idrico integrato', ricevendo un premio economico complessivo di quasi 7 milioni di euro. Lo rende noto Gruppo Cap, sottolineando il risultato straordinario, che conferma la società tra i gestori più virtuosi d’Italia. L'azienda, unica in Italia insieme a un altro gestore, è stata premiata in tutti gli indicatori previsti da Arera, senza alcuna penalità, a testimonianza dell’eccellenza tecnica e della capacità di miglioramento continuo. Un successo che l'azienda ha voluto condividere con i suoi principali stakeholder decidendo di distribuire parte del premio alle sue persone e ai comuni della Città metropolitana di Milano. Con la delibera 917/2017/R/Idr, Arera ha introdotto un sistema per valutare la qualità tecnica del servizio idrico integrato, con l’obiettivo di migliorare concretamente il servizio per gli utenti, tenendo conto delle diverse condizioni presenti sul territorio nazionale e assicurando allo stesso tempo equità tra gli operatori, trasparenza nei controlli e gradualità nell’applicazione delle nuove regole. Il sistema si basa su una serie di indicatori che misurano la qualità del servizio. Alcuni di questi sono prerequisiti fondamentali per accedere al meccanismo di premi e penalità; altri definiscono standard specifici da rispettare nei confronti dei singoli utenti, con eventuali indennizzi in caso di disservizi; infine, ci sono gli standard generali, che valutano le condizioni tecniche complessive del servizio e determinano l’assegnazione di premi o penalità economiche (indicatori M1–M6: interruzioni del servizio, qualità dell’acqua erogata, adeguatezza del sistema fognario, perdite idriche, qualità dell’acqua depurata, smaltimento fanghi in discarica). Gruppo Cap ha ottenuto risultati eccellenti su tutti i livelli previsti; nello specifico, sono stati riconosciuti 2.287.554 euro per le performance sui 6 macro-indicatori M1–M6 (interruzioni del servizio, qualità dell’acqua erogata, adeguatezza del sistema fognario, perdite idriche, qualità dell’acqua depurata, smaltimento fanghi in discarica) mentre 4.578.722 euro rappresentano il premio 'Best in Class', che certifica l’assoluta eccellenza di Cap a livello nazionale. "Questo riconoscimento -commenta il direttore generale di Gruppo Cap, Michele Falcone- rappresenta una conferma autorevole della solidità del nostro modello industriale e della capacità di Gruppo Cap di generare valore attraverso l’eccellenza operativa. Il risultato ottenuto è frutto di una strategia orientata all’innovazione, alla sostenibilità e alla qualità del servizio, resa possibile grazie all’impegno e alla professionalità delle nostre persone. Per questo l’azienda ha deciso di distribuire circa un milione di euro a lavoratrici e lavoratori di Gruppo Cap quale riconoscimento per l'impegno costante, la dedizione e la passione che ogni giorno mettono nel loro lavoro". "Il riconoscimento di Arera -aggiunge il presidente di Gruppo Cap, Yuri Santagostino- è per noi motivo di grande orgoglio, ma soprattutto un’opportunità per rafforzare il nostro legame con chi ogni giorno contribuisce al successo di Gruppo Cap. Per questo abbiamo scelto di destinare una parte importante del premio all’innovazione e a favore delle nostre persone e dei territori, secondo modalità che stiamo individuando, valorizzando il ruolo delle comunità locali che è centrale nella costruzione di un servizio idrico sempre più efficiente, sostenibile. È un gesto concreto che testimonia la nostra visione di impresa pubblica, orientata al miglioramento continuo e alla restituzione di valore alla comunità".