ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Graziano Mesina è morto. L'ex primula rossa del banditismo sardo aveva 83 anni. Era gravemente malato e detenuto nel carcere di Opera, solo ieri le sue legali avevano ottenuto dal Tribunale di sorveglianza che fosse scarcerato. Sarebbe voluto tornare nella sua Orgosolo, ma le condizioni erano così gravi che dal carcere è passato al reparto detenuti del San Paolo di Milano. Lì finisce la sua lunga storia fatta di reati, arresti ed evasioni. Mesina, che durante la latitanza riusciva a raggiungere lo stadio Amsicora per vedere le gesta del Cagliari di Gigi Riva, è morto il giorno dell'anniversario di quello storico Scudetto del '70. "Il desidero di Graziano Mesina era di tornare in Sardegna e non morire in carcere". A dirlo all'Adnkronos l'avvocato Beatrice Goddi, legale dell'ex primula rossa del banditismo sardo. Nell'ultimo colloquio, racconta la penalista, "aveva espresso questi desideri. Nonostante la malattia era sempre ottimista e positivo. Ora con la sua famiglia arrivata a Milano questa mattina siamo al lavoro per riportare la salma in Sardegna, a Orgosolo". "Abbiamo presentato infinite istanze - racconta l'avvocato -, la sua situazione era chiara già il 10 marzo quando da una tac era emersa la gravità del suo stato ma il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva rigettato la nostra richiesta ritenendolo ancora pericoloso. Poi dopo un nuovo colloquio abbiamo ripresentato una nuova istanza e la mattina dopo è arrivata la scarcerazione e il trasferimento in ospedale", dove è morto poche ore dopo. Classe '42, la sua lunga carriera criminale era cominciata a Orgosolo quando aveva solo 14 anni con l'accusa di porto abusivo d'armi. Una vita di reati, arresti, processi, evasioni e latitanze. Ventidue tentativi di fuga, dieci dei quali riusciti, hanno contribuito ad alimentare il 'mito' di Mesina. Era la figura di spicco del banditismo sardo e della cosiddetta Anonima sequestri. Questo ruolo lo sfruttò anche a fin di bene, quando durante un permesso premio fece da mediatore per la liberazione del piccolo Farouk Kassam. Questa operazione portò l'allora ministro della Giustizia Roberto Castelli a chiedere la grazia che gli fu concessa nel 2004 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Tornato in libertà dopo decenni fu poi travolto nel 2013 dalle accuse di traffico di droga e per lui arrivò un nuova condanna: 30 anni di carcere. Nel 2020, però, piuttosto che tornare in cella decise di darsi all'ennesima latitanza. A fine 2021 fu arrestato a Desulo e dal 2022 si trovava nel carcere di Opera, dove dall'anno successivo aveva iniziato a stare male. Le sue avvocate avevano presentato diverse istanze perché le sue condizioni di salute erano sempre peggiori. Solo ieri avevano ottenuto la scarcerazione e "Gratzianeddu" ha avuto la possibilità di passare fuori da una cella l'ultima notte della sua vita.
(Adnkronos) - "Oggi per voi sono 80 anni, 80 anni di attività importante, quella dei corpi sociali intermedi, che hanno l'obiettivo non solo di perseguire interessi di parte ma di guardare al benessere della collettività, dei cittadini, del mondo del lavoro". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo all'evento per gli 80 anni di Manageritalia. Un mondo del lavoro, ha sottolineato Calderone, "in cui è centrale oggi come accompagnare lo sviluppo delle competenze per non farci travolgere dagli effetti di fenomeni come l'intelligenza artificiale, di cui nessuno può considerarsi immune". "E quindi la sfida oggi è ancora una volta quella delle competenze e di come diventano saper fare e non restano competenza teorica", ha spiegato. "E' importante la vostra adesione al Fondo nuove competenze. Il Fondo sta andando bene, domani si conclude l'attività di accoglimento delle domande, spenderemo tutte le risorse messe a disposizione e stiamo lavorando per rifinanziare il Fondo. Lo facciamo per aumentare la nostra produttività, sostenere le imprese in momento in cui questa si potrebbe comprimere". ha ribadito, per poi concludere:"A Manageritalia dico: lavoriamo insieme sulla piattaforma Siisl sul placement di persone che hanno formazione e competenze di alto profilo".
(Adnkronos) - Cento team di giovani innovatori che lavorano su progetti con impatto sociale riceveranno borse di studio per sviluppare competenze e soluzioni che possano migliorare la resilienza e la sostenibilità dei sistemi alimentari, con particolare attenzione alle pratiche agricole rigenerative, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alle innovazioni in materia di sostenibilità degli imballaggi. L'obiettivo è aiutare, direttamente o indirettamente, 500mila persone. Sulla scia del successo di un progetto pilota lanciato in America Latina nel 2023, che ha coinvolto 20 giovani leader e di cui hanno beneficiato 130mila membri della comunità, Youth Impact: Because You Matter, iniziativa di Unesco e Nestlé, mira a espandere il suo impatto a livello globale, concentrandosi sulle sfide dei sistemi alimentari. Nestlé e l'Unesco sostengono, così, i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni nello sviluppo e nel lancio di idee imprenditoriali che mirano a rendere la produzione, la lavorazione, il trasporto e il consumo di cibo più resilienti e sostenibili. Contestualmente, puntano a rafforzare le economie e a garantire tassi più elevati di occupazione giovanile. “Una forza lavoro altamente qualificata e un approvvigionamento di materie prime più resiliente sono essenziali per il successo a lungo termine di Nestlé - ha dichiarato Laurent Freixe, Ceo di Nestlé - Stiamo affrontando la sfida di nutrire una popolazione in crescita, lavorando al contempo sulle cause e sugli effetti del cambiamento climatico. Si tratta di sfide cruciali che richiedono azioni decisive. Ecco perché, per risolverle, stiamo sostenendo i giovani innovatori”. Youth Impact: Because You Matter fornirà ai beneficiari corsi di formazione e programmi di mentoring personalizzati in base alle loro esigenze e priorità. Queste attività formative saranno sviluppate in parte dalla Youth Entrepreneurship Platform (Yep) di Nestlé, che fungerà anche da hub centrale del programma di rafforzamento delle competenze, che durerà sei mesi. Il progetto si inserisce nella più ampia iniziativa Nestlé Needs Youth, che negli ultimi dieci anni ha aiutato dieci milioni di giovani ad accedere a opportunità economiche. Inoltre, rafforza l'impegno a lungo termine dell'azienda nei confronti dei giovani nell'ambito della sua rinnovata strategia, che prevede il sostegno ai ragazzi e alle ragazze per sviluppare entro il 2030 competenze che guardano al futuro, al fine di far crescere la prossima generazione di dipendenti e imprenditori agricoli e alimentari.