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(Adnkronos) - Le piogge monsoniche e le tempeste tropicali che hanno colpito il Sud-Est asiatico dalla fine di novembre hanno provocato un’ondata di alluvioni e frane tra le più gravi degli ultimi anni, aggravate dagli effetti del cambiamento climatico. Secondo stime ufficiali e di agenzie umanitarie, oltre 1.800 persone sono morte in Indonesia, Sri Lanka, Thailandia e Malaysia, mentre milioni di sfollati affrontano carenze di cibo, acqua potabile e servizi sanitari. In molte aree le precipitazioni hanno superato i livelli monsonici abituali, colpendo territori già saturi dopo una stagione caratterizzata da cicloni e tifoni particolarmente intensi. L'Indonesia registra il bilancio più pesante, con almeno 961 persone morte nelle province di Aceh, Sumatra Settentrionale e Sumatra Occidentale, mentre altre 293 risultano disperse, secondo l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (Bnpb). Circa un milione di persone sono state sfollate e oltre 156.000 abitazioni risultano danneggiate. Le autorità, citate da Al Jazeera, denunciano una grave carenza di personale sanitario nelle zone colpite: "Manca tutto, soprattutto il personale medico", ha dichiarato il governatore di Aceh, Muzakir Manaf. Il disboscamento illegale e la perdita di foreste causata da miniere, piantagioni e incendi hanno amplificato l’impatto delle frane. Intanto il presidente Prabowo Subianto ha annunciato l’intenzione di acquistare nel 2026 duecento elicotteri da impiegare nella gestione delle emergenze. Lo Sri Lanka, colpito dal ciclone Ditwah - il più violento a raggiungere l’isola nel XXI secolo - conta finora 618 vittime e 209 dispersi. Le alluvioni continuano a interessare ampie aree, dai rilievi centrali ai distretti costieri, mentre le autorità avvertono che i terreni montuosi restano instabili a causa delle piogge monsoniche tuttora in corso. I livelli dell’acqua stanno lentamente diminuendo, ma oltre 100.000 persone vivono ancora nei campi di accoglienza statali, in calo rispetto alle 225.000 registrate all’inizio di dicembre. In Thailandia le inondazioni persistono in diverse regioni - otto province della pianura centrale, quattro nel sud e due nel nord. Il Dipartimento per la prevenzione e mitigazione dei disastri segnala un graduale ritiro delle acque nella maggior parte delle zone colpite. I morti sono almeno 276, provocati soprattutto da folgorazioni e da incidenti legati all’emergenza - incidenti stradali su arterie allagate, annegamenti in canali o pozzi, cadute da tetti o strutture instabili, e attacchi di serpenti o coccodrilli fuggiti dagli allevamenti allagati. Le autorità militari stanno coordinando evacuazioni e operazioni di soccorso, mentre le piogge continuano a mettere sotto pressione infrastrutture critiche. In Malaysia l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (Nadma) riferisce che dalla fine di novembre le inondazioni hanno colpito otto stati del nord del Paese. Il bilancio è di due vittime, ma oltre 18.700 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni, secondo l’Aha Centre dell’Asean. Le forti precipitazioni hanno causato allagamenti urbani, interruzioni dell’elettricità e chiusure stradali, soprattutto nelle aree più densamente popolate.
(Adnkronos) - L’Istituto nazionale tributaristi (Int) sta affrontando con grande attenzione il rapporto tra professionista e Intelligenza artificiale (Ia), dopo aver introdotto apposite indicazioni obbligatorie, come il dichiarare sempre sia verbalmente che per iscritto l’utilizzo dell’Ia, nel Codice deontologico di categoria già dall’aprile scorso e a settembre aver introdotto un’apposita clausola anche nel mandato professionale, ha predisposto uno specifico corso formativo che sarà denominato 'Intelligenza artificiale pratica per tributaristi', il corso della durata di 20 ore, organizzato in collaborazione all’ente di formazione Deleganoi, si svolgerà con lezioni mensili di due ore ciascuna per 10 mesi, saranno esclusi i mesi di luglio e agosto, si svolgerà on line per garantire la massima partecipazione ed inizierà a fine gennaio 2026. Docente Antonio Sinibaldi, esperto e autore di vari libri in tema di Ia, che sarà affiancato anche da altri docenti interni ed esterni all’Int. Il tributarista potrà comprendere come utilizzare al meglio il prompting, valutare con cognizione di causa i vantaggi ma anche i rischi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ci saranno lezioni dedicate alla deontologia e all’ utilizzo pratico di strumenti a supporto del tributarista. Un dettagliato programma di studio che darà al tributarista Int le conoscenze di Ia specialist. Nel prosieguo del mese di dicembre saranno fornite tutte le indicazioni per poter accedere al corso per i tributaristi e i loro collaboratori di studio. Il presidente dell’Int Riccardo Alemanno, si è detto molto soddisfatto circa la creazione di un corso specifico per i tributaristi "sono molto soddisfatto per quanto abbiamo fatto e stiamo facendo in tema di Ia e tributaristi, non solo in ossequio alla Legge 132/2025 in materia di Ia, ma anche per quelle che sono le nostre indicazioni deontologiche e i nostri valori professionali. Circa il corso che inizierà a fine gennaio 2026, voglio ringraziare Eraldo Salvatori e Riccardo Gabriele di Deleganoi per il supporto e la qualità del loro lavoro, nonché Antonio Sinibaldi per aver accettato la docenza continuativa del corso, ho ascoltato Sinibaldi in occasione di un meeting romano sull’Ia e il suo approccio alla materia, nonché la sua esperienza professionale sono certo che saranno di grande utilità ai partecipanti. Come Istituto abbiamo voluto investire in questa specifica formazione, contenendo al minimo i costi per i tributaristi, perché riteniamo che l’utilizzo dell’Ia negli studi professionali influenzerà molto l’attività, se positivamente o meno dipenderà da come sarà utilizzata. Il corso che abbiamo organizzato sarà importantissimo per fare le giuste scelte, sempre nella ferma consapevolezza che l’Ia è uno strumento e che il professionista deve sempre verificarne i risultati e valutarne l’utilizzo".
(Adnkronos) - L’Università Lum ospiterà domani 28 novembre dalle 14.30 e sabato 29 novembre dalle 9.00, l’evento finale di Airclimact, un progetto di ricerca dedicato ai rischi di salute legati all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici in una popolazione che invecchia. Le due giornate riuniranno ricercatori, clinici, esperti di sanità pubblica e istituzioni impegnate sul tema delle esposizioni ambientali e del loro impatto sulla salute. Airclimact nasce all’interno di Age-It - Ageing well in an ageing society, il programma di ricerca nazionale finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che si occupa di invecchiamento in buona salute. All’interno di questo quadro, Airclimact si concentra in particolare sul ruolo del clima e dell’inquinamento atmosferico, integrando dati ambientali, veterinari, clinici e di stile di vita per stimare il loro effetto sulla mortalità e sulle principali patologie cronico-degenerative. L’evento finale presenterà i dati delle analisi, che combinano modelli statistici tradizionali e tecniche di intelligenza artificiale per stimare il rischio di mortalità e di malattie cardiovascolari, metaboliche, tumorali e neurodegenerative in relazione alle esposizioni ambientali. La presenza di due coorti localizzate al nord e al sud del Paese consente di confrontare contesti climatici e di inquinamento differenti, offrendo indicazioni utili per la sanità pubblica. La ricerca si basa su due grandi coorti di popolazione italiana, rappresentative di aree diverse del Paese. La coorte Moli-sani, che comprende oltre 24mila adulti residenti in Molise, e lo studio RoCav, con quasi 4mila persone della provincia di Varese, hanno fornito informazioni di dettaglio su stili di vita, parametri clinici, fattori socioeconomici e storia di malattia. A questi dati sono stati sovrapposti, tramite georeferenziazione dell’indirizzo di residenza, indici climatici come temperature estreme e variabilità stagionale, e livelli di inquinanti atmosferici come particolato fine, biossido di azoto e ozono. Una parte del programma sarà dedicata al contributo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise e delle attività veterinarie, in un’ottica One Health. L’integrazione di dati provenienti dalla sorveglianza veterinaria e ambientale, dall’uso di fonti dati innovative e dagli studi sui rischi infettivi permette infatti di ampliare il quadro dell’esposizione, collegando la salute umana agli ecosistemi e al territorio. Nelle sessioni conclusive saranno presentate le proposte di linee guida per la mitigazione dei rischi legati a inquinamento e cambiamento climatico, con particolare attenzione alle fasce di popolazione più vulnerabili, come gli anziani e i gruppi socialmente svantaggiati. Il programma prevede anche uno spazio dedicato alla comunicazione del rischio, al rapporto tra fiducia nella scienza e percezione dei pericoli ambientali, e al ruolo degli stili di vita nella protezione della salute in un contesto climatico in rapido mutamento. L’iniziativa rientra nel progetto 'Impatto dell’inquinamento dell’aria e del cambiamento climatico su invecchiamento e patologie croniche a differenti latitudini: valutazione dei rischi e delle strategie preventive', finanziato nell’ambito del programma di ricerca Next Generation Eu - Age-It.