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(Adnkronos) - "La malattia oncologica è diventata cronica, la sopravvivenza è aumentata. Di conseguenza, la complessità richiede un nuovo modello di cura fatto di partenariati pubblico-privato che, raccogliendo dati, possano trovare le strategie corrette per la cura del paziente". Così Maria Teresa Montella, direttore generale dell'Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, intervenendo oggi all’evento 'Sound of science: il futuro della salute cambia musica' promosso da Novartis nel capoluogo lombardo. All'incontro, i protagonisti del sistema salute si sono confrontati sul valore della ricerca per il Paese e per i pazienti, ma anche sulla necessità stringente di potenziare la competitività dell’Europa e dell’Italia per garantire ai pazienti l’accesso alle nuove opzioni che nei prossimi anni saranno messe a disposizione dalla scienza. Il nostro Paese è ricco di "bellissime menti", ma anche di "tante barriere organizzative". Inoltre, "pochi hanno capito che con la ricerca si risparmia perché - osserva Montella - con la ricerca si provano nuovi farmaci, si fa innovazione e sviluppo a beneficio dei pazienti e non solo. La ricerca - rimarca - potrebbe essere anche quello strumento che aiuta i pazienti a fare contenimento del rischio, prevenzione secondaria". Certo, ci sono delle "difficoltà legate alla barriera della privacy, a una certa diffidenza sui nuovi modelli pubblico-privato, a una separazione dei flussi - evidenzia l'esperta - Se non mettiamo a sistema dati, forza lavoro, menti del pubblico, menti del privato, menti che abbiano voglia di migliorare i percorsi clinici, diventa molto difficile cambiare il paradigma di cura che è ancora troppo spostato sull’acuto, non pensando che i paziente di oggi hanno una patologia controllabile, hanno bisogno di sentirsi più cittadini che pazienti e hanno bisogno di una vita normale", conclude.
(Adnkronos) - È stato pubblicato dalle Edizioni Frate Indovino il nuovo volume della collana Familiando, 'Rivoluzione Famiglia – Un ecosistema per il futuro', di Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. Si tratta di un’opera corale che affronta con profondità e visione il ruolo della famiglia nella società contemporanea, tra sfide educative, crisi relazionali e nuove prospettive di speranza. 'Rivoluzione Famiglia – Un ecosistema per il futuro' non è solo un libro, ma un manifesto culturale e sociale che invita a ripensare la famiglia come organismo vivente, soggetto sociale attivo e motore di speranza per la società. Attraverso un linguaggio accessibile, uno stile coinvolgente e profondo e una narrazione ricca di metafore naturali – dal suolo all’acqua, dal clima alla luce – Bordignon ci guida in un viaggio che intreccia scienza, spiritualità, educazione e politica. Affronta temi cruciali come la natalità, la scuola, il lavoro, la spiritualità domestica, le politiche familiari e il ruolo dell’associazionismo, offrendo proposte concrete per un cambiamento culturale e politico che metta davvero la famiglia al centro. Il testo propone una visione sistemica della famiglia, paragonandola a un ecosistema complesso, fatto di relazioni, valori, risorse e fragilità, che ha bisogno di essere nutrito, protetto e valorizzato. La famiglia è presentata come luogo generativo, capace di produrre capitale sociale, educare alla reciprocità, affrontare le crisi e contribuire al bene comune. In un tempo segnato da solitudini diffuse, crisi educative e relazioni sempre più fragili, la famiglia torna al centro del dibattito culturale e sociale grazie a queste pagine che sono insieme riflessione, proposta e visione. Per Bordignon: "attraverso la metafora dell’ecosistema ho voluto rappresentare la famiglia come un organismo vivo interconnesso ed essenziale alla vita del Paese, una realtà in continuo movimento che deve essere protetta, tutelata. Solo ripartendo dalla famiglia, recuperando speranza e fiducia nei concreti, resistenti e resilienti nuclei familiari, possiamo costruire davvero un futuro più umano, giusto e sostenibile". Il volume è disponibile sul sito ufficiale www.frateindovino.eu e in libreria.
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.