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(Adnkronos) - "Il 12 dicembre scorso abbiamo vissuto un momento storico, posando la prima pietra della futura casa internazionale dell’industria del gioiello. Quel giorno, insieme, abbiamo siglato un patto di fiducia e ambizione: mantenere le promesse, affrontare i cambiamenti del mercato, innovare e tutelare con orgoglio la leadership della nostra manifattura orafo-gioielliera del ‘Bello e ben fatto’ del Made in Italy. Oggi, con la forza delle nuove generazioni e il contributo delle istituzioni, siamo pronti a trasformare questa visione in realtà, confermando la leadership italiana nel mondo della bellezza e della manifattura". A dirlo Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, in occasione dell'inaugurazione di Vicenzaoro, il salone internazionale b2b di Italian Exhibition Group.
(Adnkronos) - "Il legame tra territorio e impresa è la chiave per valorizzare e tutelare il Made in Italy". Lo ha detto Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, intervenendo all'inaugurazione di VicenzaOro, la manifestazione fieristica B2B per il settore orafo in Italia. Alla fiera partecipano oltre 1.300 brand espositori e 515 buyer internazionali da oltre 100 Paesi. Nei primi 10 mesi del 2024 i ricavi dell’industria dei preziosi risultano in rialzo del 5,8% (dati Istat), con l’export più dinamico rispetto al mercato interno. "Questo evento - ha detto - dimostra come il sistema fieristico sia uno dei driver, dei motori più importanti per la promozione del Made in Italy. Dobbiamo legare il sistema fiera alla città, all'arte, al territorio che devono essere parte dell'esperienza dei buyer che arrivano perché il Made in Italy è fatto di concretezza ma anche di elementi immateriali, che a volte sono anche più importanti. Bisogna sapere andare a intercettare il cambiamento nei comportamenti di consumo, in cui sempre più c'è una fusione tra materiale e immateriale, tra online e reale e il consumatore chiede oltre alla qualità e al prezzo la sostenibilità e una serie di elementi che una volta non c'erano". Valentini ha sottolineato che "un settore può essere maturo e leader solo se si rende conto che il Made in Italy va protetto, che vanno protette le nostre aziende. Il Mimit ha inserito nelle ultime leggi una serie di norme contro la contraffazione, che è molto pericolosa perché sottrae proventi dell'ingegno e dell'opera dei nostri imprenditori. E abbiamo cercato anche di aiutare le nostre aziende che hanno caratteristiche artigianali e che soffrono di più nella proiezione all'estero". Per far questo, tra le altre cose, "dobbiamo utilizzare l'Igp: l'Europa ci consente di dare una garanzia di territorialità ai nostri prodotti. Ad esempio il distretto del corallo e del cammeo di Torre del Greco ha fatto un disciplinare e focalizzato le produzioni sul territorio. Questa è una soluzione che consigliamo agli imprenditori per dare un plus ai propri prodotti", ha concluso.
(Adnkronos) - “Il progetto di company social housing di Edison 'Una casa per i giovani' nasce per dare un concreto e immediato aiuto ai giovani neolaureati, che assumiamo in tutte le sedi italiane, qualsiasi sia la tipologia di laurea in loro possesso, affinché possano avere un'abitazione di prossimità alla sede in cui operano. E’ un progetto funzionale a metterli in condizione di poter avviare, oltre a un progetto professionale con il nostro Gruppo, anche un progetto di vita personale dovendo pagare un affitto che, comprese le utenze, non supera un terzo del reddito di primo impiego che garantiamo”. Così, il direttore Hr e Ict di Edison, Giorgio Colombo, ha illustrato all'Adnkronos il piano di company social housing 'Una casa per i giovani', lanciato dall’azienda, società energetica che da 140 anni contribuisce all’innovazione e allo sviluppo nel Paese. (VIDEO) L’iniziativa è parte di un più ampio impegno di Edison quale operatore responsabile che prevede per i più giovani un programma triennale di sviluppo e formazione, modalità di lavoro che garantiscono l’equilibrio tra vita personale e professionale, una dinamica retributiva che premia il merito e un sistema di welfare integrativo, da settembre arricchito dell’iniziativa 'Una casa per i giovani'. “Vogliamo creare le condizioni affinché i giovani possano rimanere nelle città dove hanno studiato per lavorare con Edison e possano avviare un proprio progetto di vita personale, oltre che professionale - spiega Colombo - Questo è molto importante per noi, poiché investiamo molto nei ragazzi fin dalla loro formazione all'università, pertanto, abbiamo interesse che rimangano per un periodo significativamente prolungato in azienda, non solo perché è funzionale alla loro crescita, ma anche perché è funzionale all'investimento importante che Edison fa per formarli e farli crescere”. Il piano 'Una casa per i giovani', è rivolto ai neolaureati che non hanno un alloggio diverso da quello del proprio nucleo di origine. A loro Edison dà la possibilità di affittare un bilocale arredato, in una zona che si trova entro mezz’ora dalla sede di lavoro e collegato con mezzi pubblici. Un partner esterno specializzato nelle locazioni immobiliari si occupa della ricerca, identificazione e gestione contrattuale e amministrativa della locazione abitativa nonché di tutte le utenze a essa connesse. Al giovane è richiesto un contributo spese mensile che, considerate anche le utenze a suo carico, è ritenuto sostenibile e ha un valore non superiore a un terzo della retribuzione netta. La ratio dell’iniziativa di Edison, pertanto, è investire sui giovani. “Abbiamo notato negli ultimi anni, purtroppo, un problema crescente di difficoltà dei giovani, soprattutto per coloro che hanno studiato nelle città metropolitane, a rimanere professionalmente in questi luoghi, in quanto il costo della vita, e in particolare degli alloggi, diventa sempre più insostenibile anche rispetto a un buon reddito di primo impiego - sottolinea - Ciò, spesso, determina una scelta, talvolta per motivi economici, di fuga dall'Italia e di lavoro all'estero, perché il primo impiego in alcuni paesi europei garantisce uno stipendio che, rapportato al costo della vita, è molto più interessante di quanto offerto in Italia”. “Pertanto, siamo intervenuti per affrontare il tema del bisogno abitativo così che possano reggere il costo di un affitto in una città metropolitana rapportato al loro reddito. In questo modo, rendiamo possibile e sostenibile la scelta di rimanere a lavorare nella città in cui hanno studiato, effettivamente possibile e sostenibile, mitigando la necessità di una decisione dettata esclusivamente da motivi economici di un'esperienza lavorativa all'estero - prosegue Colombo - Noi abbiamo bisogno che questi giovani, una volta terminati gli studi scelgano di rimanere in Italia, iniziando un progetto con noi e che, una volta entrati continuino a rimanere in azienda per il tempo che riteniamo adeguato e ragionevole, affinché possano crescere e l'azienda possa avere un ritorno sul grande investimento che fa su di loro”. L’Italia ha, rispetto agli altri grandi Paesi europei, un saldo import-export di giovani laureati negativo e questo dato ha un diretto collegamento anche con il problema abitativo. A questo riguardo Colombo ha sottolineato che "il sistema Italia, fortunatamente, ha compreso che quello dell’housing è un problema enorme per tutto il Paese, che contribuisce all’importante flusso migratorio dei giovani laureati italiani verso l’estero, che negli ultimi dieci anni ha raggiunto cifre importanti. Altro problema rilevante è il calo demografico. Il Paese ha bisogno di tornare a investire sui giovani in generale ed in particolare su quelli ad elevato titolo di studio. Nell'ultima legge di Bilancio ci sono già importanti segnali in questa direzione, come auspicato dal sistema delle imprese attraverso Confindustria. È stato infatti prorogato il sostegno ai giovani under 36 per l’acquisto della prima casa, un fondo di garanzia importante che dovrebbe possibilmente diventare strutturale”. Per il direttore Hr e Ict di Edison si tratta di provvedimenti che vanno nella direzione auspicata ma che, al contempo, hanno bisogno di due condizioni. “La prima è quella di essere strutturali nel tempo - specifica Colombo - e la seconda è la capacità di mettere insieme il bisogno di un sostegno immediato con una progettualità futura sul lungo periodo, attraverso un piano edilizio che, anche con la rigenerazione del patrimonio, oggi scarsamente utilizzato, possa mettere a disposizione progressivamente delle soluzioni abitative a costo contenuto che soddisfino questo bisogno con una prospettiva di medio lungo termine. Il nostro intervento è una risposta immediata in attesa di un processo di sistema-Paese che dia uno sviluppo strutturale”.