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(Adnkronos) - Continuano gli attacchi di Israele sulla Striscia di Gaza, dove anche a causa dell'inverno la situazione degli sfollati palestinesi è sempre più drammatica. Almeno 9 persone sono morte e molte altre ferite in un raid israeliano sul nord della Striscia di Gaza, ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui sarebbero state colpite alcune case a Gaza City. Fonti di Hamas hanno denunciato 13 vittime e 40 feriti. Un attacco che arriva dopo che l'emittente televisiva palestinese Al-Quds Today ha dato notizia della morte di cinque suoi giornalisti, uccisi all'alba durante un attacco israeliano nel campo profughi palestinese di Nusseirat. In una dichiarazione, il canale televisivo ha affermato di piangere i suoi "cinque giornalisti martiri Faisal Abu Al-Qumsan, Ayman Al-Jadi, Ibrahim Al-Sheikh Khalil, Fadi Hassouna e Mohammed Al-Lada'a, che sono stati uccisi in un attacco sionista contro un veicolo di trasmissione esterno mentre svolgevano il loro dovere giornalistico e umanitario". Testimoni oculari hanno riferito che un missile lanciato da un aereo israeliano ha colpito direttamente il veicolo dei giornalisti, parcheggiato di fronte all'ospedale Al-Awda nel campo di Nousseirat, uccidendo tutti e cinque i dipendenti dell'emittente. Ieri, il giorno di Natale, una neonata è morta di freddo in un accampamento ad Al-Mawasi, nel sud di Gaza. Sela Mahmoud Al-Fasih “è morta congelata per il freddo estremo” ad Al-Mawasi, ha scritto mercoledì su X il dottor Munir Al-Bursh, direttore generale del Ministero della Salute di Gaza. Ma non è stata l'unica. Sono saliti a quattro nelle ultime 48 ore i neonati morti a causa delle basse temperature e della mancanza di accesso a un rifugio caldo, ha detto alla Cnn il dottor Ahmed Al-Farra, primario di pediatria e ostetricia presso l'ospedale Nasser di Khan Younis. Al-Mawasi, una regione costiera a ovest di Rafah, precedentemente designata da Israele come "area umanitaria", è stata ripetutamente sottoposta ad attacchi israeliani. Migliaia di palestinesi sfollati si sono trasferiti lì in cerca di rifugio, vivendo per mesi in tende improvvisate fatte di stoffa e nylon. Le riprese della Cnn da un cortile di Al-Mawasi hanno mostrato il piccolo corpo di Al-Fasih avvolto in lenzuoli bianchi, con il padre trentunenne, Mahmoud, che la teneva in braccio. In un'altra scena, un gruppo di giovani uomini e ragazzi palestinesi si accovacciano sulla sua tomba. "Sela è morta di freddo", ha detto sua madre, Nariman. "La stavo scaldando e tenendola in braccio. Ma non avevamo vestiti e coperte a sufficienza". La forza delle Nazioni Unite Unifil denuncia il "proseguimento delle distruzioni delle zone residenziali, di terreni agricoli e delle strade" portate avanti dalle forze dell'Idf nel sud del Libano malgrado la tregua entrata in vigore il 27 novembre scorso ed esprime "preoccupazione". Tali attività "sono in violazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701" votata dopo la fine della guerra del 2006 che prevede che solo i militari dell'Onu e libanesi possono essere armati nella regione e il ritiro delle forze dell'Idf, si denuncia. Secondo l'accordo per la tregua, entro 60 giorni dalla sua stipula le forze israeliane dovranno ritirarsi dal Sud del Libano dove dovrebbero essere dispiegati militari libanesi insieme ai 'caschi blu'. Intanto le forze militari israeliane hanno confermato i raid aerei contro obiettivi degli Houthi nello Yemen "in risposta al ripetuto lancio di missili e attacchi con droni contro Israele delle ultime settimane". L'Idf precisa che i raid hanno colpito obiettivi sulla costa occidentale del Paese e più in profondità usati per far arrivare armi nella regione e alti ufficiali iraniani. Fra i siti colpiti, "infrastrutture usate dal regime Houthi per le sue attività militari", come l'aeroporto di Sanaa, gli impianti di Hayaz e Ras Kanatib, e infrastrutture ai porti di Hodeida, Salif e Ras Kanatib. Raid contro "obiettivi militari" degli Houthi che sono "al cuore dell'asse del terrore iraniano", hanno affermato le Forze di difesa israeliane. E' di tre morti e undici feriti il bilancio dei raid israeliani condotti sullo Yemen. Lo ha riferito la tv degli Houthi al-Masirah, secondo cui due persone sono rimaste uccise nell'attacco contro l'aeroporto internazionale di Sana'a, mentre un'altra in quello sul porto di Ras Issa. "Oggi l'aeronautica militare ha attaccato obiettivi dell'organizzazione terroristica Houthi nello Yemen, sia sulla costa che a Sana'a. Siamo determinati a sradicare questo braccio terroristico dell'asse del male iraniano. Continueremo così finché non avremo finito il lavoro". Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo quanto si legge sul suo account X. "Queste aggressioni - ha commentato il portavoce ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baqaei - costituiscono una violazione chiara della pace e della sicurezza internazionali e un crimine contro il popolo eroico dello Yemen, che non risparmia alcuno sforzo per sostenere il popolo oppresso della Palestina di fronte all'occupazione e al genocidio".
(Adnkronos) - "Ringrazio di cuore il Ministro Tajani per questo incontro che sancisce l’avvio di un progetto di collaborazione tra Ministero degli Esteri e Fondazione Bracco per la promozione della lingua e della cultura scientifica nelle nostre scuole italiane all’estero. E ringrazio, in particolare, l’Ufficio V della Direzione Generale per la diplomazia pubblica del Ministero per l’aiuto concreto che ci sta dando. Il nostro obiettivo è diffondere la cultura scientifica e la parità di genere nelle scuole italiane all'estero. È bello che il lancio di questo progetto rivolto a studenti e studentesse giovanissimi avvenga nell’ambito della seconda edizione della Conferenza Nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese che il Ministro ha voluto organizzare a Milano per rafforzare il rapporto diretto tra la nostra rete diplomatica e le aziende. Con queste dichiarazioni la presidente della Fondazione Bracco, Diana Bracco è intervenuta a margine della firma dell’accordo con il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani grazie al quale il "progettoDiventerò nel mondo", ideato dalla Fondazione per sostenere la formazione di giovani studenti, varcherà i confini italiani ed arriverà nel 2025 nelle scuole italiane statali di Zurigo, Parigi, Barcellona, Madrid, Atene, Istanbul, Addis Abeba e, a seguire, in più di 40 scuole paritarie diffuse nei cinque continenti. La dottoressa Bracco, poi, spiega: "Il Gruppo Bracco è leader globale nel settore dell'imaging diagnostico e conosce bene l'importanza di fare Sistema per avere successo all'estero. Il “ProgettoDiventerò nel mondo” di Fondazione Bracco amplifica l’impegno per la formazione dei giovani con anche l'obiettivo di stimolare la riflessione sull’importanza delle materie STEM e favorire i percorsi scientifici al femminile".
(Adnkronos) - “Si prospetta un 2025 ricco di iniziative a partire dalla Biennale della sostenibilità con un programma di eventi, attività, conferenze e mostre molto articolato che va a discutere con interlocutori internazionali quelle che sono le tematiche che la Fondazione tratta nel campo della sostenibilità e dello sviluppo territoriale a partire da quella che è codificata come resilienza climatica. Si tratta della capacità da parte di un territorio di trovare delle soluzioni di adattamento agli effetti dei mutamenti del clima. Nel caso di Venezia, in particolare, il tema dell'innalzamento del mare". Così Alessandro Costa, direttore generale della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/ Venice Sustainability Foundation - Vsf, in occasione dell’incontro con i media per fare il punto sulle attività svolte da Vsf nel 2024 e sulle progettualità future. “Noi cerchiamo innanzitutto di avere un approccio integrato al tema della sostenibilità e della resilienza - prosegue Costa - Cerchiamo di vedere come lo sviluppo sostenibile si applichi contestualmente all'economia, alla società, all'ambiente e come innovazione nostra anche alla sostenibilità culturale che è incentrata su Venezia. Abbiamo uno spettro ampio di tematiche che monitoriamo che vanno dallo sviluppo dell'economia all'idrogeno, alla tutela dell'ambiente e all'efficienza energetica, allo sviluppo delle fonti rinnovabili. Dall'innovazione come una delle chiavi di diversificazione della base economica del nostro territorio, al tema della residenzialità, dell'inclusione sociale, al tema della legalità e a quello del grande progetto di Venezia città campus, cioè della crescita e dello sviluppo di un cluster della conoscenza all'interno del nostro spazio territoriale”.