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(Adnkronos) - "Trovo paradossale che una madre venga criticata perché sceglie di portare con sé la figlia in un viaggio. Giorgia Meloni resta una donna e una madre, oltre che il Presidente del Consiglio. Non esiste un manuale che dica come conciliare i ruoli, e ogni genitore prova a farlo come può". Così all'Adnkronos Nunzia De Girolamo, commentando il post che il presidente del Consiglio ha condiviso sui social in merito al suo viaggio a New York con la figlia Ginevra in occasione del suo compleanno, rispondendo alle polemiche che ne sono scaturite. "Invece di trasformare ogni gesto in una polemica sterile -aggiunge De Girolamo- dovremmo lavorare tutti insieme affinché in Italia le madri abbiano gli strumenti e la libertà di conciliare lavoro e famiglia. Spesso si dimentica che una donna può essere anche una mamma. È l’unico ruolo dal quale non ci si dimette mai. E una donna che si occupa di politica non può e non deve rinunciare all’amore di un figlio". Insieme alla conduttrice ed ex politica, una schiera di donne e mamme in carriera scendono in campo al fianco del premier. "Trovo assurda questa polemica nei confronti di Giorgia Meloni. La vera vittoria la otterremo quando smetteremo di giustificarci o consegnare prove", spiega ad esempio la giornalista e conduttrice Francesca Barra commentando il post. "Non esiste nessun confine netto. Noi donne non siamo a compartimenti stagni. Siamo tutto insieme: professioniste, madri, compagne, figlie, cittadine. La società - sottolinea Barra - continua però a chiederci un funambolismo impossibile: essere impeccabili sul lavoro senza mai 'disturbarlo' con la nostra vita privata, e nello stesso tempo essere presenti nella sfera familiare senza che la nostra ambizione o il nostro impegno pubblico pesino. È come se la nostra identità dovesse restare sempre invisibile, silenziata, per non turbare l’idea di efficienza o di dedizione". Secondo la giornalista e conduttrice "non è realistico né giusto chiedere alle donne di vivere due vite parallele, una pubblica e una privata. Nessuno pone con la stessa insistenza la questione agli uomini". Anche l'attrice e produttrice Maria Grazia Cucinotta 'interviene sul tema: 'Trovo inaccettabile che una donna al potere non possa esercitare il diritto di stare con sua figlia. Attaccare una donna strumentalmente per scopi politici lo trovo da mediocri. Ci si lamenta sempre perché in Italia non si fanno più figli e poi si rompono le scatole a chi li fa con grandi sacrifici, perché una madre non può essere sostituita''. La Meloni "è una donna, una madre meravigliosa e con un lavoro tutt'altro che facile, perciò io la ammiro moltissimo. La sua priorità è la figlia ed è giusto così. I nostri figli non ci chiedono di venire al mondo, noi genitori siamo responsabili della loro felicità e del loro futuro ed è logico quindi che se hai del tempo devi passarlo con loro'', aggiunge Cucinotta. Francesca Magnini, due figli, giovane direttrice del Balletto di Roma, storico complesso italiano, una delle realtà maggiormente apprezzate nel mondo, sottolinea: "E' giusto poter ottemperare ai propri doveri in seno alla famiglia, come moglie, come madre ed essere al contempo una delle più alte cariche dello Stato. Ha fatto bene il premier Giorgia Meloni a regalare alla figlia, per il suo compleanno, un viaggio a New York. Ma a mio avviso non è questo il problema. Piuttosto mi piacerebbe che le stesse opportunità possano essere date a tutte le italiane che lavorano e hanno una famiglia". La riflessione della Magnini si allarga poi a tutte le madri che lavorano: "Purtroppo non tutte le mamme lavoratrici possono permettersi di allontanarsi dalle proprie occupazioni e decidere di viaggiare per festeggiare il compleanno di un proprio figlio -chiosa la direttrice del Balletto di Roma- Mi piacerebbe che ci fossero diritti uguali per tutti e soprattutto le stesse occasioni per tutti, anche per gli uomini". Solidale con Giorgia Meloni anche il personaggio televisivo Loredana Lecciso, madre di tre figli, Brigitta di 31 anni, avuta dal primo matrimonio con Fabio Cazzato, e Jasmine 24 anni e Albano Junior 23, avuti dal compagno Al Bano Carrisi. "Essere madri è un diritto sacrosanto a prescindere dal colore politico e dal mestiere che una svolge una donna. Io quando vedo immagini di madre e figli mi emoziono sempre'', chiosa Lecciso.
(Adnkronos) - 'Una Pizza Napoletana' di Anthony Mangieri, a New York, e 'I Masanielli' di Francesco Martucci, a Caserta, con un ex aequo, sono le migliori pizzerie al mondo nel 2025 per '50 Top Pizza', la prima e più importante guida di settore al mondo, curata da Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere. Questo il verdetto, annunciato ieri sera al Teatro Mercadante di Napoli, durante una seguitissima ed avvincente cerimonia di premiazione, trasmessa in diretta sui canali social del network e presentata da Verónica Zumalacárregui, nota giornalista e influencer spagnola. Al secondo posto 'The Pizza Bar on 38th' a Tokyo, che vede alla guida Daniele Cason, e terza posizione per 'Leggera Pizza Napoletana' di André Guidon, a San Paolo del Brasile. Per la quarta posizione ancora un ex aequo, con la coppia tutta italiana 'Diego Vitagliano Pizzeria', a Napoli, e 'Confine' di Francesco Capece e Mario Ventura, a Milano. Seguono 'Napoli on the Road' di Michele Pascarella, a Londra e, sesto, 'Seu Pizza Illuminati' di Pier Daniele Seu e Valeria Zuppardo, a Roma. Settima posizione per 'I Tigli' di Simone Padoan, a San Bonifacio. In ottava posizione, 'Baldoria' di Ciro Cristiano, a Madrid. Al nono posto 'Pizzeria Sei' di William Joo, a Los Angeles. A chiudere la top ten, Tony’s Pizza Napoletana di Tony Gemignani, a San Francisco. Ecco i premi speciali consegnati: William Joo di Pizzeria Sei, a Los Angeles, è il Pizza maker of the year 2025 – Ferrarelle Award; la 'Pizza of the Year 2025 – Latteria Sorrentina Award' è 'Ricordi d’Infanzia' di 'Napoli on the Road', a Londra; il premio 'Best Pasta Proposal 2025 – Pastificio Di Martino Award' va a Flama, a Miraflores; il premio 'Best Wine List 2025 – La Gioiosa Award' va a 'Confine', a Milano; il premio 'Best Beer Service 2025 – Peroni Nastro Azzurro Award' va a 'Via Toledo', a Vienna; il premio 'Best Cocktail List 2025 – Sei Bellissimi Award' va a 'Dry Milano', a Milano; il premio 'Made in Italy 2025 – Salumi Coati Award' va a 'IMperfetto', a Puteaux; il premio 'Performance of the Year 2025 – Robo Award' va a 'La Clásica', a San Salvador; il premio 'New Entry of the Year 2025 – Solania Award' va a Babette, a Stoccolma; il premio 'Best Marketing 2025 – Mammafiore Award' va a 'Slice & Pie' a Washington; il premio 'One to Watch 2025 – Orlando Foods Award' va ad 'ANTO', a Singapore; il premio 'Best Dessert List 2025 – Latteria San Salvatore Award' va a 'La Bolla', a Caserta; il premio 'Best Fried Food 2025 – Il Fritturista – Oleificio Zucchi Award' va a 'Fratelli Figurato', a Madrid. Inoltre, sono stati consegnati attestati e riconoscimenti a persone ed organizzazioni che si sono distinte durante l’anno per il loro lavoro nella valorizzazione della pizza. Primo tra tutti, il premio 'Outstanding Career Achievement 2025 – Fedegroup Award' assegnato a Jonathan Goldsmith di Spacca Napoli Pizzeria, a Chicago. Tra le associazioni, il riconoscimento all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e al Gruppo la Piccola Napoli per la promozione dell’arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano in Italia e nel Mondo; tra gli eventi di settore, il riconoscimento all’European Pizza Show, a Londra, al Sigep world, a Rimini, e a TuttoPizza, a Napoli, per la Promozione della Pizza in Italia e nel Mondo. A salire sul palco, nel corso della serata, anche John Arena, che già a New York aveva ritirato il premio speciale Icon 2025 Award, per aver dedicato la sua vita alla pizza artigianale negli Stati Uniti, e a cui va un plauso per il suo impegno nella John Arena Foundation, organizzazione non profit dedicata alla creazione di attività culinarie rivolte a persone affette da disturbi neurologici.
(Adnkronos) - Save the Children, la Cooperazione Italiana e Ferrero insieme per migliorare le condizioni di vita dei minori che vivono nelle comunita’ di coltivatori di cacao in Costa d’Avorio. Il progetto - che coinvolge istituzioni, mondo aziendale e società civile - si svilupperà nella regione dell'Haut Sassandra e nel distretto delle Montagnes creando le condizioni per proteggere i bambini, dando loro accesso all’istruzione e ai servizi sanitari di base, migliorando la registrazione delle nascite, assicurando i mezzi di sussistenza e la nutrizione, supportando le comunità e l’imprenditoria femminile e contrastando il fenomeno del lavoro minorile. L’intervento, che durerà complessivamente fino al 2030, si innesta e rappresenta l’ampliamento di un programma dell’Organizzazione, avviato fin dal 2017 con il sostegno di Ferrero, che continuerà a finanziare l’iniziativa in un’ottica di partenariato pubblico-privato. L’iniziativa si avvarrà dei fondi della Cooperazione italiana, in seguito all’esito della selezione di una procedura comparativa gestita dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Con la dotazione prevista dal bando dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e al rinnovato sostegno di Ferrero, l’intervento può contare su un finanziamento totale di quasi 20 milioni di euro, di cui oltre 8 milioni e 800mila euro provengono dalla Cooperazione Italiana, 8 milioni sono stanziati da Ferrero e la restante parte garantita da un co-finanziamento di Save the Children. L’ innovazione del progetto, spiegano i promotori, consiste nel lavorare con un approccio integrato e di sistema, sia sul campo, mettendo in connessione comunità, famiglie, fornitori e governi locali, sia a livello di sostenibilità economica attraverso finanziamenti privati ed istituzionali che possono abilitare un cambiamento strutturale e di lungo termine. Lavorare nella filiera del cacao, con partner del mondo corporate e i supplier sul territorio, coinvolti direttamente nel processo fin dalla definizione degli interventi, proseguono, crea una potente contaminazione di conoscenze e competenze tra settore pubblico e privato, che moltiplica l'impatto ben oltre l'investimento iniziale e trasforma gradualmente le buone pratiche in politiche pubbliche. In questo modo, inoltre, le misure di protezione dell'infanzia vengono integrate all'interno delle operazioni della supply chain, garantendo che gli interventi raggiungano i bambini più vulnerabili, promuovano la sostenibilità a lungo termine e possano essere replicati su scala. Infine, l’intervento si basa su indicatori di performance e sistemi di valutazione per garantire risultati concreti e duraturi. “Da sempre crediamo nell’importanza della collaborazione tra istituzioni pubbliche, sia a livello nazionale sia internazionale, società civile e settore privato, che valorizzi l’esperienza e le competenze di ognuno di questi attori. Il vero cambiamento non nasce da azioni isolate, ma da alleanze trasformative e durature. Ecco perché, come Save the Children, pensiamo che questa partnership dia significato alla parola investimento: investire nel lungo periodo con azioni trasversali, coinvolgendo più attori per risultati duraturi - spiega Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children - questo progetto dimostra come uno sviluppo socioeconomico sostenibile in un paese come la Costa d’Avorio sia possibile, grazie alle competenze sulla supply chain di un’azienda come Ferrero, alla strategia della cooperazione italiana, che con i finanziamenti adeguati e l’impegno dell’Italia può creare condizioni abilitanti per lo sviluppo, e un’organizzazione come Save the Children da sempre presente sul territorio con competenza e professionalità. Più attori, che insieme possono raggiungere un risultato superiore alla somma delle sue parti, diventando reali agenti di cambiamento.” “In Ferrero, il rispetto e la promozione dei diritti umani sono fondamentali. Questi principi cardine sono integrati nelle nostre pratiche di sourcing a supporto delle persone e delle comunità che fanno parte della nostra filiera - aggiunge Isabel Hochgesand, Global Chief Procurement Officer di Ferrero - questa nuova fase della collaborazione con Save the Children e la Cooperazione Italiana rappresenta un passo importante verso un ecosistema del cacao più sostenibile. Lavorando insieme lungo l’intera filiera del cacao, miriamo a costruire una supply chain trasparente, inclusiva e duratura, capace di generare un impatto concreto sia per le comunità che per il nostro business”.