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(Adnkronos) - Per il 78% della "Generazione Z" (giovani nati tra il 1996 e il 2010) lo stadio di San Siro non deve essere abbattuto. All'interno di questa quota, il 41% è favorevole alla costruzione di un nuovo stadio, ma ritiene che San Siro debba comunque “rimanere funzionante” mentre il 37% pensa che San Siro debba continuare a vivere preservando il proprio valore storico e culturale. Per il 15%, poi, lo stadio può essere demolito, per costruirne uno moderno (mentre il 7% non risponde al quesito). È quanto emerge da una rilevazione condotta, negli ultimi dieci giorni, su un campione di 500 giovani della "Generazione Z" dall'Ufficio studi di "UniversityBox" community digitale italiana. “La nostra iniziativa, come accaduto per altre situazioni d'attualità di vario genere – spiega Emiliano Novelli, amministratore delegato di "UniversityBox" – va considerata come un semplice indicatore in grado di coinvolgere quella fascia di età che, in futuro, sarà tra i principali fruitori di un eventuale nuovo stadio”. Relativamente alla ubicazione della nuova struttura, per il 37% deve rimanere nell'attuale zona della città “per mantenere viva la tradizione”; per il 28% può essere realizzato anche in un’altra area, ma sempre a Milano. Dal 17%, invece, giunge un via libera alla costruzione fuori dai confini comunali, ma in una zona facilmente accessibile con i mezzi pubblici (mentre il 18% non risponde alla domanda).
(Adnkronos) - "Il 2025, con il Giubileo a Roma, sarà un anno estremamente importante e Ryanair è pronta a offrire il proprio contributo per fare in modo che questa città abbia una connettività all'altezza dell'Anno Giubilare. Ryanair è presente oggi a Roma con 17 aeromobili basati, tra l'aeroporto di Ciampino e quello di Fiumicino, per un investimento complessivo di 1,7 miliardi di dollari. Il che supporta oltre 8mila posti di lavoro tra diretti e indotto con un totale di più di mille voli settimanali". Così, in un'intervista con Adnkronos/Labitalia, Fabrizio Francioni, head of communications Italy di Ryanair, sul ruolo che la compagnia irlandese vuole 'giocare' nella Capitale, in cui conta circa 10,5 milioni di passeggeri all'anno, in occasione dell'Anno Giubilare che si apre il prossimo 24 dicembre. La spinta che Ryanair metterà in campo nel 2025 sarà infatti considerevole. "L'operativo invernale di Ryanair a Roma prevede un totale di 63 rotte, di cui 17 nuove. Tra queste rotte che hanno destinazioni ma anche luoghi di provenienza da Paesi di grande tradizione cattolica come la Polonia, ma anche la Spagna, il Portogallo, la stessa Irlanda, per fare in modo che Roma possa essere pronta e possa vivere questo Anno Giubilare al meglio, anche, se non soprattutto, sotto il profilo della connettività internazionale", sottolinea Francioni. Per Francioni, la svolta per la connettività della Capitale può arrivare dallo scalo di Ciampino. "Ciampino -spiega- è un aeroporto estremamente importante, che può sicuramente migliorare le proprie performance e che può finalmente diventare un vero e proprio city airport per questa città. Per farlo -sottolinea- è necessario aumentare i voli, discutere e finalmente sollevare il tetto ai voli giornalieri che oggi insiste su Ciampino". E Ryanair è pronta a fare la sua parte. "Per farlo l'innovazione tecnologica e il rinnovamento della nostra flotta può sicuramente offrire un contributo straordinario. I nostri nuovi aeromobili Gamechanger sono capaci non solo di garantire delle riduzioni delle emissioni di CO2 del 20%, ma anche le riduzioni delle emissioni sonore del 50%", continua ancora Francioni. E per Ryanair c'è un altro tema 'scottante' che frena un ulteriore sviluppo sulla Capitale e sul resto d'Italia. "L'addizionale comunale -spiega Francioni- è un tema su cui Ryanair si batte da sempre, è una tassa che oggi grava tutta sui passeggeri, in particolare sui passeggeri in partenza dagli aeroporti italiani. In Italia oggi l'addizionale comunale è di circa 6,5 euro a passeggero, a Roma è anche più alta, arriva a 7,5 euro. E' un freno alla crescita, alla connettività, allo sviluppo del turismo, non solo a Roma ma in tutte le regioni italiane e noi anche in questo caso rinnoviamo il nostro appello a eliminare l'addizionale comunale per far crescere il turismo, far crescere l'indotto che questo può generare, far crescere i posti di lavoro, aumentare la connettività e garantire sempre di più tariffe basse ai clienti, ai consumatori e ai passeggeri", sottolinea Francioni. Su questo tema non mancano le best practice. "Questo è già stato fatto in alcune regioni italiane, l'esempio della Regione Calabria sta lì a dimostrarlo, ma anche il Friuli hanno eliminato l'addizionale comunale e oggi stanno vivendo un'esperienza di estrema e di grande crescita in termini di nuove rotte, nuovi aeromobili basati, quindi nuovi investimenti, più posti di lavoro e tariffe basse", conclude.
(Adnkronos) - Axpo ha annunciato oggi l’accordo per l’acquisizione di nuovi progetti per la produzione di biometano in Italia. Situati in Sicilia, gli impianti produrranno ciascuno circa 45 GWh di energia rinnovabile l’anno e saranno operativi nella seconda metà del 2026. La costruzione delle strutture inizierà nei primi mesi del 2025. L’annuncio conferma l’impegno di Axpo nella produzione di biometano nel Paese, dopo l’ingresso nel mercato italiano avvenuto a settembre 2024. L’accordo è stato chiuso a metà dicembre 2024, con le parti che hanno concordato di non comunicare i dettagli in merito al prezzo di vendita. Un impianto sarà costruito sulla costa occidentale della Sicilia, a Mazara del Vallo, e un altro sarà realizzato a Paternò, vicino Catania, sulla costa orientale - fa sapere Axpo - La società Atzwanger, in collaborazione con BiHcon, è già stata selezionata come partner per l’ingegnerizzazione, l’approvvigionamento e la costruzione degli impianti con l’avvio dei lavori a gennaio 2025. Gli impianti utilizzeranno principalmente scarti provenienti da aziende agricole e imprese locali, producendo gas carbon-neutral a emissioni zero che sarà immesso nella rete nazionale italiana. “Axpo sta perseguendo una strategia di crescita ambiziosa per il biogas in tutta Europa, e stiamo facendo progressi significativi - spiega l’Head of Biogas International di Axpo, Véronique Abrate - Dopo aver annunciato progetti in Portogallo, Italia e Polonia quest’anno, questi nuovi impianti, il quarto e il quinto, contribuiranno a dare ulteriore impulso alla transizione energetica”. Per il presidente di Axpo Italia, Salvatore Pinto, "le tecnologie energetiche innovative, come il biometano, rappresentano una risorsa chiave per accelerare la transizione energetica. La produzione di biometano facilita la creazione di nuove opportunità economiche a livello locale, stimolando l'occupazione e supportando le imprese agricole. Questi progetti evidenziano una strategia di crescita nel settore da parte del Gruppo Axpo che vede ancora una volta il nostro Paese giocare un ruolo da protagonista". Axpo vanta una lunga esperienza nella gestione di impianti a biomassa e biogas. In Svizzera è attivo nella fermentazione a secco dei rifiuti organici, con 15 impianti di biogas che producono energia rinnovabile e fertilizzanti naturali ricchi di sostanze nutritive. In Spagna, l’impianto di Torre Santamaría inietta attualmente 26 GWh di biometano nella rete gas ogni anno e si pianifica di quadruplicarne la produzione fino a 115 GWh. Ad aprile 2024, Axpo è entrata nel mercato del biogas in Portogallo con un progetto da 15 GWh che dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2025. In autunno 2024, ha inoltre avviato la sua attività nei mercati del biometano in Italia e Polonia.