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(Adnkronos) - "La decisione della Cassazione sul processo? Io credo che Daniela (Santanchè, ndr), quando ha detto che avrebbe valutato, può darsi che valuti anche su questo, però non l'ho sentita. Certamente anche quello è un elemento di valutazione". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a margine di un convegno a palazzo Madama a proposito della decisione della Corte di Cassazione di confermare a Milano il processo per la presunta truffa aggravata all'Inps, che vede imputata la ministra per il Turismo. "Meglio evitare la mozione di sfiducia? Le mozioni di sfiducia rafforzano lo sfiduciato quando sono individuali. Questa è la storia del passato, quindi non è quello credo l'elemento di valutazione", ha aggiunto. La Cassazione ha stabilito che resta a Milano la competenza territoriale del filone di indagine sul caso Visibilia che vede accusata, tra gli altri, Daniela Santanchè con l'ipotesi di truffa aggravata all'Inps (parte civile) in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Il fascicolo era nato dalle dichiarazioni di Federica Bottiglione, ex dirigente di Visibilia Editore, la quale aveva registrato le conversazioni con il compagno della Santanché e aveva raccontato di aver continuato a lavorare quando, dal marzo 2020 fino a novembre 2021, era invece ufficialmente in cassa integrazione a zero ore nel periodo Covid. Uno schema che sarebbe stato replicato per sei ex dipendenti di Editore e altri sei di Concessionaria. Accuse da cui, nei mesi scorsi, la senatrice di Fratelli d'Italia si era difesa in Parlamento.
(Adnkronos) - Nell’ultimo anno più di 1,5 milioni di italiani sono stati vittima di una truffa o di un tentativo di frode mentre erano alle prese con l’acquisto dell’assicurazione auto, subendo un danno economico complessivo stimato di oltre 620 milioni di euro. Numeri emersi dall’indagine, presentata oggi a Roma, commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, che ha acceso i riflettori su un fenomeno preoccupante e che ha spinto Facile.it a unire, ancora una volta, le forze con l’associazione Consumerismo No Profit ampliando al mondo delle assicurazioni auto il progetto Stop alle truffe. Nato nel 2023 con lo scopo di offrire ai consumatori un portale dove trovare strumenti concreti per difendersi dalle truffe in ambito luce e gas, il progetto oggi cresce e si allarga con una nuova sezione interamente dedicata alle frodi RC auto: guide, video, podcast e approfondimenti per aiutare gli italiani a individuare i pericoli e proteggersi dai malfattori quando si compra l’assicurazione auto. "Venire truffati quando si è alle prese con l’acquisto dell’assicurazione auto significa essere vittima tre volte: si perdono soldi, si rischia una multa salatissima e, in caso di sinistro con colpa, si dovrà rispondere personalmente per eventuali danni a terzi", spiega Andrea Ghizzoni, Responsabile assicurazioni di Facile.it. "Per questo - sostiene - insieme a Consumerismo No Profit abbiamo deciso di ampliare il progetto Stop alle truffe inaugurando una nuova sezione dedicata alle frodi RC auto; l’esperienza maturata nella lotta alle truffe in ambito luce e gas ci ha insegnato che è possibile fare qualcosa di concreto e che unendo le forze possiamo dire, tutti insieme, Stop alle truffe". A conferma del contributo dato da Facile.it e Consumerismo No Profit nella lotta alle frodi in ambito luce e gas arrivano i dati dell’indagine realizzata da mUp Research da cui emerge che, rispetto alla rilevazione relativa al 2023, il numero di vittime di truffa o tentativi di frode nell’ambito delle bollette sono diminuite del 10%. Quali sono i canali più utilizzati dai malfattori per cercare di truffare i consumatori alle prese con l’acquisto dell’RC auto? Secondo l’indagine al primo posto ci sono le email di phishing, strumento utilizzato nel 41,7% dei casi di truffa o tentativo di frode, seguito dal finto call center (27,8%). Nel 22,2% dei casi come cavallo di Troia è stato utilizzato un sms. I pericoli, però, si trovano anche negli incontri fatti in presenza tanto è vero che in quasi una truffa su cinque (19,4%) il malfattore si è presentato di persona davanti alla vittima. Non mancano, fra le armi dei truffatori, i metodi di comunicazione più moderni; quasi 1 frode su 10 (9,7%) ha viaggiato attraverso app di messaggistica istantanea mentre il 6,9% tramite social network. "Indipendentemente dai canali utilizzati - spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit - spesso i malfattori usano un modus operandi comune. La fretta nel voler far firmare il contratto, la poca trasparenza, prezzi fuori mercato, l’uso di canali di comunicazione impropri, richieste di pagamento anomale, sono tutti elementi che, se incontrati, dovrebbero far suonare un campanello d’allarme. La buona notizia è che riconoscere gli schemi più utilizzati è semplice e bastano pochi accorgimenti per non cadere in trappola". Quali sono le vittime predilette dai malfattori in ambito assicurazioni auto? Contrariamente a quanto si possa pensare dall’indagine è emerso come a subire più frequentemente una truffa o un tentativo di frode non siano gli anziani, bensì i consumatori con età compresa tra i e 25 e i 34 anni (con una percentuale pari a 7,6%) e quelli fra i 18 ed i 24 (5,3%), a fronte di una media nazionale pari al 3,8%. Vuoi per una minore consapevolezza dei pericoli o perché sono le categorie che normalmente devono far fronte a tariffe RC auto più elevate e quindi potenzialmente più attratte dall’idea di risparmiare, o ancora, per semplice leggerezza, i giovani sono risultati essere molto più a rischio rispetto alle fasce più adulte. I più colpiti sono risultati essere i rispondenti con un titolo di studio universitario, con una percentuale pari a quasi il doppio rispetto alle media. Inoltre, suddividendo il campione su base geografica si scopre che le aree più colpite da truffe o tentativi di frode ai danni degli assicurati sono le regioni del Sud Italia e le Isole seguite da quelle del Centro Italia. "Non è un caso che le fasce più a rischio siano quelle che, per ragioni anagrafiche o geografiche, devono fare i conti con tariffe RC auto più alte rispetto alla media. Risparmiare è un diritto di tutti, ma inseguire a tutti i costi il prezzo più basso ci espone a potenziali rischi, per questo motivo è fondamentale affidarsi a compagnie o intermediari riconosciuti, tenendo in considerazione che la polizza più economica non è necessariamente quella più adatta alle nostre esigenze", spiegano i promotori dell’indagine. Come si comportano gli automobilisti truffati o vittima di tentativo di truffa? Purtroppo, quasi uno su due (44%) sceglie di non denunciare l’accaduto. Le ragioni dietro questo comportamento sono in alcuni casi economiche, in altri psicologiche. Più della metà del campione, ad esempio, ha detto di aver scelto di non sporgere denuncia alle autorità poiché il danno economico subito era basso o perché era certo che non avrebbe recuperato quanto perso (entrambe 28%). Il 19%, invece, ha ammesso di non aver denunciato perché si sentiva ingenuo ad essere caduto nella trappola, il 22% perché non voleva che i familiari venissero a conoscenza dell’accaduto. "Nel momento in cui ci si imbatte in una truffa, anche un tentativo non andato a buon fine, è fondamentale denunciare l’accaduto alle Forze dell’Ordine. Solo in questo modo possiamo aiutare le autorità ad intervenire e a ridurre il rischio che altri cadano nella stessa trappola", concludono Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit, e Andrea Ghizzoni, responsabile assicurazioni di Facile.it. "Vedendo l'impatto che hanno le truffe rc auto sulle persone si evidenza il ruolo fondamentale delle associazioni come Facile.it e Consumerismo No Profit, a cui dico grazie, per arginare il fenomeno". A dirlo oggi il deputato della Lega Andrea Barabotti, intervenendo alla presentazione l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat. "Lo Stato - sottolinea - da solo non può contrastare un fenomeno così in forte ascesa e non solo nell'rc auto. Ci sono, infatti, diverse proposte di legge parlamentare sul telemarketing e sul teleselling molesto". Per contrastare il fenomeno delle truffe legate alle bollette luce e gas, Consumerismo No Profit e Facile.it hanno lanciato nel 2023 il progetto 'Stop alle truffe' e visto il successo riscosso a favore dei consumatori, è stato deciso di ampliare l'iniziativa creando una nuova sezione del portale, www.stopalletruffe.it, dedicata alle truffe Rc auto. Facile.it e Consumerismo.it uniscono nuovamente le forze per aiutare gli automobilisti a riconoscere i tentativi di truffa più comuni quando si è alle prese con la sottoscrizione di una polizza. Guide, video, podcast e tutte le risposte alle domande più frequenti per aiutare i consumatori a non cadere in trappola. "Il web - spiegano le associazioni - offre ai consumatori diverse opportunità per risparmiare sulle principali voci di spesa familiare, ma se non si fa attenzione si rischia di incorrere in qualche truffa. In queste video pillole potrai trovare i consigli degli esperti per riconoscere i campanelli di allarme ed evitare di cadere nella trappola di chi vuole ingannarti. Dai siti clone ai falsi assicuratori, dalla scelta del canale corretto per fare l’acquisto fino agli strumenti di pagamento e la verifica dei documenti, ecco a cosa fare attenzione quando sei alle prese con l’acquisto di una polizza Rc auto. Cambiare compagnia assicurativa è semplice, sottolinea il sito stopalletruffe, ma bisogna comunque stare attenti perché, tanto negli acquisti online quanto in quelli 'dal vivo', possono nascondersi alcune insidie". Difendersi da truffe e raggiri è molto più semplice di quanto non possa sembrare. Per questo Facile.it ha diffuso un vademecum di 5 punti per tutelarsi e non finire vittime di truffa scoprendo, magari dopo un incidente, di aver sottoscritto una assicurazione fantasma. 1) La sicurezza parte dal preventivo: la prima attività per trovare una polizza assicurativa adatta alle nostre necessità (e anche alle nostre tasche!) è quella di verificare le diverse offerte presenti sul mercato. Per fare questo in assoluta sicurezza è bene rivolgersi solo e soltanto ad operatori autorizzati, siano essi broker, compagnie o siti di comparazione. Se ci si rivolge ad un sito internet poi, è bene verificare che l'indirizzo che appare nella barra di navigazione cominci con https e non solo con http. Quella lettera, che non va sottovalutata, è un importante indice di sicurezza tecnologica che può farci stare più tranquilli. Quando si utilizza uno smartphone, invece, è bene diffidare da quei siti che non sono consultabili ma che, quando ci si clicca sopra, avviano direttamente una chiamata telefonica. Se il preventivo che ci attira maggiormente fa capo ad una compagnia che non conosciamo, come ulteriore garanzia possiamo verificare che quell'azienda sia inserita nell'elenco delle compagnie autorizzate ad operare in Italia. La lista è disponibile per consultazione sul sito dell'Ivass a questo indirizzo: https://www.ivass.it/operatori/imprese/elenchi/index.html. Se il preventivo che ci interessa ci viene invece offerto da un intermediario, è bene sapere che, per legge, questi soggetti son tenuti a pubblicare sul proprio sito alcune informazioni quali: dati identificativi dell’intermediario, il numero di iscrizione nel Registro Unico degli Intermediari; la sede legale e le eventuali sedi operative; il recapito telefonico, il numero di telefax, l’indirizzo di posta elettronica e, laddove previsto, l’indirizzo di posta elettronica certificata; di essere soggetto alla vigilanza dell’Ivass; i recapiti per la presentazione dei reclami e la facoltà del contraente di avvalersi di altri eventuali sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie previsti dalla normativa vigente. Se questi dati non sono disponibili, è bene fare qualche ulteriore verifica prima di procedere con l’acquisto; l’elenco degli intermediari autorizzati è disponibile sul sito dell’Ivass a questo indirizzo: https://www.ivass.it/consumatori/rui/index.html. 2) Rimanere nei canali ufficiali: se la compagnia opera in maniera corretta, non cercherà mai di condurvi al di fuori dei canali di comunicazione ufficiali. Ecco quindi che, ad esempio, se ci viene chiesto di comunicare solo tramite sistemi di messaggistica telefonica come Whatsapp o su piattaforme diverse, deve assolutamente scattare un campanello di allarme. Non sono quelli gli strumenti su cui inserire i vostri dati personali, di polizza o, anche, di pagamento. 3) Verificare prima è meglio che pentirsi poi: prima di firmare il contratto di assicurazione e di pagare il relativo premio è importante verificare nel dettaglio tutte le voci che lo compongono. Fra le principali, che mai vanno trascurate, ci sono sia i massimali, sia le franchigie (la parte del danno che, eventualmente, rimarrà a vostro carico), sia eventuali esclusioni. Inseguire risparmi minimi rinunciando a coperture importanti non è saggio e potrebbe tradursi in grossi problemi. Se non siete l'unico conducente del veicolo o se in casa ci sono minori di 26 anni che possono mettersi alla guida dell'auto, ad esempio, verificate sempre che questi casi siano coperti dalla polizza. Se poi qualcosa nel contratto non vi è chiaro o è scritto in un modo che non capite, chiedete sempre dettagli precisi tramite i canali ufficiali; non solo è un vostro diritto, ma nel caso qualcosa andasse per il verso sbagliato sareste voi a doverne pagare le salatissime conseguenze. 4) Solo pagamenti tracciati: è chiaro che sia proprio nella fase del pagamento che si concentrano la maggior quantità di tentativi di truffa ed è quindi qui che bisogna porre ancora più attenzione. Anche se vi dovessero proporre sconti incredibili, non fatevi mai convincere a saldare il premio richiesto utilizzando metodi di pagamento non tracciati. La ricarica di carte prepagate o servizi di trasferimento di denaro come Western Union o Money Gram non sono stati creati per questo e, non essendo tracciati, non garantiscono la sicurezza del pagante. Usate solo e soltanto strumenti che consentono di avere certezza della controparte e, anche, di poter eventualmente annullare il pagamento se necessario. 5) Quando arrivano i documenti: una volta concluso l'acquisto, la compagnia deve inviarvi i documenti. Anche in questo caso diffidate di chi vi propone l'invio attraverso sistemi di messaggistica telefonica o sistemi poco convenzionali, ma non necessariamente dovete mettervi in allarme se l'invio avviene, soprattutto in una prima fase, tramite posta elettronica; questo è un metodo non solo lecito, ma sempre più diffuso anche in Italia. È importante, invece, verificare che tutte le informazioni contenute nel contratto siano corrette e non solo riguardo a voi e al veicolo, ma anche riguardo alla compagnia stessa. Avete ancora il dubbio di non essere coperti da assicurazione? Prima di mettervi al volante, collegatevi al portale dell'automobilista e inserite la targa del veicolo nella sezione servizi online (https://www.ilportaledellautomobilista.it/web/portale-automobilista/ext/verifica-copertura-rc); se l'assicurazione è attiva, la polizza risulterà registrata. In caso contrario, rivolgersi subito alla Polizia Postale e all’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni denunciando l'accaduto.
(Adnkronos) - Parte da Brescia il primo servizio di car sharing a guida autonoma d'Europa: un'automobile che raggiunge da sola il potenziale cliente, gli permette poi di guidare fino a destinazione e riparte in autonomia verso un parcheggio, una stazione di ricarica o un nuovo utente. E' questo il futuro della mobilità urbana immaginato da A2a e Politecnico di Milano, che oggi a Brescia hanno fatto percorrere il primo chilometro a una Fiat 500 elettrica a guida autonoma. Il progetto, che è parte del programma di ricerca del Most (centro nazionale per la mobilità sostenibile), punta ad affrontare al tempo stesso il problema della congestione del traffico e la sfida della decarbonizzazione. La sperimentazione su strada pubblica è stata autorizzata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dal Comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale 'Smart Road'. Si tratta del primo test, da qui a fine novembre 2025 ne verranno effettuati altri uno/due al mese, su una vasta porzione del Comune di Brescia, che include il centro storico e i quartieri limitrofi. Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo - come previsto dal Dm70/2018 (Smart Road) - in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità, e da una control room dedicata, situata presso la sede A2a di via Lamarmora, che garantirà il monitoraggio delle operazioni in tempo reale. Una safety car inoltre accompagnerà i veicoli durante la circolazione per segnalare agli utenti della strada la sperimentazione di guida autonoma su strada pubblica in corso. “Crediamo che il progetto presentato oggi a Brescia rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro", ha detto l’ad di A2a Renato Mazzoncini, sottolineando che "le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città". Dal momento che "nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2a è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La nostra adesione al partenariato Most, uno dei cinque centri nazionali per la ricerca nato con fondi Pnrr e dedicato alla mobilità sostenibile, è stata fondamentale per la nascita di questa iniziativa". “Brescia si conferma terreno fertile per progetti pilota di rilevanza non solo nazionale. Lo siamo stati oltre cinquant'anni fa con il teleriscaldamento, poi con il termoutilizzatore e con la metropolitana leggera automatica. Oggi proseguiamo su questa strada con un’innovazione che pone Brescia come modello europeo per il futuro della mobilità urbana", ha dichiarato la sindaca Laura Castelletti. "Un’innovazione - ha aggiunto - che ha l’obiettivo di dar vita ad un servizio per i cittadini ampliando la gamma delle proposte per la mobilità sostenibile. Questo progetto è anche una leva straordinaria per la nostra candidatura a Green Capital europea: Brescia è una città che non smette di innovare e di investire in sostenibilità, è la nostra città europea.” “Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, raccogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell'ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici”, ha evidenziato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano. Per il presidente del Most Ferruccio Resta “questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari. Most rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come Most che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratorio d’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo”. L’iniziativa è stata promossa all’interno del partenariato Most, grazie alla collaborazione tra il team di ricerca e sviluppo di A2a e il gruppo di lavoro Aida (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano. Parallelamente, insieme a Dipartimento di energia – sezione elettrica del Politecnico di Milano, è in corso lo sviluppo di una soluzione che completi l’esperienza di autonomous driving attraverso un sistema di ricarica wireless (Wpt) per veicoli elettrici. Il prototipo, con una potenza pari a 7 kW, è progettato per aumentare l’efficienza del servizio, eliminando la necessità dell’intervento umano anche durante la fase di ricarica della batteria. La soluzione integra un setup di hardware avanzato, composto da sensori di ultima generazione, attuatori, servizi di networking e unità di calcolo, con algoritmi di intelligenza artificiale progettati per imitare il comportamento di un conducente umano, garantendo elevati standard di precisione e sicurezza durante la guida. I veicoli possono operare a bassa velocità (fino a 30 km/h), consegnarsi agli utenti, parcheggiarsi autonomamente o dirigersi verso un altro cliente o una stazione di ricarica, riducendo significativamente i rischi e semplificando la gestione del servizio.