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(Adnkronos) - Un potente anticiclone africano si espande fino alla Danimarca riscaldando tutta l’Italia, portando una fase soleggiata e calda per il periodo. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che nelle prossime 48 ore tutta l’Italia sarà interessata dal ‘Cammello’, come viene definito in gergo meteorologico l’anticiclone africano: avremo un aumento delle temperature fino a 30°C in Sardegna nel weekend, circa 22-25°C su buona parte della Penisola con picchi di 27°C specie al Sud. A Milano la giornata più calda sarà sabato con 22°C, ma in Pianura Padana e nei fondovalle alpini raggiungeremo anche i 25°C. Anche a Roma sono previsti circa 22-23°C, mentre in Sardegna, come detto, potremo raggiungere i 30°C diffusi! Oltre a temperature 5-6°C oltre la media (almeno 10°C in più in Sardegna) avremo anche la sabbia del deserto sopra le nostre teste e i cieli a tratti saranno giallognoli. La situazione soleggiata e calda per il periodo insisterà ovunque fino a sabato, da domenica inizierà a peggiorare al Nord-Ovest e in Toscana con nubi e piogge, localmente intense dal pomeriggio, specie in Liguria e Piemonte. Come previsto da giorni, la Settimana Santa sarà con l’ombrello in mano: pioverà al Centro-Nord lunedì, su tutto lo Stivale martedì e mercoledì; nella giornata di giovedì un ciclone, oltre ad acquazzoni sparsi, porterà anche vento forte, mentre da venerdì non è escluso un miglioramento anche se si tratta di una proiezione meteo ancora da confermare. Prepariamo intanto le creme solari per questa scaldata africana che, per fortuna, arrivando nel mese di aprile, porterà comunque temperature gradevoli e miti: la stessa configurazione meteo, a luglio, avrebbe causato la ‘febbre umana’ con temperature oltre i 37°C all’ombra. NEL DETTAGLIO Venerdì 11. Al Nord: sole prevalente, mite. Al Centro: soleggiato e mite. Al Sud: bel tempo prevalente. Sabato 12. Al Nord: sole prevalente, mite. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: sole e caldo per il periodo. Domenica 13. Al Nord: peggiora al Nord-Ovest con piogge. Al Centro: peggiora in Toscana. Al Sud: sole e caldo per il periodo. Tendenza: nuova settimana all’insegna delle piogge.
(Adnkronos) - Con il decreto ministeriale del 10 aprile del 2000 è iniziata la storia della Libera università mediterranea Giuseppe Degennaro. Intitolata al suo fondatore, una delle figure più poliedriche che il panorama imprenditoriale, politico e formativo pugliese abbia mai conosciuto, nel corso di 25 anni l’università Lum ha saputo guardare in prospettiva, avviando un processo di modernizzazione che l’ha portata ad essere un riferimento accademico per studenti e studentesse non solo pugliesi. Oggi la Lum con i suoi percorsi didattici di eccellenza, le sue attività di ricerca e la sua apertura internazionale guarda al futuro, rafforzando giorno dopo giorno la sua identità volta a sostenere la crescita della persona e del territorio, interpretando efficacemente le trasformazioni di un mondo in rapida evoluzione e offrire opportunità alle giovani generazioni. "La Lum - afferma Emanuele Degennaro, presidente del cda della Lum -è stata la realizzazione dell’idea che lo sviluppo della Puglia e del Mezzogiorno fosse possibile e attuabile grazie alla preparazione di una nuova classe dirigente diffusa sul territorio fatta soprattutto di professionisti e lavoratori che in ogni settore economico e sociale portassero i frutti di una formazione di eccellenza basata su nuovi modelli, apertura a nuovi contesti, proposizione di nuovi scenari. C’era caparbietà, risolutezza ed anche una buona dose di coraggio nel voler creare un’università non statale nel Mezzogiorno. L’idea era sfidante e, alla luce dei venticinque anni passati, posso affermare che si è rivelata assai lungimirante. Oggi la Lum è una realtà consolidata ed in piena crescita, capace di creare una solida struttura di relazioni con le migliori eccellenze dell’impresa dei servizi e della manifattura, i migliori professionisti della Pa, i più solidi e dinamici enti della sanità privata e pubblica. E tutto questo è per i nostri ragazzi, per le nuove generazioni di giovani laureati che ancora giustamente premono affiche non siano costretti a portare altrove i frutti della loro ottima preparazione scientifica e culturale". "La Lum - conclude Degennaro - è proiettata verso il futuro e, con le radici ben solide nelle esperienze maturate in questo primo quarto di secolo, è pronta a svolgere anche per i prossimi anni un ruolo di primo piano nella formazione e nella ricerca universitaria del Mezzogiorno per continuare a dare ai nostri giovani la certezza di essere nella propria Terra protagonisti del proprio futuro". "In questi 25 anni - dichiara il rettore Antonello Garzoni - la Lum si è pienamente affermata nel panorama universitario nazionale, mantenendo un clima da startup e un desiderio di modernità e innovazione che ci rende unici. I nuovi percorsi in lingua inglese, lo sviluppo del nuovo campus di Casamassima e il progetto del nuovo studentato ci proiettano in un contesto sempre più internazionale e integrato con il territorio, accentuando la nostra vocazione di essere un polo di eccellenza al centro del Mediterraneo". "Un quarto di secolo - ricorda la direttrice generale della Lum Antonella Rago - è il tempo trascorso da quando la Lum ha ottenuto il riconoscimento del Ministero dell’Università e della Ricerca e ha potuto operare a pieno titolo come Università un tempo apparentemente lungo, ma così breve per chi lo ha vissuto sin dall’inizio. Se questi venticinque anni siano stati un tempo breve oppure lungo lo possono dire solo i fatti: un tempo lungo se si pensa a quale fosse la realtà della Puglia agli inizi del Duemila, o se si ricordano le persone che inizialmente sognarono, progettarono e realizzarono la Lum affinché contribuisse a fornire un solido appiglio a quell’idea di cambiamento che questa Regione desiderava. Un tempo breve se invece si guarda ai tanti progetti realizzati e, ancor di più, ai tanti che abbiamo in animo di iniziare e completare". "Che siano pochi o tanti - dichiara Rago - in questi ultimi venticinque anni la Lum è sempre stata presente sia quando si è trattato di proporre un nuovo modo di formare laureati e professionisti, sia quando è stato il momento di mettere in discussione certi paradigmi ormai irrigiditi. Siamo stati un’Università tutt’altro che dogmatica nelle idee e nella prassi e vogliamo continuare ad esserlo anche per il prossimo quarto di secolo, guardando senza timore alle difficili sfide che verranno".
(Adnkronos) - Con il progetto speciale ‘Intelligent Venice: la più antica città del futuro’ “c’è un cambio di paradigma. Dopo una lunga stagione in cui si diceva 'salviamo Venezia', adesso è il momento in cui Venezia salva il resto del mondo offrendo sé come modello, come riferimento e come descrizione”. Queste le parole di Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, durante la presentazione del progetto speciale di Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità - Venice Sustainability Foundation (Vsf), questa mattina nel capoluogo veneto. Si tratta di un progetto espositivo dedicato alla sostenibilità nel contesto della Biennale Architettura 2025 che inizierà sabato 10 maggio nel capoluogo Veneto. Un progetto che per il presidente Buttafuoco incarna la “descrizione, il punto di genio e di ingegno di un'idea tecnologica e culturale, storicamente fondata su quel che Venezia ha saputo dare”.