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(Adnkronos) - È stata sciolta a seguito dei disordini e degli scontri la marcia attraverso le strade di Bruxelles di migliaia di agricoltori venuti da tutta Europa per protestare contro la politica agricola europea e in particolare contro la proposta di accordo di libero scambio con il blocco del Mercosur. Poco dopo l'inizio, intorno alle 12.30 nei pressi della Gare du nord, la manifestazione è degenerata in violenze nei pressi del Parlamento europeo. Inizialmente, i manifestanti hanno lanciato patate e barbabietole contro gli agenti di polizia, che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. La situazione è poi peggiorata ulteriormente, con lanci di pietre, fumogeni e fuochi d'artificio contro gli edifici del Parlamento. Sono stati visti anche trattori sradicare alberi nella piazza. I giornalisti presenti sul posto hanno denunciato aggressioni verbali da parte di alcuni manifestanti, che hanno anche lanciato oggetti contro le troupe televisive. Anche i passanti sono stati colpiti. La protesta coincide con il vertice Ue a Bruxelles. Gli agricoltori si oppongono alla proposta di accordo di libero scambio con il blocco del Mercosur, che comprende Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Gli agricoltori europei temono una concorrenza sleale se l'accordo verrà firmato. Tuttavia, le manifestazioni vanno oltre la semplice opposizione all'accordo commerciale. Gli agricoltori protestano anche contro le normative europee che, a loro dire, rendono più difficili gli investimenti e le licenze, nonché contro le proposte di riforma del bilancio pluriennale dell'UE, in base alle quali la spesa agricola verrebbe ridotta di oltre un quinto. "I politici europei possono anche dire che l'agricoltura è di importanza strategica, ma le loro politiche non lo riflettono. Non chiediamo parole, ma fatti", ha affermato un oratore prima della marcia Centinaia di trattori avevano invaso stamani Rue de la Loi, Place du Luxembourg e le strade circostanti a Bruxelles, segnando l'inizio di una giornata di proteste degli agricoltori europei. Molti trattori provenienti dal nord del Belgio erano parcheggiati lungo Rue de la Loi, fino al ponte Maelbeek, dove la polizia ha allestito un posto di blocco per impedire l'accesso alla rotonda Schuman, il cuore delle istituzioni europee dove si tiene il vertice. La rotonda è inaccessibile non solo ai trattori, perché dal novembre del 2023 è stata trasformata in un cantiere dalla regione di Bruxelles Capitale, la quale, a corto di fondi, ha anche chiesto un contributo alle istituzioni Ue per concludere i lavori (la fine è prevista a dicembre 2026). La Polizia ha dovuto usare gli idranti per contenere i dimostranti. A piedi, delegazioni provenienti da tutta Europa si sono radunate prima delle 11 nei pressi della Gare du Nord, da dove era prevista la partenza del corteo. I dimostranti prevedevano di percorrere la circonvallazione interna, ancora aperta al traffico alle 10.30, per raggiungere Place du Luxembourg più tardi nel corso della giornata. Boulevard Albert II, vicino alla stazione ferroviaria Gare du Nord, era pieno di palloncini gialli, verdi e rossi, i colori delle varie federazioni agricole presenti a Bruxelles, per chiedere un rinnovato impegno dell'Unione Europea per il futuro del settore agricolo. Al suono di un impianto audio degno delle più grandi fiere, una marea di persone con le bandiere di tutte le nazioni europee si è diretta verso la rotonda formata da Boulevard Simon Bolivar, dove le delegazioni nazionali erano attese intorno alle 11.30. Alcune decine di trattori hanno bloccato altri punti di accesso alla rotonda, ma il grosso della folla arrivata da ieri è rimasto nel Quartiere Europeo, dove la giornata di proteste era destinata a proseguire. Intorno alle 12.30 nei pressi della Gare du nord, la manifestazione è degenerata in violenze nei pressi del Parlamento europeo.
(Adnkronos) - Manageritalia executive professional, l’associazione di Manageritalia dedicata alle figure manageriali e alle alte professionalità che operano con contratti libero professionali, è fortemente contraria alla disposizione che subordina il pagamento dei compensi ai liberi professionisti per prestazioni rese in favore della pa alla dimostrazione della regolarità fiscale e contributiva, senza alcun limite di importo e quindi anche per somme irrisorie. “Riteniamo fortemente vessatorio - afferma Carlo Romanelli, presidente di Manageritalia Executive Professional - abolire il limite di 5000 euro attualmente esistente per legge per il pagamento dei debiti della PA. Inoltre, obbligare il professionista a produrre la documentazione che prova la regolarità fiscale e contributiva al momento della presentazione della fattura rappresenterebbe un aggravio di costi e di tempo. Chiediamo – conclude Romanelli - l’abolizione della norma all’art. 129 e il ritiro dell’emendamento, entrambi iniqui e penalizzanti per la categoria dei liberi professionisti”.
(Adnkronos) - “Della filiera del riciclo, quello degli pneumatici fuori uso (Pfu) è un pilastro fondamentale: è un motore di innovazione e competitività che genera benefici economici e ambientali tangibili per l’intero sistema Paese”. Così Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus, all’Adnkronos mentre è in corso oggi a Milano la Conferenza Nazionale sul Riciclo. La conferma arriva dai numeri. “Da gennaio a fine novembre 2025, Ecopneus, società senza scopo di lucro per il tracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia ha gestito oltre 180mila tonnellate di Pfu. Un risultato pienamente in linea per superare entro la fine dell’anno il target di legge del 20%, rispondendo così alla richiesta di extra raccolta formulata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. È un traguardo che conferma la capacità di Ecopneus di operare con responsabilità, efficienza e flessibilità, mettendo sempre al centro la tutela ambientale e l’interesse collettivo”, spiega Carnimeo ricordando che, in termini di benefici tangibili, “l’attività promossa da Ecopneus permette di evitare, ogni anno, circa 95mila tonnellate di CO2 e di generare un beneficio economico stimato in quasi 75 milioni di euro”. Guardando al futuro, “le sfide che il sistema dei Pfu si trova ad affrontare si manifestano a più livelli, data la complessità della filiera, e riguardano: la frammentazione del panorama degli attori coinvolti, le coperture territoriali disomogenee e l’ingresso illegale sul mercato di una quota di pneumatici che eludono il versamento del contributo ambientale”. Per il dg di Ecopneus, si tratta di “un punto importante: ridurre il numero di operatori significherebbe favorire una concorrenza sana, assicurando al contempo una massa critica sufficiente per gestire i Pfu in modo efficace, con standard uniformi su tutto il territorio nazionale. Contrastare il fenomeno del nero e aumentare l’efficienza organizzativa sono passi chiave per rendere la filiera più equa, sostenibile ed efficace”. Inoltre, “serve una razionalizzazione del sistema, per garantire uniformità di operatività e maggiore trasparenza. In questo senso, l’avvio del Renap - il Registro nazionale dei produttori istituito dal Mase - potrà contribuire in questa direzione”. Da considerare, poi, anche “la grande sfida di aprire nuovi mercati per la gomma riciclata e quella di una profonda sensibilizzazione culturale: dobbiamo far comprendere che un Pfu non è un prodotto da smaltire, ma una risorsa strategica da valorizzare. Ecopneus, in collaborazione con università, amministrazioni e partner industriali, è in prima linea per superare queste sfide e rendere la circolarità una realtà diffusa e riconosciuta da tutti”. La gomma riciclata da Pfu può essere, infatti, impiegata in numerosi settori (applicazioni sportive, rigenerazione urbana, asfalti, isolanti acustici, ecc...). Con gli asfalti modificati grazie all'utilizzo del polverino di gomma riciclata “stiamo costruendo un'infrastruttura stradale più resiliente, sicura e silenziosa che, ad oggi, è una realtà presente su oltre 900 km di strade in Italia. L’utilizzo della gomma non solo garantisce una durata di 2-3 volte superiore all’asfalto tradizionale, riducendo significativamente i costi di manutenzione per le Pubbliche Amministrazioni, ma migliora anche la qualità della vita delle persone, diminuendo l'inquinamento acustico. È una soluzione matura e all'avanguardia che combina durabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale: un vero investimento per il Paese”.