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(Adnkronos) - Un incendio in una casa di riposo a Saragozza, nel nord-est della Spagna, ha causato la morte di un uomo di 93 anni e il ferimento di altre 22 persone per l'inalazione di fumo. Lo hanno riferito le autorità locali all'Afp. L’incendio è divampato ieri nella stanza al piano terra della struttura dove vivevano i due uomini, tra cui la vittima, che era disabile “e quindi non è riuscita a uscire”, ha spiegato la sindaca di Saragozza, Natalia Chueca. La polizia ha aperto un’indagine sull’incendio e il direttore della casa di riposo sospetta che la causa potrebbe attribuirsi al surriscaldamento del caricabatterie di una sedia a rotelle elettrica. Tra i feriti, attualmente ricoverati in ospedale con lesioni di diversa entità, c’è anche un uomo di 46 anni che abitava nei dintorni e aveva partecipato alle operazioni di salvataggio, come riferito dai servizi di emergenza. “Abbiamo visto il fumo e abbiamo deciso di intervenire. Abbiamo rotto i vetri con un martello, un’ascia, sedie prese dai bar, qualsiasi cosa avessimo a portata di mano - ha raccontato ad Aragon Tv Jesus Vadorrey, uno dei tanti vicini che hanno aiutato i vigili del fuoco nelle operazioni di soccorso - È stato molto angosciante perché il vetro è molto spesso e le persone stavano già soffocando dentro”. Il presidente del governo regionale di Aragona, Jorge Azcon, ha ringraziato i passanti per il loro aiuto, dicendo ai giornalisti che senza di loro “probabilmente oggi piangeremmo perdite ancora più grandi.”
(Adnkronos) - Oltre un milione di manager rappresentati, 15 Paesi coinvolti, decine di imprese e istituzioni italiane ed europee a confronto. Si è chiusa oggi a Milano la conferenza annuale della Cec european managers, la confederazione europea dei manager, organizzata in collaborazione con Cida e Regione Lombardia. Nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, manager, imprese e istituzioni si sono interrogati sul ruolo strategico della leadership manageriale per una crescita sostenibile, tecnologicamente avanzata e socialmente coesa dell’Europa. Due le parole chiave: innovazione e sostenibilità, che per i dirigenti europei non possono più essere considerate strade parallele, ma parti di un’unica visione integrata. Ha aperto i lavori Marco Alparone, vicepresidente della Regione Lombardia: “Dobbiamo sostenere politiche trasversali che integrino innovazione, industria e capitale umano qualificato. Lombardia è pronta a fare la sua parte come polo dell’innovazione, ma il confronto europeo resta fondamentale per colmare i gap ancora esistenti”. Stefano Cuzzilla, presidente di Cida, intervenuto con un messaggio da Roma, ha rilanciato l’impegno dei manager nel costruire valore nel tempo: “Non c’è innovazione che tenga se non è sostenibile. Oggi serve una nuova idea di impresa capace di rispondere non solo alla domanda del mercato, ma anche a quella di senso. Il nostro compito è fare da ponte tra progresso e sviluppo sociale”. A delineare le sfide europee, il messaggio del ministro per le Politiche Europee, Tommaso Foti, che ha richiamato la necessità di ridurre i costi dell’energia, accelerare sul trasferimento tecnologico e colmare il gap tra innovazione e impresa: “Il futuro dell’Europa si gioca sulla transizione ecologica e digitale. I manager devono diventare attori consapevoli e proattivi, non semplici esecutori”. “Crediamo fermamente - ha dichiarato Valter Quercioli, presidente Federmanager - che l’Europa abbia bisogno di una voce manageriale unitaria, capace non solo di contribuire al dibattito politico, ma anche di incidere concretamente sull’attuazione delle politiche all’interno delle imprese. Ci sono sei ambiti fondamentali in cui una piattaforma manageriale più forte a livello europeo è essenziale, e la Cec può rappresentare un interlocutore strutturato e affidabile per le istituzioni europee: politica industriale e autonomia strategica, governance dell’intelligenza artificiale, transizione verde e rendicontazione Esg, riforma del mercato energetico, mobilità manageriale europea, welfare contrattuale integrativo (sanità e previdenza)”. Nel corso dei lavori sono state presentate le priorità strategiche della Cec per i prossimi anni: digitalizzazione e intelligenza artificiale, innovazione per un’Europa più competitiva, leadership climatica e transizione equa, parità di genere e diversity. “Ci incontriamo a Milano non solo per condividere idee, ma per costruire una visione europea del management: più responsabile, più sostenibile, più umana”, ha dichiarato Maxime Legrand, presidente della Cec. “La sostenibilità è ormai un requisito trasversale negli ambienti di lavoro moderni, in termini sia ecologici che organizzativi. In Cec vediamo la transizione verde come un punto di forza competitivo”, ha aggiunto Torkild Justesen, segretario generale Cec. Per Silvia Pugi, vicesegretario generale Cec, il ruolo dei manager sarà decisivo per coniugare competitività, innovazione e coesione: “Per garantire produttività e crescita, l’Europa ha bisogno di più innovazione. In Cec lavoriamo affinché i manager europei siano protagonisti della trasformazione, con strumenti e competenze all’altezza delle sfide". “I manager - ha detto Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico del Comune di Milano - svolgono un ruolo decisivo nel guidare il cambiamento, traducendo la complessità in visione strategica e promuovendo una crescita equa, inclusiva e responsabile. Costruire un’Europa capace di affrontare le sfide digitali, ecologiche e sociali vuol dire restare fedeli ai valori di democrazia, giustizia e coesione”. L’evento ha confermato il ruolo della Cec come uno dei partner sociali riconosciuti dalla Commissione europea e punto di riferimento per la leadership manageriale del continente. Il percorso prosegue: prossima tappa, Bruxelles.
(Adnkronos) - "Non facciamo altro che lavorare a difesa del consumatore stando al fianco degli operatori corretti. In maniera obiettiva e producendo una valutazione assolutamente indipendente, entriamo nel cuore delle aziende che vogliono aprire le loro porte a noi. Andiamo ad analizzare qual è l'attività che l'azienda pone in essere nei confronti dei consumatori e, nel caso in cui c'è bisogno, diamo indicazioni, suggerimenti, miglioramenti rispetto a quanto già fa". Racconta così l’operato dell’associazione no profit Consumerismo il suo presidente, Luigi Gabriele, intervenendo all’incontro organizzato nella sede milanese di Engie dove è stato consegnato alla utility energy il sigillo di 'operatore eccellente' nel mercato dell’energia. Un riconoscimento assegnato dopo tre mesi di indagine durante i quali Consumerismo ha osservato chiarezza delle offerte commerciali, qualità del servizio clienti e regolarità nelle fatturazioni dell’operatore energetico. Durante l’indagine "abbiamo fatto cinque incontri di natura fisica, numerosi incontri invece di natura telematica - racconta Gabriele - Abbiamo analizzato molti documenti e fatto call di analisi con le varie unità aziendali". Gabriele illustra poi la consueta procedura di valutazione per il conferimento del sigillo: "Dopo un monte ore molto rilevante, ci riserviamo di valutare quello che abbiamo osservato attenendoci a un regolamento preventivo che consente di raggiungere un indice che può andare dallo zero a una, due o tre stelle, il punteggio massimo", raggiunto da Engie. L’indagine per l’assegnazione del riconoscimento attribuito all’operatore energetico si è svolta in modo indipendente e imparziale. Per Consumerismo, indagini come questa sono fondamentali "se vogliamo cambiare realmente le cose". Per attuare il cambiamento è necessario "selezionare le persone con cui ci relazioniamo e fare in modo che le imprese capaci di impattare positivamente sul mercato e sulla vita dei cittadini abbiano risalto", conclude Gabriele.