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(Adnkronos) - "Cosa mi manca di mio fratello Rino Gaetano? Tutto". A dirlo è Anna Gaetano, 80 anni, l’unica sorella del cantautore scomparso il 2 giugno del 1981 in un incidente sulla Nomentana. Anna ha ricordato il fratello in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove ha raccontato l'infanzia difficile e l'incidente in cui il cantautore di 'A mano a mano' ha perso la vita a 30 anni e 8 mesi. Il nome completo di Rino Gaetano era Salvatore: "Dallo zio paterno, di secondo nome Antonio, come l’altro zio. Non riuscivo a chiamarlo Salvatorino. Troppo lungo, diventò Rino". Un'infanzia non troppo felice: "Erano tempi magri, c’era la fame. A casa il latte non lo vedevamo mai. Per fortuna nostro padre lavorava al forno. Ci portava ogni giorno il pane caldo caldo. Nonna ci metteva sopra l’olio e lo zucchero, era la nostra colazione", ha detto Anna che non ha ricordi di vacanze di famiglia: "Non si poteva. A casa abbiamo patito la fame e l’affetto. Papà stava sempre male, mamma faceva quello che poteva. Non siamo mai stati in nessun posto". Rino era molto legato ai suoi genitori ed era preoccupato per il papà: "Era cardiopatico, lavorava perché doveva. Fino a un certo punto lo ha tenuto su la gioventù, poi non più. Stava spesso male, era ricoverato". "L’unico suo dolore era per la salute di papà. Ci avevano detto che sarebbe durato poco, che poteva morire da un momento all’altro e lui ci soffriva", ha aggiunto. Il giorno più bello? Quello dopo il Sanremo del ’78: "Anche se era arrivato terzo con Gianna, mio fratello era contento, io pure di più. Ci siamo visti in un ristorante a Trastevere e abbiamo mangiato e bevuto la grappa Nardini che gli piaceva tanto". Rino Gaetano era molto amico di Antonello Venditti e Francesco De Gregori: "Erano molto legati, tre fratelli. Quando uscivano insieme, Francesco e Rino pagavano la benzina, Antonello ci metteva la macchina". Anna ricorda che aveva anche un rapporto speciale con Riccardo Cocciante e Renato Zero: "Andavano sempre insieme allo stadio Olimpico a vedere le partite della Roma, pure con Little Tony". E su Mia Martini: "L’ha tanto difesa quando parlavano male di lei, dicendo che portava sfortuna. A Rino certi discorsi davano fastidio, si arrabbiava molto, con qualcuno ha pure litigato per difendere Mia. Da buon calabrese era bello incazzoso". Uno dei suoi successi più grandi è 'Gianna', dedicato proprio alla sorella Anna: "Infatti si doveva chiamare Anna, ma suonava male. Gli dissi: 'Hai scritto una canzone per zia Maria, una per zia Rosina — la sorella di papà, che ha 99 anni e vive in Australia —, ora tocca a me'". "Quella mattina mamma mi telefonò alle 5. 'Corri che Rino ha avuto un incidente con la macchina. Non è niente di grave, si è rotto la gamba e il braccio'. 'Menomale', pensai. 'Quelli si mettono a posto'. Poi però mi spiegò che i poliziotti erano andati a casa ad avvisarla e quello mi sembrò un brutto segno", ha ricordato l'80enne che è svenuta quando ha dovuto fare il riconoscimento del corpo. E alla domanda cosa gli manca di Rino Gaetano, Anna risponde: "Tutto. Era l’essere umano più umano che esiste. Sa, io me lo sogno spesso. Nel 2013, quando mi sono operata la seconda volta per un cancro, mi ha detto: 'Anna, non avere paura, stai tranquilla'", ha detto che se lo immagina ancora oggi: "Snello, alto, sveglio, sempre lui, Rino".
(Adnkronos) - "È un lavoro che è partito già lo scorso anno, proprio di integrazione con Inps, un progetto che sta iniziando a funzionare, siamo ai primi mesi della sperimentazione, ma è un progetto che mette al centro la persona con il progetto di vita". Sono le parole di Valerio Mari, direttore generale Usl Toscana Centro, al convegno 'La riforma della disabilità introdotta dal D.Lgs. n. 62/2024. Sanità, previdenza e assistenza: come costruire un sistema integrato, efficiente ed inclusivo' che si è svolto a Palazzo Pazzi Quaratesi a Firenze. “La riforma si inserisce perfettamente nel solco della multidisciplinarietà, ente azienda sanitaria e Inps, insieme ci vede a fianco per, da un lato, offrire una capillarità rispetto al territorio per intercettare il bisogno, e dall'altro poter dare risposta con profili disciplinari diversi che vanno dall'assistente sociale al medico, allo psichiatra, al riabilitatore", ha spiegato. "La presa in carico da parte di Inps e il lavoro a più mani insieme all'azienda sono proprio volti a superare una frammentazione che troppo spesso viviamo e che consenta di non fermarsi ad un iter amministrativo ma a un percorso proprio di inserimento. A livello lavorativo, sociale e di vita della persona all'interno della nostra società", ha concluso.
(Adnkronos) - Una ventina di studenti questa mattina hanno visitato gli impianti di Acea della Fontana di Trevi, a Roma. "Questa visita fa parte del progetto Acea Scuola, che coinvolge a livello nazionale 11mila ragazzi a cui viene fatta una formazione sul ciclo dell’acqua - spiega Claudio Cosentino, presidente di Acea Ato 2 - Poi viene data la possibilità di visitare gli impianti del gruppo come depuratori, sorgenti, acquedotti. In questo caso una delle meraviglie della città, la Fontana di Trevi, di cui Acea si occupa della gestione dell’impianto idrico". "Fondamentale scoprire l’importanza dell’acqua e diffonderne la cultura, perché questo elemento essenziale ha dietro un grande lavoro e impegno industriale per portare l’acqua dalla natura fino alle nostre case e poi restituirla in maniera sicura, in quantità e in qualità. È necessario comprendere lo sforzo che c’è dietro e tutto il lavoro che deve essere fatto per rendere questo sostenibile nel tempo e anche pensando alle generazioni che verranno", aggiunge.