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(Adnkronos) - Succede di tutto nel martedì di Champions League. Al Signal Iduna Park, il Borussia Dortmund ci crede, ma non riesce a compiere l’impresa e a ribaltare il 4-0 incassato dal Barcellona all’andata. Finisce 3-1 in Germania: doppio vantaggio per i tedeschi grazie a due reti di Guirassy all’11’ (rigore) e al 49’. Al 53’, l’autorete di Bensebaini permette agli spagnoli di accorciare e taglia le gambe ai gialloneri. Nel finale, è ancora Guirassy a firmare il tris, ma non basta: i blaugrana avanzano e aspettano in semifinale la vincente del quarto tra Inter e Bayern Monaco. Partita ricca di emozioni anche in Inghilterra. Al Villa Park di Birmingham l’Aston Villa vince 3-2 contro il Psg, ma viene eliminato in virtù della sconfitta 3-1 al Parco dei Principi. I francesi partono forte e trovano il doppio vantaggio con Hakimi (11’) e Nuno Mendes (27’). Poi, ecco il clamoroso ritorno degli inglesi, che la ribaltano con Tielemans (34’), McGinn (55’) e Konsa (57’). Nei minuti finali, solo uno strepitoso Donnarumma tiene a galla il Psg. In semifinale, i parigini affronteranno la vincente dell’altro quarto tra Arsenal e Real Madrid.
(Adnkronos) - Non più un business alla portata di tutti. Dopo anni di espansione, il mercato degli affitti brevi entra finalmente nella fase di maturità, premiando chi sa operare in modo professionale e sostenibile. Lo racconta Francesco Zorgno, presidente di CleanBnB, più grande gestore italiano specializzato negli affitti brevi: "Abbiamo superato l’era della corsa verso un numero sempre maggiore di case online. Oggi il valore sta nella vera capacità di gestire tanti soggiorni e massimizzare l’utilizzo di ogni singola proprietà, nella sostenibilità economica e sociale del modello e nella capacità di offrire un servizio professionale. E' una selezione naturale che premia gli operatori professionali che lavorano con serietà e visione". Un’analisi che si intreccia perfettamente con i trend registrati in occasione di Pasqua 2025, periodo che sta segnando una svolta profonda nel settore. Il turismo continua a crescere ma cambia ritmo e direzione. Dalle prime rilevazioni emerge, infatti, una chiara preferenza per lo slow travel: soggiorni rilassati, immersi nella natura, nei borghi o in località fuori dalle grandi rotte turistiche. Le città d’arte tradizionalmente in cima alle classifiche delle prenotazioni sembrano per la prima volta avere raggiunto il livello più sostenibile di visitatori, lasciando spazio anche a destinazioni meno affollate, ma ricche di autenticità. "Stiamo assistendo - spiega - a un cambio di paradigma. I viaggiatori hanno dimostrato negli anni come la chiave dello sviluppo turistico in Italia stia nei piccoli borghi, nelle destinazioni minori, quei luoghi rimasti ai margini del turismo di massa. Questo non solo favorisce un’esperienza più profonda e autentica, ma permette anche di distribuire i benefici economici del turismo su un territorio più ampio". In parallelo, i dati del primo trimestre dell’anno parlano chiaro: il numero di soggiorni cresce, ma in modo selettivo. Solo chi offre una gestione professionale e strutturata riesce a intercettare questa nuova domanda. CleanBnB è un chiaro esempio: ha gestito oltre 22.300 soggiorni nel primo trimestre 2025 (+13% sul 2024), con un gross booking che ha superato i 7,44 milioni di euro (+10%). "I nostri risultati 2024 - sottolinea Zorgno - dimostrano ancora una volta come il modello CleanBnB di gestione professionale e sostenibile sia la chiave giusta per valorizzare gli interessi dei proprietari e delle amministrazioni delle oltre 100 località italiane raggiunte dal nostro servizio. Una missione cruciale per la nostra società, che ha fatto della sostenibilità la chiave di volta del proprio business fin dalla quotazione in Borsa oltre cinque anni fa". L’idea romantica del'“viaggio all’avventura' oggi lascia il posto alla richiesta di standard sempre più elevati. "Il turista moderno - continua Zorgno - non cerca solo un tetto sopra la testa. Anche chi sceglie un soggiorno in appartamento si aspetta un’accoglienza curata in ogni dettaglio: dalla prenotazione al check-out. Pretende chiarezza, velocità, pulizia, assistenza. E tutto questo non può più essere garantito da un approccio amatoriale". Il settore degli affitti brevi ha davanti a sé una sfida fondamentale: quella della credibilità. E proprio il consolidamento attuale può essere l’occasione per costruire un ecosistema più maturo e strutturato. "Oggi - sottolinea - quello che conta è costruire un business sostenibile, solido e coerente. Un modello che sappia soprattutto generare valore sociale: ripopolamento dei centri storici, sia nelle grandi città sia nei centri minori; sviluppo dell’indotto e dell’offerta turistica locale; massima attenzione al valore sociale di ospiti che portano nuova vita in contesti altrimenti destinati allo spopolamento. Non dimentichiamo che il vero motore degli affitti brevi sta proprio nella capacità di rivolgersi essenzialmente a immobili che altrimenti resterebbero vuoti, improduttivi e destinati al degrado". Nel frattempo, anche il rapporto con i territori sta cambiando. Dopo anni di incomprensioni e pregiudizi, molti comuni hanno iniziato a riconoscere il valore di una collaborazione intelligente con gli operatori del settore. Un approccio che sta portando risultati concreti in termini di attrattività, sviluppo locale e rigenerazione urbana. "Troppo spesso - ammette - si è parlato degli affitti brevi solo in termini di problemi. Ma i problemi nascono dove manca il controllo, non dove c’è trasparenza e professionalità. Le amministrazioni che hanno scelto il dialogo stanno raccogliendo i frutti: più turismo, più economia, più attenzione al patrimonio immobiliare. Questo è il risultato virtuoso della collaborazione attiva tra operatori professionali e amministrazioni lungimiranti, nell’ottica di una sana regolamentazione del settore. Nulla a che vedere con le ipotesi di restrizioni verticali, che avrebbero (come dimostrano chiaramente le esperienze estere) solo l’effetto di far dilagare il sommerso. Si tratta di una missione importante per gli operatori del settore, e di una responsabilità cruciale per le amministrazioni locali". Se prima l’affitto breve era legato quasi esclusivamente all’alta stagione o ai grandi eventi, oggi si va verso una domanda distribuita lungo tutto l’anno. "Siamo in un’era in cui le persone viaggiano più spesso, per motivi diversi, e si aspettano soluzioni flessibili. Chi gestisce immobili deve saper interpretare queste esigenze in tempo reale, con un’offerta dinamica ma sempre affidabile". Il turismo italiano si sta riscrivendo. E' meno prevedibile, più distribuito, più autentico. E per questo, più prezioso. Gli affitti brevi possono essere un alleato formidabile in questo percorso, ma solo se affrontati con consapevolezza, visione e responsabilità. "Il tempo della rendita facile - conclude Francesco Zorgno - è finito. Oggi vince chi costruisce valore. Per i viaggiatori, per i proprietari, per i territori. E questa è una buona notizia per tutti".
(Adnkronos) - Il Gruppo Davines, azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016, rinnova il suo impegno per incentivare le pratiche agroecologiche e lancia, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, la seconda edizione del 'The Good Farmer Award'. L’iniziativa è la prima in Italia che premia gli agricoltori che abbiano avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. Anche quest’anno il Premio è dedicato ai giovani agricoltori under 35 che potranno candidare il proprio progetto dal 3 aprile al 16 giugno 2025 sul sito https://davinesgroup.com/il-nostro-impatto/percorsi/the-good-farmer-award. L’obiettivo è di contribuire alla diffusione di una nuova cultura di produzione agricola, che sostenga la transizione ecologica delle filiere agroalimentari. La Giuria del Premio selezionerà i due progetti più innovativi e avanzati e i due vincitori riceveranno dal Gruppo Davines 10.000 euro ciascuno per l’acquisto del materiale e per interventi finalizzati a migliorare e sviluppare le pratiche agroecologiche già avviate. La cerimonia di premiazione si terrà tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2025 al Davines Group Village di Parma. Requisiti necessari per accedere al bando sono l’avere una certificazione biologica in corso di validità e applicare i principi dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. In particolare i giovani agricoltori coinvolti e le loro aziende agricole dovranno dimostrare di utilizzare almeno tre tra le strategie e le pratiche di agricoltura biologica rigenerativa e agroecologia identificate dal bando, tra cui la rotazione colturale, il minimo disturbo del suolo, l’utilizzo di fertilizzanti organici, la coltivazione di alberi associata a campi seminativi o a pascoli, l’uso di colture di copertura come le leguminose e la pacciamatura del terreno (ossia la copertura del terreno con materiale organico come paglia o foglie). Per la sua seconda edizione il Premio si arricchisce con un’importante novità: potranno candidare i loro progetti anche le aziende agricole-zootecniche attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi, attraverso per esempio l’utilizzo del letame per la concimazione e il riciclo di nutrienti vegetali come mangime. La scelta di coinvolgere anche le aziende agricole-zootecniche è coerente con le finalità del Premio, rivolto a supportare e incentivare la creazione di sistemi agricoli sinergici, che imitano i processi naturali e traggono vantaggio dalle interazioni benefiche che si verificano naturalmente in campo. La Giuria del Premio La Commissione che valuterà e selezionerà i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità, integrata quest’anno con due esperti di zootecnia. Quest’anno il premio 'The Good Farmer Award' ha anche un’edizione americana: la filiale del Gruppo Davines in Nord America, insieme al Rodale Institute, ha da poco chiuso le candidature per gli agricoltori e gli allevatori che abbiano avviato un'attività negli Stati Uniti da meno di dieci anni e che utilizzano pratiche di agricoltura biologica rigenerativa. Il 22 aprile 2025, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, verrà nominato il vincitore del 'The Good Farmer Award' US che riceverà un premio di 10.000 dollari da Davines Nord America da investire in attrezzature o iniziative che migliorino le pratiche agro-ecologiche della sua impresa agricola. Il farmer premiato avrà anche la possibilità di visitare l'European Regenerative Organic Center (Eroc) che il Gruppo Davines ha realizzato a Parma insieme al Rodale Institute. Il secondo e terzo classificato dell’edizione americana del Premio vinceranno un corso di formazione del Rodale Institute Education Resources sulle migliori pratiche di agricoltura biologica rigenerativa.