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(Adnkronos) - 'Acab' torna in serie a 13 anni dal debutto dell'omonimo film diretto da Stefano Sollima. E lo fa aprendo le porte alle donne. Nel nuovo reparto mobile, al centro degli episodi diretti da Michele Alhaique, fa il suo ingresso Marta, interpretata da Valentina Bellè. E' da pochi anni che la celere ha permesso alle donne di indossare le divise da celerino. "Ho sentito una responsabilità maggiore perché rappresento quella che è a tutti gli effetti ancora una minoranza in questo settore", dice Bellè all'Adnkronos, in occasione della presentazione a Roma della serie, dal 15 gennaio su Netflix. Per 'Acab' "ho eliminato la femminilità perché Marta è un personaggio pieno di conflitti, è rotta dentro. Ha vissuto una relazione tossica e violenta e ha trovato una soluzione trasformandosi al maschile, pensando che il femminile potesse renderla debole. L'ambiente della celere è testosteronico e violento ma è proprio lì che lei trova una sorta di protezione", spiega l'attrice, che ha accettato questo ruolo perché "mi affascinava indagare la violenza. La disprezzo, non mi piace 'starci dentro'", ammette l'attrice, che non è riuscita a darsi "molte delle risposte che avrei voluto darmi, ma sicuramente mi sono posta più domande". (Di Lucrezia Leombruni)
(Adnkronos) - Per il sedicesimo anno consecutivo, il Gruppo Hera si certifica Top Employers per le proprie politiche lavorative. Si tratta di un traguardo rilevante, poiché questa certificazione rappresenta uno dei più significativi riconoscimenti a livello internazionale ed è rilasciata alle aziende che soddisfano standard elevati nella gestione delle risorse umane dal Top Employers Institute, ente certificatore globale delle eccellenze aziendali in ambito Hr (Human Resource), con sede in Olanda. La Certificazione Top Employers viene riconosciuta alle aziende che raggiungono e soddisfano gli elevati standard richiesti dalla Hr Best Practices Survey. L’analisi, molto attenta e di anno in anno sempre più selettiva, ricopre 6 macroaree relative alla gestione delle risorse umane ed esamina in profondità 20 diversi temi e rispettive buone pratiche, tra cui: riconoscimento delle persone e delle loro professionalità, ambiente di lavoro, opportunità di carriera, formazione e sviluppo, valorizzazione delle diversità, equità e inclusione, benessere. Il programma Top Employers quest’anno ha riconosciuto e certificato, compreso il Gruppo Hera, 2.429 Top Employers in 125 Paesi di tutto il Mondo. I principali punti di forza che hanno permesso al Gruppo Hera di raggiungere questo importante risultato sono: sicurezza, appalti, sostenibilità, inclusione, benessere e sviluppo delle persone. In questi ambiti sono previsti nel quadriennio 2024-2027 investimenti per 60 milioni di euro in formazione del personale, di cui un terzo rivolto alla sicurezza, 2.600 assunzioni, sviluppo di nuove competenze e molte iniziative per il supporto alla genitorialità, alle persone fragili, ai caregiver, alla valorizzazione delle diverse abilità. L’investimento e l’impegno per la crescita e il benessere delle persone del Gruppo comprendono il contrasto alla violenza di genere e la promozione dell’inclusione. Tra le novità del 2024 si annovera il Patto del Buon Lavoro, siglato a luglio con le Organizzazioni Sindacali, un documento prospettico e virtuoso che rappresenta un nuovo punto di riferimento a livello nazionale, capace di coniugare crescita aziendale, sviluppo sostenibile e benessere collettivo e che racchiude le buone pratiche di valorizzazione delle persone costruite nel corso degli anni rendendole patrimonio condiviso anche con le organizzazioni sindacali. Lo stesso documento è stato redatto utilizzando un linguaggio inclusivo, assicurandone l’accessibilità anche nel formato digitale per renderlo fruibile alle persone non vedenti o ipovedenti che utilizzano screen reader. La novità assoluta presente nel Patto del Buon Lavoro è nel calcolo del premio di risultato, basato anche sulla capacità del Gruppo Hera di incrementare il valore condiviso (oltre all’aumento progressivo annuale dello stesso premio di 225 euro l’anno nel triennio 2025-2027). Questo si accompagna a una serie di azioni di sviluppo delle persone in termini di evoluzione delle modalità di lavoro, accelerazione della digitalizzazione dei processi, valorizzazione in ottica di sostenibilità e circolarità. Sulla buona qualità della vita degli oltre 10.000 dipendenti del Gruppo incide anche l’ampio piano di welfare, che offre loro una vasta gamma di servizi e sul quale l’azienda investe 18 milioni di euro ogni anno. Tra le iniziative più significative si annoverano sessioni gratuite di supporto psicologico, piani alimentari personalizzati e sessioni con fisioterapisti e posturologi, programmi di promozione della salute e prevenzione con visite e screening gratuiti, iniziative a supporto della genitorialità e dell’istruzione dei figli e della mobilità sostenibile. “Attraverso i progressi tecnologici, i mutamenti economici e l'evoluzione del panorama sociale - ha dichiarato David Plink, Ceo del Top Employers Institute - è di grande ispirazione vedere persone e organizzazioni mettersi alla prova. Quest'anno, il Programma di Certificazione Top Employers mette in risalto la dedizione dei nostri Top Employers, che continuano a definire standard elevati, grazie a strategie e pratiche Hr di livello mondiale, promuovendo la crescita e il benessere, migliorando al contempo il mondo del lavoro. È con grande orgoglio che celebriamo questi leader e team, capaci di mettere le persone al centro: i Top Employers 2025!”. “Questo riconoscimento - ha detto il presidente esecutivo del Gruppo Hera, Cristian Fabbri - è la conferma del nostro impegno costante nella valorizzazione della nostra principale risorsa: le persone, con le loro competenze, la loro professionalità e la loro unicità. È sul rispetto delle loro esigenze e sulla loro soddisfazione che si basa il nostro essere impresa, proiettata in un cammino di costante miglioramento nell’offrire ogni giorno servizi indispensabili alla vita di cittadini e aziende”.
(Adnkronos) - Integrare e promuovere la sostenibilità all’interno delle filiere, è questo l’obiettivo dell’alleanza di sistema Open-es, iniziativa promossa tre anni fa, con l’intento di riunire i più importanti player del mondo industriale, finanziario, associativo ed istituzionale al fine di supportare le imprese nel processo di crescita sulle dimensioni della sostenibilità tramite un’unica piattaforma digitale, collaborativa e gratuita. (Audio) “Open-es è un'alleanza di sistema che riunisce il mondo industriale, finanziario, associativo e istituzionale per supportare le imprese nelle sfide di sostenibilità e competitività. Lo fa attraverso una piattaforma digitale, gratuita e una serie di iniziative e servizi che aiutano le imprese ad affrontare questa sfida”, spiega Stefano Fasani, Program Manager Open-es. Oggi le imprese attive su Open-es sono più di 27mila, operanti in 66 settori differenti, e altre 100mila stanno per entrare attraverso i 30 grandi partner dell’alleanza, che si riuniscono in un board decisionale. Il tutto in rappresentanza di 100 paesi. “L'idea alla base era quella di aiutare le proprie filiere, le proprie catene del valore nel percorso di miglioramento delle performance di sostenibilità ma di non farlo attraverso iniziative chiuse solo ai propri fornitori o ai propri clienti, ma con un'iniziativa di sistema per mettere a fattor comune competenze, best practices e strumenti per semplificare questo percorso”, aggiunge Fasani. Il meccanismo è quello tipico delle filiere, ogni nodo coinvolge i propri fornitori e clienti costituendo una rete collaborativa di imprese che lavorano insieme per crescere e coniugare business con sostenibilità. Ingaggiare i propri stakeholder sui temi della sostenibilità e guidarli in un percorso di miglioramento non riguarda più solo le grandi aziende o quelle che svolgono la funzione di capo filiera, ma attrae l’interesse anche di operatori economici diversi quali banche, assicurazioni, associazioni, istituzioni e persino asset manager. L’idea di base è che solo unendo le forze tra tutti i player industriali, finanziari e istituzionali si possono raggiungere rapidamente ed efficacemente obiettivi globali come l’equilibrio tra tutela ambientale, cura sociale e crescita economica. Da qui la creazione di un’alleanza di sistema aperta, cross settoriale e senza scopo di lucro, per collaborare tra grandi realtà del sistema economico e supportare con strumenti semplici e gratuiti le realtà che più hanno bisogno di aiuto in questo percorso, le micro-piccole e medie imprese. Una community interconnessa che vede la presenza anche di attori in competizione nei rispettivi settori di business ma che intende mettere a fattor comune le competenze e far convergere in un unico spazio digitale e condiviso gli sforzi sugli obiettivi di sostenibilità, evitando burocrazia e confusione, tramite una piattaforma digitale, aperta e semplice. Da un punto di vista pratico, quando un’impresa entra in Open-es, crea la propria carta d’identità Esg, basata sugli standard di rendicontazione internazionale, e la fa evolvere progressivamente nel tempo. Può far validare la propria posizione da un certificatore terzo e ricevere una valutazione direttamente in piattaforma, un feedback immediato, su cui poter indirizzare un percorso di crescita. Le imprese possono, poi, decidere autonomamente con chi condividerla tra tutti i portatori di valore con cui l’azienda interagisce: per esempio, per il posizionamento verso i propri clienti, l’accesso a servizi finanziari o la valutazione da parte degli investitori. C’è anche un’area di collaborazione dove le imprese si confrontano tra di loro e con esperti del settore risolvendo i propri dubbi e individuando esigenze comuni. Inoltre, all’interno del marketplace (il Development Hub), possono trovare soluzioni e servizi offerti da realtà specializzate per colmare i gap individuati. “Colmo i gap, aggiorno la mia carta d'identità Esg, aggiungo delle informazioni, miglioro questo tipo di caratteristiche che vengono misurate e trovo nuove azioni da mettere in campo. È sostanzialmente un circolo virtuoso”, aggiunge Fasani. Alla formazione sono dedicati il format mensile ‘Competenze Esg’, l’iniziativa dedicata alle Pmi ‘Open-es Camp’, campus laboratoriale alla sua seconda edizione, e il progetto ‘Carta d'Identità Esg Manager’, un programma formativo e certificativo di riferimento nazionale progettato da Open-es e Federmanager in collaborazione con Esgr Società Benefit, Deloitte Climate & Sustainability Società Benefit e Federmanager Academy.