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(Adnkronos) - Dieci anni dalla morte e il suo 70esimo compleanno. Per Pino Daniele il 2025 segna un doppio anniversario. Era infatti il 4 gennaio 2015 quanto si spense quella voce graffiante, quel sound unico che fondeva il cuore di Napoli con il blues, il jazz e le melodie del mondo. Un'occasione per ricordare e celebrare un artista che ha lasciato un segno indelebile nella musica italiana. Nato il 19 marzo del 1955, Pino Daniele è stato un unicum. Chitarrista autodidatta, ha saputo creare un linguaggio musicale innovativo, intrecciando la tradizione napoletana con generi provenienti da altre culture. Fin dagli esordi con 'Terra Mia' (1977) e il successivo 'Pino Daniele' (1979), la sua ricerca musicale si è distinta per originalità. Ma è con 'Nero a Metà' (1980) che la sua musica raggiunge il grande pubblico. Questo album, giustamente inserito nella classifica Rolling Stone dei '100 album più belli di sempre', ha segnato una svolta, mescolando la visceralità di Napoli con il soul, il blues e il jazz in un modo profondamente personale. La sua carriera è stata un'escalation di successi e collaborazioni prestigiose. 'Vai Mo'' (1981) e 'Bella 'mbriana' (1982), con la partecipazione di musicisti del calibro di Alphonso Johnson e Wayne Shorter, hanno consolidato il suo successo. Seguono 'Musicante' (1984), il doppio live 'Sciò' e 'Ferryboat' (1985). Proprio 'Musicante', a 40 anni dall'uscita, è stato da poco celebrato con una ristampa speciale 'Musicante 40th anniversary album' che include l'album originale rimasterizzato da Pino 'Pinaxa' Pischetola e le 'Studio Session', registrazioni inedite in presa diretta. "È un documento che svela il processo creativo di mio padre e mostra la sua ricerca di un suono e di un'identità, impregnate di sonorità mediterranee e napoletane", ha raccontato all'Adnkronos, Alessandro Daniele, figlio dell'artista e anima della Fondazione Pino Daniele. Pino Daniele si è esibito sui palchi più importanti, aprendo il concerto di Bob Marley, partecipando a festival jazz internazionali, suonando a Cuba, in Canada, a Parigi e all'Arena di Verona. La sua sete di sperimentazione lo ha portato a collaborare con Ritchie Havens in 'Common Ground' (1986) e ad esplorare le sonorità dell'arab rock in 'Bonne Soirée' (1987). Ogni album è un viaggio sonoro, una nuova avventura musicale. E il talento di Pino Daniele ha conquistato anche il cinema: ha firmato le colonne sonore di film di Massimo Troisi, come 'Ricomincio da tre' e 'Pensavo fosse amore invece era un calesse'. Gli anni '90 sono stati costellati di successi per l'artista napoletano: 'Mascalzone Latino' (1989), 'Un Uomo In Blues' (1991) con l'indimenticabile ''O scarrafone', 'Sotto 'O Sole' (1992), 'Che Dio Ti Benedica' (1993) con la collaborazione di Chick Corea, e il live 'E Sona Mo''. Con 'Non calpestare i fiori nel deserto' (1995), con la partecipazione di Irene Grandi e Jovanotti, ha conquistato il Festivalbar e intrapreso un tour con Pat Metheny. Numerose le collaborazioni dal vivo con artisti come Eros Ramazzotti, Ron, Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia. 'Dimmi cosa succede sulla terra' (1997), con Giorgia, Noa e Raiz, ha vinto dieci dischi di platino e il Festivalbar. L'anno successivo ha celebrato i suoi 20 anni di carriera con 'Yes I know my way', con la partecipazione di Jim Kerr dei Simple Minds. Con 'Medina' (2001) ha esplorato le sonorità del Nord Africa, fondendole con la melodia italiana e il rap napoletano. La sua produzione è andata avanti con 'Pino Daniele Project - Passi d'Autore' (2004), 'Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui' (2007) con Giorgia, Tony Esposito e il Peter Erskine Trio, e 'Ricomincio da trenta' (2008), un triplo album per i 30 anni di carriera. 'Electric Jam' (2009) ha visto il duetto con J-Ax in 'Il sole dentro di me'. Pino Daniele si è poi esibito all'Apollo Theatre di New York e ha partecipato al Crossroads Guitar Festival di Eric Clapton. 'Boogie Boogie Man' (2010) include duetti con Mina, Franco Battiato, Mario Biondi e J-Ax. Nel 2011, un concerto storico con Eric Clapton allo Stadio San Paolo di Napoli ha raccolto fondi per l'Ospedale Pausilipon. 'La grande madre' (2012) è stato il suo ultimo album di inediti. La scomparsa improvvisa di Pino Daniele, il 4 gennaio 2015 ha lasciato un vuoto incolmabile. Napoli e il mondo musicale lo hanno ricordato con grande commozione, celebrando il suo genio e la sua umanità. Un affetto ancora vivo, testimoniato dal successo del singolo postumo 'Again', uscito un mese fa e che in soli 7 giorni ha raggiunto la vetta della classifica EarOne Airplay. Tra gli eventi per il decennale della scomparsa e il 70esimo compleanno, il documentario 'Pino' di Francesco Lettieri, prodotto da Groenlandia, Lucky Red e Tartare Film, nelle sale il 19 gennaio. Nel documentario è la stessa voce di Pino Daniele a raccontare i propri sogni, le lotte, le delusioni, i traguardi e il rapporto con amici e colleghi, grazie a una lunga intervista video inedita rilasciata al giornalista Federico Vacalebre, che firma il soggetto del documentario insieme a Lettieri. "Per la prima volta - racconta ancora Alessandro Daniele - ho dato accesso completo agli archivi della fondazione, materiale fotografico e video mai pubblicati. Dall'infanzia fino al 2014: c'è veramente tutta la sua vita". Questo percorso biografico sarà ripreso anche dalla mostra 'Pino Daniele Spiritual' a Palazzo Reale di Napoli dal 19 marzo, giorno del suo compleanno. Mentre per sostenere l'arte c'è il 'Musicante Award – Premio Pino Daniele', il contest, ideato dalla Fondazione, che offre a giovani musicisti l'opportunità di emergere e sviluppare la propria carriera. E poi una data: il 18 settembre 2025 in Piazza del Plebiscito a Napoli si terrà 'Pino è - Il viaggio del musicante', uno show evento che vedrà sul palco grandi nomi del mondo della musica e dell’entertainment per ricordarlo. Una grande festa nella sua città ("Parlare di mio padre è come parlare di Napoli, e viceversa", ha detto Alessandro) con tanti ospiti, artisti, musicisti, amici e colleghi per celebrare uno dei più grandi musicisti della storia della musica italiana. Il ricavato dell’evento sarà devoluto a sostegno della ricerca oncologica pediatrica e della formazione artistica. Tra racconti, aneddoti, omaggi e ovviamente tanta musica, verranno ripercorse la vita e la carriera di Pino Daniele che, anche a dieci anni dalla sua scomparsa, resta un'icona della musica italiana. (di Loredana Errico)
(Adnkronos) - "Grazie all'innovazione la sostenibilità per le imprese diventa fonte di ricavo. I risultati di Made danno un segnale chiaro anche in questo senso". Lo dichiara all'Adnkronos/Labitalia Giovanni Lombardi, fondatore e presidente di Tecno, la sustaintech company oggi tra i principali player nella consulenza per la sostenibilità e l’efficientamento energetico. "La vera sfida - spiega - è quella della Twin Transition - rivoluzione caldeggiata fortemente dalla Commissione Europea. Ed in questa rivoluzione come Tecno vediamo grande fermento sul mercato grazie alla nostra identità che vede coniugare l'anima digitale con la conoscenza totale dei processi produttivi. La Twin Transition è l'applicazione dell'innovazione, digitale, IA e blockchain alla rivoluzione digitale. Questa sovrapposizione tra digitale e sostenibilità è la Twin Transition ( rivoluzioni gemelle) caldeggiata dalla Commissione Europea, anche grazie al Green Deal Europeo e il Digital Compass". "Nella Twin Transition - sottolinea - sostenibilità e innovazione sono facce della stessa medaglia: digitale, IA, blockchain, diventano elementi fondamentali per attivare la sostenibilità nel ciclo produttivo, e rispondere alle pressioni normative e alle aspettative del mercato L’utilizzo del digitale e dell' IA permette di cavalcare la rivoluzione della sostenibilità trasformando la stessa non più in un costo da sostenere, ma in un ricavo, intendendo per cio' ottimizzazione ed analisi dei fattori produttivi, posizionamento nella parte "alta" del mercato, permettendo di diventare più competitivi. L’integrazione della tecnologia (digitale, IA, blockchain, analisi dei dati) permettono di avviare modelli di sostenibilità, rispondendo agli obblighi normativi e della supply chain. La sostenibilità non è più un costo, ma un fattore strategico di valorizzazione della competitività".
(Adnkronos) - Integrare e promuovere la sostenibilità all’interno delle filiere, è questo l’obiettivo dell’alleanza di sistema Open-es, iniziativa promossa tre anni fa, con l’intento di riunire i più importanti player del mondo industriale, finanziario, associativo ed istituzionale al fine di supportare le imprese nel processo di crescita sulle dimensioni della sostenibilità tramite un’unica piattaforma digitale, collaborativa e gratuita. (Audio) “Open-es è un'alleanza di sistema che riunisce il mondo industriale, finanziario, associativo e istituzionale per supportare le imprese nelle sfide di sostenibilità e competitività. Lo fa attraverso una piattaforma digitale, gratuita e una serie di iniziative e servizi che aiutano le imprese ad affrontare questa sfida”, spiega Stefano Fasani, Program Manager Open-es. Oggi le imprese attive su Open-es sono più di 27mila, operanti in 66 settori differenti, e altre 100mila stanno per entrare attraverso i 30 grandi partner dell’alleanza, che si riuniscono in un board decisionale. Il tutto in rappresentanza di 100 paesi. “L'idea alla base era quella di aiutare le proprie filiere, le proprie catene del valore nel percorso di miglioramento delle performance di sostenibilità ma di non farlo attraverso iniziative chiuse solo ai propri fornitori o ai propri clienti, ma con un'iniziativa di sistema per mettere a fattor comune competenze, best practices e strumenti per semplificare questo percorso”, aggiunge Fasani. Il meccanismo è quello tipico delle filiere, ogni nodo coinvolge i propri fornitori e clienti costituendo una rete collaborativa di imprese che lavorano insieme per crescere e coniugare business con sostenibilità. Ingaggiare i propri stakeholder sui temi della sostenibilità e guidarli in un percorso di miglioramento non riguarda più solo le grandi aziende o quelle che svolgono la funzione di capo filiera, ma attrae l’interesse anche di operatori economici diversi quali banche, assicurazioni, associazioni, istituzioni e persino asset manager. L’idea di base è che solo unendo le forze tra tutti i player industriali, finanziari e istituzionali si possono raggiungere rapidamente ed efficacemente obiettivi globali come l’equilibrio tra tutela ambientale, cura sociale e crescita economica. Da qui la creazione di un’alleanza di sistema aperta, cross settoriale e senza scopo di lucro, per collaborare tra grandi realtà del sistema economico e supportare con strumenti semplici e gratuiti le realtà che più hanno bisogno di aiuto in questo percorso, le micro-piccole e medie imprese. Una community interconnessa che vede la presenza anche di attori in competizione nei rispettivi settori di business ma che intende mettere a fattor comune le competenze e far convergere in un unico spazio digitale e condiviso gli sforzi sugli obiettivi di sostenibilità, evitando burocrazia e confusione, tramite una piattaforma digitale, aperta e semplice. Da un punto di vista pratico, quando un’impresa entra in Open-es, crea la propria carta d’identità Esg, basata sugli standard di rendicontazione internazionale, e la fa evolvere progressivamente nel tempo. Può far validare la propria posizione da un certificatore terzo e ricevere una valutazione direttamente in piattaforma, un feedback immediato, su cui poter indirizzare un percorso di crescita. Le imprese possono, poi, decidere autonomamente con chi condividerla tra tutti i portatori di valore con cui l’azienda interagisce: per esempio, per il posizionamento verso i propri clienti, l’accesso a servizi finanziari o la valutazione da parte degli investitori. C’è anche un’area di collaborazione dove le imprese si confrontano tra di loro e con esperti del settore risolvendo i propri dubbi e individuando esigenze comuni. Inoltre, all’interno del marketplace (il Development Hub), possono trovare soluzioni e servizi offerti da realtà specializzate per colmare i gap individuati. “Colmo i gap, aggiorno la mia carta d'identità Esg, aggiungo delle informazioni, miglioro questo tipo di caratteristiche che vengono misurate e trovo nuove azioni da mettere in campo. È sostanzialmente un circolo virtuoso”, aggiunge Fasani. Alla formazione sono dedicati il format mensile ‘Competenze Esg’, l’iniziativa dedicata alle Pmi ‘Open-es Camp’, campus laboratoriale alla sua seconda edizione, e il progetto ‘Carta d'Identità Esg Manager’, un programma formativo e certificativo di riferimento nazionale progettato da Open-es e Federmanager in collaborazione con Esgr Società Benefit, Deloitte Climate & Sustainability Società Benefit e Federmanager Academy.