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(Adnkronos) - Valorizzare le eccellenze tipiche del territorio e sostenere i produttori locali: sono solo alcuni dei pilastri della strategia di sostenibilità di Metro Italia, che favorisce il dibattito tra tutti gli attori della filiera dei consumi fuori casa sulla valorizzazione dell’enogastronomia Made in Italy della Regione Emilia-Romagna. All’interno del ristorante 'Serra Sole' dello chef Massimiliano Poggi a Castel Maggiore (Bologna), Metro Italia ha organizzato un confronto sulla promozione delle eccellenze enogastronomiche locali, sostenendo il legame con il territorio di origine e favorendo l’adozione da parte dei ristoratori di materie prime eccellenti, simbolo della tradizione locale. Presenti al dibattito anche i rappresentanti istituzionali del territorio, Fipe Bologna e i tre produttori locali Valsamoggia, Villani/Bedeschi e Tre Monti. L’evento ha rappresentato la nona tappa del tour 'SquisITA-l’Italia in un boccone', promosso da Metro Italia nel 2022 in occasione del suo 50° anniversario per sottolineare il forte legame dell’azienda con le produzioni eccellenti del territorio in tutto il paese. Nel territorio dell’Emilia-Romagna, Metro impiega più di 300 persone in sei punti vendita. Il primo è stato inaugurato a Bologna nel 1991, seguito da Parma nel 1995, Modena nel 1996, Ravenna e Ferrara nel 2001, fino ad arrivare all’ultima apertura a Piacenza nel 2002. A livello nazionale, Metro conta circa 7000 prodotti locali in assortimento nei propri Store, di cui 470 del territorio dell’Emilia-Romagna. Per garantire un’ampia offerta di eccellenze regionali, Metro Italia collabora con 65 aziende e piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna, che forniscono numerosi prodotti come vino, formaggi, salumi, ortofrutta, molti dei quali certificati Igt (4) e Dop (9). Nel mondo dei vini Metro conta complessivamente 100 etichette, di cui 22 trattate anche al di fuori della regione. Nello specifico si tratta di 69 vini Doc e 31 vini Igt, frutto della collaborazione con 16 fornitori locali. Metro sostiene così il tessuto socioeconomico locale, permettendo ai professionisti dell’horeca di creare un'offerta più distintiva e di valore, facendo leva su prodotti locali e di qualità. “L’Emilia-Romagna è una delle culle della tradizione gastronomica italiana, un territorio straordinario dove qualità, artigianalità e passione si incontrano ogni giorno. Come Metro Italia crediamo fortemente nel valore dei prodotti locali e nel ruolo che giocano nel raccontare l’identità del nostro Paese. Attraverso il nostro impegno al fianco dei produttori e dei professionisti dell’horeca, vogliamo continuare a sostenere e valorizzare queste eccellenze, promuovendo filiere sostenibili e una cultura del cibo autentica e responsabile”, afferma Alessia Vanzulli, head of fresh, own brand & localism di Metro Italia. “La nostra non è solo una filosofia di cucina, ma una vera e propria filosofia d’impresa, fondata su un principio etico. Crediamo in una filiera corta e radicata nel territorio, capace di alimentare la microeconomia locale. Collaboriamo da anni con allevatori, produttori e selezionatori che condividono i nostri valori di rispetto per le persone, per gli animali, per il lavoro di tutti, e valorizziamo i prodotti locali promuovendo la cultura gastronomica bolognese e le sue eccellenze. Il nostro obiettivo è la costruzione di un modello d’impresa che sostenga e faccia crescere il territorio”, dichiara Massimiliano Poggi, chef-patron del ristorante Serra Sole. “Oggi i clienti - sottolinea Roberto Melloni, presidente di Fipe Bologna - cercano sempre più un’esperienza gastronomica autentica, legata al territorio e alle tradizioni locali. Questo porta i ristoratori a valorizzare la cucina tradizionale e i prodotti tipici, costruendo un’offerta che metta al centro qualità e identità. Tuttavia, la principale difficoltà resta la continuità delle materie prime: i piccoli produttori locali, pur offrendo eccellenza, faticano a garantire forniture costanti e standard omogenei. Per superare queste criticità, servono strategie capaci di sostenere i produttori e allo stesso tempo di assicurare ai ristoratori la possibilità di proporre un prodotto locale stabile e competitivo. Creare un ponte tra questi due mondi è la vera sfida per costruire un modello che valorizzi davvero il territorio”. “La visione di Metro sul mondo horeca - commenta David Navacchia, Tre Monti - ci stupisce sempre: l'attenzione reale ai localismi e il coinvolgimento concreto di produttori e ristoratori in iniziative come questa non ti fanno sentire parte di una semplice operazione di marketing. Si tratta di un progetto culturale vero e proprio, teso a sottolineare che l’artigianalità e la piccola dimensione delle realtà produttive non sono un limite, ma una risorsa che il cliente finale dà spesso per scontate ma che, in realtà, scontate non sono”. “Mantenere viva la tradizione casearia locale è un impegno quotidiano, soprattutto in un mercato del latte così imprevedibile. Far parte del network Metro Italia per noi è fondamentale: ci permette di consolidare la nostra presenza sul territorio e di far crescere i nostri prodotti e la nostra tradizione all’interno di una realtà di riferimento per i professionisti della ristorazione”, sostiene Matteo Manzini, Valsamoggia. “Villani Salumi, con la sua lunga storia dal 1886 e il radicamento territoriale - ricorda Carlo Filippo Villani, direttore generale di Villani spa - incarna una filosofia produttiva che valorizza il saper fare artigianale, la tipicità locale e l’identità culturale dei territori da cui provengono i salumi. I prodotti considerati eccellenze strategiche lo sono perché portano con sé non solo gusto e qualità, ma anche una storia, una tradizione e un legame autentico con la terra d’origine”.
(Adnkronos) - "Il trend di prenotazioni che registriamo nel periodo 6-22 febbraio per le Olimpiadi e 6-15 marzo, che è il momento interessato dall'evento delle Paralimpiadi, è estremamente positivo per le aree interessate dall'evento e cioè il Bellunese, il Trevigiano e di riflesso anche Venezia. I tassi di occupazione delle strutture sono buoni, anche se una percentuale puntuale non è ancora disponibile perché siamo ancora in fase di elaborazione. Sold out? In questo momento disponibilità ce n'è ancora. Quindi il consiglio che mi sento di dare è, nei limiti ovviamente delle proprie possibilità, di anticipare le prenotazioni su quelle aree per non trovarsi all'ultimo momento a non trovare disponibilità alberghiera". Così, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto, fa il punto sull'offerta alberghiera del versante veneto in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Le polemiche sulla crescita dei prezzi E sulle polemiche sul boom dei prezzi nelle strutture ricettive a Cortina e nel Bellunese per il periodo delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina Schiavon risponde: "È inevitabile che anche ci sia un incremento dei costi ma questa è una legge di mercato e laddove c'è una maggiore pressione alla domanda è chiaro che l'offerta sale in termini di prezzo. Queste sono dinamiche di mercato che non è che abbiamo inventato noi o gli albergatori di Cortina. Dopo l'evento tutto tornerà a una sorta di normalità, di questo ne sono certo, dal punto di vista anche del prezzo che oggi preoccupa molto alcune fasce di clientela", sottolinea. Schiavon ricorda che il tema ospitalità per l'evento "non riguarda solo ed esclusivamente l'area del Cortinese, ma andrà a interessare l'intero territorio della provincia di Belluno, si estenderà anche sul trevigiano e con qualche coda anche sul veneziano. Il brand è Cortina, ma in realtà su questo evento si stanno muovendo almeno due province, Belluno e Treviso, e anche Venezia di riflesso è interessata dall'evento", conclude. Secondo i dati di Federalberghi a Belluno si contano 381 alberghi , 8393 camere, 17768 letti. E in particolare a Cortina 58 alberghi e 4742 letti. Le presenze nella provincia di Belluno nelle strutture ricettive nel 202 sono state 1997834. Effetto traino per gli alberghi ancora prima dell'evento E Schiavon spiega come i primi effetti per il settore turistico del territorio già si vedano. "In questo momento -spiega- l'evento Milano-Cortina, solo per come viene 'traghettato' anche nei media, sta generando dei flussi sui territori" di Cortina e del Bellunese "inaspettati. Abbiamo visto una crescita importante, anche un più 8% rispetto al 2024 dei tassi di occupazione delle strutture, in periodi magari dove in altre realtà del Veneto o erano statici o avevano perso qualche punto percentuale. Cominciamo a interrogarci sul come mai questo sta avvenendo, perché non abbiamo modificato sostanzialmente le nostre strategie di marketing o di partecipazione ai mercati internazionali, quindi questo ci lascia pensare che probabilmente il traino dell'effetto olimpionico e della promozione che sta facendo Milano-Cortina sta attraendo anche dei mercati ai quali non eravamo abituati a rivolgerci, perché c'è anche la presenza di un mercato asiatico nelle nostre montagne che onestamente per gli operatori costituisce una vera e propria sorpresa. Non erano abituati a avere a che fare con mercati asiatici. Quindi un traino che è già iniziato prima dell'evento, confermato ovviamente dai numeri in crescita che ha fatto registrare il cluster della montagna", sottolinea. Secondo Schiavon "è un po' un volano che l'evento olimpionico sta generando, economico e anche di grandi opportunità di rilancio della destinazione e del prodotto turistico montano", aggiunge. La situazione di infrastrutture e impianti Ma a che punto sono infrastrutture e impianti? "Dal punto di vista infrastrutturale -spiega Schiavon- direi che complessivamente le cose stanno andando bene, anche come cronoprogrammi, sia sulle arterie di collegamento, sia sulla parte impiantistica. Sicuramente per l'evento arriveremo puntuali e pronti con tutto quello che è stato pianificato, sebbene in questo momento è chiaro che qualche disagio su quel territorio si manifesta. E' un po' una piccola rivoluzione che è stata messa in campo per consentire di ospitare un evento di questa portata". Secondo Schiavon "a livello di strutture alberghiere è stato fatto uno sforzo importante anche di ammodernamento su quell'area, con l'innesto dei gruppi di investimento, anche di fondi esteri, che hanno rilevato strutture alberghiere, le hanno riclassificate, anche riposizionandole sul mercato del cinque stelle, quindi Cortina vedrà sicuramente elevarsi il livello qualitativo dell'offerta ricettiva di quell'area", sottolinea. E per questo motivo secondo Schiavon "la valutazione che va fatta non deve considerare soltanto queste settimane di evento, ma sarà uno sforzo e una riqualificazione di un'area che poi forse vedrà i suoi effetti più sul lungo termine che sul breve e limitatamente appunto all'evento olimpionico", spiega. E Schiavon sottolinea che "se non avessimo avuto questa opportunità" delle Olimpiadi "difficilmente saremmo stati in grado, anche solo come Regione Veneto, di sostenere uno sforzo economico per realizzare le opere. Non ci sarebbero stati probabilmente i fondi, quindi questa diventa anche una occasione straordinaria in tutti i sensi. Non solo per far vedere quella che sarà la qualità della ricettività veneta e in termini di ospitalità di un evento di questo tipo, ma anche per rafforzare tutto il sistema infrastrutturale di quel territorio che diversamente non sarebbe stato possibile fare". I disagi legati ai lavori per l'evento Per Schiavon "è chiaro che qualcuno lamenta qualche disagio in questo momento, ma riteniamo che tutto sarà ampiamente compensato al termine di un'operazione che si concluderà dal punto di vista delle opere con le Olimpiadi, ma che dal punto di vista dei benefici si prolungherà per un lungo termine e questo darà competitività a quell'area e alle aziende di quel territorio", aggiunge. E il presidente di Federalberghi rassicura i colleghi operatori del turismo che "hanno investito su una clientela fidelizzata e che rischiano di non poterla soddisfare nel corso delle Olimpiadi perché i posti verranno assorbiti ovviamente dalle ospitalità di tutta la macchina organizzativa e di tutti gli ospiti legati nello specifico all'evento. Penso che sia un po' un problema che potrà essere bypassato nel lungo termine. Una volta terminato l'evento avranno ancora un maggiore interesse, un maggiore impulso a tornare su quei territori, anche clienti che proprio nelle due settimane o quattro settimane dell'evento non sono riusciti a trovare posto e avranno ancora più voglia di tornarci. Quindi è una preoccupazione relativa", sottolinea. E Schiavon sottolinea anche "che bisogna tenere conto che c'è un elemento meteorologico significativo che decreterà poi la partenza della 'macchina' delle prenotazioni sulla stagione invernale, e cioè le nevicate che in questo momento ancora languono su quell'area", aggiunge. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - L’evento è organizzato da Ieg Middle East e V Group e si svolge con il Patrocinio del Ministero del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente (Moccae) degli Emirati Arabi Uniti, con gli auspici dell’Ambasciata d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, i patrocini del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Ita - Italian Trade Agency Dubai. Oltre 100 brand internazionali, suddivisi in settori chiave dell’industria verde, si riuniscono in questa vetrina senza precedenti per il Medio Oriente, testimoniano un impegno condiviso verso la sostenibilità e la biodiversità: coniugando l’expertise europea e la visione mediorientale, l’evento sottolinea il grande potenziale della cooperazione internazionale nella creazione di città più verdi, salutari e resilienti per le generazioni future. In fiera, aziende leader degli Emirati - Tanseeq Investment Group, Desert Group, Grand Grower Horticulture, Pheladelfia Agricultural, Planters Group e Gale Pacific — giocheranno un ruolo fondamentale nel plasmare il dialogo su paesaggio, florovivaismo e pianificazione urbana sostenibile. "Myplant & Garden Middle East 2025 rappresenta un’opportunità unica per riunire il meglio delle competenze internazionali in questi ambiti. Il nostro obiettivo è creare una piattaforma che ispiri nuove soluzioni per città più verdi e resilienti in tutto il Medio Oriente e non solo", sottolinea Valeria Randazzo, la direttrice della Fiera. Con numerose delegazioni di buyer provenienti da tutto il Gcc (Gulf Cooperation Council: Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar), Myplant & Garden Middle East 2025 sarà un hub commerciale strategico per lo sviluppo del settore a livello internazionale. Il mercato del paesaggio in Medio Oriente sta vivendo una crescita senza precedenti: si stima che entro il 2026 il suo valore supererà i 20 miliardi di dollari, con un incremento annuale compreso tra il 5 e il 7%. Le città del Golfo, in particolare, stanno integrando il verde nei grandi progetti di sviluppo come Neom e Diriyah Gate, utilizzandolo non solo come elemento estetico, ma come strumento di adattamento climatico in risposta a condizioni ambientali sempre più estreme. Spazi verdi ben progettati possono aumentare il valore delle proprietà fino al 15%, trasformando il paesaggio e la cura del verde in un vero e proprio investimento strategico per gli sviluppatori. Le politiche nazionali, come la Vision 2030 dell’Arabia Saudita e quella degli Emirati Arabi Uniti, pongono infatti il verde al centro delle strategie di sviluppo sostenibile. La Saudi Green Initiative, ad esempio, prevede la piantumazione di 10 miliardi di alberi e il recupero di oltre 74 milioni di ettari di terreno: uno sforzo che mira a ripristinare le funzioni ecologiche vitali, migliorare la qualità dell'aria, limitare le tempeste di sabbia, ridurre delle isole di calore, migliorare la gestione delle acque piovane e il rafforzamento della coesione sociale. Dal 2021, in Arabia Saudita sono già stati piantumati oltre 100 milioni di alberi e arbusti, che hanno risanato 120.000 ettari di territorio. Città come Dubai e Riyadh stanno guidando questa transizione con progetti ambiziosi: Green Riyadh, che mira a piantare 7,5 milioni di alberi e abbassare la temperatura della città di 2,2°C, e il Dubai 2040 Urban Masterplan, che pone parchi e spazi aperti al cuore degli sviluppi urbani. Parallelamente, cresce anche la domanda di prodotti per il giardinaggio, con un aumento medio delle vendite del 7% annuo, trainato dai nuovi programmi residenziali.