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(Adnkronos) - Cacciatore ferito da un cinghiale durante una battuta di caccia in Molise. L'uomo di 70 anni, residente a Campobasso, è stato caricato alle spalle nei boschi di Lucito da un esemplare di grossa taglia, riportando diverse ferite. Il cacciatore è stato soccorso e trasportato in un primo momento all’ospedale 'Cardarelli' di Campobasso. Successivamente, vista la gravità delle sue condizioni, è stato trasferito all’ospedale di Pescara, dove si trova attualmente ricoverato per le cure del caso.
(Adnkronos) - Un 2025 da record per Radical Storage, la piattaforma che consente a chi viaggia di trovare e prenotare online uno spazio sicuro dove lasciare le valigie, per qualche ora o per l’intera giornata, in modo semplice e tracciabile. Negli ultimi 12 mesi l’azienda ha registrato una crescita del +100% rispetto allo scorso anno. A trainare l’aumento dei flussi sicuramente il Giubileo di Roma e l’ottima stagione estiva, ma in questo momento anche il grande successo dei mercatini di Natale, gli eventi culturali e un turismo di visita più concentrato, in cui l’esperienza si consuma in uno o due giorni. "I numeri - spiega Alessandro Seina, ceo di Leanteam, la startup che ha dato vita al progetto Radical Storage - parlano chiaro. Nel mese di novembre 2025, Bolzano ha registrato un incremento delle richieste del +61% rispetto al 2024, mentre Trento sale addirittura al +85%. Performance straordinaria per Lucca, dove - complice il Lucca Comics - le prenotazioni di deposito bagagli sono più che raddoppiate (+110%). Ottimi risultati anche all’estero con Parigi che fa un +141% e Londra +126%". La crescita di questo business non è solo quantitativa, ma culturale. Il deposito bagagli - per anni un servizio marginale o relegato alle stazioni - è diventato oggi un tassello chiave della 'libertà di movimento' del turista moderno, sempre più attento all’ottimizzazione del tempo di visita. "I nostri risultati - fa notare Stefano Manzi, country manager Italia di Radical Storage - dimostrano come il deposito bagagli non sia più un’esigenza occasionale, ma un elemento entrato stabilmente nella routine di viaggio. Soprattutto nei centri piccoli e mediamente affollati, dove la visita dura poco e ogni ora è preziosa, i viaggiatori non accettano più di girare con le valigie. Vogliono muoversi, esplorare, vivere la città senza pensieri". Radical Storage ha costruito una rete capillare composta da bar, negozi, hotel e attività commerciali che offrono ai viaggiatori uno spazio sicuro per lasciare i bagagli, generando al contempo traffico aggiuntivo e nuove opportunità di business. "I nostri partner locali - aggiunge Manzi - sono il cuore del progetto. Ogni bagaglio consegnato può diventare un potenziale cliente per il territorio. E' la sharing economy che funziona perché fa vincere tutti: viaggiatori, attività locali e città che si rendono più accoglienti". Il turismo del 2025 si sta giocando molto sulla qualità dell’esperienza e sulla gestione del tempo. L’ultimo miglio, quello tra check-in e check-out, è oggi un segmento strategico che incide sulla percezione complessiva del viaggio. Radical Storage - attiva in oltre 1.500 destinazioni nel mondo con più di 10.000 punti deposito - continua a crescere proprio in questa direzione, consolidando un servizio digitale che risolve un’esigenza semplice, concreta e universale. "Il deposito bagagli è ormai parte integrante del customer journey del turista. Chi viaggia oggi vuole un servizio immediato, prenotabile da smartphone, vicino ai luoghi di interesse. E noi continueremo a investire per digitalizzare e rendere più efficiente questo momento del viaggio, in Italia e nel mondo", conclude Seina.
(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. (Video) Il comparto continua a investire risorse e competenze per migliorare le proprie performance ambientali e accelerare il percorso verso la neutralità climatica al 2050. Lo scorso 24 settembre, presso la Camera dei Deputati, Federbeton ha presentato la propria Strategia di decarbonizzazione, che traccia un percorso chiaro di riduzione progressiva delle emissioni tramite leve strategiche. Nella definizione della strategia sono stati individuati interventi di breve e medio periodo che sfruttano tecnologie già mature come l’impiego di combustibili alternativi e l’utilizzo di materiali sostitutivi del clinker, il semilavorato componente prevalente del cemento - spiega la Federazione del settore - La leva chiave per la decarbonizzazione del settore, con uno sviluppo a lungo termine, è la cattura della CO2, una tecnologia che richiede ingenti investimenti e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e stoccaggio. La cattura è fondamentale perché nella produzione di cemento il 60-65% delle emissioni dirette di CO2 deriva dalle stesse reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile. “Cemento e calcestruzzo sono materiali straordinari e insostituibili, che garantiscono la sicurezza e la durabilità delle nostre case, scuole, ospedali. Sono fondamentali per le nostre infrastrutture e città, alimentano la crescita economica e sociale del Paese e contribuiscono concretamente alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e durevoli - ha sottolineato Paolo Zelano, vicepresidente di Federbeton Confindustria - La nostra sfida è mantenere alta la competitività dell’industria italiana continuando a progredire sul fronte della sostenibilità, in particolare quella ambientale. Questo è possibile solo attraverso un impegno collettivo, rafforzando il legame tra industria, ambiente e società”. Il Rapporto di Sostenibilità di Federbeton, come ogni anno, mostra l’impegno, i risultati e gli ambiti di miglioramento della filiera. Emerge, fra l’altro, che il settore conferma la propria circolarità: l’industria del cemento utilizza da anni scarti di altri processi produttivi in sostituzione dell’8% delle materie prime necessarie; i produttori di calcestruzzo preconfezionato e manufatti riutilizzano in media il 29% delle acque di processo ed il 62% degli scarti di produzione, rispettivamente; inoltre, è in aumento la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta dalle aziende stesse. Il Rapporto richiama l’attenzione anche su alcune criticità che non permettono all’industria di esprimere pienamente le proprie potenzialità: “Il tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili con combustibili alternativi nel settore del cemento resta fermo al 26%, lontano dalla media europea del 56%, principalmente a causa di iter amministrativi complessi e disomogenei sul territorio nazionale. I combustibili alternativi sono una soluzione già disponibile, ma al di là dello sforzo dell’industria, è necessario un intervento delle istituzioni al fine di ottenere un’applicazione omogenea sul territorio nazionale del processo di autorizzazione”. Un’altra criticità che emerge dal Rapporto è quella relativa “all’impiego di aggregati recuperati nella produzione di calcestruzzo. Nonostante le potenzialità del settore, questa pratica resta limitata per l’assenza di un mercato nazionale per prodotti conformi agli standard dei calcestruzzi strutturali. Anche in questo caso è necessaria un’azione di sistema che coinvolga produttori, utilizzatori e istituzioni”.