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(Adnkronos) - Il Napoli non si ferma sul mercato e punta Karim Adeyemi. L'attaccante esterno del Borussia Dortmund è tornato a essere il primo obiettivo per rinforzare il reparto offensivo azzurro, secondo le ultime news di calciomercato di oggi, giovedì 31 luglio. Conte aveva già messo il suo nome in cima alla lista a gennaio, dopo la cessione di Kvaratskhelia al Paris Saint-Germain. Il Napoli raggiunse l'accordo con i tedeschi ma si scontrò con il rifiuto di Adeyemi, non convinto di lasciare la Bundesliga a gennaio. Ora le cose potrebbero essere diverse. Dopo aver visto sfumare Dan Ndoye in direzione Premier League, al Nottingham Forest, il ds Manna ha ripreso i contatti per Adeyemi ed è pronto a recapitare al Borussia Dortmund un'offerta da 40 milioni di euro, la stessa inviata al Bologna per Ndoye. Probabile che i tedeschi chiedano qualcosa in più, vista la valutazione da circa 50 milioni del giocatore. Questa volta Adeyemi, 23 anni, potrebbe prendere più seriamente in considerazione un trasferimento in azzurro. Il tedesco, in ogni caso, ha sempre rifiutato ogni destinazione perché si trova molto bene a Dortmund.
(Adnkronos) - In un’epoca in cui anche il lusso sembra essersi omologato, tra guanti bianchi, jet privati e marchi diventati status symbol, una nuova sensibilità si fa strada. È quella dei viaggiatori più colti ed esigenti, che non cercano più semplicemente comfort o status, ma autenticità, memoria, relazione. A rispondere a questa trasformazione è Unexpected Italy, la startup che sta riscrivendo la mappa del lusso attraverso l’Italia più segreta e affascinante. Fondata da una vicentina e da un barlettano che si erano conosciuti a Londra, oggi rappresenta lotta contro il turismo 'mordi e fuggi' e valorizza le comunità locali. “Il vero lusso oggi non è l’abbondanza impersonale di un hotel a cinque stelle indistinguibile da Tokyo a New York”, racconta Elisabetta Faggiana, fondatrice e Ceo che qualche mese fa è stata all’Onu a presentare il proprio progetto che lotta contro l’overtourism, che si batte anche contro l'abuso delle key-box, emblema della spersonalizzazione degli alloggi. “È svegliarsi in una dimora storica - prosegue - dove la colazione è preparata con le ricette di famiglia, è degustare un vino custodito da generazioni nella cantina dei padroni di casa, è ascoltare un artigiano che trasforma la tua storia personale in un abito, un gioiello, un oggetto d’arte. Serve sempre più valorizzare l'esperienzialità, riflettendo le nuove preferenze degli individui con un patrimonio elevato, che sono le stesse delle persone a budget più limitato”. In un mondo dove il lusso si è spesso ridotto a formule preconfezionate - hotel fotocopia, esperienze standardizzate, status da esibire - esiste chi, con coraggio e visione, sta ridisegnando la mappa del viaggio d’élite in Italia. Per questo Unexpected Italy propone un’idea di ospitalità e scoperta fondata su memoria, materia e mani: luoghi autentici, persone vere, emozioni irripetibili. È ciò che si può vivere solo lì, e in nessun altro luogo al mondo. Lusso è unicità. Lusso è memoria. Lusso è emozione. Proposte e idee che stanno interessando moltissimo. Tra gli ultimi appuntamenti a cui Faggiana e Losito sono stati a parlare, anche il Global Business Travel Association e il Forum sul Turismo Sostenibile organizzato da Ambrosetti. “Unexpected Italy - aggiunge Savio Losito - non propone un’altra idea di lusso. Propone la sua vera essenza: irripetibile, locale, intima. Non stelle, ma radici. Non etichette, ma relazioni. Non fretta, ma tempo. In un’epoca che corre, la nostra traveltech company sceglie di fermarsi nei luoghi dove il tempo è ancora maestro. E ci invita a farlo con lei. Perché il vero lusso, oggi, è vivere qualcosa che non si può replicare altrove”. Attraverso una selezione attenta di residenze, botteghe artigiane, cantine e ristoranti, Unexpected Italy costruisce un viaggio sensoriale e culturale che attraversa l’Italia meno ovvia, ma più profonda. Un mosaico fatto di oltre 12 province in continua espansione, dove il lusso non è ostentazione, ma radice, verità, tempo.
(Adnkronos) - In Italia è Sos incendi. Dal 1° gennaio al 18 luglio 2025 nella Penisola si sono verificati 653 incendi che hanno mandato in fumo 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. Una media di 3,3 incendi al giorno con una superficie media bruciata di 47,5 ettari. A scattare questa fotografia è Legambiente che ha diffuso nei giorni scorsi il suo nuovo report 'L’Italia in fumo'. Stando al report di Legambiente, che ha analizzato e rielaborato i dati Effis (European Forest Fire Information System), dei 30.988 ettari di territorio bruciati nei primi sette mesi del 2025, 18.115 hanno riguardato ettari naturali (ossia aree boscate); 12.733 hanno interessato aree agricole, 120 aree artificiali, 7 aree di altro tipo. Il Meridione si conferma l’area più colpita dagli incendi con sei regioni in cima alla classifica per ettari bruciati. Maglia nera alla Sicilia, con 16.938 ettari bruciati in 248 roghi. Seguita da Calabria, con 3.633 ettari in 178 eventi incendiari, Puglia con 3.622 ettari in 69 eventi, Basilicata con 2.121 ettari in soli 13 roghi (con la media ettari per incendio più alta: 163,15), Campania con 1.826 ettari in 77 eventi e la Sardegna con 1.465 ettari in 19 roghi. Tra le regioni del Centro e Nord Italia: ci sono il Lazio (settimo in classifica) con 696 ettari andati in fumo in 28 roghi e la Provincia di Bolzano (ottava in classifica) con 216 ettari in 3 roghi e la Lombardia. Per l’associazione ambientalista, "ad oggi il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari". Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafia diffuso il 10 luglio scorso, nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali, un dato però in calo del 12,2% rispetto al 2023. “Per contrastare gli incendi boschivi - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - non basta concentrarsi sull’emergenza estiva o su singole cause, ma è fondamentale adottare un approccio integrato che integri prevenzione, rilevamento, monitoraggio e lotta attiva. Bisogna puntare sulla prevenzione attraverso una gestione territoriale efficace, che includa l’uso ecologicamente sostenibile delle risorse agro-silvo-pastorali. Ma è anche fondamentale promuovere e remunerare i servizi ecosistemici, sostenendo e rivitalizzando le comunità rurali nelle aree interne e montane affinché possano riappropriarsi di una funzione di presidio territoriale. Allo stesso tempo è importante applicare la normativa vigente per arginare qualsiasi ipotesi di speculazione futura sulle aree percorse dal fuoco, ed estendere le pene previste per il reato di incendio boschivo a qualsiasi rogo. È cruciale rafforzare le attività investigative per individuare i diversi interessi che spingono ad appiccare il fuoco, anche in modo reiterato. L’analisi approfondita dei luoghi colpiti e dei punti d’innesco accertati può costruire una mappa investigativa essenziale per risalire ai responsabili”. Da segnalare anche gli incendi scoppiati in aree naturali. Su 30.988 ettari di territorio bruciati, 6.260,99 hanno riguardo aree Natura 2000 in 198 eventi incendiari. A livello regionale, Puglia e Sicilia risultano le regioni più colpite da incendi in aree Natura 2000.