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(Adnkronos) - Marc Marquez centra la pole position nel Gp di Aragon per la settima volta in carriera. Nell'ottavo appuntamento del Mondiale di MotoGp, oggi sabato 7 giugno, lo spagnolo della Ducati conquista la 71/a partenza al palo della carriera, facendo segnare il miglior tempo con un 1'45"704 precedendo altre tre moto della scuderia di Borgo Panigale. Alle sue spalle il fratello Alex (1'45"964), a seguire i due italiani Franco Morbidelli (1'45"984) e Francesco 'Pecco' Bagnaia (1'46"307). Quinto posto per lo spagnolo della Ktm Pedro Acosta (1'46"321) che si lascia alle spalle il compagno di marca, il sudafricano Brad Binder (1'46"333) e il connazionale della Ducati Fermin Aldeguer (1'46"360). A completare la top ten lo spagnolo della Ktm Maverick Vinales (1'46"434), il francese della Yamaha Fabio Quartararo (1'46"441) e il pilota romano della Ducati Fabio Di Giannantonio (1'46"703). 1. Marc Marquez (Ducati) 2. Alex Marquez (Gresini) 3. Franco Morbidelli (VR46 Academy) 4. Francesco Bagnaia (Ducati) 5. Pedro Acosta (KTM) 6. Brad Binder (KTM) 7. Fermin Aldeguer (Gresini) 8. Maverick Vinales (KTM) 9. Fabio Quartararo (Yamaha) 10. Fabio Di Giannantonio (VR46 Academy) 11. Joan Mir (Honda) 12. Johann Zarco (Honda) 13. Raul Fernandez (Aprilia) 14. Jack Miller (Yamaha) 15. Alex Rins (Yamaha) 16. Miguel Oliveira (Aprilia) 17. Enea Bastianini (KTM) 18. Augusto Fernandez (Yamaha) 19. Lorenzo Savadori (Aprilia) 20. Marco Bezzecchi (Aprilia) 21. Somkiat Chantra (Honda)
(Adnkronos) - Giuseppe Conte, manager delle risorse umane, nel suo libro 'In difesa dello smart working' (edito da Castelvecchi) affronta le sfide e le opportunità legate al lavoro flessibile. Con un’esperienza consolidata nel management pubblico, Conte esplora l'importanza di conciliare l'impiego con la vita privata, sottolineando la necessità di una nuova cultura aziendale. "Con l’autorità si può chiedere il rispetto delle regole, ma non si può imporre un cambiamento culturale", afferma Conte. Il suo approccio propone che motivare le persone non è questione di premi o punizioni, ma di ispirarle a trovare gratificazione nel loro lavoro. Lo smart working diventa così un potente strumento di fiducia, responsabilità e crescita reciproca. In un contesto in continua evoluzione, il trattenere i talenti è essenziale. Lo smart working, promuovendo una leadership orizzontale e un paradigma di collaborazione, risponde a questa sfida, mettendo le persone al centro dell’organizzazione. 'In difesa dello smart working' diventa così un invito a ripensare il lavoro con un approccio innovativo, dove la sostenibilità sistemica assieme al benessere e alla motivazione del lavoratore diventano priorità indiscutibili.
(Adnkronos) - "Ci piace che con il gioco di parole di 'Plan' e 'Eat', quindi della pianificazione del mangiare, ci sia il messaggio stesso e la salvaguardia del Pianeta che è un po' il nome che risuona nell'associare queste due parole". Così Nicola Lamberti, Ceo di PlanEat, intervenendo alla conferenza stampa ‘Prevenire lo spreco alimentare: la rivoluzione digitale di Planeat’, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato. PlanEat nasce dall'unione di "competenze informatiche, perché questo era l'ambito dove ci sentivamo forti, uniti a un'esperienza maturata da un gruppo di nostri soci che è legato al mondo della ristorazione nel tentativo di generare qualcosa di positivo per l'ambiente, il sistema e il Pianeta. Per cui la cosa più grande che potevamo abbracciare con questa idea è proprio il concetto di Pianeta". Analizzando nel dettaglio tutti i meccanismi che portano a comprare cibo in eccesso è stata sviluppata "una piattaforma che potesse mettere in maniera semplice ogni famiglia nella condizione di poter pianificare la settimana, mettendo al posto di un carrello una tabella - colazione, pranzo e cena e i giorni della settimana - e in ogni cella, al posto degli ingredienti, ciò che ci piacerebbe mangiare. Siamo noi che facciamo il calcolo al contrario degli ingredienti che servono per cucinare tutti quei piatti che si è deciso di mangiare. E coniughiamo piatti da cucinare con piatti già pronti". "Un risvolto interessante è che nella zona dove noi stiamo sperimentando questo approccio ci occupiamo anche di tutta la parte produttiva quindi laviamo, tagliamo, etichettiamo, impacchettiamo e consegniamo gli alimenti raggruppati per kit di ricetta. In questa maniera non ci dobbiamo preoccupare di avere gli ingredienti a disposizione e il tempo per poterli cucinare perché tutti quei piatti sono fattibili in poco tempo e hai la certezza di avere le istruzioni e tutti gli ingredienti necessari per cucinarli. Per cui in fase di programmazione si riesce a mangiare in maniera molto più varia, più sana, più equilibrata", spiega Lamberti.