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(Adnkronos) - Tyler Perry citato in giudizio per presunte violenze sessuali. La denuncia, presentata presso il Tribunale Superiore di Los Angeles, riguarda Mario Rodriguez, attore apparso nel film del 2016 'Boo! A Madea Halloween', diretto, sceneggiato e interpretato dallo sceneggiatore e regista statunitense. Secondo l'atto di citazione, Perry avrebbe molestato Rodriguez in più occasioni nel corso di diversi anni nella sua abitazione di Los Angeles. In particolare, la denuncia cita un episodio del 2018 in cui Perry avrebbe stretto Rodriguez in un abbraccio indesiderato e lo avrebbe palpeggiato. Rodriguez, che nel film interpretava il personaggio 'Frat Guy #10', ha fatto causa per aggressione sessuale, violenza sessuale e inflizione intenzionale di sofferenza emotiva. L'attore ha inoltre presentato una richiesta contro Lionsgate, distributore del film, accusando la società di aver ignorato i comportamenti di Perry. L'accusa chiede un risarcimento di almeno 77 milioni di dollari. La denuncia, riporta la rivista 'Variety', descrive un episodio avvenuto nella sala proiezioni di Perry pochi mesi dopo il loro primo incontro nel 2015. "Il signor Perry mise la mano sulla coscia interna del signor Rodriguez, accanto al suo organo genitale, dicendo 'Va bene' mentre continuava a sfregare la coscia", si legge nel'atto di citazione. Rodriguez sostiene che i contatti con Perry si siano interrotti nel 2019, ma che il regista avrebbe continuato a contattarlo sporadicamente. L'attore ha deciso di procedere legalmente dopo aver letto notizie relative a una precedente causa per molestie sessuali intentata da Derek Dixon, un altro collaboratore di Perry. Alex Spiro, avvocato di Perry, ha replicato: "Dopo aver perso recentemente un'altra causa contro il signor Perry, lo stesso avvocato ha presentato un'ulteriore richiesta risalente a più di dieci anni fa, destinata anch'essa a fallire". La causa di Dixon, attore nella serie 'The Oval', riguardava presunte molestie avvenute nel 2021 e includeva messaggi testuali che l'attore sostiene dimostrino ripetuti commenti e avances sessuali da parte di Perry. Dixon chiedeva almeno 260 milioni di dollari come danni punitivi. Jonathan Delshad, legale di Rodriguez e Dixon, ha sottolineato l'esistenza di numerosi messaggi testuali che rafforzerebbero le accuse dei suoi clienti. "Il signor Rodriguez aspetta con fiducia il suo giorno in tribunale per rendere Perry responsabile delle sue azioni", ha dichiarato Delshad, aggiungendo che le affermazioni degli avvocati del regista "non fanno che permettere a Perry di continuare a vittimizzare persone come Rodriguez". Nella nuova denuncia si legge che "Rodriguez ha deciso di raccontare la sua storia per ottenere giustizia e fermare Perry, che continuava a usare il suo potere e la sua influenza per molestare attori in cerca di fortuna. Quando Perry è venuto a sapere della causa, ha contattato Rodriguez via messaggio, affermando di sentirsi tradito". (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - in collaborazione con The Glenrothes Premiumizzazione e identità visiva potente e fuori dagli schemi. Ecco quali sono le novità nel bicchiere per il whisky, distillato con tre secoli di storia che però da venti anni vive una grandiosa età dell’oro e si dimostra capace di scrollarsi la polvere di dosso. Un esempio su tutti è quello di The Glenrothes, che presenta una nuova identità e un nuovo packaging per celebrare l’eccellenza dello Speyside scozzese. The Glenrothes è una storica distilleria scozzese fondata nella cittadina di Rothes nel 1879, una storia lunga e gloriosa ben nota agli appassionati del 'Re dei Distillati', lo Scotch Whisky, eppure la strada scelta è quella di un restyling profondo dell’immagine e di un packaging completamente riprogettato. Il restyling, curato dall’agenzia di branding e design londinese Lewis Moberly, ridefinisce l’identità visiva di The Glenrothes, costruendo una gamma coerente e immediatamente riconoscibile. La bottiglia tondeggiante iconica della distilleria è stata reinterpretata con un profilo più alto ed elegante e un collo più slanciato. Le etichette presentano le note di degustazione scritte a mano da Laura Rampling, Master Whisky Maker di Glenrothes Il packaging secondario - un cilindro a doppio strato che si apre rivelando la bottiglia - è ispirato ai legni di maturazione e ai colori della Tenuta di The Glenrothes: dal verde lichene del 15 anni alle tonalità più profonde e autorevoli del 18 e 25 anni. Il progetto nasce con un obiettivo chiaro: zero plastica, zero metallo, zero pelle. Interamente a base di carta e cartone, con uso minimo di lamina, il packaging è 100% riciclabile e in linea con l’approccio sostenibile del gruppo. La nuova gamma non punta infatti a volumi da prodotto mass market, ma a rendere l’immagine coerente con le dinamiche qualitative dell’industria del whisky. "The Glenrothes è un Single Malt dedicato a chi sa scegliere e riconoscere la qualità, un prodotto dal carattere accessibile ma dalla complessità raffinata. Eleganza, genuinità del colore, equilibrio dei legni e profondità aromatica definiscono un brand che, pur rimanendo fedele alla propria storia, entra oggi in una nuova era, spiega una nota dell'azienda. La nuova identità visiva è poi inoltre l’occasione per alzare ulteriormente l’asticella della qualità in casa Glenrothes. Scompaiono i classici imbottigliamenti con 10 e 12 anni di età e si parte direttamente dal 15 anni- una prima assoluta per la distilleria di Rothes, per poi ascendere verso l’olimpo dei Single Malt, con invecchiamenti importanti di 18 anni e 25 anni. The 15 rappresenta quindi la nuova espressione stabile della distilleria e matura per 15 anni in botti di rovere europeo ex sherry, selezionate personalmente da Laura Rampling. Il suo profilo aromatico combina frutta matura, spezie e un’eleganza commovente, con un colore 100% naturale, tratto distintivo dell’intero portafoglio The Glenrothes. Riconosciuta come “tesoro nascosto dello Speyside”, The Glenrothes si distingue per l’uso di acqua di sorgente dal contenuto minerale eccezionalmente basso e per un processo di distillazione lento, condotto in alambicchi particolarmente alti. Il risultato è un distillato di base fragrante, fruttato e di grande finezza. La distilleria è una delle poche a mantenere in vita un laboratorio interno di artigiani bottai, che restaurano e preparano migliaia di botti ogni anno. Una scelta artigianale che, unita alla filiera dei legni controllata direttamente dalla casa madre Edrington, dall’albero alla botte, garantisce una qualità costante e una personalità inconfondibile.
(Adnkronos) - La consegna degli attestati 2025 del Premio Gallura, assegnati dalla giuria a Loiri il 6 aprile, si è svolta sabato scorso a bordo della nave Moby Fantasy, il traghetto più grande ed ecologicamente sostenibile del Mediterraneo insieme alla gemella Moby Legacy. La consegna dei premi è stata preceduta da alcuni interventi sul Premio Gallura che, oltre ad aver svolto un ruolo sociale in tutti questi anni, ha stimolato la nascita di numerose aziende; ultime due in ordine di tempo la Cantina Gian Mario Uggias di Olbia e la Cantina Tonino Cosseddu di Benetutti, che ha fatto il suo esordio proprio in questa occasione. Ha aperto il convegno Giuliano Lenzini e il suo intervento è stato seguito da quelli del responsabile commerciale di Moby Alessandro Onorato, del sindaco di Loiri Porto San Paolo Francesco Lai, del consigliere regionale Angelo Cocciu, del dirigente Moby Pierre Canu, del comandante della Moby Fantasy, di Fabio Fiori, presidente albergatori Olbia, e di Nicola Pandolfi in rappresentanza dell'A.I.S. regionale e della sezione Gallura. Presenti anche Li Femini di Gaddura e il circolo gallurese Veicoli d'Epoca di Olbia. Una targa è stata consegnata alla cantina Alba di Ossi, che ha iniziato l'attività proprio dopo aver partecipato al Premio Gallura, per il suo Cagnulari che quest'anno ha ricevuto numerosi riconoscimenti e inoltre produce un formato speciale “Rombo di Tuono”, un vino nato dall'incontro tra Bastiano e Gigi Riva, che ha voluto ricordare, con molta emozione. Il Premio Gallura di cui è stato insignito Vincenzo Onorato, armatore di Moby, è stato ritirato dal figlio Alessandro, responsabile commerciale della compagnia. La motivazione del riconoscimento è parte dei ricordi di Giuliano Lenzini, che rappresentano un pezzo di storia della Sardegna: “La prima nave su cui sono salito nel 1962 si chiamava 'Città di Napoli' e insieme alla gemella 'Città di Nuoro', collegava Olbia a Civitavecchia e poteva trasportare 1200 passeggeri e 32 auto e aveva 182 cabine. In quel momento storico, nonostante la riforma agraria fortemente voluta dal ministro e poi presidente della Repubblica Antonio Segni, che mise la prima pietra alla cantina del Vermentino di Monti, la Sardegna viveva un momento molto difficile, e solo con l'arrivo dell'Aga Khan e la nascita della Costa Smeralda è cominciata una rinascita che riflette l'attuale sviluppo economico dell'isola legato al turismo”. Continua Lenzini: “Da qui l'esigenza degli armatori di modernizzare i mezzi di trasporto da e per la Sardegna. Con il varo delle navi gemelle Moby Legacy e Moby Fantasy, i due più grandi traghetti del Mediterraneo, con 441 cabine e la possibilità di trasportare 2370 passeggeri e 1300 auto, la Moby raggiunge un primato che insieme alla modernità dei servizi permette di viaggiare in maniera piacevole”.