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(Adnkronos) - Piccolo stop forzato per Emma Marrone. La cantante salentina ha raccontato ai follower di essere alle prese con una labirintite, un disturbo dell’orecchio interno che provoca vertigini, nausea e perdita di equilibrio. Con una storia Instagram, Emma si è mostrata a letto, con il volto coperto da una mano, accompagnando la foto con un messaggio ironico: "Scusate, sono a letto con la labirintite. È come stare su una barchetta in mezzo al mare forza nove. Però volevo dirvi che se shazammate Brutta Storia vi fate due risate. Oppure vi è bastata questa storia". Con la solita autoironia, l’artista ha rassicurato i fan, spiegando che si tratta solo di un imprevisto temporaneo e ha colto l’occasione per promuovere il suo ultimo brano ‘Brutta storia’. La labirintite si manifesta con vertigini intense, nausea, acufeni e difficoltà a mantenere la stabilità, spesso in seguito a un’infezione virale o batterica. I sintomi possono comparire all’improvviso e durare da pochi giorni a diverse settimane. La cantate ha lasciato però intendere che il recupero è già in corso.
(Adnkronos) - Un passo avanti nella tutela della sicurezza dei lavoratori, ma anche un banco di prova per le imprese e per la filiera degli appalti. Il decreto Sicurezza sul lavoro 2025, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 ottobre, rappresenta una svolta nel modo in cui il Paese affronta il tema della prevenzione e della responsabilità nei luoghi di lavoro. L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare la cultura della sicurezza, intervenendo su tre fronti principali: inasprimento delle sanzioni, maggiore tracciabilità dei lavoratori e ampliamento degli obblighi di valutazione e prevenzione, anche sul piano psicosociale. Il provvedimento interviene in un contesto ancora segnato da un numero troppo elevato di infortuni gravi e mortali. Da qui, la scelta del governo di puntare su strumenti digitali di controllo, patente a crediti e badge di identificazione, in un sistema che mira non solo a punire, ma soprattutto a prevenire e responsabilizzare. Le modifiche al D.Lgs. 81/08 - il Testo Unico sulla sicurezza - introducono infatti nuovi obblighi per imprese, committenti e subappaltatori, ma anche incentivi per chi dimostra un impegno concreto in materia di sicurezza e formazione. Come spiega Valentina Pepe, avvocato, partner dello studio legale Pepe & Associati, “il nuovo decreto introduce misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, nell’ottica di un rafforzamento della cultura della sicurezza, di un incremento della prevenzione e della riduzione degli infortuni in ogni ambito lavorativo". "Il decreto Sicurezza - specifica - introduce, tra l’altro, una serie di modifiche al meccanismo della ‘patente a crediti’ nei cantieri, intervenendo sull’art. 27 del D.Lgs. 81/08 (Testo Unico Sicurezza) che disciplina la materia, come già modificato dal decreto-legge del 2 marzo 2024, n. 192. A decorrere dal 1° ottobre 2024, come noto, sono tenuti al possesso della patente le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili. La patente è dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente di operare nei cantieri temporanei o mobili con una dotazione pari o superiore a quindici crediti”. Tra le novità principali del decreto Sicurezza, l’inasprimento delle sanzioni per chi opera nei cantieri senza la 'patente a crediti', con l’importo massimo che passa da 6.000 a 12.000 euro, ferma restando la previsione relativa all’esclusione per un periodo di sei mesi dalla partecipazione ai lavori pubblici di cui al codice dei contratti pubblici. Il decreto, spiega ancora Pepe, “oltre ai ‘provvedimenti definitivi’ già contemplati della norma, prevede ora che, per le violazioni relative al lavoro irregolare, la decurtazione dei crediti si applichi automaticamente al momento della notifica del verbale di accertamento da parte degli organi di vigilanza, anche avvalendosi delle informazioni contenute nel Portale nazionale del sommerso (Pns), migliorando così l’efficacia e la tempestività dei controlli”. In caso di infortuni gravi, mortali o con esiti invalidanti permanenti, inoltre, il decreto prevede che le Procure trasmettano tempestivamente all’Inl tutte le informazioni necessarie per adottare il provvedimento, basandosi sugli elementi oggettivi e soggettivi contenuti nei verbali dei pubblici ufficiali intervenuti sul luogo e nelle immediatezze del sinistro, al fine di supportare l’azione degli ispettori. “L’inasprimento delle misure di controllo e sanzionatorie in tema di ‘patente a crediti’ introdotte dal decreto Sicurezza 2025 - osserva Pepe - dimostrano la crescente attenzione delle istituzioni non solo in materia di sicurezza, ma anche rispetto ai fenomeni di lavoro irregolare e all’istituto del subappalto che, negli ultimi anni, è stato ampiamente strumentalizzato nell’ottica della riduzione dei costi del lavoro e dell’eluzione delle normative di tutela”. Sul piano organizzativo, il decreto richiede alle imprese una revisione profonda dei propri sistemi di controllo. Secondo Andrea Puccio, avvocato, founding partner dello studio legale Puccio Penalisti Associati, “il potenziamento dei controlli ispettivi, specie per i soggetti che operano in regime di subappalto, imporrà certamente alle imprese una più rigorosa attenzione all’organizzazione della sicurezza e alla tracciabilità delle responsabilità lungo la filiera”. Un obbligo che, però, può diventare anche un’opportunità. “D’altra parte - precisa - si tratta di una misura coerente con l'obiettivo dichiarato del decreto, che mira a rafforzare ulteriormente la prevenzione, così da ridurre la frequenza degli infortuni sul lavoro. L’auspicio è, dunque, quello di rendere la conformità un elemento strutturale della gestione aziendale; in questo senso, il decreto prevede anche meccanismi di incentivazione economica, che legano la performance in materia di sicurezza ai costi contributivi delle imprese, tramite la revisione delle aliquote Inail”. Dal punto di vista delle aziende, il nuovo impianto normativo segna un cambiamento profondo nel modo di gestire la sicurezza operativa. Come afferma Marius Neagu, fondatore di Macos Srl, “il nuovo decreto Sicurezza lavoro 2025 rappresenta un cambio di passo significativo in materia di controllo e tracciabilità dei lavoratori nei cantieri, introducendo l’obbligo del badge digitale di riconoscimento per tutti, inclusi i lavoratori di ditte subappaltatrici”. Un obbligo che, se disatteso, non grava più solo sul singolo subappaltatore: “Nel caso in cui un subappaltatore non rispetti l’obbligo del badge digitale - prosegue Neagu - la responsabilità ricade anche sull’impresa appaltatrice, che è tenuta a garantire la regolarità dei flussi di accesso e la corretta identificazione di tutto il personale operante in cantiere. In assenza di tali verifiche, l’appaltatore può essere ritenuto corresponsabile e incorrere in sanzioni amministrative, sospensione delle attività e, nei casi più gravi, interdizione temporanea dai lavori. È dunque fondamentale che le imprese strutturino un sistema di controllo interno rigoroso, con protocolli di verifica preventiva e monitoraggio costante dei soggetti coinvolti nella filiera”. Per Macos, già da tempo certificata Iso 9001 (qualità), Iso 45001 (sicurezza sul lavoro), con attestazione Soa Og1 classe 8 - illimitata, Rating di Legalità Agcm e che ha adottato un Modello organizzativo 231, “il badge digitale non è soltanto un adempimento tecnico, ma uno strumento che rafforza la cultura della sicurezza e della trasparenza". "Ci auguriamo che la sua introduzione favorisca una maggiore tracciabilità delle presenze e un più efficace coordinamento tra imprese, subappaltatori e istituzioni di controllo, promuovendo un modello di cantiere realmente sicuro e sostenibile”, avverte Marius Neagu. Ma il decreto Sicurezza non guarda solo ai cantieri. Come sottolinea Giulietta Bergamaschi, avvocato e managing partner dello studio legale Lexellent, “le molestie e le violenze sono un rischio da prevenire a tutti gli effetti nel contesto della sicurezza sul lavoro, lo erano a seguito della ratifica della Convenzione Ilo n. 190 e lo sono adesso a maggior ragione grazie alle precisazioni contenute nel recente decreto che coordina il testo del D. Lgs. 81/08 con le disposizioni normative". "In sintesi, la legge - spiega - riconosce che la dignità della persona è un fattore di rischio che deve essere tutelato con la stessa serietà con cui si prevengono gli infortuni fisici. L'obbligo di includere specificamente queste fattispecie di rischio nel Documento di valutazione dei rischi (Dvr) rende ancor più evidente che si tratta di un preciso obbligo normativo e legale per il datore di lavoro. Le aziende non potranno più limitarsi a intervenire dopo un evento, ma dovranno adottare un approccio proattivo di identificazione, misurazione e implementazione di misure preventive specifiche (ad esempio, codici di condotta, canali di segnalazione riservati, formazione mirata)". "L'aggiornamento delle procedure per la gestione dello stress lavoro-correlato per includere anche le molestie è particolarmente significativo. Questa integrazione cementa il concetto che il benessere psicologico è parte integrante della salute e sicurezza sul lavoro, come stabilito dal Testo Unico. Queste novità spingono le organizzazioni a una maturità culturale che va oltre il mero adempimento. La prevenzione efficace richiede un vero cambiamento culturale, promozione di un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso e la formazione di tutte le figure aziendali, inclusi preposti, dirigenti e lavoratori”, conclude.
(Adnkronos) - A2A è tra i vincitori del Premio Sviluppo Sostenibile 2025, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Italian Exhibition Group con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Nell’ambito di Ecomondo, la principale manifestazione italiana dedicata alla green e circular economy, il Gruppo ha conseguito il primo posto per il settore 'Decarbonizzazione e adattamento al cambiamento climatico' ed è stato premiato per il progetto di recupero di calore dal data center Qarnot, realizzato nella centrale A2A Lamarmora di Brescia. L’iniziativa rappresenta una delle prime applicazioni in Italia del recupero di calore dai data center e la prima a utilizzare un innovativo sistema di raffreddamento a liquido collegato a una infrastruttura di teleriscaldamento urbano. Grazie alla collaborazione con la società francese Qarnot, l’impianto consente di catturare il calore generato dai server a temperature elevate, fino a 65 °C, e di immetterlo direttamente nella rete, trasformando un’attività energivora in una fonte utile per la comunità. A regime il progetto permetterà di produrre 16 GWh di calore pulito all’anno, soddisfacendo il fabbisogno termico di circa 1.350 appartamenti, evitando l’emissione di oltre 3.500 tonnellate di CO2, l’equivalente dell’anidride carbonica assorbita da 22mila alberi in un anno. “Questo premio riconosce il valore di un’innovazione che coniuga transizione digitale, economia circolare e sostenibilità ambientale - ha dichiarato Fulvio Roncari, direttore generale della Business Unit Circular Economy di A2A durante la cerimonia di consegna del premio - I data center sono infrastrutture strategiche per il futuro: grandi consumatori di energia, possono diventare alleati della transizione ecologica. Con il progetto Qarnot dimostriamo che ogni cascame termico può essere rimesso in circolo. È una visione concreta di teleriscaldamento 4.0, in cui le reti diventano sistemi intelligenti e integrati al servizio dei territori. Con i data center che potrebbero nascere nei contesti urbani dotati di reti di teleriscaldamento, in Italia si potrebbe recuperare calore green sufficiente a soddisfare il fabbisogno di circa 800mila famiglie. È una grande opportunità per fare della transizione digitale anche una leva di decarbonizzazione delle città”.