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(Adnkronos) - Le forze israeliane (Idf) hanno effettuato raid aerei contro obiettivi degli Houthi in Yemen. Jet israeliani hanno colpito la centrale elettrica di Hezyaz, nei pressi della capitale Sana'a, e infrastrutture nei porti di Hodeida e Ras Isa, sulla costa occidentale dello Yemen, hanno reso noto i militari secondo quanto riporta il Times of Israel. Per le Idf, la centrale fungeva da infrastruttura "cruciale per il regime terroristico degli Houthi nelle sue attività militari". Israele, precisa il Times of Israel, ha coordinato gli attacchi con gli Usa, ma non si è trattato di un'operazione congiunta. Le Idf hanno confermato di aver colpito "obiettivi militari del regime terroristico degli Houthi" dopo "ripetuti attacchi con droni e missili superficie-superficie contro Israele". Non ci sono per ora notizie di vittime. "Il regime terroristico degli Houthi - ribadiscono via X - è una parte centrale dell'asse iraniano del terrore e i loro attacchi" continuano "a destabilizzare la regione e il mondo". Le Idf ripetono che "continueranno a intervenire contro qualsiasi minaccia allo Stato di Israele e ai suoi cittadini". "Come promesso, gli Houthi" dello Yemen, che da anni l'Iran è accusato di sostenere, "stanno pagando e continueranno a pagare un prezzo alto per la loro aggressione contro di noi", ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione diffusa via X. "Gli Houthi sono un'estensione dell'Iran e servono gli obiettivi terroristici dell'asse iraniano in Medio Oriente. Rappresentano un pericolo per Israele e per tutta la regione, danneggiando anche la libertà di navigazione - si legge ancora nella dichiarazione - Agiremo con determinazione e con forza contro qualsiasi entità che minacci Israele, ovunque e ogni volta che sarà necessario". Dopo l'ultima raffica di raid aerei israeliani contro gli Houthi in Yemen, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto che “non ci sarà alcuna immunità” per i leader del gruppo sostenuto dall'Iran. Lo riporta il Times of Israel. "Non ci sarà alcuna immunità per nessuno - ha affermato Katz in un video - Vi inseguiremo e vi daremo la caccia e distruggeremo le infrastrutture del terrore che avete creato”. Gli attacchi di oggi sono stati lanciati mentre nella capitale dello Yemen, Sana'a, si teneva la protesta settimanale a sostegno della Striscia di Gaza. Dal 2015 gli Houthi controllano Sana'a e altre aree del nord e dell'ovest dello Yemen e hanno iniziato a lanciare droni e missili in direzione del territorio israeliano e di navi che considerano legate a Israele nelle acque del Mar Rosso e nel Golfo di Aden come reazione alle operazioni militari israeliane nella Striscia, scattate in risposta all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in Israele. Una fonte autorevole delle brigate Qassam, braccio armato di Hamas, ha riferito ad Al Jazeera che, a causa dell'operazione militare israeliana, la maggior parte dei prigionieri israeliani detenuti nel nord di Gaza “sono ora dispersi”. La fonte ha aggiunto che le Brigate Qassam “avevano ripetutamente messo in guardia dal raggiungimento di questo risultato”, di cui ritengono responsabili il premier Netanyahu e l'esercito israeliano. “Le Brigate Qassam ancora una volta ritengono il governo nemico e il suo esercito pienamente responsabili della vita e del destino dei loro prigionieri”, ha detto. Netanyahu ha incontrato i negoziatori, i capi delle agenzie di sicurezza, per ricevere un aggiornamento sui negoziati sugli ostaggi in corso a Doha. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano citato dal Times of Israel. ''I colloqui a Doha continuano con intensità e in completa discrezione'', ha affermato. "I negoziati che si stanno svolgendo ora sono piuttosto seri e offrono la possibilità di concludere l'accordo nelle prossime due settimane", ha detto a Npr il direttore della Cia, William Burns, citato da Haaretz. Il portavoce del consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, in un briefing con la stampa ha spiegato che nei colloqui tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi ci sono stati “alcuni progressi”, ma “non crediamo che il lavoro sia finito”. Kirby ha aggiunto che Hamas è il motivo per cui non è stato raggiunto un accordo, sottolineando gli “ostacoli che Hamas continua a sollevare e alla sabbia che continua a gettare negli ingranaggi. È questo il motivo per cui non abbiamo un accordo”. Il portavoce ha infine affrontato il tema degli Houthi in Yemen, ribadendo che gli Stati Uniti “continueranno a degradare le capacità degli Houthi” e “faranno ciò che devono fare per rendere più difficile per gli Houthi rappresentare una minaccia”. Il conteggio ufficiale palestinese delle vittime dirette nella guerra tra Israele e Hamas nei primi 9 mesi di conflitto probabilmente ha sottostimato il numero delle vittime del 41 per cento. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, che è stato condotto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine, dalla Yale University e di altre istituzioni. I ricercatori hanno stimato 64.260 decessi dovuti a lesioni traumatiche durante il periodo preso in considerazione, circa il 41 per cento in più rispetto al conteggio ufficiale del Ministero della Salute palestinese. Lo studio ha affermato che il 59,1 per cento erano donne, bambini e persone di età superiore ai 65 anni. Non ha fornito una stima dei combattenti palestinesi tra i morti. "L'ospedale Al-Awda, l'ultimo ancora funzionante nel nord di Gaza, è sopraffatto dai pazienti" ed è in una situazione di "carenza di carburante e di forniture mediche essenziali". A ribadire la situazione difficile della struttura è l'ufficio dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per i territori palestinesi occupati. "L'Oms - si legge in un post su X - ha lavorato per raggiungere l'ospedale per rifornirlo e per valutare la situazione dell'ospedale Kamal Adwan non funzionante. Tuttavia, strade danneggiate e facilitazioni insufficienti hanno reso impossibile un accesso sicuro. Chiediamo urgentemente un'azione immediata per rendere le strade percorribili e per facilitare l'accesso" consentendo di "sostenere l'ospedale Al-Awda e mantenerlo operativo". La situazione a Gaza, aggiunge l'ufficio locale dell'Oms in un secondo post, "rimane disperata. Il settore sanitario viene sistematicamente smantellato e spinto al punto di rottura, la sua resilienza messa alla prova da gravi carenze di forniture mediche, attrezzature e personale specializzato. Gli ospedali sono diventati campi di battaglia", cosa che li ha messi "fuori servizio privando chi ha bisogno di cure salvavita. L'Oms e i partner stanno facendo tutto il possibile per mantenere operativi gli ospedali e i servizi sanitari. Ripetiamo il nostro appello per la protezione dell'assistenza sanitaria, per un ritmo accelerato di evacuazioni mediche e l'uso di tutti i corridoi da Gaza per far uscire i pazienti, per un accesso prolungato agli ospedali, per un maggiore flusso di aiuti dentro e attraverso Gaza e per un cessate il fuoco urgente e duraturo".
(Adnkronos) - “La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti cambiamenti alle detrazioni fiscali per le famiglie, con l’obiettivo di favorire i nuclei familiari numerosi e con redditi medio-bassi. Il nuovo sistema prevede l’introduzione del quoziente familiare, che modula le detrazioni in base al reddito complessivo e al numero di figli a carico. Le modifiche introdotte rappresentano un passo significativo verso una maggiore equità fiscale, privilegiando le famiglie numerose e quelle con maggiori necessità economiche. L’introduzione del quoziente familiare segna un cambio di paradigma, mettendo al centro il sostegno concreto ai nuclei con figli e alla disabilità". Così, con Adnkronos/Labitalia, Matteo De Lise, commercialista e presidente Aiecc (Associazione italiana degli esperti della composizione della crisi), racconta le modifiche alle detrazioni fiscali inserite dalla Manovra Finanziaria 2025. Secondo De Lise, "questa scelta, sebbene penalizzi i redditi più alti, può essere interpretata come un investimento sul futuro, valorizzando il ruolo sociale delle famiglie e incentivando la natalità in un contesto di crisi demografica". "In definitiva, sono modifiche che mirano a redistribuire le agevolazioni fiscali, penalizzando i redditi più alti e i nuclei familiari senza figli a carico, e favorendo le famiglie numerose con redditi fino a 50.000 euro lordi”, sottolinea. Come spiega De Lise, sono stati inseriti limiti alle detrazioni per redditi elevati: "Per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, viene introdotto un tetto massimo alle spese detraibili. Reddito tra 75.000 e 100.000 euro: limite base di 14.000 euro. Reddito oltre 100.000 euro: limite base di 8.000 euro". "Questi importi -spiega l'esperto- sono poi moltiplicati per un coefficiente che varia in funzione del numero di figli a carico: 0,50: nessun figlio a carico; 0,70: un figlio a carico; 0,85: due figli a carico; 1: più di due figli a carico o almeno un figlio con disabilità". Ed ecco degli esempi di applicazione. "Per un contribuente -spiega De Lise- con reddito tra 75.000 e 100.000 euro, senza figli a carico: 14.000 euro × 0,50 = 7.000 euro di spese detraibili; con un figlio a carico: 14.000 euro × 0,70 = 9.800 euro di spese detraibili; con due figli a carico: 14.000 euro × 0,85 = 11.900 euro di spese detraibili; con più di due figli o un figlio con disabilità: 14.000 euro × 1 = 14.000 euro di spese detraibili". E ancora, prosegue, "per un contribuente con reddito oltre 100.000 euro senza figli a carico: 8.000 euro × 0,50 = 4.000 euro di spese detraibili; con un figlio a carico: 8.000 euro × 0,70 = 5.600 euro di spese detraibili; con due figli a carico: 8.000 euro × 0,85 = 6.800 euro di spese detraibili; con più di due figli o un figlio con disabilità: 8.000 euro × 1 = 8.000 euro di spese detraibili". Sono escluse dal computo del limite massimo, spiega De Lise, spese sanitarie, interessi passivi su mutui stipulati entro il 31 dicembre 2024, investimenti in start-up e pmi innovative. E l'esperto conclude sottolineando che dal 2025 saranno eliminate le detrazioni per figli a carico oltre i 30 anni, ad eccezione dei figli con disabilità; detrazioni per altri familiari a carico conviventi, mantenendo solo quelle per coniuge, figli e genitori.
(Adnkronos) - Un calcestruzzo stampato in 3D e soprattutto sostenibile. È questa la scommessa vinta dagli esperti della Nanyang Technological University di Singapore, che con la loro proposta potrebbero dare un contributo fondamentale alla difficile transizione ecologica del settore delle costruzioni. Gli scienziati hanno raggiunto il loro obiettivo mettendo a punto un metodo di stampa che cattura il carbonio. I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati sulla rivista di settore “Carbon Capture Science & Technology”.