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(Adnkronos) - Una prova scientifica inservibile e nessuna anomalia nelle indagini. Sono questi gli elementi che portarono Mario Venditti, oggi ex magistrato, a chiedere e ottenere per due volte l'archiviazione di Andrea Sempio, ora indagato per l'omicidio di Garlasco. Dopo i veleni intorno al caso, iniziati con la terza indagine della Procura di Pavia, l'ex procuratore Venditti diffida, tramite l'avvocato Domenico Aiello, "ad attenersi ai fatti nella loro oggettività e continenza, evitando ulteriori narrazioni e ricostruzioni diffamatorie e lesive del decoro e del patrimonio di onorabilità del magistrato in pensione". Di fronte alla richiesta della difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio dell'allora fidanzata, Venditti "disponeva comunque nuove indagini, all’esito delle quali ha ritenuto di richiedere l’archiviazione della ipotesi investigativa, attesa la inservibilità e infruttuosità della prova scientifica dedotta, attestata dai consulenti del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri e valutate gli esiti delle successive indagini tempestivamente disposte". Nel 2017, la richiesta di archiviazione veniva accolta dal giudice per le indagini preliminari. Un secondo fascicolo contro ignoti nasce invece da un'informativa dei carabinieri di Milano che dalla denuncia per presunte molestie - presentata dall'avvocata Giada Bocellari - finiscono con indagare sul delitto (con sentenza passata in giudicato da 5 anni) e trasmettono nel 2020 una informativa a Pavia in cui si evidenziano "una serie di anomalie nelle precedenti indagini […] riscontrando elementi che potrebbero non mettere fine ad una vicenda giudiziaria". Sono gli anni in cui le revisioni della difesa Stasi vengono ritenute inammissibili. Venditti "considerata la attestata infruttuosità della prova scientifica, richiamando i motivi della precedente archiviazione, e vista la assoluta carenza di riscontri oggettivi alle enunciate e mai provate 'anomalie delle precedenti indagini'", richiede l’archiviazione del fascicolo. Un altro giudice gli dà ragione. Nella lunga diffida, l'avvocato Aiello precisa tutti i passaggi di un caso controverso e sottolinea il danno che l'ex procuratore Venditti sta subendo "dalla mole di notizie false e prive di ogni riscontro oggettivo" in una vicenda che ha visto l'intervento di circa 40 magistrati in quasi 18 anni. E si ricordano anche i tentativi di ribaltare la sentenza passata in giudicato. Il tentativo di ricorrere in Cassazione con un ricorso straordinario, due tentativi di revisione respinti dalla Corte d'Appello di Brescia (nel secondo caso anche dalla Cassazione), due denunce avanzate e archiviate dalla Procura di Pavia e il ricorso alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo che ha recentemente stabilito che il processo a Stasi è stato equo. "La recente iniziativa della Procura di Pavia, del tutto legittima, dovrà in ogni caso tenere in conto il giudicato formatosi dieci anni orsono. Pertanto è facilmente prevedibile che sarà a breve riproposta una nuova istanza di revisione del giudicato su nuove prove mai prima prodotte" unica strada percorribile per tentare di riaprire una storia chiusa.
(Adnkronos) - “La sicurezza stradale non può essere un optional: servono formazione, consapevolezza e responsabilità. A partire dalle autoscuole”. A dirlo oggi Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica) nella sala capitolare del Senato della Repubblica, durante l’iniziativa 'Neo patentati: più sicurezza! Giovani, scuole guida e assicurazioni verso l’Europa', promossa dal senatore Gianluca Cantalamessa. Nel suo intervento, Alfredo Boenzi, segretario nazionale autoscuole Unasca, ha posto l’accento sulla necessità urgente di rivedere i percorsi formativi attuali: “Non possiamo limitarci alle sei ore minime di guida previste dalla legge. Formare un conducente significa formare un cittadino responsabile: verso sé stesso, verso gli altri, verso l’ambiente. Questo impegno va riconosciuto anche dalle istituzioni”. Sulla stessa linea Andrea Onori, responsabile nazionale sicurezza stradale Unasca: “La percezione del rischio alla guida è una competenza che si costruisce con metodo, esperienza e tempo. Occorre affiancare alla tecnica una vera educazione alla sicurezza stradale, che includa simulazioni, gestione delle emergenze e consapevolezza dell’impatto sociale degli incidenti. Solo così possiamo costruire una cultura della prevenzione”. Unasca ha avanzato anche una proposta concreta: incentivi fiscali per i corsi di approfondimento sulla sicurezza rivolti ai giovani. “Una riduzione dell’iva per i corsi collegati al conseguimento della patente - spiegano Boenzi e Onori - sarebbe un segnale concreto da parte dello Stato. Oggi questi percorsi non sono incentivati, nonostante possano fare la differenza tra un guidatore distratto e uno realmente preparato”. L’appello di Unasca alle istituzioni è chiaro: la revisione del sistema formativo dei conducenti non è più rinviabile. “La vera rivoluzione culturale inizia dai banchi dell’autoscuola. E' lì che si costruisce un futuro più sicuro per tutti”.
(Adnkronos) - “Le imprese in realtà stanno assumendo il tema della sostenibilità e l'Italia è una delle economie più sostenibili perché, per una ragione di mancanza di materie prime, siamo i primi nell'economia circolare”. A dirlo, in occasione della presentazione a Biella del settimo bilancio di sostenibilità territoriale di A2A, Lara Ponti, Vicepresidente per la transizione ambientale e gli obiettivi Esg di Confindustria. “Quello che ancora ci manca e che come Confindustria stiamo tentando di portare avanti, è di portare una visione di futuro. Noi dobbiamo fare la transizione ecologica perché dobbiamo lasciare un mondo alle giovani generazioni differente da quello attuale e la transizione ecologica è un pezzo di questo passaggio. Non farla – continua Ponti - è comunque una scelta e avrebbe dei costi ancora superiori a quelli della transizione ecologica, ma soprattutto, fare scelte di sostenibilità vuol dire costruire una visione di un mondo più giusto, più in armonia con l'ambiente, più capace di rispettare complessivamente il mondo in cui viviamo”.