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(Adnkronos) - Dopo l'omicidio di Charlie Kirk, fondatore dell'organizzazione conservatrice di giovani attivisti Turning Point Usa, ucciso a colpi d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University, fonti qualificate fanno presente che anche in Italia è ai massimi livelli l'attenzione sul fronte della sicurezza. Il rischio emulazione di lupi solitari è sempre possibile anche se non ci sono elementi indiziari di allarme che facciano supporre azioni analoghe. Omicidio Kirk, trovata l'arma del killer: "E' in età universitaria, ripreso in video" Al Viminale, con la campagna elettorale per le regionali già iniziata e l'acceso scontro politico in corso sulla crisi medio orientale, si auspica, a quanto apprende l'Adnkronos, che si abbassino i toni per evitare che la violenza verbale possa poi tramutarsi in azione. Del resto lo stesso ministro dell'Interno Matteo Piantedosi più volte ha rivolto a tutti l'invito a non alzare il livello dello scontro e a non travalicare i confini della dialettica civile.
(Adnkronos) - L'intelligenza artificiale al servizio della collettività, per la salute dei cittadini, ma non solo. Tante le idee che arrivano da Digithon 2025, la decima edizione della maratona digitale apertasi oggi a Bisceglie in Puglia e vede in gara 100 startup provenienti da tutta Italia. "La missione di QSensato -racconta Gianvito Lucivero, ceo dell'azienda che è la prima startup innovativa in quantum sensing nel sud Europa ed un player emergente nell’ecosistema delle tecnologie quantistiche- è quella di realizzare sensori per misurazioni ultra precise. Per esempio possiamo misurare i campi magnetici generati dal corpo umano, dal cervello, dal cuore e dai muscoli oppure utilizzare gli atomi come antenne di radiofrequenza su satelliti. Un'altra applicazione è quella degli orologi atomici in cui gli atomi permettono di sincronizzare comunicazioni satellitari. Siamo molto felici di aver partecipato a Digithon e lo abbiamo fatto perché è probabilmente la più grande maratona nazionale per start-up ed è qui in Puglia. Noi abbiamo sede a Bari, quindi siamo felici di contribuire all'ecosistema dell'innovazione, del deep tech nella nostra regione. Contiamo in questi tre giorni di aumentare le nostre relazioni sia con altre start-up sia con potenziali investitori", sottolinea. Dai sensori all'intelligenza artificiale. "Quello che facciamo -racconta Lorenzo Megliola, founder di KaiMed, che sta costruendo una piattaforma di intelligenza artificiale spiegabile per aiutare i medici a diagnosticare casi complessi attraverso Knowledge Graphs e AI Agents- è costruire una piattaforma di Ia conversazionale che aiuta i medici e li supporta nella diagnostica soprattutto di quelle che sono le malattie rare e complesse. Sicuramente Digithon è un grande evento, ci può fornire network, risorse per avviare progetti, migliorare continuamente la nostra piattaforma e perché no magari ottenere un investimento che ci permette di scalare", conclude. E non mancano le soluzioni innovative per altri comparti. Ad esempio AdzYou è una startup italiana che rivoluziona la pubblicità outdoor trasformando le persone in mezzi di comunicazione dinamici. Attraverso zainetti dotati di schermi led indossati da 'walkers', AdzYou consente ai brand di veicolare messaggi pubblicitari in tempo reale, raggiungendo il pubblico in modo mirato e flessibile. "Adzyou non è altro che una sorta di 'sandwich man 2.0' -spiega Matteo Landi, ceo di AdzYou- vuol dire che attraverso l'ausilio di zainetti led portiamo al brand dei ragazzi con l'advertising sui nostri zainetti in location e nel tempo stabilito per il lancio della campagna. Abbiamo scelto Digithon perché è un evento a livello nazionale ma comunque con visione internazionale e sono sicuro che sia importante per presentare il progetto creando comunque sinergie e networking", conclude.
(Adnkronos) - L’aumento del 5% della superficie alberata in città comporterebbe una riduzione degli inquinanti atmosferici tale da evitare circa 5mila morti premature all’anno. È quanto emerge da uno studio internazionale al quale ha partecipato Enea, condotto in 744 città di 36 Paesi europei, pubblicato su The Lancet Planetary Health e realizzato nell’ambito del progetto europeo Life Airfresh. Inoltre, la ricerca ha evidenziato che si potrebbero evitare fino a 12mila morti all’anno se ogni centro cittadino avesse una copertura arborea di almeno il 30%. “In ambito urbano polveri sottili, biossido di azoto e ozono sono tra gli inquinanti più pericolosi per la nostra salute e per quella degli ecosistemi. Entro il 2050, si stima che circa l’80% della popolazione europea risiederà in contesti urbani, accentuando la rilevanza di queste problematiche - spiega la coordinatrice del progetto per Enea Alessandra De Marco, responsabile del Laboratorio Impatti sul territorio e nei paesi in via di sviluppo - Aumentare la quantità di alberi in città permetterebbe di ottenere benefici simultanei come il miglioramento della qualità dell’aria, la mitigazione dell’effetto isola di calore estiva, la conservazione della biodiversità e, soprattutto, il benessere dei cittadini”. La Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece) raccomanda l’adozione della strategia del 3-30-300 che consiste nel raggiungimento di tre obiettivi specifici: 3 alberi visibili da ogni casa, scuola o luogo di lavoro, 30% di copertura arborea in ogni quartiere e 300 metri di distanza massima della propria abitazione da un parco o da spazio verde pubblico. Utilizzando un approccio integrato che combina dati ambientali e sanitari a livello europeo su un arco temporale di 20 anni (2000-2019), lo studio ha evidenziato che la copertura arborea media è cresciuta di appena 0,76 punti percentuali e che il 73,5% delle città analizzate ha registrato un incremento del verde. Parallelamente, la mortalità attribuibile all’inquinamento atmosferico è diminuita in media del 3,4%. Nel 2019, 130 città dei 744 centri urbani europei presi in esame (oltre 50 milioni di abitanti, pari a circa il 25% della popolazione di questi centri) avevano una copertura arborea media superiore al 30%. Attualmente, in Italia la copertura vegetale raggiunge il 30% solo a Napoli (32%), mentre a Milano e a Roma arriva, rispettivamente, al 9% e 24%. “Una copertura arborea urbana al 30%, come quella raggiunta da alcune città europee, potrebbe ridurre le morti premature del 9,4% da Pm2,5, del 7,2% da biossido di azoto e del 12,1% da ozono. Al contrario, abbattere la superficie alberata fino ad azzerarla comporterebbe un aumento della mortalità: +19,5% da Pm2,5 (circa 19mila morti premature in più ogni anno), +15% da biossido di azoto (oltre 5.200 in più) e +22,7% da ozono (circa 700 in più)”, sottolinea De Marco. I benefici del verde urbano non si fermano alla qualità dell’aria; gli alberi possono infatti ridurre la temperatura percepita, mitigando l’impatto delle ondate di calore come quella dell’estate 2022 che ha causato circa 62mila morti in Europa (+4%). La Strategia Ue sulla biodiversità al 2030 prevede l’impegno dei Paesi aderenti a piantare almeno 3 miliardi di alberi entro la fine del decennio per portare a un aumento significativo della copertura arborea media nelle città. “Per raggiungere questo obiettivo, i programmi di piantumazione dovrebbero interessare non solo gli spazi pubblici, ma anche, e soprattutto, quelli privati, come cortili residenziali, oltre alle aree periurbane. È fondamentale che urbanisti e amministratori vengano incoraggiati a integrare infrastrutture verdi urbane pensate su misura per i diversi contesti locali. Questo approccio dovrebbe essere accompagnato da politiche di riduzione delle emissioni e da interventi complementari, come i corridoi di aria fredda o i tetti verdi, per massimizzare i benefici in termini di salute pubblica e qualità della vita, con il risultato di città più sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici nel lungo termine”, conclude De Marco.