ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - È una notte che resterà nella storia dello sport bolognese: Pamela Malvina Noutcho Sawa è la nuova campionessa mondiale Ibo dei pesi leggeri. Davanti a circa duemila spettatori entusiasti, il PalaDozza si è trasformato nel teatro di un’impresa memorabile: per la prima volta Bologna ha ospitato un match valido per una cintura iridata di boxe, e a trionfare al centro del ring è stata proprio la sua beniamina, battendo ai punti la più esperta Karen Elizabeth Carabajal. La 33enne atleta della A.S.D. Bolognina Boxe corona così un percorso di crescita inarrestabile, iniziato due anni fa con la conquista del titolo italiano professionisti, proseguito con due cinture europee, fino al sogno mondiale IBO. Determinazione che Pamela dimostra ogni giorno non solo in palestra, ma anche nel suo lavoro da infermiera all’Ospedale Maggiore di Bologna, dove continua a prestare servizio con la stessa dedizione che la contraddistingue sul ring. Nella “notte magica” del Madison di Piazza Azzarita, Pamela ha superato la temibile Karen Elisabeth Carabajal, atleta argentina dal curriculum più ricco e già protagonista di due match titolati mondiali. Ma la fame di riscatto della sfidante non è bastata di fronte alla forza, alla lucidità e al cuore dell’atleta bolognese, che porta così il suo record a 10 vittorie su 10 incontri disputati, confermandosi una delle migliori pugili mondiali in assoluto. Con questa vittoria, la Bolognina Boxe e l’intera città di Bologna celebrano una campionessa capace di incarnare i valori più autentici dello sport: impegno, umiltà e perseveranza. Raggiante in conferenza stampa, Pamela ha voluto dedicare la vittoria a chi lotta ogni giorno per la propria dignità, riflettendo lo spirito del motto della ASD Bolognina Boxe – “Gente che lotta dentro e fuori dal ring”: “Dedico questa vittoria a tutte le persone che non riescono a vivere con dignità, in particolare a chi sta subendo gli effetti della guerra e della crisi economica, dalla Palestina al Sudan, all’Ucraina e a tutti i conflitti che in questo momento stanno infiammando il pianeta. È stato un match duro, contro un’avversaria di grandissimo spessore e della quale nutrivo tanto rispetto – e dopo essermici confrontata, ne nutro ancora di più. Come mi sento a essere sul tetto del mondo? Ho paura di svegliarmi domani mattina e rendermi conto di essermi sognata tutto".
(Adnkronos) - “La formazione della classe dirigente è un percorso complesso: le competenze sono indispensabili, ma non bastano. L’università è nata per dare le competenze, ma una vera classe dirigente deve avere anche il senso di una missione che va oltre la tecnica, la capacità di convincere gli altri a perseguirla e il coraggio di andare controcorrente quando la direzione è sbagliata”. Lo ha dichiarato Giuliano Amato, professore emerito dell’università degli Studi di Roma La Sapienza e dell’Istituto Universitario Europeo che, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico 2025/2026 dell’Universitas Mercatorum, l’università delle camere di commercio italiane del Gruppo Multiversity, ha tenuto la lectio magistralis sull’educazione come fondamento della democrazia. “Oggi - ha spiegato - molti di coloro che acquisiscono competenze non sentono più la responsabilità verso la comunità e preferiscono dedicarsi ad altro, dalle imprese alla finanza” Amato ha poi ricordato che “i grandi momenti storici nascono quando si fondono il saper fare e il finalizzarlo al benessere collettivo”, aggiungendo: “Ci sono stati tempi in cui i grandi personaggi sapevano trasmettere il senso di una missione agli altri. Dovremmo chiederci chi, oggi, ha ancora questa capacità”.
(Adnkronos) - L’evento di Ecomondo 2025 'Blue Horizons: Trans-Mediterranean Cluster Collaboration for Innovation in Energy, Clean Tech and Bioeconomy', in tre sessioni verticali, ha analizzato l’importanza dei cluster della blue economy per stimolare l’innovazione e potenziare il sistema scientifico e industriale dell’area mediterranea: dalla rilevanza delle politiche e priorità governative per la cooperazione transnazionale tra cluster, con strumenti come l’Ocean Pact e il Pact for the Mediterranean, al loro ruolo nella collaborazione tra mondo accademico e industria e come abilitatori delle applicazioni industriali e della competitività del mercato nella Blue Economy. Al convegno, presieduto da Giorgio Ricci Maccarini e Sara Tedesco di Cluster tecnologico nazionale Big e da Luca Marangoni di Cinea, sono intervenuti vari rappresentanti dei cluster del Mediterraneo.