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(Adnkronos) - Il movimento ambientalista Ultima Generazione starebbe riflettendo su una nuova fase nella propria strategia di mobilitazione. Dopo il via libera al nuovo Decreto sicurezza, che il gruppo definisce "un attacco diretto al dissenso, mascherato da legalità", gli attivisti - a quanto apprende l'Adnkronos da fonti interne all'organizzazione - starebbero preparando "azioni di disobbedienza civile non-violenta" con un obiettivo preciso: riportare l'attenzione pubblica e politica sul tema della "repressione del dissenso" e sulla crisi climatica. La protesta potrebbe spostarsi davanti al Quirinale, dove Ultima Generazione starebbe valutando "forme di mobilitazione radicali" ma pacifiche, tra cui uno sciopero della fame a oltranza. Gli attivisti per il clima denunciano quello che definiscono un uso distorto e pericoloso del nuovo pacchetto sicurezza varato dal governo, "che svuota la democrazia dei suoi principi fondamentali mentre ne conserva solo le apparenze". E si preparano a un cambio di rotta nelle modalità di protesta.
(Adnkronos) - "Il futuro dell'energia in Italia, secondo me, non sarà solo idrogeno verde. Il ministro Urso, quando è venuto qui a Siracusa, ha parlato della costruzione di mini centrali nucleari, quindi io vedo un mix di nucleare, elettrico e idrogeno. E per l'idrogeno verde servono grandi impianti di rinnovabili, fotovoltaico ed eolico". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Giovanni Musso, ceo di Irem spa, sui scenari del futuro dell'energia nel nostro Paese. Irem spa è una società leader nell'impiantistica industriale, attiva nei mercati nazionale e internazionale, e con headquarter a Siracusa in Sicilia. "La nostra forza -spiega Musso- è che siamo un Gruppo capace di coprire tutte le fasi di costruzione di un impianto che possiamo fornire 'chiavi in mano' ai clienti. Irem in questo momento fattura 330 milioni di euro, con 4mila dipendenti e lavora principalmente in Europa, soprattutto Nord Europa, poi abbiamo anche cantieri in Grecia, qualcosa anche fuori dall'Europa, Kazakistan e Kuwait, e stiamo iniziando dei lavori importanti in Egitto". E Irem sta vivendo sulla propria 'pelle' la transizione energetica. "Gli impianti che adesso stiamo realizzando non sono più quelli tradizionali su cui eravamo specializzati, ma impianti green. Infatti stiamo costruendo una acciaieria verde a Boden in Svezia, con un grossissimo investimento di circa 6 miliardi di euro, di noi abbiamo acquisito soltanto 100 milioni. Un'acciaieria verde che funziona a idrogeno: produzione di acciaio 'verde' con l'idrogeno che viene prodotto con fonti alternative. Il nostro business sta 'migrando' quindi da impianti tradizionali a quelli alimentati con energia green", sottolinea Musso. E la svolta green per Irem sta avvenendo anche in Italia. "In Italia stiamo realizzando -spiega Musso- un impianto qui a Siracusa, il nostro quartiere generale, un impianto di idrogeno con fondi Pnrr. E' un piccolo impianto di 18 milioni di euro, che produrrà 170 tonnellate di idrogeno verde in un che pensiamo di vendere al polo industriale qui di Siracusa, dove anche loro sono in prossimità di realizzare una transizione energetica, quindi l'idrogeno è funzionale anche a questo". "Noi produrremo 170 tonnellate all'anno, al Polo ne servirà molto, molto di più, quindi più che altro sarà un impianto pilota importante per sviluppare impianti molto più grossi per contribuire alla tradizione energetica del Polo Industriale", spiega ancora. Ma cosa serve in Italia per incentivare la produzione di idrogeno verde? "Purtroppo, per l'idrogeno ci vuole molta energia elettrica, che le nostre reti non riescono a fornire. Inoltre questa energia elettrica dovrebbe essere prodotta da fonti alternative, green, altrimenti l'idrogeno che si produce è un idrogeno non più verde, è un idrogeno scuro, grigio, quindi non è idoneo per realizzare gli obiettivi che ci siamo dati in Europa. Quindi cosa serve? Servono impianti di fotovoltaico ed eolico enormi -sottolinea- che possano alimentare la produzione di idrogeno verde. Ad esempio, il governo sta puntando moltissimo nell'area africana per cercare di produrre lì, diciamo così, idrogeno da fonti alternative, visto che ci sono ampi spazi e molto soleggiati, e quindi l'area è idonea per produrre l'idrogeno", aggiunge ancora. L'allarme dazi "Vedo in modo molto positivo l'incontro del 17 aprile tra la premier Meloni e Trump. Non credo che il presidente americano sarà così drastico nei confronti dell'Europa, credo che un punto d'incontro ci sarà e l'annunciata guerra dei dazi sarà una piccola battaglia che finirà senza grosse perdite da ambo le parti", spiega Musso che è anche componente del gruppo tecnico internazionalizzazione di Confindustria, sul tema dei dazi Usa. Secondo Musso, "è chiaro che siamo in una situazione molto preoccupante anche se le via d'uscita ci sono". "Oltre che aprire negoziati con gli Usa le aziende possono andare in territori dove i dazi sono bassi, come la Gran Bretagna, o guardare ad altri mercati come il Messico e tutta l'area del Mercosur dove ci sono grandi margini di sviluppo dei mercati", dice. E Musso apprezza le misure a cui sta pensando il governo "come i contributi a fondo perduto attraverso i fondi del Pnrr oppure dai Fondi coesione per sostenere le aziende", sottolinea. Versalis e il futuro del polo di Siracusa "Versalis con il protocollo firmato con le parti sociali giorni fa ha garantito l'investimento per una bio raffineria per la produzione di bio carburanti. Questa cosa l'abbiamo accolta con molto entusiasmo e la visita del ministro che c'è stata la scorsa settimana ha confermato che questo modello Versalis può essere esteso a tutto il polo industriale di Siracusa e questa è una cosa importante che in un certo senso ci lascia fiduciosi". spiega Giovanni Musso che ricopre, tra l'altro, il ruolo di vicepresidente sezione metalmeccanici Confindustria Siracusa. E Musso sottolinea che il "governo nazionale ha preso a cuore il sito di Siracusa, che è importante per l'Italia, strategico per le milioni di tonnellate di petrolio che produce", conclude.
(Adnkronos) - Dal 10 al 13 aprile al Galoppatoio di Villa Borghese e sulla Terrazza del Pincio, per festeggiare il 55esimo Earth Day, prenderà vita la decima edizione del Villaggio per la Terra, con centinaia di eventi gratuiti. Decine di migliaia gli studenti attesi da tutta Italia per il festival dell’educazione alla sostenibilità patrocinato dal ministero dell’Ambiente e dal ministero dell’Istruzione con centinaia di laboratori didattici e di esperienze educative all’insegna dello sport, della scienza, della natura e della musica. “Ogni anno Earth Day Italia e Movimento dei Focolari attivano centinaia di collaborazioni per mettere in luce tutta la bellezza che questo Pianeta ci offre gratuitamente e che con tanta leggerezza maltrattiamo - ha dichiarato Pierluigi Sassi presidente italiano dell’Earth Day - In questi 10 anni di impegno, insieme a tutti i nostri partner siamo riusciti a dimostrare che sono in molti a credere nella possibilità di un mondo migliore. Il più delle volte un evento è solo un evento. Ma dopo aver visto nascere tante relazioni e tanti progetti intorno a questa piccola grande esperienza, penso di poter dire che il Villaggio per la Terra è molto più di una semplice manifestazione. Qui si ritrova quello spirito di amicizia che stiamo tutti un po’ perdendo e del quale invece c’è sempre più bisogno”.