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(Adnkronos) - Si è svolto presso e con il supporto tecnico del Porto turistico di Roma (Ostia) l’evento più affollato tra le celebrazioni della Giornata del Mare nelle scuole 2025, organizzato da Confindustria Nautica e Federazione Italiana Vela, con il patrocinio di Sviluppo lavoro Italia e il supporto del Comando generale delle Capitanerie di porto. La visita al Marina, 15 stand di diversi enti e organizzazioni, le derive e gli istruttori della Fiv, il multiscafo cabinato C-Catamarans, l’esibizione di parasailing, le dimostrazioni delle attività di sicurezza eseguite dai mezzi e dal personale della Capitaneria di porto di Fiumicino, le esibizioni della Società italiana cani di salvamento, la formazione ambientale di Marevivo, hanno accolto gli studenti. “La nautica è un settore di eccellenza e in grande espansione, che offre moltissime opportunità di lavoro ai giovani”, ha ricordato in un suo messaggio il Presidente della Commissione lavoro della Camera, On. Walter Rizzetto. Gli ha fatto eco il Presidente Inail, Prof. Fabrizio D’Ascenzo, che ha ricordato come “la recentissima legge sull’insegnamento nelle scuole della sicurezza sul lavoro, voluta dal Presidente Rizzetto, ci vede impegnati in un percorso formativo fondamentale soprattutto per chi dopo l’istruzione superiore intraprende percorsi lavorativi di eccellenza come quelli nella nautica”. “Il mare e il diporto sono un tema che deve essere identitario per tutto il Paese, proprio a cominciare dalle scuole”, ha ricordato Paola Sabatini, Direttore Generale Ufficio Scolastico Lazio. “Su questo siamo da sempre vicini al settore, oltre ai vari compiti istituzionali di tutela e sicurezza della navigazione che offriamo alla collettività”, ha ricordato l’Amm. Edoardo Balestra, del Comando generale delle Capitanerie di porto. “Siamo a disposizione dell’Associazione nazionale di categoria per intraprendere percorsi di orientamento degli studenti ad approfondire le opportunità offerte dal settore”, ha aggiunto Tommaso Cumbo, di Sviluppo Lavoro Italia, “potendo contare anche sulle opportunità tecnologiche offerte da Indeed” (Maurizio Millico, Senior Strategy & Business Development Italy Public Sector Indeed) “e sullo strumento della formazione velica e il Progetto Velascuola” (Fabrizio Nespega, Consigliere FIV Lazio). L’istituzione della Giornata del Mare è stata fortemente voluta da Confindustria Nautica, che nel 2018 è riuscita a farla diventare legge nell’ambito della riforma del Codice della nautica da diporto, e quest'anno ha posto l’accento sulle opportunità di formazione e sbocco professionale che la nautica può offrire ai giovani. In occasione della giornata è stato presentato il cortometraggio animato “Il Mare vissuto dal Mare” realizzato da Confindustria Nautica e inviato a tutte le Scuole superiori.
(Adnkronos) - “Firenze è una delle nuove province che è stata scelta per sperimentare questa riforma che produce un cambiamento innovativo e significativo per tanti aspetti ma soprattutto principalmente perché cambia il paradigma di approccio al tema della disabilità". Sono le parole di Maurizio Emanuele Pizzicaroli, direttore regionale Inps Toscana, intervenuto a Firenze al convegno 'La riforma della disabilità introdotta dal D.Lgs. n. 62/2024. Sanità, previdenza e assistenza: come costruire un sistema integrato, efficiente ed inclusivo'. Firenze dal 1° gennaio 2025, insieme ad altre otto province italiane, è fulcro della sperimentazione della riforma. "Noi siamo partiti, chiaramente le sperimentazioni servono proprio per sperimentare, per provare e potremmo fare un bilancio fra qualche mese. La riforma da un lato, coglie tanti aspetti della vita della persona cioè non più solamente quello sanitario ma anche quello psicologico, sociale, ambientale e in più coinvolge proprio per questo tanti soggetti, tanti enti. La giornata di oggi è significativa anche da questo punto di vista perché noi vogliamo creare una rete, un sistema di collaborazione integrata che possa trattare in modo pieno tutti questi aspetti", ha concluso
(Adnkronos) - Il terremoto avvenuto questa mattina in Myanmar si è verificato in "un'area altamente sismica. Nel secolo scorso ci sono state parecchie scosse di magnitudo superiore a 7: in soli 26 anni, dal 1930 al 1956, ce ne sono state 6 di magnitudo superiore a 7, quindi è un terremoto del tutto atteso in quell'area". Così all'Adnkronos il presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni, dopo il violentissimo sisma che ha colpito l'Asia. Si tratta di "una zona del mondo dove la placca indiana si muove verso nord-nordest sotto l'Asia e in quella zona della Burma ha una componente obliqua, sono dei terremoti che hanno una componente compressiva ma anche di movimento laterale tra le placche quello che noi chiamiamo transpressione destra". E', dunque, l'"effetto di questa convergenza obliqua tra l'India e l'Asia di circa 4 cm all'anno, velocità 10 volte più grandi di quelle che abbiamo in Italia dove la deformazione è dell'ordine dei millimetri all'anno: questo spiega perché lì ci sono terremoti molto più energetici che da noi". Il sisma di questa mattina "è di energia simile a quella dell'evento di febbraio 2023 in Turchia, difficile immaginare che non ci siano grossissimi danni e molte vittime". "Se persino a Bangkok, che si trova a parecchie centinaia di chilometri di distanza, ci sono stati crolli, dentro l'area epicentrale ci sarà sicuramente grande distruzione, molte frane e fenomeni di liquefazione (lo scuotimento del suolo che sembra solido, si liquefa e se ci sono abitazioni sopra queste collassano e ci possono essere ulteriori danni)", spiega. Non ci sono indicazioni per un rischio tsunami. "Il terremoto è avvenuto a centinaia di chilometri dalla costa, non ha rotture sul fondo mare, quindi non c'è un rischio tsunami come quello dell'Indonesia o di Tohoku, in Giappone", chiarisce. Sull'evoluzione del fenomeno nelle prossime ore, l'esperto spiega che "è avvenuto ciò che definiamo un main shock, cioè una scossa principale. Può succedere che, a volte, queste scosse principali siano accompagnate da scosse di magnitudo simile, come nel caso della Turchia, a distanza di poche ore. E' possibile. D'altronde c'è una sequenza che decade nel corso dei giorni in termini di numero di scosse di magnitudo che diventano sempre più piccole e sempre più diradate. Ma se la discesa è iniziata in maniera definitiva non lo sappiamo perché se c'è un'ulteriore recrudescenza, con un altro main shock, si riazzera l'orologio ". (di Francesca Romano)