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(Adnkronos) - Beatrice Bellucci, la ventenne morta nell’incidente avvenuto venerdì sera in via Cristoforo Colombo, a Roma, è deceduta per un politrauma toracico-addominale. E’ quanto emerso, a quanto si apprende, dall’autopsia eseguita presso l'istituto di medicina legale di Tor Vergata dopo l’incarico conferito dai pm della Capitale, titolari del fascicolo in cui si procede per omicidio stradale. Mentre prosegue l’analisi delle immagini delle telecamere acquisite dagli inquirenti lungo la strada non è escluso che i magistrati possano affidare una consulenza per accertare la velocità a cui procedeva la Bmw che ha impattato contro la Mini su cui viaggiava la vittima e una sua amica alla guida, ricoverata in ospedale. Gli investigatori sono al lavoro, infatti, per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto anche prima dell'impatto tra le due auto e i video permetteranno di capire se l’auto che ha travolto la Mini stesse facendo una gara con altre auto. "L'ulteriore miglioramento delle condizioni generali ha consentito la sospensione della sedazione e della ventilazione meccanica", spiega intanto il dottor Emiliano Cingolani, direttore facente funzioni della Uoc Shock e Trauma dell'azienda ospedaliera San Camillo Forlanini, sulle condizioni di salute di Silvia Piancazzo, la ragazza che era nella Mini insieme a Beatrice. "Oggi la ragazza è vigile e in grado di relazionarsi con i sanitari e i familiari, attende il completamento del percorso chirurgico ortopedico che avrà inizio quando le sue condizioni lo permetteranno. Al momento - conclude Cingolani - rimane ricoverata in terapia intensiva in prognosi ancora riservata".
(Adnkronos) - “Ringrazio il presidente del Cnel, Renato Brunetta, per l'impulso deciso con cui ha voluto avviare questo percorso nuovo e strutturato tra il Consiglio e le Assemblee regionali. La logica che ha animato questo incontro pone al centro le Regioni e supera l'idea di considerarle solo come ricettori passivi di decisioni calate dall'alto o come soggetti unicamente consultati. Si tratta invece di un approccio che valorizza un metodo di lavoro condiviso, in cui le Regioni e le Assemblee legislative apportano proposte operative concrete, sperimentazioni legislative e buone pratiche già in atto. Il Cnel, dal canto suo, assicura l'apporto della sua visione d'insieme e della competenza economico-sociale che la Costituzione gli riconosce. Pongo l’attenzione, in particolare, sul tema della formazione professionale. La mancata corrispondenza tra domanda e offerta di competenze, il mismatch, rimane una delle criticità principali che affligge i nostri sistemi produttivi. Senza una connessione solida e strutturale tra imprese, parti sociali, scuola e istituzioni, nessuna politica può dare risultati realmente efficaci”. Così Stefano Balleari, presidente del Consiglio regionale della Liguria, intervenendo nel corso dell’incontro 'Salute, imprese e lavoro', promosso dal Cnel in collaborazione con la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
(Adnkronos) - "L'Italia è il primo paese al mondo, attraverso il consorzio Biorepack, ad occuparsi del riciclo organico degli imballaggi compostabili. Questo avviene perché l'Italia è in Europa il Paese che raccoglie di più e meglio la frazione organica dei rifiuti organici". Così Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il rifiuto organico rappresenta il 40% dei rifiuti che noi produciamo ogni giorno, è la parte più grossa ed è anche quella più difficile da raccogliere. Quindi bisogna trovare il modo di aiutare i cittadini a raccoglierla. Ed essendo il Paese che da ormai 30 anni fa la raccolta della frazione organica, anche se è diventata obbligatoria dal 2022, l'Italia si è inventata dei materiali che si comportano come la plastica quando li adoperi, ma si comportano come la frazione organica quando li metti negli impianti di trattamento della frazione organica. In questo modo poi producono energie e compost", spiega Versari. Il sacchetto prima, "poi sono arrivate le buste della spesa, piatti, posate, bicchieri". Quindi, conclude: "C'è chi fa la raccolta, c'è chi produce gli imballaggi e ci sono quelli che li riciclano e quindi noi chiudiamo il cerchio, lavorando con i Comuni e mettendo a loro disposizione le risorse della responsabilità estesa dei produttori".