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(Adnkronos) - “Il tema della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro è un fondamento della convivenza civile e un elemento chiave della competitività nazionale. Per troppo tempo la sicurezza è stata vista come un mero costo burocratico. Oggi è chiaro che rappresenta un investimento strategico e per questo richiede un salto di qualità culturale prima che normativo. Non c'è impresa sana senza lavoro sicuro, e viceversa. La sicurezza si costruisce soprattutto nei territori, dove le Regioni hanno un ruolo decisivo. Oltre alla vigilanza, coordinano sistemi che mettono in rete imprese, enti di formazione e parti sociali. Dove questa sinergia funziona, si registrano meno infortuni e più produttività. Anche il Cnel è strategico in questa prospettiva, specie grazie all'Osservatorio permanente e alla convenzione con l'Inail, per collegare gli infortuni al codice dei contratti nazionali di lavoro applicati. Le Regioni devono diventare protagoniste di un nuovo patto per la qualità del lavoro e la competitività del sistema Paese”. Lo ha affermato Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, intervenendo nel corso dell’incontro 'Salute, imprese e lavoro', promosso dal Cnel in collaborazione con la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
(Adnkronos) - Un mercato del lavoro resiliente alle tensioni internazionali, ma che allo stesso tempo si sta evolvendo rapidamente, con l'influsso sempre più centrale dell'intelligenza artificiale. E' l'analisi sul mercato del lavoro globale che, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, traccia Sander van 't Noordende, ceo di Randstad, big player globale delle hr, in occasione della sua visita in Italia. Dal vostro osservatorio, quali tendenze registrate in questo momento sul mercato del lavoro mondiale? Dazi commerciali e guerre stanno avendo un impatto sull'occupazione o su altri aspetti del lavoro? Il mercato del lavoro rimane resiliente, ma si sta evolvendo rapidamente. Allo stesso tempo, l'intelligenza artificiale sta rimodellando mansioni e competenze, mentre le sfide macroeconomiche aggiungono complessità. Questo è la nuova normalità: una realtà a cui i datori di lavoro devono sapersi adattare. In tutti i mercati, assistiamo a un passaggio evidente dalla job security (sicurezza del posto di lavoro) alla employability security (sicurezza dell'occupabilità). Le persone vogliono continuare ad essere rilevanti e le organizzazioni di successo sono quelle che investono nel reskilling per garantire che la tecnologia amplifichi il potenziale umano. Quali sono le previsioni per il futuro del lavoro dei prossimi mesi? Il futuro del lavoro nei prossimi mesi sarà definito dalla capacità di adattamento. Vedremo sempre più modelli ibridi, carriere fluide e una domanda crescente di competenze digitali e interpersonali. L'incertezza economica probabilmente persisterà, ma fondamentale sarà la resilienza delle persone: talenti che imparano, si reinventano e usano gli strumenti dell'AI per crescere e progredire nel loro percorso di carriera. La capacità delle organizzazioni di abilitare questa agilità sarà la chiave di volta per il successo futuro. Dal vostro punto di vista, qual è l'approccio al lavoro della Generazione Z? I nostri dati mostrano che la Gen Z è ambiziosa e pragmatica. I giovani talenti non cambiano lavoro per mancanza di lealtà, ma per desiderio di crescita. Cercano sviluppo, apprendimento e un impiego che si allinei ai loro obiettivi, in un contesto altamente competitivo. Sono anche i più proattivi nell'adottare l'Ai, vedendola come uno strumento per far progredire le loro competenze e carriere, piuttosto che come qualcosa da temere. La loro ambizione è sempre orientata a un obiettivo preciso. Cosa cercano i giovani oggi quando si approcciano a un posto di lavoro? Come le organizzazioni devono tenerne conto per attrarre e trattenerli? La lealtà dei talenti più giovani si guadagna offrendo percorsi di crescita. I giovani, in particolare la Gen Z, desiderano opportunità di formazione che permettano loro uno sviluppo continuo. Questa tendenza è evidente anche in Italia: i talenti cercano datori di lavoro che investano attivamente nella loro crescita e riflettano i loro valori. Lo sviluppo della carriera, la flessibilità e una retribuzione equa sono importanti, ma lo è anche il senso di appartenenza. Per attrarli e fidelizzarli, le organizzazioni devono creare percorsi di carriera visibili e supportare concretamente l'ambizione attraverso opportunità di apprendimento mirate e concrete. In che modo l’intelligenza artificiale sta influenzando il mondo del lavoro? L’Ai ‘ruberà' posti di lavoro agli umani? L'intelligenza artificiale non si limiterà a sostituire alcuni lavori: li ridefinirà. Stiamo già assistendo all'automazione delle mansioni di routine e ripetitive, ma stanno emergendo anche nuove opportunità che richiedono creatività umana, empatia e capacità di giudizio in combinazione con ciò che l'Ai offre. La sfida è garantire che tutti possano beneficiarne in modo equo ed è per questo che un nuovo approccio alla formazione è cruciale. L'Ai sta ridefinendo il concetto stesso di 'skill' e in risposta a questa trasformazione abbiamo bisogno di un approccio olistico. Per le hard skill tradizionali, sono necessari importanti investimenti pubblici e privati in programmi di upskilling e reskilling continui. Solo così potremo rendere accessibili a tutti le competenze tecniche avanzate. Allo stesso tempo, la formazione deve sostenere anche lo sviluppo delle soft skill, sia a scuola che sul luogo di lavoro, incoraggiando le competenze intrinsecamente umane come il pensiero critico, la creatività e il problem-solving complesso. Non dobbiamo dimenticare che un accesso equo alle competenze e agli strumenti dell'Ia sarà l'elemento determinante per costruire un mercato del lavoro più inclusivo. In che modo le tecnologie digitali, e in primis l’intelligenza artificiale, stanno impattando sul lavoro di recruiting di personale? Nel futuro, come trasformeranno l’attività di ricerca e selezione del personale? L’intelligenza artificiale ci permette di passare da una posizione reattiva a una proattiva nel modo in cui facciamo il match tra aziende e talenti. Grazie a questo cambiamento, siamo in grado di servire meglio sia i clienti che i candidati, perché abbiamo un pool di talenti disponibili ancora prima che le aziende si rendano conto di averne bisogno. L'AI sta trasformando il reclutamento migliorando il match e riducendo gli eventuali pregiudizi, ma ci aiuta anche a connettere più velocemente le persone con le opportunità di lavoro. Ma la connessione umana resta al centro. I recruiter del futuro utilizzeranno gli insight forniti dall'AI per guidare le persone verso carriere rilevanti e durature. La formula vincente è chiara: efficienza grazie alla tecnologia, empatia grazie alle persone.
(Adnkronos) - "Il 92% degli intervistati, su un campione di 2000 persone, dice che la salute delle persone e quella del pianeta sono assolutamente interconnesse tra di loro. E tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 mette al primo posto la salute e il benessere. Questo che cosa significa? Che la sostenibilità è entrata nella sfera del benessere quotidiano, cioè nel modo in cui mangiamo, ci muoviamo, lavoriamo, respiriamo". Così Paola Aragno, vicepresidente Eikon Sc intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i dati di una ricerca di Eikon Sc per la Social Sustainability Week. "La sostenibilità non significa ridurre solamente le emissioni ma significa vivere meglio. L'economia circolare diventa strategica se ha una funzione anche sociale, per cui rigenera non solo le risorse ma la salute, le competenze, i valori", osserva. "Se andiamo a guardare anche ai giovani, cioè a quelli che saranno i nostri protagonisti della sostenibilità, della transizione, il 65% si sente coinvolto negli obiettivi dell'Agenda 2030 e il 70% dice che si sentirebbe più motivato a lavorare in un'azienda che tiene conto ed è molto attenta alla sostenibilità. Per cui i giovani vogliono delle aziende coerenti, a 360 gradi, capaci di unire impatto ambientale, ma anche benessere", conclude.