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(Adnkronos) - Sei anni dopo, Nick Kyrgios tornerà a vestire la maglia dell’Australia in Coppa Davis. Il tennista australiano, che ormai fa discutere più per le polemiche con Jannik Sinner per il caso doping, è stato convocato a sorpresa per il turno preliminare che si giocherà dal 31 gennaio al 2 febbraio. Già, perché dopo il trionfo dell’Italia a Malaga, la Coppa Davis tornerà al termine degli Australian Open (in programma dal 12 al 26 gennaio). Alcaraz non sarà presente con la Spagna, mentre Djokovic ci sarà con la Serbia. E l’Australia, semifinalista nell’ultima edizione, ha invece convocato Nick Kyrgios – fuori dal giro delle convocazioni da sei anni - per la prima sfida contro la Svezia. L'Italia, padrona di casa delle prossime Finals, non prenderà invece parte al turno preliminare. Quali saranno i convocati dell’Australia per la Coppa Davis? Il capitano Lleyton Hewitt punterà su De Minaur, Kokkinakis, Thompson e proprio Kyrgios. Fin qui, Nick ha deluso a Brisbane (eliminato in singolare e in doppio) e dovrà ritrovare la condizione migliore in vista dei prossimi impegni. Tra una polemica e l’altra con Sinner.
(Adnkronos) - Internazionalizzare la ricerca e lo sviluppo di progetti innovativi su scala europea. E' questo l’obiettivo prioritario dell’accordo siglato tra il Cesma, il Centro di servizi metrologici e tecnologici avanzati dell’università Federico II e Iniziativa, società di consulenza manageriale specializzata sui temi dello sviluppo di imprese e territori. Il Cesma è un centro di eccellenza tecnologica dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, promuove la diffusione di metodologie e tecnologie innovative e il trasferimento tecnologico nei settori Stem, contribuendo alla creazione di spin-off universitari e a connettere l'accademia con il mondo produttivo. Gestisce sia i laboratori di ricerca dell'ateneo federiciano sia le infrastrutture del polo di San Giovanni a Teduccio. L’accordo punta a rafforzare le eccellenze di ricerca del Cesma valorizzando l’attività dei suoi laboratori, per stimolare crescita economica e competitività anche mediante un supporto sul tema kec (knowledge exchange & collaboration), ossia le forme di collaborazione e interscambio con il tessuto produttivo note come 'terza missione'. Iniziativa è la boutique italiana del management consulting con oltre 40 anni di esperienza nei servizi di advisory ad alto valore aggiunto. Specializzata nello sviluppo di innovazione, trasferimento tecnologico e accesso a programmi di finanziamento per la R&D (dove negli ultimi 15 anni ha supportato oltre 500 milioni di euro di investimenti) e per le attività produttive (con oltre 2,2 miliardi di investimenti supportati), Iniziativa si distingue per il suo approccio integrato e personalizzato, affiancando imprese, pubbliche amministrazioni e centri di ricerca con un metodo sartoriale che genera reale valore aggiunto per i clienti. Con sede principale a Napoli, e sedi secondarie a Roma, Milano, Torino e Bruxelles, rappresenta un punto di riferimento nazionale nell’ambito dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile. Iniziativa affiancherà il Cesma per rafforzare la partecipazione dei suoi laboratori ai programmi di finanziamento europei, come Horizon Europe. La collaborazione si colloca in un momento cruciale per il rilancio economico del Sud Italia, dove le opportunità offerte dai programmi Horizon Europe e NextGenerationEU stanno rappresentando strumenti chiave per attrarre investimenti e creare valore ma in cui i più avveduti ragionano già sul post 2026, quando questa spinta eccezionale ma molto concentrata nel tempo si esaurirà. Rafforzare la competitività internazionale delle eccellenze scientifiche locali è, quindi, un passo fondamentale per promuovere crescita durevole e occupazione nei settori ad alto contenuto tecnologico. Il progetto risponde alla necessità di valorizzare le competenze tecniche e scientifiche del Cesma, rendendo più accessibili le innovazioni al mercato e favorendo la creazione di una rete che connetta i centri di ricerca locali con partner internazionali. Inoltre, sostiene il rafforzamento delle infrastrutture scientifiche per attrarre talenti e investimenti. Il valore aggiunto della collaborazione sta nell'approccio sinergico. Iniziativa combina strategie top-down, monitorando attivamente le opportunità europee, e bottom-up, rispondendo alle esigenze specifiche dei laboratori attraverso un processo strutturato di assesment e interviste, scouting di bandi, costruzione di partnership internazionali, supporto alla preparazione e gestione dei progetti, trasferimento tecnologico e messa a punto di strategie per lo sfruttamento commerciale dei risultati della ricerca. Questo approccio mira a sviluppare un ecosistema della ricerca e dell’innovazione competitivo, rafforzando il ruolo del polo di San Giovanni come hub di innovazione. “Siamo orgogliosi di collaborare con il Cesma per valorizzare le eccellenze scientifiche dell’ateneo federiciano che rappresenta un attore fondamentale nell'ecosistema dell’innovazione nazionale. Questa partnership rafforza il nostro impegno nell'innovazione e sostenibilità, supportando l’accesso ai programmi europei e creando opportunità per talenti e investimenti. Iniziativa si conferma partner strategico per la crescita sostenibile e competitiva. In questo caso, lavorare per la crescita di Napoli, che è il nostro headquarter, è un motivo di orgoglio e di stimolo ulteriore” ha dichiarato Ivo Allegro, ceo di Iniziativa. Questo progetto consolida il ruolo di Iniziativa come partner strategico nell’innovazione e rafforza il Cesma come eccellenza scientifica del Mezzogiorno. Entrambe le realtà si impegnano a valorizzare il potenziale del Sud Italia, contribuendo al rilancio economico e alla crescita sostenibile del territorio. “La collaborazione con Iniziativa - dichiara il direttore del Cesma, professore Domenico Accardo - si inserisce nel solco delle attività di internazionalizzazione che il Cesma e l’Ateneo federiciano portano avanti per la valorizzazione delle competenze e le eccellenze del territorio Risulta essere particolarmente significativo in questo periodo storico nel quale l’Università Federico II compie 800 anni, anni di stretto rapporto con il territorio. I programmi di ricerca europei rappresentano il contesto ideale in cui promuovere le nostre infrastrutture di ricerca e il modello “Napoli Est” come modello di sviluppo sostenibile del territorio. Il CeSMA valuta il paradigma di internazionalizzazione come elemento fondante da perseguire per garantire solide future attività. L’iniziativa intrapresa con un partner affidabile e consolidato si inquadra a pieno in tale panorama strategico”.
(Adnkronos) - Integrare e promuovere la sostenibilità all’interno delle filiere, è questo l’obiettivo dell’alleanza di sistema Open-es, iniziativa promossa tre anni fa, con l’intento di riunire i più importanti player del mondo industriale, finanziario, associativo ed istituzionale al fine di supportare le imprese nel processo di crescita sulle dimensioni della sostenibilità tramite un’unica piattaforma digitale, collaborativa e gratuita. (Audio) “Open-es è un'alleanza di sistema che riunisce il mondo industriale, finanziario, associativo e istituzionale per supportare le imprese nelle sfide di sostenibilità e competitività. Lo fa attraverso una piattaforma digitale, gratuita e una serie di iniziative e servizi che aiutano le imprese ad affrontare questa sfida”, spiega Stefano Fasani, Program Manager Open-es. Oggi le imprese attive su Open-es sono più di 27mila, operanti in 66 settori differenti, e altre 100mila stanno per entrare attraverso i 30 grandi partner dell’alleanza, che si riuniscono in un board decisionale. Il tutto in rappresentanza di 100 paesi. “L'idea alla base era quella di aiutare le proprie filiere, le proprie catene del valore nel percorso di miglioramento delle performance di sostenibilità ma di non farlo attraverso iniziative chiuse solo ai propri fornitori o ai propri clienti, ma con un'iniziativa di sistema per mettere a fattor comune competenze, best practices e strumenti per semplificare questo percorso”, aggiunge Fasani. Il meccanismo è quello tipico delle filiere, ogni nodo coinvolge i propri fornitori e clienti costituendo una rete collaborativa di imprese che lavorano insieme per crescere e coniugare business con sostenibilità. Ingaggiare i propri stakeholder sui temi della sostenibilità e guidarli in un percorso di miglioramento non riguarda più solo le grandi aziende o quelle che svolgono la funzione di capo filiera, ma attrae l’interesse anche di operatori economici diversi quali banche, assicurazioni, associazioni, istituzioni e persino asset manager. L’idea di base è che solo unendo le forze tra tutti i player industriali, finanziari e istituzionali si possono raggiungere rapidamente ed efficacemente obiettivi globali come l’equilibrio tra tutela ambientale, cura sociale e crescita economica. Da qui la creazione di un’alleanza di sistema aperta, cross settoriale e senza scopo di lucro, per collaborare tra grandi realtà del sistema economico e supportare con strumenti semplici e gratuiti le realtà che più hanno bisogno di aiuto in questo percorso, le micro-piccole e medie imprese. Una community interconnessa che vede la presenza anche di attori in competizione nei rispettivi settori di business ma che intende mettere a fattor comune le competenze e far convergere in un unico spazio digitale e condiviso gli sforzi sugli obiettivi di sostenibilità, evitando burocrazia e confusione, tramite una piattaforma digitale, aperta e semplice. Da un punto di vista pratico, quando un’impresa entra in Open-es, crea la propria carta d’identità Esg, basata sugli standard di rendicontazione internazionale, e la fa evolvere progressivamente nel tempo. Può far validare la propria posizione da un certificatore terzo e ricevere una valutazione direttamente in piattaforma, un feedback immediato, su cui poter indirizzare un percorso di crescita. Le imprese possono, poi, decidere autonomamente con chi condividerla tra tutti i portatori di valore con cui l’azienda interagisce: per esempio, per il posizionamento verso i propri clienti, l’accesso a servizi finanziari o la valutazione da parte degli investitori. C’è anche un’area di collaborazione dove le imprese si confrontano tra di loro e con esperti del settore risolvendo i propri dubbi e individuando esigenze comuni. Inoltre, all’interno del marketplace (il Development Hub), possono trovare soluzioni e servizi offerti da realtà specializzate per colmare i gap individuati. “Colmo i gap, aggiorno la mia carta d'identità Esg, aggiungo delle informazioni, miglioro questo tipo di caratteristiche che vengono misurate e trovo nuove azioni da mettere in campo. È sostanzialmente un circolo virtuoso”, aggiunge Fasani. Alla formazione sono dedicati il format mensile ‘Competenze Esg’, l’iniziativa dedicata alle Pmi ‘Open-es Camp’, campus laboratoriale alla sua seconda edizione, e il progetto ‘Carta d'Identità Esg Manager’, un programma formativo e certificativo di riferimento nazionale progettato da Open-es e Federmanager in collaborazione con Esgr Società Benefit, Deloitte Climate & Sustainability Società Benefit e Federmanager Academy.