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(Adnkronos) - Notevolmente ridotta sì, ma non completamente distrutta. Con ancora tra i 10mila e i 20mila militanti tra le sue fila, ma il 90% di razzi in meno. Appare così Hamas dopo i duri colpi subiti dalla guerra condotta da Israele nella Striscia di Gaza in seguito al massacro del 7 ottobre del 2023. A rivelarlo è stato un funzionario militare israeliano a condizione di anonimato alla Nbc, mentre per un'altra fonte Hamas ha perso circa 20mila uomini durante il conflitto e Israele è riuscita a impedire all'organizzazione di recuperare la potenza di fuoco persa, colpendo sia ''i siti di produzione e le rotte del contrabbando''. Ma con l'entrata in vigore del cessate il fuoco, Hamas ha schierato agenti armati della polizia nelle zone dove l'Idf si è ritirate, si è scontrata con clan rivali, ha aperto il fuoco sui soldati israeliani e ha giustiziato in pubblico presunti collaboratori. "Hamas ha subito gravi danni nelle sue capacità militari, ma credo sia giusto dire che non è stata annientata", ha affermato Shalom Ben Hanan, ricercatore presso l'Istituto Internazionale per l'Antiterrorismo della Reichman University in Israele e veterano da quasi 30 anni dell'Agenzia per la Sicurezza Israeliana, nota anche come Shabak o Shin Bet. "Forse la minaccia non è nei giorni a venire o nel futuro più prossimo. Ma il loro potenziale è ancora lì", ha aggiunto. Hanan sostiene di avere ancora a disposizione circa 15.000-25.000 combattenti, una stima superiore a quella della fonte israeliana. Giora Eiland, ex direttore del Consiglio per la sicurezza nazionale israeliano ed ex capo del dipartimento di pianificazione delle Forze di difesa israeliane, ha affermato che Hamas ha perso circa 20mila combattenti in due anni di guerra. Ma secondo Eiland il gruppo non avrà difficoltà a reclutare nuovi uomini, pratica che ha condotto anche durante il conflitto. ''E' facile per Hamas riprendere il potere ed è molto facile per loro reclutare sempre più persone per sostituire quelle che sono state uccise" , ha detto Eiland. Tra l'altro l'offensiva israeliana seguita all'attacco del 7 ottobre ha raso al suolo gran parte della Striscia di Gaza e ucciso decine di migliaia di civili, generando così una rabbia che potrebbe creare migliaia di potenziali reclute. "Parliamo di giovani con meno esperienza militare, ma hanno senza dubbio comunque molta competenza e sufficienti armi leggere e lanciarazzi", ha detto Eiland. L'analista stima inoltre che tra il 70% e l'80% dei tunnel di Hamas resta intatto, in gran parte sconosciuti a Israele.
(Adnkronos) - "In Italia il sistema imprenditoriale è costituito da imprese che al 90% hanno meno di 10 dipendenti. E’ necessario, pertanto, accorciare le distanze tra queste imprese, dove spesso ci sono lavorazioni pericolose e numerosi incidenti, e il mondo dell'Inail”. Lo ha detto Marcello Fiori, direttore generale dell'Inail, all’incontro organizzato da Inail e dedicato alle nuove strategie per la sicurezza nei luoghi di lavoro e ad alcuni dei più recenti progetti di ricerca ad alto tasso tecnologico sviluppati dai ricercatori Inail, in occasione della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro organizzata dall’Eu-Osha, di cui l’Istituto è focal point per l’Italia. “Abbiamo deciso di accorciare noi questa distanza: con due truck, infatti, presenteremo nei 100 distretti industriali e nei consorzi agricoli di tutta Italia ciò che si può fare insieme all'Inail, con linee che accompagnino la crescita della salute e della sicurezza di queste aziende, sia sotto il profilo degli incentivi che mettiamo a disposizione, sia sotto il profilo delle misure innovative, come la ricerca, nonché le migliori procedure per gestire salute e sicurezza in modo innovativo e più sicuro”, ha concluso.
(Adnkronos) - Città in affanno sulla sostenibilità. La classifica dei 106 capoluoghi di provincia stilata da Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, restituisce per il 2024 una fotografia in chiaroscuro. Ancora nessuna città raggiunge il punteggio del 100% e cala al 54,24% la media del punteggio raggiunta dai capoluoghi, registrando un -3,8% rispetto a due anni fa quando si attestava al 56,41%. Se si guarda ai singoli capoluoghi, nel 2024 sono Trento (79,78%) e Mantova (78,74%) le uniche città a superare la soglia di 75 punti e a dominare la classifica di Ecosistema Urbano ottenendo rispettivamente il primo e secondo posto. Trento torna sul gradino più alto (nel 2023 era seconda) rappresentando il meglio della vivibilità in città. Mantova ottiene la medaglia d’argento risalendo la classifica di cinque posizioni (nel 2023 era 7 settimana), grazie ad alcuni risultati negli indici più significativi come il calo dei consumi idrici e delle perdite idriche e la raccolta differenziata che è all’84%. Dietro di loro si piazza Bergamo, al terzo posto con un punteggio del 71,82%, risalendo la classifica di ben 13 posizioni (nella passata edizione era 16esima), grazie ad un impegno costante soprattutto nel settore della raccolta differenziata e della ciclabilità. Le altre città che rientrano della top ten sono Bolzano, quarta, seguita da Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì: tutte aree urbane del nord Italia e con Bologna, al 9° posto, che si conferma la migliore tra le grandi città anche se perde una posizione rispetto alla passata edizione. Il Sud è sempre in grande affanno, ad eccezione di Cosenza, 16esima in classifica, unica città del Meridione nella top 20 anche se rispetto alla passata edizione perde 3 posizioni (era 13esima). In fondo alla classifica ci sono nove città del sud - Caltanissetta (97° posto), Caserta (98°), Catania (100°), Palermo (101°), Catanzaro (102°), Napoli (103°), Crotone (104°), Vibo Valentia (105°), Reggio Calabria (106°) - che non arrivano a toccare il 35% del punteggio. Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria sono al di sotto dei 25 punti su 100. Smog e rete idrica colabrodo - rileva il rapporto - restano le principali criticità da affrontare per i capoluoghi di provincia. Diminuiscono troppo lentamente le città con perdite d’acqua superiori o uguali al 50%: 20 quest’anno (erano 24 nel 2023 e 27 nel 2022). Nel 2024, inoltre, cala la media della superficie urbana dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità - 10,39 metri equivalenti ogni 100 abitanti (11,02 m eq/100 ab nella passata edizione e 10,69 due anni fa) - così come diminuisce sia l’estensione media delle isole pedonali nei comuni capoluogo passando dai 50,7 mq ogni 100 abitanti della scorsa edizione agli attuali 48,6 mq sia quella delle zone a traffico limitato che nel 2024 si attesta a 368,3 mq ogni 100 abitanti rispetto ai 406,9 della scorsa edizione. Cresce, stando ai dati Ispra, il consumo di suolo nel totale dei capoluoghi: dal 2018 al 2023 è pari a circa 4500 ha, a fronte di un calo del numero degli abitanti (-346mila abitanti). Ne deriva una crescita del suolo impermeabilizzato per ogni abitante delle città, sempre su base quinquennale, pari a +6,3 mq/ab dal 2018 al 2023 (+3,5% rispetto al 2018), con forti variazioni da città a città. Tra i segnali positivi che emergono dal nuovo report Ecosistema Urbano, c’è la raccolta differenziata che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65%. Inoltre, sono ben 15 i capoluoghi che sono oltre l’80% di Rd. Cresce il numero dei passeggeri trasportati dal servizio di Tpl nelle città capoluogo, anche se le performance generali sono ancora lontane dai livelli europei. C’è Milano con 424 passeggeri nel 2024 rispetto ai 415 dello scorso anno, i 357 del 2022 e ai 303 del 2021. Anche Roma mostra lievi segnali incoraggianti salendo dai 259 viaggi procapite all’anno della passata edizione ai 277 di quest’anno. Venezia resta la migliore sebbene in calo, interrompendo una crescita costante, mentre Firenze continua a migliorare (sale dai 225 dello scorso anno ai 247 passeggeri/ ab/anno).