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(Adnkronos) - E' attesa oggi, giovedì 20 febbraio, la restituzione a Israele dei corpi di quattro ostaggi, trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre 2023. Hamas consegnerà alla Croce rossa questa mattina alle nove (le otto in Italia) i corpi, fra cui Shiri Bibas e i suoi due figli, Ariel e Kfir. Il quarto corpo è quello di Oded Lifshitz. La consegna avverrà nel sud della Striscia di Gaza, hanno reso noto le forze israeliane anticipando che potrebbero esserci ritardi. La consegna dovrebbe avvenire a Khan Yunis. "Sarà una giornata molto difficile, scioccante, di dolore" ha commentato ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione video, diffusa su X. "Abbracciamo le famiglie, il cuore di un'intera Nazione è lacerato, il mio è straziato. Anche i vostri. E deve esserlo anche il cuore del mondo intero perché qui vediamo con chi abbiamo a che fare, con cosa abbiamo a che fare, mostri. Siamo addolorati, soffriamo, ma siamo anche determinati a garantire che queste cose non accadano mai più". Hamas ha dichiarato che restituirà i corpi di Shiri Silberman Bibas e dei suoi due bambini piccoli Ariel e Kfir, che avevano rispettivamente 4 anni e 9 mesi ed erano i più giovani tra i rapiti del 7 ottobre 2023, insieme alla salma di Oded Lifshitz. Hamas aveva dichiarato che i tre Bibas erano morti a causa di un raid aereo israeliano sulla Striscia di Gaza. Il marito di Shiri e padre di Ariel e Kfir, Yarden Bibas, era stato rilasciato il 1 febbraio da Hamas con altri due ostaggi israeliani, Ofer Calderon e Keith Siegel. L'intera famiglia dei Bibas era stata rapita dalla loro casa nel kibbutz di Nir Oz. La famiglia Bibas e in particolare Kfir sono diventati un simbolo e tra le vittime più note dell'assalto, compiuto da Hamas. L'identificazione delle salme, ha riferito il ministro della Salute israeliano Uriel Buso, potrebbe richiedere del tempo. "Ho visitato l'istituto di medicina legale per vedere i preparativi per il ritorno dei caduti", racconta il ministro, sottolineando la necessità di stabilire, se possibile, la causa della morte. "I professionisti qui sono stati preparati in modo che l'identificazione possa essere effettuata il più rapidamente possibile" spiega. "Il processo può richiedere poco oppure molto tempo, perché non abbiamo informazioni precise sulle condizioni delle persone uccise - aggiunge -. Pertanto, dobbiamo essere pazienti. La cosa più importante è arrivare a un'identificazione chiara per poi potergli dare una sepoltura in Israele". L'ufficio del primo ministro israeliano Netanyahu ha ufficializzato la liberazione di sei ostaggi vivi dalla prigionia a Gaza, prevista per sabato 22 febbraio, come previsto dall'accordo stipulato con Hamas. Hamas ha, inoltre, detto di essere pronto a liberare, in una sola volta, tutti gli altri ostaggi durante la seconda fase dell'accordo con Israele per la tregua a Gaza. "La liberazione avverrebbe in una volta sola e non per tappe come è stato fatto durante la prima fase", ha detto all'agenzia Afp Taher al-Nounou, un esponente di Hamas, senza chiarire quanti ostaggi siano attualmente in mano a Hamas o ad altri gruppi nella Striscia di Gaza. Dal 19 gennaio, quando è iniziata la prima fase della tregua, sono stati rilasciati 19 ostaggi israeliani e più di 1.100 prigionieri palestinesi sono stati liberati dalle carceri israeliane. Al termine della prima fase, a Gaza resterebbero 58 ostaggi, comprese 34 persone che i militari israeliani ritengono siano morte.
(Adnkronos) - Il consiglio direttivo di Assovernici oggi ha eletto Benedetta Masi come nuovo presidente per il triennio 2025-2027. Succede a Giovanni Marsili, a cui va il ringraziamento dell’Associazione per il lavoro svolto durante il suo mandato. Benedetta Masi, già vice presidente dell’Associazione, è architetto con specializzazioni in Bioarchitettura e Comunicazione e riveste dal 2018 il ruolo di ceo di Colorificio Sammarinese spa. "La sua nomina - si legge in una nota - assume un'importanza strategica per un settore vitale dell'economia italiana: Assovernici, associazione nazionale che rappresenta il settore delle pitture e vernici per edilizia e industria, rappresenta infatti un comparto che genera un fatturato annuo di 3,5 miliardi di euro, impiega 15.000 lavoratori e una produzione di oltre un milione di tonnellate". “Nel mio mandato - dichiara la neo presidente - mi focalizzerò su tre priorità. Intendo, in primo luogo, rafforzare le relazioni con tutta la filiera, promuovendo un dialogo costruttivo e sinergico tra i diversi attori, produttori, associazioni ed enti di riferimento. Lavorerò per potenziare la comunicazione in Associazione, valorizzare la percezione dei nostri marchi nel settore dei prodotti vernicianti e incrementare le opportunità di networking tra le imprese associate. Desidero infine consolidare la rendicontazione di sostenibilità per una cultura aziendale responsabile. I nostri strumenti saranno utili alle piccole aziende come guida e ai grandi gruppi come benchmark”. Ai fini di quest’ultimo traguardo Masi potrà fare leva sull'esperienza positiva generata, lo scorso anno, dall'elaborazione del primo Rapporto di sostenibilità dell’Associazione: un documento che ha consentito di sviluppare un set di indicatori chiave per il monitoraggio dei principali aspetti ambientali dei produttori di pitture e vernici e del settore del coating in Italia, differenziando Assovernici da altre associazioni europee. Nella sua nuova posizione, Benedetta Masi si potrà avvalere del supporto del consiglio direttivo, composto dal vice presidente Silla Giusti (Ppg architectural coatings Italy), da Massimiliano Bianchi (Cromology Italia spa), Andrea Codecasa (AkzoNobel Coatings spa – Interpon), Pietro Geremia (San Marco Group spa), Giampaolo Iacone (Boero Bartolomeo spa), Federico Marchi (Inver spa), Giulia Paulin (Colorificio Paulin spa), Pierangelo Zobbio (Estalia performance coatings spa). “Ci aspetta - aggiunge Masi - una sfida impegnativa. Vogliamo consolidare il nostro ruolo nel settore e lavorare con enti e istituzioni per favorire politiche lungimiranti. La transizione ecologica richiede visione e azioni concrete: noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
(Adnkronos) - Per il secondo anno consecutivo Coca-Cola è Partner del Festival di Sanremo, giunto alla sua 75esima edizione. Un momento che vede nella città dei fiori anche la riattivazione di 'Ogni Lattina Vale', progetto internazionale che promuove la raccolta e il riciclo delle lattine per bevande in alluminio consumate fuori casa, all’aperto, durante grandi eventi sportivi e culturali. Il progetto, in Italia, è promosso da Cial. L'iniziativa viene annunciata in una news sul sito del Consorzio nazionale imballaggi alluminio. Fra i tantissimi eventi che la Company organizzerà al Festival, compresi talk, incontri e momenti di gioco, verranno distribuite migliaia di lattine mini-can. Prevista una organizzazione curata anche per la raccolta e il riciclo delle tante lattine consumate. Da quattro anni, infatti, Coca-Cola ha aderito al progetto internazionale Every Can Counts, in Italia gestito dal Consorzio Cial e denominato Ogni Lattina Vale, che coinvolge 21 Paesi nel mondo e promuove il riciclo della lattine per bevande consumate fuori casa, al di là della tradizionale raccolta differenziata che in Italia ha toccato il livello record del 93%. Così, nella strade di Sanremo, numerosi animatori con zaini e sacchi garantiranno la raccolta delle lattine consumate. Grazie a questa attività, l’alluminio recuperato verrà avviato a riciclo consentendo risparmi di energia e materia. La lattina è il contenitore per bevande più riciclato al mondo proprio perché l’alluminio si ricicla all’infinito e al 100%, senza perdere nessuna delle sue caratteristiche principali.